sabato 24 settembre 2022

Se passi dal dire al fare sei in altomare


La politica è diventata un autentico rompicapo, perché anche lo scemo del villaggio è in grado di scopiazzare un elenco di cose giuste e urgenti da fare e pescare consensi dai suoi potenziali elettori, solo promettendo di farle.
Ma poi, chiunque arrivi nella stanza dei bottoni, tentando di passare dalle parole ai fatti, assaggerà la delusione di vedere che anche le migliori soluzioni del mondo gli si tramutano in catastrofi assassine se sbaglia mezzi, persone, luogo e/o tempo.
Perciò, la valanga di soluzioni geniali e sacrosante promesse dalla politica in campagna elettorale; se realizzate da cani, a dir poco al 90% si tramutano in emergenze che partoriscono altre emergenze come fossero topi.
Pensate un attimo alle sette fatiche di Ercole della politica per portare in tre quarti di secolo il sud Italia alla stessa produttività del Nord.
E la faticaccia degli attuali ercolini che a colpi di reddito di cittadinanza, curano l'emergenza disoccupazione facendo lievitare il debito pubblico, invece del PIL
In Italia al 90% e passa le politiche sono autentiche genialate. Da 3 o 4 decenni siamo diventati strabici: abbiamo un occhio che guarda ad Occidente e uno ad Oriente.
Pur essendo indissolubilmente "alleati" degli americani; da alcuni decenni siamo clienti e fornitori affezionati di russi, ucraini e cinesi, non tutti amici degli americani. Importiamo gas e materie prime dalla Russia, grano, cereali e olio dall'Ucraina, e dalla Cina compriamo anche l'aria che respiriamo. 
In Italia siamo diventati autonomi giusto quanto un subacqueo che ha finito l'ossigeno.
I nostri politici promettono più elargizioni di denari alla massa crescente dei poveri e alle imprese in liquidazione, fingendosi impegnati a salvare capre e cavoli.
Ma se i rappresentanti del Popolo sono costretti a promettere denari per tornare al potere, è perché non hanno creato contribuenti produttivi da tassare, ma disoccupati e falliti da "promettere" di salvare. 
Non hanno manco una quattro soldi bucata perché i denari pronti all'uso li hanno solo i banchieri. E a chiederli a loro si sbaglia persona, perché se te li prestano sei morto prima di nascere.
Perciò le promesse risolutive e acchiappa voti in campagna elettorale sono al 99%, tutte sacrosante; ma nel realizzarle si tramutano in calamità naturali almeno al 90%.
Trovare la giusta quantità e qualità di risorse nel tempo e luogo giusto, impiegando soggetti realmente qualificati e moralmente affidabili è lavoro da Padreterno. Vedi ultima devastazione ambientale omicida in Umbria. 
E se non vi basta, c'è la guerra delle sanzioni contro la Russia, che sta facendo più vittime sul campo dei sanzionatori che su quello dei sanzionati. 
E ora, col prossimo governo, che Dio ce la mandi buona !
Franco Luceri

sabato 17 settembre 2022

In Italia le catastrofili rendono più delle soluzioni?


Stimatissimo Direttore, 
per le vittime del maltempo di ieri nelle province di Pesaro Urbino e Ancona, sento il dovere morale di chiederle la cortesia di ripubblicare un mio articolo e la ringrazio.
Non è assolutamente vero che non ci sono soluzioni per questi fenomeni metereologici estremi. Sarà pure difficile localizzarli, ma, per chi volesse minimizzare i danni, sono cronologicamente puntuali.
Nel Salento, 360 giorni fa, io ero nella mia casa allagata inzuppato fradicio e con le ossa doloranti per una caduta, mentre correvo per limitare i danni mettendo in salvo qualcosa.
Questo è l'articolo che scrissi in quella dannata occasione, pubblicato su "Pensalibero"  il 13 settembre 2021 con questo titolo:
"La testa non serve se la mano non fa"
Per come siamo ridotti in Italia, verrebbe spontaneo pensare, che fra i 7982 sindaci italiani ci siano alcuni tanto imbranati da non aver ancora individuato il buco per aprire i chiusini dell’acqua quando diluvia, ed evitare danni da allagamento a persone e cose.
Così il mondo dell’informazione ci ha abituato a pensare almeno nell’ultimo mezzo secolo, a colpi di “piove governo ladro”.
E io come un cretino ho subito questo lavaggio del cervello fino a ieri, convinto che in Italia ai potenti sia marcita la testa. Finché, bagnato fradicio nella mia casa allagata, e con lo scantinato ridotto a piscina, ho capito che è strabismo culturale incolpare la testa se la coda non scaccia le mosche.
Abito nella stessa casa dal 1970. Ho visto eseguire lavori pubblici milionari per scongiurare il rischio allagamenti, ma la strada si continua ad allagare causando danni sempre peggiori e mai risarciti, perché nessuno apre i chiusini quando piove. Li aprono quando spiove per non bagnarsi le scarpe.
Insomma, non sono i Presidenti, i Premier o i Sindaci ad assicurare concreta funzionalità ai sistemi complessi, con milioni di addetti.
Chi assicura manutenzione a migliaia di chiusini, chi svuota cassonetti, chi tappa i buchi delle strade, chi tiene in ordine la segnaletica orizzontale e verticale, chi cura la manutenzione e riparazione di tutto non è il sindaco del comune ma l’esercito dei dipendenti pubblici e privati delle ditte appaltatrici. Se questi soggetti sono presenti all’incasso dei compensi, ma latitano sul posto di lavoro quando dal loro servizio dipende la salvezza e persino la vita di persone e cose, allora il Padreterno elevato alla funzione di sindaco, presidente e persino di governatore del mondo, non basterebbe a garantire funzionalità nemmeno al solo comune di roccacannuccia.
Franco Luceri

venerdì 9 settembre 2022

Dal tasso usurario, alla canna del gas


Ho sempre pensato che gli "onesti" più disonesti del mondo fossero i banchieri strozzini. Gli usurai che macellano usurati, incassando interessi superiori al tasso legale. 
Confesso, ho preso una cantonata e mi scuso con i banchieri: c'è di peggio. Anzi come risarcimento proporrei che siano tutti santificati da vivi e con urgenza, in confronto agli attuali fornitori di prodotti energetici che strozzano l'intera comunità mondiale con aumenti di prezzi astronomici rispetto a 6 mesi fa.
Ma quel che è peggio, la "rapina" viene consumata a norma di legge: vale a dire con la complicità dei legislatori, che emanando leggi facilmente eludibili, acchiappano due piccioni con una fava sola.
Lasciano alle multinazionali la libertà di abusare di interi popoli, e impediscono ai giudici di fermare gli abusi, e di proteggere le vittime. 
Poi con calma chiederanno agli strozzini di versare allo Stato "l'extra profitto". Ma ancora non hanno visto una lira. E se proprio gli verrà da Dio, di quella immensa torta incasseranno le briciole a compenso della loro vergognosa complicità omissiva.
E sapete perché i politici non fermano questo crimine energetico e alimentare? Perché su quelle rapine commerciali "a norma di legge" stanno già incassando una montagna di IVA. E se a quella potranno assommare gli extra profitti dello strozzinaggio (anche solo un assaggio di quel ben di Dio) è tutto grasso che cola.
Il banchiere usuraio fa una fatica cane per derubare e rovinare singoli soggetti, famiglie o imprese. 
Facendo schizzare alle stelle il prezzo del gas e dei generi alimentari, dopo aver ridotto l'offerta, gli strozzini commerciali dell'est e dell'ovest coinvolgono nella rapina o nel danno l'intera comunità mondiale.
Per loro la parola usura, usuraio o strozzino è tremendamente riduttiva.
Insomma, due cose uccidono l'umanità: le azioni violente dei deboli e le omissioni studiate, misurate e legalizzate dei "s-governanti".
Provate ad immaginare che associazione a delinquere ne verrebbe fuori se i politici autorizzassero i banchieri usurai a rapinare interi popoli e poi a spartire la refurtiva con lo Stato.
Avete immaginato bene. È proprio questo che stanno facendo con i colossi industriali (decisamente più potenti e protetti dei Banchieri) che forniscono prodotti energetici e alimentari a mezzo mondo.
Legalizzano la rapina fino a 10 e passa volte il prezzo normale e poi con calma chiederanno ai rapinatori di consegnare allo Stato l'extra profitto, "la refurtiva". Campa cavallo!!! 
Intanto la gente si è svenata per pagare le bollette, oppure è corsa dallo strozzino di fiducia per farsi finanziare.
Per i Banchieri disonesti, gli urli della stampa arrivano in cielo, se qualcuno osa praticare un tasso appena superiore a quello legale. 
Ora, con le imprese del gas libere di aumentare il prezzo di 10 volte e passa, il silenzio della stampa e assordante: ci dicono, tranquilli, è solo un piccolo difetto normativo. Basterà correggere una leggina: magari a babbo morto!
Alla prima notizia dell'invasione russa in Ucraina, del taglio del gas, del grano e delle materie prime; avendo sempre una iperbole incollata alla lingua, azzardai: questa volta ci ricacceranno nelle caverne: in città gli umani non sopravvivono senza cibo e gas per cuocerlo.
Andreotti diceva che "a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai". 
Però temo che questa volta, anche lui come me, si augurerebbe di aver preso una cantonata a pensar male di chi ci vuole amorevolmente alla canna del gas.
Franco Luceri

lunedì 5 settembre 2022

Votando o comprando finanzi la politica amica o nemica


Dove la politica è pesantemente condizionata dal mercato, come quella italiana, non serve aspettare cinque anni per procurarsi attraverso il voto i propri tiranni di fiducia: comprare soprattutto prodotti d'importazione equivale a votare.
Ogni volta che apri il portafoglio e compri un bene o un servizio, è come entrassi in una cabina elettorale, stai facendo politica. Se compri prodotti nazionali  (possibilmente a km 0) sostieni la classe politica del tuo paese, altrimenti stai sostenendo, finanziando e rendendo il tuo paese dipendente da un sistema politico straniero che oggi si comporta da amico, domani, vedi Putin, comprando da lui: gas, materie prime, prodotti alimentari, e chissà cos'altro, stai pagando per subire la sua guerra.
Oppure se chiedi un mutuo ad una banca straniera che fa concorrenza sleale alle banche del tuo paese, paghi per farle fallire.
Comprando straniero negli ultimi 30 anni, in Italia siamo messi così. Siamo alleati dell'America, ma compriamo dalla Russia nemica dell'America.
Dipendiamo da Russia e Cina persino per l'aria che respiriamo. Ma ora si stanno impegnando a toglierci anche il vizio di consumare ossigeno. 
O ci tolgono energia e cibo per ucciderci, oppure ci tengono così tanto alla nostra salute che ci svuotano il portafoglio facendoci pagare tutto a prezzi d'oreficeria.
E in tutto questo la politica italiana è impotente: è sulla sedia a rotelle. 
E non è paralizzata perché siamo in campagna elettorale, e non può affrontare le emergenze, ma perché nei rapporti internazionali economici e finanziari ha poco potere. Quanto un 2 di briscola in una partita a scopa.
Perciò mantenere o rinnovare una classe politica e un governo in queste pietose condizioni, è come aggiungere, (direbbero gli antichi), alla TIGNA, la CAPU MALATA.
Franco Luceri

sabato 3 settembre 2022

Il Bene Comune vive di produttività ma muore di sperequazione


Non ci sono certezze in proposito; ma trasformare un insieme di individui, culturalmente diversi e giuridicamente sovrani, in uno Stato solidale e salvifico; a giudicare dai fatti, forse è lavoro "inadatto agli uomini" direbbe Rousseau.
Perché i cittadini restano proprietari delle loro cose, ma in aggiunta diventano conproprietari dello Stato democratico, col pieno diritto di usufruire dei vantaggi generati da questa istituzione collettiva, ma senza l'obbligo di risarcire le vittime da eventuali danni di malgoverno.
E mancando la responsabilità pubblica, i cittadini crescono l'albero dello Stato con l'illusione di raccogliere solo frutti; ma poi, devastandolo e derubandolo impunemente, a quell'albero finiscono per "impiccarsi" economicamente e oltre (vedi italiani).
Se in Italia ci fosse un modello di Stato socialista e solidale, non ci sarebbe una corsa dissennata a ricoprire incarichi dirigenziali o di governo, col privilegio di raccogliere indebitamente frutti copiosi, perché poi si avrebbe l'obbligo di risarcire gli esclusi e i danneggiati.
Ma negli attuali e anomali modelli occidentali "comuliberisti", (dove non comanda nessuno perché comandano tutti) l'intera classe dirigente corre ad abbuffarsi di privilegi, tanto da uccidere di disagi i governati, e ipotecare il futuro persino ai propri figli e nipoti.
Insomma, volere un popolo fortemente competitivo e produttivo, per farne uno Stato socialista e concretamente solidale, è geniale come volere la moglie ubriaca e la botte piena.
Perché lo Stato socialista muore di improduttività e parassitismo. E quello liberale, di avidità, disonestà e devastazione ambientale inarrestabile.

E tutto quello che noi italiani stiamo subendo e imparando in conseguenza della guerra, del caro gas, del carovita e dello sfascio pubblico a 360 gradi; (24 secoli fa) era già perfettamente chiaro a Platone, che ha tentato inutilmente di metterci in guardia contro le patologie politiche mortali con queste inequivocabili parole:

"Se dei miseri avidi di trarre profitto personale si avventano sul bene pubblico, con tutte le intenzioni di doverne strappare il proprio tornaconto, non sarà possibile avere una Città ben governata, in quanto, essendo il potere oggetto di discordia, una guerra fratricida e intestina prima o poi manderà in rovina i contendenti, e con loro tutto il resto dello Stato."

In 24 secoli, i popoli hanno tentato tutte le forme possibili di cultura sociale, politica ed economica, ma nessuno ha saputo coltivare l'albero del "BENE COMUNE" produttivo, perequativo e libero da parassiti.
Vale a dire protetto da patologie ideologiche devastanti tipo comunismo, liberissimo, statalismo, giustizialismo, burocratismo e oligarchia finanziaria che ora sembrerebbe prevalente quanto a potere tirannico; ma incapace di darsi e governare un "Ordine Mondiale" che non faccia girare a ritroso le lancette della storia.
Franco Luceri