sabato 22 novembre 2014

Un parafulmine chiamato Premier


Un parafulmine chiamato Premier

L’Italia sembrerebbe afflitta da miliardi di problemi, ma ne ha solo uno piccolo piccolo quanto un pianeta. Il mondo dell’informazione tenta inutilmente da 66 anni di darsi una risposta definitiva a questo rompicapo: l’Italia sta deperendo a vista d’occhio come un malato incurabile, per un eccesso di problemi, (vedi frane, allagamenti, terremoti, mafia, corruzione, spread, recessione, stagnazione, debito pubblico galattico, fallimenti e disoccupazione inarrestabile, ecc. ecc. ecc.) oppure per una carenza di cultura e quindi di politica?
Nella Prima Repubblica, la Democrazia Cristiana, collocata in posizione centrale, tentò per mezzo secolo di convincere gli italiani che la destra e la sinistra politica non erano affidabili. Ma  “le uniche giuste condizioni” che seppe creare, oggi servono a spostare elettori, nei partiti contrapposti, antagonisti o letteralmente nemici giurati di destra e sinistra.
Le scelte di governo utili a succhiare consenso alle opposizioni non le hanno ancora inventate. Tutti credono di conoscere la formula magica per attrarre a sé gli elettori altrui, ma sanno solo consegnarli i propri.
Ci hanno provato i prof. Monti e Letta, ma hanno solo creato le condizioni per dover cedere il potere a Renzi, che a sua volta sta raccogliendo “consensi plebiscitari” da sindacati e imprese, quanto basta per spostare elettori  da sinistra all’estrema sinistra o all’estrema destra.
Quindi, se un governo comunista, serve solo a spostare elettori insoddisfatti o inferociti verso i partiti liberali o fascisti, che commossi ricambiano come ha fatto per venti anni Berlusconi che ha rottamato la destra per consolidare la sinistra; al pari di quella tirannica, la politica, eletta o nominata, o come vi pare, è sempre e comunque una truffa.
Pensiamo che la politica sia impossibile senza il sostegno della religione: ma anche quando lo ha, vedi Prima Repubblica, il risultato è sempre lo sfascio. O quando non ha il sostegno della scuola e della stampa; ma anche quando lo ha (vedi prof Monti) è truffa uguale.
E se invece è un “tiranno” (vedi Berlusconi) ha tentacoli nel mondo dell’informazione, mercato e finanza nazionale e mondiale, è amico di Putin, è amico di Bush, è amico di tutti i democratici e i tiranni del pianeta, “è un pericolo pubblico, una calamità naturale, un tiranno quanto Stalin moltiplicato Hitler ed elevato all’ennesima potenza” ma non è riuscito ad evitare di finire lui politicamente “cornuto e mazziato” e noi italiani al suicidio.
Insomma, diciamocela chiara chiara: al mondo non esiste un solo uomo di valore, che “salendo o scendendo” nell’agone politico, da Premier, non finisca da gigante del mondo della cultura, mercato, finanza o giustizia, (vedi Di Pietro) in ridicolo nano della politica.
Infatti, nella Prima Repubblica, i grandi industriali, a cominciare da Gianni Agnelli, hanno preferito tenersi in busta paga alcuni politici corrotti, per condizionare il governo, ma sono sempre rimasti a rispettosa distanza da Palazzo Chigi, sapendo bene che non vi è prestigio e autorevolezza personale, tanto evidenti, (vedi Monti e Berlusconi) che non possano essere oscurati, azzerati o sepolti vivi, dai supergalattici fallimenti di chi accetta la residenza a Palazzo Chigi, scambiando quel inferno per paradiso.
In quella “arroventata” dimora, il “supertiranno” Berlusconi non ha potuto nemmeno soffiarsi il naso, senza essere combattuto da “demonio d’Italia”. Mentre ora che non è più né Premier, né Sen, né Cav e per giunta è condannato: nell’irresponsabile ruolo di stampella di Renzi, sta governando l’Italia.
Così le colpe per i fallimenti politici vengono puntualmente addebitate al Premier in carica, mentre i successi se li incassano esentasse i soci esterni.
Accettare ingenuamente il ruolo di Premier italiano, è come assumere in nome e per conto del popolo la funzione di "antenna parafulmini", che ti espone da unico responsabile, ad ogni forma di devastante perturbazione: agli uragani mediatici; alle tempeste finanziarie; alle recessioni e stagnazioni senza fine, ai maremoti sindacali; e ai fulmini giudiziari.
A memoria d’uomo, l’unico colpevole per la pioggia inopportuna è sempre stato il governo ladro. Ma da qualche decennio l’esclusiva a fare da bersaglio fisso per tutto e tutti se l'è accaparrata il Premier, e non fa mica differenza s’è “ebetino” o “puttaniere” .
Un tale diceva: “quando saremo tutti colpevoli sarà la democrazia”. Non è escluso che una volta le cose andassero così!! Ma oggi in Italia, dopo Berlusconi, l’unico omni-colpevole, anche delle cacche di cane sui marciapiedi di Londra, Parigi, Berlino, ecc. è il Premier Renzi: forse perché non abbiamo ancora una vera democrazia? O perché dieci milioni di classe dirigente irresponsabile, ingovernabile e libera di farsi i ca..i propri, bastano e avanzano per ridurre qualunque democrazia, ad ingovernabile anarchia?
Dopo Monti e Letta, la disgrazia peggiore che possa capitare all’Italia, non è l’ennesimo governatore democratico parafulmini a cui siamo rassegnati da sempre; ma un altro “tiranno di panna montata modello berlusca”, che ci illuda promettendo sfracelli di burocrati, esattori, inquisitori e strozzini, ma lui ne esca sfracellato politicamente, e noi contribuenti onesti, in cassa da morto.

domenica 9 novembre 2014

Becchini di verità e spacciatori di menzogna


Becchini di verità e spacciatori di menzogna

Quello italiano è sicuramente un triste primato politico; ma sarà stato un lavoraccio totalizzare 66 anni di sfascio, tenendo sotto controllo milioni di becchini di verità e spacciatori di menzogna nel mondo dell’istruzione, informazione, burocrazia, professioni e finanza.
E pure, da quando il comunismo ha tirato le cuoia, (25 anni), non è difficile capire che in qualunque Stato, di qualunque razza, di qualunque colore, legale o criminale, fascista, nazista, mafioso o come diavolo lo si voglia inventare, fosse pure arcobaleno: “la politica ha due sole alternative”.
O aiuta con meno tasse e meno burocrazia le imprese private a produrre ricchezza anche per lo Stato; o i denari che servono per fingere di tenere in vita il sistema se li compra dai banchieri “filantropi” e aspetta il fallimento generale, banche comprese.
Ora pensate davvero che ci voglia un esercito di filosofi, economisti e politologi a congresso per capire che in un Paese col debito pubblico come quello italiano, c’è stata per 66 anni soltanto politica pro-sindacalizzati e strozzini, e accoppa imprenditori onesti?
Ed è per questa ragione che i lavoratori e i pensionati italiani hanno ancora lo strapotere sindacale di avventarsi contro la politica mandando affanculo persino il Premier, dopo averlo bombardato di uova marce, e trattato poliziotti e carabinieri come i bravi di Don Rodrigo al servizio dei cattivi. Mentre ai piccoli imprenditori onesti falcidiati dalla politica finanziaria e fiscale non rimane che la protesta silenziosa del suicidio, sapendo bene che in Italia, per chi vuole produrre ricchezza onesta, e ripeto onesta, e ancora onesta, non ci sono le condizioni né culturali, né giuridiche, né burocratiche, né giudiziarie per tentare di difendersi dagli strozzini finanziari e dagli esattori vampiri, né con un lamento, e manco con un rantolo.
Insomma, diciamocela chiara chiara, l’Italia ormai non ha più storia. Ma se l’UE dei banchieri, che per cronica improduttività sta mettendo a rischio persino l’economia mondiale, non si affretta a cambiare musica, inventandosi una politica nuova di zecca, per i piccoli imprenditori che sono gli unici davvero produttivi di ricchezza onesta e facili da tassare (visto che i grossi scappano nei paradisi fiscali dove possono ancora impestare il mondo di rifiuti e fare profitti esentasse; o nel generoso Lussemburgo di Jean Claude Juncker con tasse a l'1% riservate ai super padroni, sempre che non sia una bufala), qua saranno ca..i amari per tutti.