sabato 30 dicembre 2017

Politica, causa ed effetto.

Temo sia stupido definire politica una sommatoria di effetti positivi e negativi; e non le azioni umane che ne sono la causa.
Politica può dirsi solo ciò che causa effetti, e di cui si conoscono i promotori responsabili.
Un proiettile uccide, ma in quanto effetto materiale non subisce condanna. In galera ci va chi lo ha causato premendo il grilletto.
Quindi, aveva perfettamente ragione Camus a dire: "quando saremo tutti colpevoli, sarà la democrazia".
Quella che imputiamo ai governanti come politica, è solo la sommatoria degli effetti generati dalle scelte sociali stupide, egoiste e persino criminali.
Quindi le democrazie muoiono per assenza di responsabili politici ben definiti. È l'intero popolo che si rende causa politica della buona o cattiva salute di uno Stato.
Se un popolo ha più voglia di scioperare che lavorare, di rivendicare e consumare più di quanto produce; alla lunga si rende causa della contrazione del PIL e del conseguente calo dei tributi. A questa sommatoria di effetti si da stupidamente il nome di politica e la si addebita al governo ladro e ai banchieri strozzini.
Ma è come incriminare il bossolo di omicidio e sbattere in galera l'effetto, dopo aver assolto quel gran farabutto dell'assassino che ne è la causa.
Quindi in democrazia i politici non fanno politica, ma ragioneria. Contabilizzano gli effetti della politica sindacale dei lavoratori e degli imprenditori, dei professionisti, dei burocrati e dei giudici, come dire lo sfascio, e se ne assumono la responsabilità.
Insomma, Camus ci ha azzeccato in pieno: in democrazia, generatore di politica intelligente o demenziale è il popolo. Ma alla sommaroria degli effetti, cioè allo sfascio, si da il nome di politica e si imputa al premier del governo ladro, o a qualche ministro/a che ci sta sui maroni.

venerdì 22 dicembre 2017

Piove, governo derubato!

Piove, governo derubato! Aridateci nostro vecchio governo ladro.
Se in Italia il massimo potere esecutivo è fuori da Palazzo Chigi, tanto che un ministro chiede un favore da accattone con il cappello in mano, non lo ottiene, e finisce persino vittima della gogna mediatica, allora c'è da preoccuparsi seriamente se la funzione del governo italiano e relativi ministri, è ancora quella di gestire il massimo potere esecutivo governando, o lasciandosi governare dai mille potentati e corporazioni nazionali ed europei, vero potere esecutivo occulto.
Il governo italiano è come un vigile fermo ad un incrocio con semaforo rosso. Ha il potere di rimanere là, immobile come uno stoccafisso per l'intera legislatura, lasciando che il traffico impazzisca, ma non può accendere il verde e governare, perchè quel potere non lo ha più nemmeno il premier.
La stanza dei bottoni che doveva essere occupata dalla politica, ormai da svariati decenni è riservata al mercato. I banchieri accendono e spengono il verde per salvare e il rosso per uccidere. Ma peggio, usano l'informazione per mettere   il popolino in sintonia con i loro sragionamenti, fino a giurare che i crimini  in fatto di banche fallite e di risparmiatori truffati, non li ha commessi l'alta finanza, con i suoi controllati orbi e i suoi controllori ciechi, ma gli ultimi due donchisciotte della politica, Renzi e Boschi, che avranno ostacolato a tal punto i mulini a vento del mercato o della finanza, da indurli alla guerra mediatico giudiziaria per estrometterli.
Secondo la stampa italiana, il nostro sfascio economico e finanziario non è imputabile agli intellettuali della finanza che da decenni riducono imprese e banche al fallimento, ma agĺi ultimi due manovali di Palazzo Chigi, che da poveri governati, hanno osato improvvisarsi governanti.
È vero la MEB ha sbagliato. Ha pensato che in veste di ministro avrebbe avuto autorità, autorevolezza e capacità per affrontale gli squali dell'alta finanza, se non da una posizione privilegiata, almeno da pari a pari e incassare il salvataggio della banca Etruria e dei risparmiatori, con la semplicità di una bevuta d'acqua. Invece lei che voleva salvare banca e risparmiatori s'è buscata un linciaggio mediatico di tutto rispetto. E i lupi famelici della finanza che hanno fatto fallire imprese e banche e rovinato un mare di italiani si sono finti tutti vittime della strapotente MEB in evidente conflitto di interessi . Ormai la politica sporca va cercata tutta ne l'informazione al servizio di banchieri e industriali, perciò disinformazione.

mercoledì 20 dicembre 2017

L'istruzione ci rende tolleranti?


Che l'istruzione renda più intelligenti gli individui è tutto da dimostrare; visto che accettiamo per vera la diversità e unicità fisica di ogni individuo rispetto a l'intera comunità mondiale; ma poi, manco fossimo precavernicoli ci scandalizziamo che non ha solo il corpo diverso da ogni altro umano, ma unica ha pure la capoccia.
E ogni volta che ha la sfacciataggine di pensare diversamente dal soggetto con cui parla, merita di essere contestato verbalmente, se non la smette aggredito o denunciato, e se manco la magistratura provvede a tagliargli la lingua, in casi estremi ammazzato.
A questa logica da manicomio criminale d'Aversa, si ispirano i rapporti di sette miliardi di umani, che non solo si combattono fra popoli, si derubano fra Stati, Regioni, Province e Comuni; ma si combattono fra amici, si accoltellano fra tifosi, passanti e avventori, fra iscritti alla stessa associazione, congrega, sindacato, partito, società, istituzione, ecc. Ma non disdegnano nemmeno di litigare, combattersi, perseguitarsi e ammazzarsi con una ferocia che non teme confronti nel mondo animale, fra consanguinei, conoscenti, fidanzati, coniugi, figli, genitori, compari e comari.
A l'appello mancavano solo gli scontri di civiltà e le guerre di religione, ma ora ci siamo attrezzati pure di quelli. E gli scontri da perversione sessuale, per accaparrarsi una eredità, o per rapacità finanziaria ormai sono materia da strizzacervelli.
Insomma per non farla lunga, l'istruzione, fornendoci una base culturale comune, (filosofica, teologica, matematica, giuridica ecc.) ci fa credere simili; ci illude di poter trovare un altro soggetto pensante uguale a noi, con cui dialogare, (la cosiddetta anima gemella). Salvo poi sbranarla da cannibali, non solo se ci delude mutando le sue convinzioni che inizialmente  sembravano gemelle alle nostre, ma se pronuncia una parola a cui lei da un senso positivo, e noi negativo.
In un mondo letteralmente allagato di intellettuali e tecnici di tutte le razze, di pedagogisti e di psicologi aggiusta neuroni, soffriamo tutti della tristemente famosa "incomunicabilità" così ben descritta da Pirandello. E a cui nemmeno milioni anzi miliardi di leggi, al servizio di avvocati, e magistrati riescono a mettere riparo, a portare ordine, civiltà, pace.
Se attraverso l'istruzìone e l'informazione, il mondo della cultura, continuerà ad accrescere le diversità intellettive di ogni soggetto, ma anche l'idiota intolleranza al diverso e mutevole pensiero altrui; fra qualche secolo nessuno sarà  in grado di contendere agli istruiti, maestri di intolleranza, (italiani in primis) se mai fosse istituito, il premio Nobel per la pace precavernicola: “tutti contro tutti”.


venerdì 15 dicembre 2017

Filosofia o Poesia? Questo è il problema.



mercoledì 6 dicembre 2017

La cattiva politica per i ricchissimi è ottima.


Da Marx in poi, il tentativo di estinguere la razza dei ricchi, i poveri continuano a farlo, ma sempre più inutilmente; posto che persino nei sistemi comunisti finiti in bancarotta da un quarto di secolo, si riuscì a delegittimare l’accumulo e il possesso di ricchezza, con l’abolizione del diritto di proprietà, ma la razza ingorda dei ricchi, continuò, continua e continuerà a crescere di fatto, fino a l’estinzione de l’Umanità.
Mentre, ad eliminare i poveri, i ricchi non ci pensano manco in sogno, perché di quelli ne fanno triplo uso: come lavoratori sfruttabili a basso costo, come risparmiatori oculati e come consumatori con le mani bucate. E non hanno alcun interesse ad affamarli troppo come lavoratori, per non trovarseli troppo squattrinati o tirchi come risparmiatoti e consumatori.
Insomma, giusto per capirci, se si potesse impedire ai padroni di spostarsi da un paese a l’altro, andando a caccia di lavoratori poveri per produrre in maniera competitiva, e di consumatori ricchi da spennare con prezzi truffa o rapina, i migliori sindacalisti dei lavoratori sarebbero ancora i padroni, perché costretti a remunerare nel giusto i lavoratori, per trovarseli ben disposti e attrezzati come risparmiatori o consumatori.
Ma i grandi padroni, braccati da comunismo, sindacalismo e strozzinaggio finanziario e fiscale assassino di piccoli e medi imprenditori, nel mercato globale sono diventati ballerini acrobatici per tenersi stretta la "borsa salva vita". Saltano anzi volano da uno Stato a l’altro a caccia di bassi costi per produrre beni o servizi e di alti ricavi per vendere, nonché di un sicuro paradiso fiscale per mettere l’indebito arricchimento, "la borsa di pelle umana" al riparo da strozzini ed esattori.
Come si risolve questo rompicapo? Comunismo e sindacalismo hanno fatto danni incalcolabili, perché non hanno castigato i paperoni, (le multinazionali), ma i venditori di caldarroste e bruscolini, fino a costringerli a chiudere, fallire e persino suicidarsi.
Il livello di feroce antagonismo culturalmente, sindacalmente e politicamente indotto in Italia, fra lavoratori e padroni non sembra destinato ad affievolirsi, perché comunisti, sindacalisti, strozzini e fiscalisti lavorano di fino per spegnere gli incendi con lanciafiamme a benzina super.
Allo stato delle cose non è possibile sognare una classe operaia che rinsavisca e sposti la sua fiducia, sia pure critica, dal comunismo e sindacalismo che hanno reso feroce il libero mercato, ai piccoli padroni che non hanno alcun interesse ad affamare i lavoratori a cui hanno insegnato un mestiere, per non costringerli a  vendere ad altri padroni più generosi la loro prestazione lavorativa, o a consegnare i loro risparmi o i loro consumi a padroni stranieri.
Speriamo che il buon senso torni a prevalere almeno in Italia, dove una straripante maggioranza di disoccupati, lavoratori poveri, pensionati al minimo e zero imprenditori onesti e produttivi, ha finito per convertire la democrazia, in dittatura sindacalcomunista, con montagne di leggi idiote e di burocrazie irresponsabili e cleptomani, tanto da farci correre a l’impazzata verso l’autodistruzione.


domenica 3 dicembre 2017

Il renzusconismo è problema o soluzione?


Ma è davvero la fine del mondo se Renzi e Berlusconi si inventano un programma politico economico comune e vi collaborano alla luce del sole?
E’ davvero così blasfemo desiderare (dopo sette decenni di sfascio socio politico economico) che il programma politico comunista e il programma economico liberale siano reciprocamente compatibili, complementari e sostenibili, posto che non esiste paese al mondo dove si possano pagare salari e tasse, dopo aver prodotto perdite e fallimenti?
Il vero scandalo non è un prete ed una suora che si sposano, ma un prete che fa sesso in monastero, con una suora che si prostituisce.
Nella Prima Repubblica era prassi consolidata che quei preti spretati degli imprenditori inducessero le suorine ingenue ingenue della politica comunista a prostituirsi, ad accettare “mazzette” e a restituire appalti truccati, finanziamenti a fondo perduto, esenzioni di imposte, o salari convenienti, o controlli finti, perché senza questo po’ po’ di favori, elargiti sotto banco dalla politica comunista “onesta fino alla lira” al mercato “ladro a prescindere”, non esiste impresa capace di reggere a l’alto costo del lavoro, alle turbolenze sindacali, alle persecuzioni burocratiche e alle rapine tributarie, se non fa profitti, se non ha i ricavi che superano i costi.
Ma nemmeno così la politica ha saputo assicurarsi il controllo del mercato, né il mercato della politica; a tal punto, che oggi in Italia è diventato improbabile tutto, dal lavoro, al salario al profitto: dalla vita dei barboni, a quella dei banchieri.
Dal punto di vista numerico, la razza degli imprenditori è così esigua, che non avrà mai potere politico. Così come la razza dei lavoratori è una maggioranza tanto schiacciante da avere il monopolio del potere politico, ma zero potere economico in uno Stato indebitato e a rischio default.
Facendo la guerra agli imprenditori per sette decenni, politici, sindacalisti, burocrati e giudici hanno azzerato per i lavoratori il diritto al salario prima e alla pensione poi.
Le piccole imprese continuano a chiudere e le grandi licenziano e delocalizzano, facendoci sapere che i consumatori non corrono rischi, anzi ci guadagnano, perché gli imprenditori vanno a comprare in Cina a dieci e in Italia tornano a  vendere tranquillamente a cento, dopo aver incaricato la politica di curare l’ammortizzazione sociale, distribuendo denari e allargando il debito pubblico in modo da fare degli italiani (al servizio di multinazionali e banchieri) un popolo di buoni consumatori con le mani bucate, anzi suicidi.
Insomma, diciamola chiara chiara, continuando a gettare benzina sul conflitto lavoratori politicamente potenti, contro padroni economicamente potenti e liberi di andare dove caxxo gli pare, si va nella solita direzione dello sfascio e alla lunga della guerra civile. 
Il mercato globalizzato e mobile, è in costante anzi frenetico movimento come un’auto da corsa. Non mette radici dove trova un potere politico, burocratico e sindacale tanto idiota da pensare che i posti di lavoro e i salari si difendono, anzi si accrescono facendo fallire le imprese piccole e scappare notte tempo le grosse come la Fiat, che non semina più salari in Italia producendo auto, ma torna a mietere profitti vendendo le auto prodotte altrove con salari e tasse competitive.
In Italia i buoi sono già scappati da almeno due decenni, ma ora abbiamo due allevatori, Renzi e Berlusconi, tanto stupidi da voler chiudere insieme la stalla vuota, col rischio di finire incriminati per furto di bestiame.
Magari Renzi non ne trarrebbe vantaggi immediati, ma Berlusconi si. E anche il mio carissimo amico procuratore, sia pure da l’aldilà, vedrebbe realizzata la sua ironica profezia. Avendo calcolato che al povero Berlusconi, per diventare indiscusso primatista mondiale, mancava una sola incriminazione per abigeato, per furto di bestiame.
E non vorrei che dudù e l’agnellino, magari con la complicità di Renzi, siano di provenienza illecita. Voi che dite, quei due non me la contano giusta, è il caso di denunciarli emtrambi?