mercoledì 23 agosto 2017

Due tiranni al prezzo di uno


Se derubi qualcuno di qualcosa di materiale, un panino, un fico, un grappolo d'uva, sei uno sporco ladro. Se evadi 1 centesimo di tasse sei uno schifoso evasore da impiccare burocraticamente se non ti affretti a farlo fisicamente. Ma se la refurtiva fiscale è milionaria o miliardaria e tu la trasferisci in un paradiso fiscale, sei un oculato investitore o un esperto finanziere.
E se risucchi il cervello ad un intero popolo, con una istruzione e informazione costruita a misura per scimunirlo e rassegnarlo a conservarsi per sette decenni la classe dirigente che lo asserve invece di servirlo, puoi fregiarti a vita del titolo di professore, giornalista, scrittore, opinionista, commentatore politico e persino nobel per la letteratura.
Ti basta aver spacciato la cultura comunista come salvifica per i poveri, per i lavoratori, per i disoccupati, per i barboni; e non importa una mazza se poi di fatto hai facilitato, moltiplicato e consolidato l'arricchimento dei super capitalisti, delle multinazionali della produzione, commercio e finanza mondiale. Il suicidio dei piccoli lavoratori autonomi, la devastazione delle famiglie, e l’irreparabile impoverimento della classe media.
Eri, sei, è rimarrai in eterno un onestissimo intellettuale, sindacalista, burocrate, politico e giornalista maxista e gramsciano. A parole nemico giurato dei banchieri che ti foraggiano, e strenuo difensore dei barboni e dei poveri, di cui hai moltiplicato a livello pandemico la razza, e impestato l'Occidente, fino a farne il paradiso dei massacratori di cervelli, commercianti di schiavi. e banchieri strozzini; e l'inferno per lavoratori, disoccupati, poveri, pensionati e schiavi, attirati da tutti gli angoli del pianeta, in Europa, col miraggio de l'arricchimento.
Il comunismo è un disco rotto da un quarto di secolo, ma i sacerdoti della cultura comunista sanno ancora come distillare carriere e profitti astronomici ubriacando di minchiate gli squattrinati che lo ascoltano come musica celestiale.
In cento anni, a colpi di sindacalismo, burocrazia e giustizia comunista, hanno sterminato i piccoli lavoratori autonomi onesti, e hanno reso talmente criminali le multinazionali e le banche per reggere a l’urto di tanti parassiti, corrotti e irresponsabili comunisti, che oggi è facilissimo puntare il dito contro il potere economico: il capitalismo selvaggio.
Ma sono i comunisti che lo hanno legittimato così, per sfruttare vantaggi economici per sé, da tiranni del potere politico, con l’encomiabile funzione di difenderci dalla rapacità dei padroni e banchieri, ma assolta con tale “intelligenza”, da uccidere gli amici barboni, e ingrassare da schifo i nemici banchieri. 

giovedì 10 agosto 2017

Ignoranza o conoscenza, dov'è il guasto?

Da qualche secolo, il mondo della cultura, scimmiottando Platone e Pitagora alla rovescia, è riuscito a diffondere la convinzione demenziale che tutto il buono che c’è nei sistemi sociali è merito della conoscenza e tutto il cattivo è imputabile a l’ignoranza. Ma è proprio l’esatto contrario. E oggi nella UE, persino lo scemo del paese può provarne la falsificazione.
Se sul pianeta Terra fosse stato impossibile sopravvivere senza istruzione e progresso scientifico e tecnologico, l’uomo non sarebbe mai nato; perché le scimmie, da cui discende, si sarebbero estinte non avendo prof., scuole, università e master da frequentare. Invece, le scimmie ignoranti, ma alunne diligenti della natura incontaminata, hanno generato uomini tanto intelligenti da sopravvivere per svariati millenni senza quel pseudo sapere scientifico oggi certificato (come unica fonte di salvezza dell’umanità) da diplomi, lauree, master fasulli e cattedre caricatura.
E col sapere arrivò l’invasione dei sapienti, dei cattedratici, degli accademici, delle teste d’uovo, dei sottuttoio, dei cacasenno mangiasoldi e sfascia tutto, e l’originaria dittatura del caos naturale, (o disordine dinamico come lo hanno sempre definito i veri filosofi) si convertì in dittatura del casino scientifico, tecnologico, politico, giudiziario, burocratico, sindacale, fiscale e finanziario ormai ingovernabile.
Al disordine dinamico di Madre Natura che ha nutrito, formato e salvato l’uomo ignorante e suoi diretti antenati scimmie per decine di millenni, si è sostituito “l’ordine scientifico” che in meno di un secolo ha devastato il pianeta, e ha rincretinito l’uomo a tal punto, che non ci sono più i singoli uomini o i singoli eserciti che si combattono, ma gli Stati super tecnologici, che studiano costantemente come sterminarsi.
Zavorrando gli arsenali di bombe atomiche e armamenti assortiti, o scatenando come antipasto le guerre della disinformazione ideologica, le commerciali e finanziarie, le fughe di segreti di Stato, o gli attacchi hacker planetari, e aspettando l’arrivo dei governanti matti al punto giusto per distruggere il Pianeta ed estinguere la razza umana con una perfetta guerra atomica scientificamente preparata.
Ovviamente preceduta dalle esplosioni atomiche esperimentali, avversate a parole ma tollerate di fatto dalla comunità mondiale, che imponendo sanzioni economiche caricatura agli Stati canaglia, è come punisse preventivamente il rischio di sterminio de l’Umanità a colpi di multe, manco fossero violazioni del divieto di sosta.
Insomma, domandiamoci: e’ veramente la mamma dei cretini sempre incinta, ad aver reso l’Umanità devastante e ingovernabile peggio di un cavallo pazzo? Oppure sono i moderni platoni e pitagori del caxxo che non travasano più nei sistemi sociali, quei bei cretini naturali di una volta, che capivano tutto senza sapere niente. Oggi la scuola forma “cicciemme”, cretini culturalmente modificati, talmente zavorrati di sapere spazzatura, da non capire che la libertà incondizionata delle democrazie, se “poco illuminati”, (cioè carenti di neuroni, ma ricchi di titoli), può renderli pericolosi a tutto tondo, (a 960 gradi) come mine vaganti, o peggio, bombe atomiche già  sganciate.

martedì 8 agosto 2017

Il prof. D. Fusaro critica il mercato


Segue mio commento, a questo interessante post del filosofo prof. Diego Fusaro pubblicato su FB. che dice:

"E' bene che se ne prenda pacatamente atto, senza agitarsi e senza diffamare secondo le usuali categorie in voga del pensiero unico: la cosiddetta critica (intellettuale, accademica, giornalistica) analizza ormai solo fenomeni marginali (zingari, rom, immigrati, veganesimo, omosessualità, femminicidio, ecc.) per avere così l'alibi per non prendere mai in esame la contraddizione principale: l'economia di mercato che tutti rende alienati e che non cessa di fondarsi su sfruttamento, precarizzazione e offesa permanente della dignità umana."
Prof Diego Fusaro

Caro professore, nello scontro fra collettivismo comunista e mercato ĺiberale, il collettivismo è schiattato e il mercato è da curare. Ma per capire di che male è morto il morto, non va fatta certo la terapia al morto e l'autopsia al vivo. Perciò lei sarà super credibile se vorrà informarci, previa autopsia, di cosa è schiattato il comunismo. E lo sarà ancora di più se vorrà lasciare il mercato alle amorevoli cure dei liberali. 
Lei ha ragione a definire orrenda la faccia del capitalismo, ma nemmeno i connotati del defunto comunismo mi sembravano quelli bellissimi di papà Marx. Mi corregga se sbaglio.
Comunismo e capitalismo non sono due neonati appena partoriti e immuni da contaminazioni post parto, ma due pugili "suonati", vissuti per tre quarti di secolo sul ring della guerra fredda, apposta per cambiarsi i connotati e se possibile accopparsi.  
Poi, da un quarto di secolo, il capitalismo è sceso vincitore dal ring, ma ha preso tante di quelle legnate prima di accoppare il comunismo, da farci sospettare che il comunismo si sia finto morto, e che il capitalismo si stia fingendo vivo per scommessa.
Oggi l'Umanità avrebbe bisogno di un esercito di intellettuali liberi che la aiutino a capire prima di agire o reagire, ma di questi, salvo rari esemplari numericamente ininfluenti, sembrerebbe estinta la razza.
Gli ideologi comunisti che criticano le deformità mostruose del capitalismo come il prof. Fusaro con queste parole: "l'economia di mercato che tutti rende alienati e che non cessa di fondarsi su sfruttamento, precarizzazione e offesa permanente della dignità umana", sono credibili quanto il famoso bue che disse cornuto a l'asino.
E cosa ha fatto il comunismo di tanto nobile per non offendere la dignità umana? Comunismo e capitalismo hanno gettato entrambi l'umanità nella mer..., sabotandosi reciprocamente o la produttività economica o la giustizia sociale, o entrambe.
Se è vero come è vero che il comunismo non è morto solo di morte naturale, ma anche di legnate da guerra fredda est ovest; perché noi italiani dovremmo essere così ingenui da credere che il capitalismo mondiale sia sceso dal ring senza un graffio, e che la sua orrenda mostruosità di democrazia finta e tirannide vera, così abilmente descritta dal prof. Fusaro, siano i suoi connotati naturali, e non le cicatrici purulente subite dal comunismo?
I sistemi sociali sono fatti e resi equamente produttivi dagli uomini. Chi crede di poter compensare con la quantità di ricchezza la qualità scadente della cultura dei singoli e dei popoli, di governo democratico ancora non ci ha capito una mazza. Senza cultura degna di questo nome, non ci sono soltanto popoli che muoiono di povertà, ma anche popoli che agonizzano e muoiono di ricchezza prodotta, ma mai perequata.
Solo la cultura può rendere la democrazia migliore della dittatura. Ma se chi è preposto alla formazione e informazione, non sa ancora come fare gli italiani, per l'Italia già fatta da un secolo e mezzo, e si gingilla accusando il capitalismo economico e politico di offendere la dignità umana: allora siamo al bue che strapazza l'asino chiamandolo cornuto.
Lei caro professore, ha gli strumenti culturali e intellettivi per rendere a l'Italia un ottimo servizio formando e informando gli italiani, sui pregi del collettivismo ancora mutuabili nel mercato globale.
Ma se ha voglia di rendersi credibile quando parla di mercato e capitalismo, non tenga due piedi in una scarpa, non insegni comunismo e critichi il capitalismo.
Lasci la cultura dove tutti hanno ragione anche quando hanno torto. E si assuma la responsabilità facendo politica, dove pure la pioggia di ferragosto che alleviasse la siccità, è imputabile in automatico al governo ladro.

Cordiali saluti franco luceri.

martedì 1 agosto 2017

Guardie orbe e ladri lince



Ora volete sapere dove è il trucco usato dai nostri politici per rimanere al potere anche senza governare, solo per derubare il popolo e mangiarsi vivo lo Stato? Semplice. Immaginatevi due giocatori a un tavolo di ping pomg: se i comunisti e i liberali si “pingpongono” la responsabilità dello sfascio, possono farlo finché campano e persino a l’infinito se mai fossero immortali. I comunisti accusano i capitalisti di essere ingordi, rapaci, criminali, e questi restituiscono al mittente la responsabilità chiamandoli corrotti e parassiti. E quei poveracci degli elettori, utenti e contribuenti italiani finiscono scimuniti come asini nel frastuono. E continuano a sprecare il loro ex ora finto potere sovrano spostando inutilmente consenso da sinistra a destra e da destra a sinistra.
In Italia, per nostra fortuna, abbiamo ancora poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco, che ci rendono un servizio da eroi. Ma provate a immaginare che succederebbe se in un posto ci fosse una guardia in disservizio permanente effettivo e un ladro attivo h24. Nel senso che la guardia sembra che faccia diligentemente il proprio dovere per come accorre tempestiva alle chiamate dei derubati, ma quando incrocia il ladro che sta ripulendo un derubato, gli facilita il compito eclissandosi, per poi correre a fuochi sparati, a raccogliere la denuncia, ma sapendo bene che il furto è andato a buon fine per il ladro, grazie alla sua eroica collaborazione omissiva di guardia disonesta.
Da quando gli Stati comunisti si sono volatilizzati, i politici comunisti son finiti tutti in cassa integrazione non avendo più un loro sistema socio economico collettivista da rendere produttivo. Quindi nel libero mercato, e per giunta globale, la loro presenza è giustificata dal fatto che le democrazie sono tali se oltre alla maggioranza di governo c'è una opposizione che vigila. Quindi servono le guardie del comunismo per prevenire o reprimere i furti del capitalismo.
Ma ahinoi, salvo rarissime eccezioni che in democrazia non cavano un ragno dal buco, le nostre guardie comuniste sono “finte”, si sono prostituite a peso d’oro ai ladri del mercato nazionale e globale. Lasciano a multinazionali e banchieri la libertà di derubare gli italiani anche della vita, ove non bastasse la borsa, e poi fingono di correre a sirene spiegate in soccorso degli ultimi, ma avendo assunto l’obbligo legalizzato di servire i primi, gli avvelenatori, truffatori e corruttori del mercato, e ancora più e meglio la finanza strozzina, che li finanzia e li protegge.
Tutto l’apparato pubblico italiano comunista ha una efficienza a dir poco miracolosa ne l’impedire che i cleptomani del capitalismo subiscano danni o perdite ne l’esercizio delle loro "legalissime" funzioni accumulatrici finanziarie e tributarie. E ora che la refurtiva italiana sembra scarseggiare, a causa di milioni di disoccupati e milioni di poveri, stanno importando extracomunitari a "navate", per garantire continuità lavorativa ai “filantropi” della finanza.
Io non ho soluzioni per la catastrofe Italia, ma ora che lo sapete, fidatevi solo di voi stessi. Comunisti e liberali sono compagni di merende; sul piatto della in-giustizia sociale pesano uguali, sono associati per fare i ricchi più ricchi facendo i poveri più poveri.
L'unica possibilità che hanno gli italiani di salvarsi, è smetterla di cercare altre prove di colpevolezza a carico di politici, giudici, burocrati, intellettuali, industriali e banchieri e iniziare a cercare attenuanti. 
Seccata nel 1989 la sorgente mondiale di produttività comunista, a l'Umanità, mica solo a l'Italia, è rimasto il libero mercato. Ora immaginate voi in che guaio si troverebbe tutta la politica destra e sinistra, se continuasse a farsi la guerra, ignorando che ha solo il mercato come "unica sorgente di reddito superstite", sopravvissuta allo sconvolgimento tellurico della fine ingloriosa del collettivismo, cioè dello Stato autonomo, datore di lavoro per tutti ed equo produttore di reddito.
In un secolo, tutti i popoli comunisti si sono fumati tragicamente l'interesse collettivo. Ora dovrebbero scegliere di continuare a farsi la guerra destri e mancini, demolire lo schifosissimo libero mercato che tiene in vita sette miliardi di umani, (pur perdendone per strada per disuguaglianza una bella fetta) e sperare che al secondo tentativo, lo Stato collettivista diventi realtà oggettiva, prima che per fame, epidemie, carestie e guerre, de l'Umanità non sia rimasto manco un vago ricordo.
Ecco perché non è igienico suggerire ai comunisti di continuare a fare la guerra a quei schifosi dei capitalisti, se l'unico forno capace di sfamare l'Umanità è rimasto il libero mercato globale. Tu consiglieresti al Matteo di continuare a fare la guerra al Silvio nazionale, perché la salvezza italiana passa solo dal suo fallimento? Vai tranquillo, che dopo una sonora pernacchia, il Matteo (che il cervello non se lo è ancora bevuto) ti dirà, matto provaci tu!