sabato 27 ottobre 2018

Rottamare le ideologie conviene?


Se noi umani non siamo mai stati adeguati a governare culturalmente e fisicamente il mondo, o un singolo sistema sociale, un comune, un condominio, una famiglia e persino noi stessi; pensare che prima o poi da qualche parte ci piova la politica assolutamente perfetta a correzione della cattiva è demenziale.
Ecco perché gli ideologi sono tutti truffatori. Convincono le masse che la verità sta tutta a destra o tutta a sinistra: nel liberismo o nel comunismo. Salvo poi incriminare i destri degli errori sinistri e i sinistri degli errori destri.
Ma finalmente l'Italia è uscita dalle prigioni ideologiche di massima sicurezza e dopo la politica "renzusconi" è passata senza grossi strepiti alla politica "salvimaio".
Speriamo che questo sia l'inizio della fine delle mistificazioni ideologiche in cui istruzione, informazione, politica, giustizia, sindacalismo e mercato hanno imprigionato per 7 decenni il popolo italiano. E peggio ancora l'intera Europa.
Nel mondo esistono solo tracce di verità e vanno cercate come diamanti o pepite d'oro in tutte le direzioni possibili e immaginabili. 
Chi si ritiene unto del Signore o portatore sano di tutta la verità del mondo, o anche solo quella che gli basta come singolo, corra a comprarsi una camicia di forza e se sono iniziati i saldi, si accaparri mezza dozzina che fa un affarone.

lunedì 22 ottobre 2018

In politica i rossi e i neri sono compagni di merende

Per quanto si tenti di diversificare la politica, tutti i politici del mondo rientrano in due grandi famiglie:
1)  i "ROSSI" che si dichiarano apertamente al servizio dei poveri ma ne moltiplicano la specie, perché da utili idioti finiscono per favorire puntualmente dalle caverne ad oggi l'arricchimento dei ricchi.
2)   e i "NERI" che studiano le migliori tecniche di macellazione  sociale, per impoverire e ridurre i popoli a "barboni", ingrassare i banchieri e incassare lucrosi compensi alla faccia delle famiglie povere da cui spesso provengono.
Insomma è abbastanza improbabile che i ricchi accettino di impiegare i loro denari per salvare i poveri, se così mettono a rischio la propria crescita finanziaria, o peggio l'incolumità.
Se proprio sono costretti a spendere, preferiscono finanziare la scuola che conserva i popoli ignoranti e la stampa che provvede a colpi di mistificazioni e disinformazioni a renderli abbastanza stupidi, da finire con crescente rassegnazione in bocca ai banchieri lupi e agli esattori cannibali.
Perciò rinunciate a cercare altro. In ogni angolo del pianeta i saggi, i ricchi e i potenti non hanno grandi scelte occupazionali: o da utili idioti consegnano poveri al mattatoio della burocrazia, Giustizia, finanza e fisco; o da grandi professionisti della macellazione finanziaria li accoppano.

giovedì 18 ottobre 2018

Si apprende solo facendo e fallendo


Mi auguro proprio che questa sia una fake news.
Sembra che gli intellettuali occidentali morti da millenni stiano meditando all'insaputa di San Pietro un suicidio di massa. Per gli effetti nefasti della loro cultura sulle attuali generazioni, filosofi e matematici non reggono più dalla vergogna.
Che gli analfabeti o i poco alfabetizzati si aggrappino alla politica come ancora di salvezza alla ricerca di un lavoro o in alternativa di un reddito, possono anche capirlo.
Ma che i laureati e persino i prof disoccupati si aspettino dal vicepremier Gigino un dignitoso lavoro dipendente possibilmente pubblico o in mancanza un reddito di cittadinanza di €780 gli sta mandando in ebollizione il cervello, e se non corrono da uno strizza che gli induca a rassegnarsi finiranno tutti per togliersi la vita, scusate volevo dire la morte.
Perché loro non erano soltanto i padri della cultura occidentale ma sapevano farne buon uso pratico. Sapevano che la cultura che non ti induce a produrre autonomamente da imprenditore non è cultura.
Perché se pensi senza fare non fallisci se non fallisci non apprendi e se non apprendi non cambi, dicevano i saggi di una volta.
Questa è la ragione per cui la politica italiana di destra e di sinistra davanti e di dietro di sopra e di sotto e a 960 gradi è tutta ugualmente inconcludente.
È fatta da pensatori puri che non hanno mai fatto un tubo. E non avendo fallito non hanno appreso e non avendo appreso non possono cambiare nemmeno una virgola dello schifosissimo status quo.
Praticamente gli individui capaci di fare politica sono quelli che stanno per portare i libri contabili in tribunale non quelli che stanno andando all'università a ritirare il titolo di prof o di dott. che garantisce la loro infallibilità teorica e irresponsabile, quella che sta mandando in ebollizione il cervello ai vecchi Platone e Pitagora che sapevano bene quale immenso valore ha la vera cultura che ti induce a realizzare da lavoratore autonomo responsabile ciò che hai pensato.
Ti induce a domandarti cosa puoi dare tu allo Stato e alla collettività da imprenditore o da libero professionista, non cosa prendere, e il più delle volte con abuso di potere.

venerdì 12 ottobre 2018

In democrazia la libertà uccide la sovranità

Se Dio ha fatto l'uomo schiavo della sua testa facendolo ignorante e non di rado anche stupido; e della sua pancia, dovendo produrre per mangiare e mangiare per vivere, qualunque cultura  e  qualunque politica gli faccia credere che è libero di non istruirsi ed è libero anche di non lavorare e farsi mantenere dalla famiglia e dalla collettività, è cultura  e politica criminale, perché induce gli individui e i popoli al parassitismo e alla lunga popolo e Stato alla bancarotta.
Il singolo può sentirsi libero di rifiutare l'istruzione e il lavoro, ma poi rimanendo povero e bisognoso attenta alla libertà degli altri perché pretende di essere mantenuto curato istruito difeso informato e governato a regola d'arte. In altre parole la libertà incondizionata che garantiscono le democrazie è politica terroristica.
È ovvio che  il singolo individuo che non ha adeguate risorse psicosomatiche non può e non deve essere obbligato a lavorare produrre e contribuire.
Ma tutti i soggetti che rifiutano il lavoro autonomo pur avendo acquisito a spese della collettività la cultura per farlo, e si fanno mantenere dalla famiglia o dallo Stato sono dei terroristi che attentano l'equilibrio economico dei sistemi sociali e del sistema Stato.
Ma per le leggi italiane e forse mondiali sono legalmente liberi di scegliere di vivere da autonomi o da parassiti.
Quindi la libertà incondizionata fa delle democrazie un ventre molle perché le condanna allo sfascio economico.
Questa è la ragione per cui lo stato italiano si è tirato dietro per 7 decenni almeno 3 milioni di disoccupati fissi che ora sono diventati 5 milioni. Per non parlare dei milioni di laureati che sono fuggiti all'estero a caccia di lavoro dipendente.
Libertà e solidarietà sono due diritti costituzionali fondamentali del sistema Italia ma sono maledettamente in conflitto. La libertà dei lavoratori dipendenti uccide quella degli autonomi.
I soggetti che per anni rifiutano di inventarsi un lavoro autonomo pur avendo acquisito una o più lauree e aspettano che gli piova lavoro dipendente possibilmente pubblico, attentano alla libertà di chi un lavoro autonomo se l'è creato indebitandosi come un Cristo in croce e per legge è obbligato a pagare tasse e mantenerli.
Se le democrazie erano così all'epoca di Platone non saprei. Ma a giudicare da quella italiana, dove la longevità media delle piccole imprese infestate di parassiti pubblici non va oltre 2 anni, temo che i principi filosofici e giuridici su cui si fondano le moderne democrazie possano essere leggermente avariati tanto da renderle ingovernabili persino affidate a milioni di teste d'uovo della Scienza e della Tecnica imboscati da parassiti nelle istituzioni dello Stato.

martedì 2 ottobre 2018

A Norimberga processate la cultura europea

Dopo il primo genocidio per odio, l'Europa ha consumato il secondo per eccesso di amore indottrinando e ingrassando i popoli.
Non lo ha mai sospettato nessuno, lo stiamo capendo piano piano tutti col senno di poi, ma in politica gli eccessi di bene e male sono entrambi assassini. E ora c'è il rischio che si debba riaprire il Tribunale di Norimberga alla ricerca di una via intermedia meno demenziale.
Invogliando gli europei a comprare cose lì si è indotti a non comprare figli, ad abortirli, e ora a mettere riparo al crollo demografico importandoli (al pari di fauna animale) tutti cresciuti dall'Africa, e mantenendoli al posto dei propri, tanto da realizzare una perfetta sostituzione di popolo, un genocidio in apparenza altamente morale, affettuoso e premuroso, ma di fatto altamente immorale e forse pure criminale.
Questa volta non è semplice stabilire chi è il carnefice e chi la vittima, ma il mondo della cultura deve finire al completo sul banco degli imputati per aver massacrato il cervello dei popoli e delle classi dirigenti fino ad indurli al suicidio demografico, al genocidio auto inflitto. Più che i responsabili, questa volta a Norimberga si dovranno cercare gli irresponsabili.
In condizioni normali ci vuole poco per capire che un popolo che non figlia si auto condanna a l'estinzione; ma un sistematico lavaggio del cervello indotto da cultura e benessere ha impedito agli italiani e ad altri popoli europei lanciati sulla via dei diritti senza doveri e dell'arricchimento facile e immeritato, di percepire le tragiche conseguenze della mancata natalità.
Chi possa fermare oggi questa giostra di matti, forse è Dio l'unico a saperlo.

Disfati dell'acqua sporca ma salva il bambino


È la cosa più semplice del mondo affermare che fra un partito e un cesso di stazione di campagna senza sciacquone non c'è differenza.

Alcuni politici italiani hanno totalizzato fino a mezzo secolo di carriera girandosi inutilmente tutti i partiti dell'Arco costituzionale, senza riuscire mai a trovare uno che sia pulito come un lenzuolo candeggiato ammorbidito asciugato e stirato a puntino. 
Gli stracci tirati fuori dalla cuccia del cane, non reggono il confronto con "l'altissima igiene morale" dei partiti politici italiani. E mi scuso con i cani per l'infelice accostamento.
Quindi criticare i partiti è un po' come riscoprire l'acqua calda a ferragosto.
Le pulci vanno fatte singolarmente agli uomini di partito non ai partiti. Dentro o fuori da qualunque partito la responsabilità resta sempre individuale, l'idiota va trattato da idiota, il genio da genio, il farabutto da farabutto.
Buttare l'acqua sporca anzi putrida dei partiti e delle ideologie senza salvare il "bambino" (il singolo politico che merita rispetto) che merita di essere salvato è demenziale qualunquismo per chi cerca applausi facili dagli imbecilli come lui.
Che in un governo ci possano essere soggetti inqualificabili è la cosa più normale del mondo, (anormale è chi si scandalizza) ma non ci si libera della mela marcia buttando all'aria la cesta, l'intero governo.
Questa tecnica in Italia è stata super collaudata, posto che in 7 decenni da Palazzo Chigi sono passati premier politici e premier tecnici e super tecnici ministri sottosegretari e portaborse in quantità industriale e nessun partito ne è uscito pulito.
Conte Di Maio Salvini e Casalino magari saranno tutti provvisti di scheletri negli armadi ma sono scheletri rigorosamente personali.
Chi pensa di infilarli tutti a forza nell'armadio di Conte (e sempre che Conte un armadio personale ce l'abbia) o è un idiota o è un farabutto.