mercoledì 27 febbraio 2013

filologia finanziaria



Filologia finanziaria
Io non saprei se in 24 secoli Platone ha cambiato idea sull’opportunità di impiegare i filosofi in politica per ottenere il massimo rendimento al minimo costo; ma temo che per il terzo millennio cristiano l’Umanità dovrà mettere i filosofi in cassa integrazione e attrezzarsi di filologi finanziari.
Si dovrà inventare e con molta sollecitudine, se ancora non c'è, la “filologia finanziaria”, per misurare l’impatto economico, il costo, l'utile o il danno prodotto dalle parole dei politici nel mercato globale, infestato di trapezisti finanziari che leggono persino il labiale dei governanti per capire se lanciarsi o no in un triplo salto mortale speculativo di un certo prodotto, o giocare a rapinare questo o quel popolo (che si ritrova un debito sovrano astronomico e una politica idiota) facendogli impazzire lo spread, e ricavando profitti astronomici a basso rischio.
Quindi, è passato il tempo in cui la filosofia era determinante per acquisire e usare al meglio il potere politico, ora ci serve la filologia, ci servono gli esperti di filosofia economica che conoscano come le loro tasche l’impatto finanziario delle parole idiote sulla bocca dei governanti scemi.
Ogni parola politica ha per i popoli un prezzo. Si dovrebbe stilare e aggiornare continuamente il listino, per sapere quanto ci costano in crolli di borsa, rialzi di spread e debito sovrano, le minchiate degli arruffapopoli in guerra fra loro per consolidarsi un potere ormai inesistente, a spese di quel fesso del Pantalone italiano ridotto con le pezze al culo.
Ormai le bombe atomiche sono state declassate dalla politica economica in giocattoli per la prima infanzia, roba da asilo nido, perché basta scatenare una guerra finanziaria occulta a base di crolli di borsa, impennate di spread ed esplosione di debiti sovrani, per macellare un intero popolo con grande educazione e senza un solo decibel di rumore.
Il pensiero di Platone ha condizionato il mio dal 1987, ad oggi, quando ho sentito Bersani sbattere la porta in faccia a Berlusconi e stendere un tappeto rosso a Grillo, nel tentativo di governare l’ingovernabile Italia.
E mi è venuto il sospetto, che anche Platone, incuriosito dal mio scritto, si sia rimesso a studiare l’impatto finanziario delle parole politiche inquinanti; per evitare che dopo 24 secoli l’Umanità sia sempre costretta ad affidarsi ai suoi discenti, ma privilegiando quelli che la lingua se la sono già accorciata o staccata di netto a morsi sapendo bene di poter scatenare una guerra speculativa mondiale, con una parola politicamente intelligente, ma finanziariamente suicida.

mercoledì 6 febbraio 2013

Vedere col cervello


Vedere col cervello
Se da giovane mi avessero detto che ci vede meglio un cieco genio, di un vedente idiota, avrei pensato subito di essere in compagnia di un matto. Bene, da vecchio, sono disposto a scommettere che è così. A noi umani non serve a niente vedere con gli occhi, se poi non siamo in grado di capire. Ecco perché il genio cieco vede più dell’idiota vedente, che anche a scontrarsi frontalmente con la verità la scambia per menzogna. E magari raccoglie il “culo” di una bottiglia di vetro felice di aver trovato un diamante.
E’ passato quasi un quarto di secolo dal crollo del Muro di Berlino, e solo la Germania, in tutta l’Europa, ha saputo trarre vantaggi dalla fine del comunismo. Invece noi italiani abbiamo impiccato l’Italia politicamente, perdendo la sovranità monetaria, ed economicamente, accumulando un debito stratosferico che ci ha portato ad un passo dal default.
Tutti hanno sotto gli occhi l’esempio della Germania liberale che ha inglobato la Germania comunista fino a raggiungere un livello di solidità e affidabilità, da dettare legge in Europa, da sola.
Un popolo di vedenti avrebbe un sussulto a pensare che l’Italia unita ha impiegato 150 anni per fallire. In Germania hanno capito che la formula miracolosa dello sviluppo non sta nella guerra destra e sinistra vecchia come il cucco, ma nella reciproca cooperazione.
Nel 1989, anno della caduta del Muro di Berlino, i liberali non si sono liberati dei comunisti con la bomba atomica o nei campi di sterminio infornandoli in massa, ma gli hanno stretto la mano, e in un quarto di secolo hanno sviluppato la Germania est, quanto e forse meglio della ovest.
Tutto questo è sotto gli occhi di mezzo miliardo di europei vedenti, ma solo oculisticamente, visto che tutti falliscono e la Germania arricchisce. Quando la cancelliera Merkel vede i nostri politici comunisti e liberali rotolarsi nel fango di scandali spesso gonfiati ad arte per strapparsi il potere reciprocamente, di sicuro si scompiscia dalle risate,  (sapendo che ormai l’Italia in Europa ha il potere di un due di briscola in una partita a scopa) ma si guarda bene dall’indicare “la stretta di mano comunisti liberisti”, come la sola via d’uscita per evitare che siano i generali a dover mettere riparo al fallimento dei politici vedenti, ma resi ciechi da un tragico accanimento ideologico destra-sinistra, fascisti-comunisti, che cova perfettamente sotto la cenere come il fuoco da 65 anni.
Grazie alla guerra ideologica, il nord d’Italia ricco e produttivo è stato usato per sfruttare il sud, ma ora ne sta subendo lo sfruttamento. A dimostrazione che in qualunque razza di guerra non ci sono altro che sconfitti. I soli e veri vincenti sono quelli che portano a rottamazione le ideologie, in modo da costringere gli ideologi fasulli all'armistizio.
Perciò, Bersani, Monti e Berlusconi ve lo consiglio: rottamate le ideologie prima che gli italiani rottamino voi.
Senza il comunismo, i lavoratori italiani non avrebbero conquistato la dignità e il rispetto di uomini nemmeno fra mille anni. E senza le imprese italiane, avrebbero dovuto vivere da emigranti per tutta la vita, o da delinquenti o mafiosi nel loro Paese.
Allora lo capiscono anche gli idioti che la politica è una medicina bicomponente: ed è una truffa spacciare per medicina miracolosa il solo comunismo o il solo liberismo, o alternarle al governo, per distruggere in tutta fretta ciò che di buono ha introdotto il liberismo o il comunismo.
Per evitare la guerra civile che in Italia sta dietro l’angolo, serve politica Merkel: una miscela bilanciata di comunismo e liberismo. Perché la delegittimazione dell’avversario politico, a cui si dedicano anima e corpo Bersani e Monti contro Berlusconi, ricambiati con altrettanta cortesia, serve sicuramente per attrarre consensi e salvare i politici: ma uccidendo la politica, l'Italia e gli italiani.