venerdì 27 settembre 2013

Il Mistero Berlusconi


Il Mistero Berlusconi
Se fra le cose che ho evitato di approfondire nella mia vita sentendomi incapace, ci avessi infilato anche il rompicapo Berlusconi, mi sarei evitato di scrivere una cinquantina di fesserie, per concludere dopo venti anni, che di lui non ci ho ancora capito niente. Ma giuro, questa è l'ultima.
Sarò sicuramente blasfemo; ma secondo me Berlusconi, come mistero impenetrabile, è secondo solo alla Santissima Trinità. Chi cercasse prove che B. è il diavolo, avrebbe l’imbarazzo della scelta. E chi lo volesse santo ne troverebbe altrettante. Insomma, Berlusconi non è un mistero, ma IL MISTERO.
Cercare il bandolo della matassa nel groviglio delle opinioni pro e contro che lo riguardano è un lavoro per il quale oggi non mi sento più attrezzato, e venti anni fa credevo di aver capito tutto. Ma non si può capire niente, perché non c’è niente di vero e di logico nei fatti attribuiti a B. da inquisitori, sostenitori e detrattori.
Come fa un imprenditore ladro, che arricchisce cercando e pagando complicità e protezioni istituzionali a 360 gradi, a riciclarsi in politico filantropo, e a totalizzare un numero incalcolabile di nemici a livello nazionale e mondiale?
Ma se era un genio nell’associazionismo a delinquere, forse anche mafioso, (a sentire giudici e giornalisti) come ha fatto da politico a diventare una schiappa internazionale, un fabbricante di nemici che lo combattono e si augurano che tiri presto le cuoia o che lo accoppi qualcuno?
Perché i farabutti di cui è allagata l’Italia, dovrebbero temere e odiare di più il farabutto Berlusconi, portatore di affari sporchi, che i giudici guastatori? Ma Berlusconi è davvero un ladro, un evasore, un approfittatore? Oppure lo combattono perché non è abbastanza losco per i farabutti italiani, e più che portatore è guastatore di affari? Se nel suo ventennio da Premier ladro, gli illeciti si è dovuto cercarli spiando dal buco della serratura, nella sua stanza da letto, nelle sue mutande e in quelle improbabili delle sue escort, perché non vi erano conti bancari sporchi di soldi rubati, ma solo regalati, che marca di farabutto è mai questo Berlusconi?
Si fa una intera carriera di imprenditore che ruba e evade per arricchire, e poi va ad espiare i suoi peccati in politica per impoverire pagando un esercito di avvocati, di spese processuali e di escort per affogare i suoi guai giudiziari alla faccia dei suoi persecutori: B. è carnefice o vittima?
Tutto ciò che Berlusconi ha toccato come imprenditore è diventato oro; ma ciò che lo ha sfiorato da politico, anche solo per caso o per sbaglio è diventato escremento infetto del diavolo.
Qua cari italiani i conti non tornano: le prove del Berlusconi farabutto sono paraplegiche, e quelle del galantuomo sciancate. Io credo che come imprenditore abbia dovuto adeguarsi e rubare per non morire derubato. Poi stanco di farsi usare da burattino, si è illuso di avere talento come burattinaio politico, ma il lavoro gli è riuscito a metà: ha acquisito il potere, ma gli hanno impedito di governare il risanamento italiano. Così ha concluso la sua storia, passando da sfruttatore economico in costante arricchimento, in politico assediato e carcerato, per impedirgli di liberare e salvare il Paese dalla mafia delle caste, corporazioni, sindacati e banche strozzine.

Questa in sintesi mi sembra una storia passabile del Mistero Berlusconi; del don Chisciotte che non si è accorto di lottare contro poteri più forti di lui, che per combatterlo hanno ucciso l’Italia e gli italiani e sterminato peggio di ebrei, la razza operosa e onesta dei piccoli imprenditori, oltre a far scappare i grossi.