Poi ogni tanto mi tradisco con qualcuno, ma mi perdono e non mi faccio causa.”
il rebus della cultura
sabato 12 luglio 2025
Il mondo è devastato dalle contrapposizioni spacciate per cooperazioni salvifiche
Poi ogni tanto mi tradisco con qualcuno, ma mi perdono e non mi faccio causa.”
sabato 5 luglio 2025
Dalle leggi ad personam, agli Inganni ad personam
domenica 29 giugno 2025
Il paradosso degli intellettuali: perché la mente rischia di tradire l'umanità
Forse la spiegazione è più sottile e drammatica insieme. Gli esseri umani hanno sempre potuto guadagnare individualmente grazie al lavoro manuale: un contadino che ara meglio, un falegname che scolpisce più finemente, un fabbro che forgia con maggior maestria. Il corpo era strumento di autonomia e sostentamento, e il mestiere, perfezionato di generazione in generazione, ha custodito la dignità della persona.
Al contrario, il lavoro intellettuale — la scienza, il pensiero, la riflessione critica — non può essere usato per un mero guadagno personale senza rischiare di stravolgere l’ordine comune. La mente è un dono da impiegare per il bene collettivo, per la giustizia sociale, per il progresso condiviso. Laddove l’intelletto viene piegato a un egoismo sterile, non genera ricchezza duratura ma soltanto disuguaglianze, alienazione e distruzione.
L’umanità si è salvata per millenni perché, nonostante le sue tensioni, ha continuato a fondarsi su mestieri concreti, radicati nella terra e nella comunità. Il falegname, il contadino, il muratore: figure che incarnavano una conoscenza pratica che serviva prima di tutto al villaggio, alla famiglia, al popolo. Oggi invece, invasi da eserciti di professionisti e “esperti” specializzati, scientificamente impeccabili ma spesso disancorati dalla vita reale, rischiamo di estinguerci, travolti da una conoscenza che ha perso la sua funzione etica e comunitaria.
Il vero problema non è il progresso in sé, né la scienza, ma l’illusione che l’intelligenza possa essere uno strumento di dominio individuale, slegato dal destino collettivo.
Ecco perché oggi la specie umana rischia più che mai: abbiamo smarrito il senso del limite e il principio della condivisione. Abbiamo dimenticato che la mente, se non resta al servizio della comunità, diventa la peggiore delle armi.
sabato 21 giugno 2025
Cercasi spesa che valga l'impresa !
sabato 14 giugno 2025
Lo stato di diritto, senza doveri, è monco
Noi italiani non siamo un Popolo perché non abbiamo uno Stato, oppure non possiamo avere uno Stato, perché non siamo formati culturalmente da Popolo sovrano per autogovernarci?
sabato 7 giugno 2025
Il gregge umano è braccato tra cani finti e lupi veri
Scimuniti e devastati da ciò che i saggi, ricchi e potenti da strapazzo ci vendono per "cultura, progresso e democrazia"; noi umani siamo indotti a sospettare che il Padreterno ci abbia rifilato un catorcio di pianeta, a cui serve una quantità crescente di Einstein e di impagabili manutenzioni scientifiche e tecnologiche per evitare che cada a pezzi e stermini l'umanità.
Ma è l'esatto contrario. Il mondo è stato creato perfetto da Dio e poi devastato dall'uomo. L'invasione di quattro geni e 4 miliardi di rimbambiti culturalmente modificati, ha trasformato la natura, da capolavoro immortale, in montagna di rifiuti infetti. (Negli oceani i pesci mangiano più plastica che planton).
La politica, figlia della in-cultura, pensando di saper migliorare l'habitat naturale, fatto di pascoli, pastori, greggi e lupi, ha devastato tutto ciò che di buono preesisteva, iniziando dalla famiglia, passando per lo Stato e finendo alla Natura.
Allevando in ricchi pascoli democratici il "gregge sociale", conservato rigorosamente ignorante, la politica induce incremento di agnelli, (di cittadini indifesi); perché si dimentica che gli agnelli vanno protetti impiegando un esercito di "feroci cani da pastore" (le istituzioni della sicurezza della Giustizia e della Difesa) perché gli agnelli sono un'esca irresistibile per lupi economici e finanziari ingordi e sanguinari e per I loro compagni di merende burocratici, professionali e politici mascherati da cani da pastore.
E siccome la fauna dei lupi non è riuscito a renderla vegetariana nemmeno il padreterno; prima di distribuire libertà, cultura e benessere al "gregge sociale" andrebbe costruito l'argine o meglio la diga pubblica delle istituzioni concretamente protettive per impedire che la crescita demografica di agnelli, induca crescita tumorale di lupi veri e cani da pastore finti, capaci di mangiarsi insieme popolo e Stato: "gregge e pascolo".
Se provassimo ad osservare con occhi puliti la realtà, "senza le lenti colorate dell'illusione" direbbe Baudelaire, non avremmo difficoltà a vedere che Dio ha creato il mondo bilanciando perfettamente prede e predatori. E tutti i guasti che subiamo sono indotti da squilibrio culturale, politico, economico, finanziario e relative reazioni ecologiche assassine.
Nei millenni il sapere umano ha aggiunto a l'habitat ecologico un solo particolare di immenso valore: la scienza "odontoiatrica" per tenere in buona salute dentiere e mascelle ai predatori culturali, politici, economici e finanziari di tutte le razze.
Quando sentite le anime belle dei "comunisti", spacciarsi per protettori di poveri e di lavoratori, contro i fascisti sfruttatori e assassini, per non sbellicarvi dalle risate, tenetevi la pancia.
Se non ci fossero saggi, ricchi e potenti destri e sinistri, crescita e decrescita di agnelli e lupi si bilancerebbero a vicenda. Proprio come si bilanciano nella natura tutte le razze animali vegetali e persino batteriche.
Se la politica comunista del "buonpastore" assicura al gregge sociale una migliore qualità di vita, (vedi reddito di cittadinanza e conquiste sindacali), incentiva la crescita degli agnelli; ma senza proteggerli da sfruttamento, induce nella giungla economica e finanziaria selvaggia, una crescita tumorale di lupi.
E quando i finti cani da pastore burocratici, professionali e politici, sterminano una quantità eccessiva di agnelli fingendo di proteggerli; in quel habitat impoverito di selvaggina, i lupi fascisti affamati sono costretti a "delocalizzare": a cambiare territorio di caccia.
Quindi, le anime belle del comunismo, che si spacciano per protettori di poveri; arricchendo il gregge sociale di prede istruite e benestanti da sfruttare, ma prive di vera e concreta protezione giuridica e giudiziaria, inducono crescita di lupi fascisti predatori.
E mentre i lupi fascisti non hanno ragione di aver paura della crescita del comunismo perché per loro è crescita di prede, è "grasso che cola"; i comunisti sono un branco di utili idioti perché non hanno capito a cosa servono i "cani da pastore", le istituzioni che convertono le tasse in servizi pubblici a protezione del gregge sociale e non per sterminarlo come in Italia.
Solo facendo funzionare le istituzioni della sicurezza e della giustizia i politici proteggerebbero realmente il gregge, dalla fame insaziabile dei lupi fascisti economici e finanziari.
Insomma, giusto per capirci, la crescita dei lupi fascisti è comunisticamente indotta.
È consequenziale alla miope politica comunista di creare eserciti di lavoratori dipendenti dai padroni fascisti, ma senza una vera protezione burocratica e giudiziaria capace di contrastare davvero l'appetito famelico dei lupi veri e dei cani da pastore finti.
Perciò non serve nessun impegno culturale e politico per dividere e mettere in guerra la maggioranza dei cittadini che ha il potere di risanare o cambiare qualunque Stato democratico.
Basta lasciarli cuocere nel brodo individuale e collettivo dell'ignoranza e dell'egoismo. E per i potenti fascisti e comunisti rapaci è tutto grasso che cola. Possono abusare impunemente dei singoli e dei popoli, perché in democrazia gli onesti finiscono macellati come Falcone e Borsellino e nessuno ha mai la forza di scacciare le "bestie" dal potere.
Franco Luceri
sabato 31 maggio 2025
È genocida ed ecogida considerare sistemica la cultura umana frammentaria
I limiti propri dell'intelligenza e della cultura umana frammentaria, rendono i guasti sistemici incorreggibili con soluzioni mirate, specifiche, utili a qualcosa o a qualcuno, ma dannose ad altri, o peggio all'intero sistema sociale, statale o ambientale.
I sindacati, le professioni e le burocrazie si limitano a tutelare il loro specifico filone di interessi privati o pubblici, ma scaricando costi e danni su altri soggetti, classi sociali o istituzioni.
Ma fa danni sistemici anche la politica finta democratica, in guerra aperta maggioranza e opposizione, per speculare consensi o mazzette H24.
Se oggi vedete che il sindacato riesce a salvare un certo numero di lavoratori, non abbiate fretta, domani vedrete le imprese fallire e i lavoratori a spasso. Ma altrettanti miracoli alla rovescia galantiscono i sindacati delle imprese sfruttando o licenziando lavoratori, per risanare o arricchire imprese mordi e fuggi.
Insomma, tutte le scienze umane, da l'abecedario all'intelligenza artificiale, non vanno oltre le soluzioni mirate, proprio come le "leggi ad personam" di berlusconiana memoria.
Perciò è evidente, tutte le soluzioni partorite dalle teste d'uovo, dai presunti istruiti, sono una calamità senza eccezioni, perché nessun umano ha intelligenza e cultura sistemica sufficienti a governare la complessità di uno Stato o peggio di una federazione di Stati, garantendo insieme il bene dei singoli, della collettività e del pianeta.
Quando le scoperte scientifiche ci sembrano grandiose, al meglio sono una colossale truffa. Perché a differenza della natura che fornisce soluzioni complesse, perfette e gratis; se gli scienziati fossero in grado di produrre soluzioni ammazza problemi, il giorno dopo morirebbero di fame non avendo più clienti, utenti o pazienti da spremere economicamente.
Tutte le malattie del mondo sono diventate incurabili, perché se le curassero davvero, milioni di ospedali, cliniche, centri di ricerche, scienziati e professoroni, senza pazienti da curare, tornerebbero ai lavori manuali come i loro antenati.
Per non parlare delle industrie farmaceutiche che senza clientela colerebbero a picco e i lavoratori tornerebbero a spasso.
Per convincere la terra a nutrirci, non bastano le soluzioni frammentarie, a spizzichi e bocconi, ad personam, servono eserciti di contadini con le sementi e con la zappa.
Se il mondo ha bisogno di contadini, pastori, pescatori e boscaioli e la cultura e la politica ne estinguono la razza; continuando a zavorrarlo di magnifici rettori, professoroni, professionisti, intellettuali, giornalisti, burocrati, scrittori, politici, giudici e presidenti, poi non possiamo scandalizzarci che il potere assassino dei Generali superi quello dei governanti impotenti e illusi, persino nelle prime potenze mondiali, allo sbando politico ed economico crescente e inarrestabile.
Dell'intelligenza umana mirata, frammentaria e conflittuale, il pianeta Terra non sa che farsene: ha bisogno di molte zappe e pochi neuroni, molti muscoli e pochi cervelli, ma inossidabili: profondamente consapevoli delle limitate capacità intellettive umane, davanti alla complessità dei sistemi sociali e del Creato perfettamente autosufficiente e autonomo.
In natura le soluzioni biologiche vere, diversamente da quelle scientifiche fasulle, sono gratis ed erga omnes. Gli umani invece impongono prezzi di listino crescenti, anche per le forniture d'aria, e chi non paga è libero di morire.
Da un po' di secoli l'umanità sta sbagliando misura tra manovali e intellettuali.
Servono entrambi; ma se sbagli dosaggio, non c'è vaccino che possa salvare l'umanità dalla proliferazione pandemica delle soluzioni parziali, ad personam, casta, corporazione, consorteria, massoneria e mafia, tutte rigorosamente conflittuali tra loro e quindi a danno dell'intera comunità mondiale o peggio del pianeta.
La scienza, che per colpa o dolo, da oltre un secolo finge di combattere i sintomi per conservare le malattie riccamente produttive, è la causa di tutti i guasti assassini del genere umano, ormai politicamente ed economicamente insanabili.
Puntare il dito contro chi governa oggi, è sbagliato, perché chi ha il potere di usare la scienza da arma di sfruttamento di massa, quell'arma non se la fa scippare manco da morto. Mentre il politico preposto a risanare i sistemi e i sottosistemi dai guasti culturali ed economici centenari; da povero illuso tenta di operare il miracolo a rotta di collo e a cambiali e finisce in croce.
Prima che siano trascorsi 100 giorni di governo, si ritrova sul banco degli imputati se ha osato contestare il sacro, intoccabile e strapotente mondo scientifico, come ha fatto Trump con l'università di Harvard, che prontamente lo ha citato in giudizio come un qualunque disturbatore di quiete pubblica.
E non basta, ora si ritrova con i dazi bocciati dal Tribunale del Commercio, con Elon Musk che deluso dalle leggi di bilancio molla l'incarico di governo. Con la patata Harvard da cavare dal fuoco a mani nude. E con la guerra dei dazi che potrebbe avere un epilogo per niente pacifico, soprattutto con la Cina.
A spizzichi e bocconi, scienza e politica possono governare bene qualunque mercato rionale delle pulci.
Ma per istruire e governare popoli, Stati o federazione di Stati, con più giustizia e umanità, meno barbarie e devastazioni ambientali, servirebbe più NATURA e meno cultura.
Se non è già tardi per invertire la rotta, chiediamoci:
Dio ha creato il mondo stupido per affidarlo agli umani geni; o ha creato il mondo divinamente geniale per affidargli gli umani tanto stupidi e presuntuosi da sentirsi infallibili padreterni?
Franco Luceri
sabato 24 maggio 2025
Esiste un sistema politico vitale per i poveri?
Stimatissimo Direttore,
Nelle dittature i ricchi hanno il monopolio di tutti i poteri possibili e immaginabili, e sfruttando i poveri si conservano ricchi e potenti quasi per forza d'inerzia.
Come fanno i ricchi a dettare legge e a conservarsi ricchi e potenti anche nelle democrazie, dove il loro potere politico è numericamente insignificante, più di quanto lo è il potere dei poveri nelle dittature?
E come fanno i poveri e la classe media ad impoverire, se da immodificabile maggioranza occupano fisicamente tutte le istituzioni di qualunque democrazia: culturali, legislative, esecutive, giudiziarie?
E ancora, perché i ricchi hanno tanto interesse a consegnare ai poveri il potere politico, da contribuire con una barca di miliardi ad accoppare dittatori, esportare democrazia a cannonate e convertire i sudditi in cittadini sovrani liberi e autogovernanti?
Come fa un popolo Libero che si autogoverna da otto decenni come quello italiano a ridursi nelle condizioni attuali, che definire pietose è persino riduttivo?
I ricchi, da dove traggono tanto inossidabile potere, da galleggiare allegramente, anche dove i poveri autogovernanti annegano per disoccupazione, sottoccupazione e carovita letale come una pandemia?
E non basta, i ricchi sono tanto interessati alle democrazie, che non solo le finanziano, ma le esportano pure a cannonate per abbattere i dittatori, e una volta instaurate, vedi Ucraina, le difendono ad oltranza, e le riforniscono di soldi e armi senza limite di tempo e spesa se un tiranno osa invaderle.
Infatti il presidente Volodymyr Zelens'kyj ha avuto per tre anni dall'Europa e dall'America aiuti finanziari, militari e carta bianca per difendere il popolo ucraino.
La Libia è stata liberata dal dittatore Gheddafi, su iniziativa francese. Ma i francesi, che amavano tanto i libici da liberarli sulla terraferma, se oggi li trovassero su un gommone diretti in Francia per ringraziare i loro salvatori; non si sentirebbero certo in dovere di proteggerli dal rischio annegamento, e men che meno di ospitarli e integrarli sul territorio francese.
È paradossale e inspiegabile che chi ti vuole tanto bene da rischiare vita e portafoglio per liberarti da un tiranno, poi ti voglia tanto male anche solo 24 ore dopo, da lasciarti annegare nel Mediterraneo, se osi imbarcarti per fuggire dalla fame venendo in Europa.
Quale mostruosa formula filosofico-giuridico-finanziaria conserva e accresce a livello planetario il potere e l'arricchimento ad una manciata di trilionari, a spese di 8 miliardi tra poveri e aspiranti ricchi falliti che in qualunque condizione socio politico economica ambientale, impoveriscono e muoiono al pari di animali?
Ringrazio lei Caro Direttore se vorrà ospitarmi, e chi, trovando incomplete o sbagliate le mie argomentazioni, vorrà onorarmi di una risposta critica e convincente.
Franco Luceri
sabato 17 maggio 2025
"L'evoluzione" culturalpolitica: dal liberalismo, al liberismo, al libero cannibalismo
Negli ultimi quattro secoli, eserciti di filosofi ed economisti hanno cercato di dimostrare che nella formazione dei cervelli e nel governo dei popoli, la cultura è più efficace della politica. Ed è verissimo. Oggi il rapporto professori studenti è "idilliaco": le bacchettate sulle mani educative sono considerate diseducative.
Perciò possiamo affermare che l'uomo, (salvo rarissime e illustrissime eccezioni) con o senza libertà, con o senza istruzione, con o senza soldi, con o senza proprietà, con più stato o meno stato, è un finto "animale sociale", con spiccato talento economico, in grado di spremere profitti a proprio vantaggio dai singoli, dall'intera comunità mondiale e dall'intero pianeta, tanto da rendersi ingovernabile.
Baudelaire diceva: "per il mercante, anche l'onestà è una speculazione".
Quindi aveva ragione Marx a voler limitare libertà e proprietà ai singoli individui per accrescere il potere dello Stato. Ma dal 1991, col fallimento dell'Unione Sovietica e del mezzo mondo comunista, abbiamo la prova che lo Stato, con più potere o meno potere, in mano ai burocrati irresponsabili di tutte le razze, comprati o costretti dalle potentissime multinazionali mondiali, non può che finire in bancarotta.
Esattamente ciò che aveva detto nel "Secondo trattato sul governo civile" John Locke, primo padre nobile del liberalismo, (nel 1690) con queste parole:
"la pacifica convivenza degli uomini potrebbe però trasformarsi in uno stato di guerra quando qualcuno con la forza potrebbe andare contro la legge di natura e violare i diritti altrui.
Per evitare questa situazione, gli uomini decidono quindi di creare uno stato civile che salvaguardi, attraverso le leggi, i diritti dei cittadini. È dunque uno stato che nasce dal consenso e che si fa unicamente tutore della difesa della libertà dell’uomo". Si, a cannonate!
Dopo un secolo e mezzo, il "liberalismo" di John Locke è evoluto nel "liberismo" di Adam Smith, una forma di ulteriore dieta dimagrante per lo Stato e ingrassante per gli "animal spirits" imprenditoriali. E dalla caduta del Comunismo ad oggi, il liberismo ha girato e rigirato il mondo come una frittata, fino a legalizzare ahinoi il LIBERO CANNIBALISMO tra individui e tra Stati definiti democratici, ma sbranati dalle gigantesche multinazionali mondiali della cultura, politica, mercato e finanza.
Ora siamo in pieno in quello stato di guerra temuto da John Locke quasi tre secoli e mezzo fa e dal 1850 certificato da Marx ed Angels.
L'insaziabile fame di libertà, proprietà e potere istiga noi poveri umani (sempre salvo eccezioni) al cannibalismo.
Su qualunque gradino sociale possa collocarci la cultura, anche la massima, ci muoviamo solo per prendere dagli altri più di quanto diamo. Per spremere tutto ciò che ci capita sotto mano, anche quando fingiamo di dissanguarci da filantropi.
Marx diceva, "sè il denaro, secondo Émile Augier, viene al mondo con una macchia di sangue sulla guancia, il capitale nasce grondante di sangue e fango dalla testa ai piedi".
Dopo tre anni di fiumi di sangue versati in guerra (nei 56 conflitti armati che ora ci sono nel mondo) è arrivata la "miracolosa politica pacifista trampiana", che senza spargimenti di sangue umano, (solo sangue finanziario) a colpi di crolli e speculazioni di borsa ha spostato e concentrato montagne di ricchezza dai poveri milionari, ai trilionari straricchi e stagionati.
Nel mondo non è mai esistita una cultura capace di migliorare gli individui in modo che la politica possa convertirli in Popolo.
sabato 10 maggio 2025
La politica "divide", ma "impera" solo la religione
Poi, miracolo dei miracoli, istruzione e democrazia hanno capovolto questa tragica realtà convertendo i potenti padroni della cultura, politica e finanza, in premurosi servitori di poveri e di ignoranti, che a memoria d'uomo hanno sempre sfruttano, asservito, violentato, derubato e se necessario anche ucciso.
Non so a voi, ma a me, tutto questo puzza di truffa colossale lunga almeno un secolo.
Professionisti, burocrati, faccendieri e produttori di servizi di tutte le razze, in complicità con la politica, si sono sviluppati quasi in maniera tumorale su l'intero pianeta per servire gli ignoranti invece di servirsene continuando ad asservirli.
Ma anche sotto la pioggia torrenziale di servizi pubblici e privati a gratis, per ignoranti e bisognosi, la vita dei singoli e dei popoli invece di migliorare peggiora a vista d'occhio, dimostrando che dopo la politica, il mercato e la finanza, anche la cultura e relativi addetti burocratici e professionali, è diventata causa scatenante di impoverimento dei popoli, oltre che di devastazione a tappeto del Creato.
Pensando di poter fregare il Padre Eterno i nostri progenitori rubarono una mela, ma "furono condannati a vivere di duro lavoro", col sudore della loro fronte.
Ma i loro eredi e successori, dopo svariati millenni inventarono la filosofia e derivati, per vivere dei frutti della dura fatica, ma sempre quella dei poveri e degli ignoranti: fingendo di volerli garantire una vita da padroni dignitosa, felice e pacifica.
Ora non esiste umano, tra gli attuali otto miliardi di esseri viventi che popolano il pianeta, che possa dirsi esente da problemi.
La cultura produce una buona quantità di frutti, ma prima che diventino socialmente commestibili, "bene comune", marciscono per effetto di competizione selvaggia, rapina tributaria, fallimenti, guerre, calamità, epidemie o carestie.
Per questa ragione, l'intera comunità mondiale, è interessata in maniera crescente alla religione cattolica che predica fratellanza, solidarietà, unione, e induce gli umani a prendersi per mano e a convivere pacificamente, perché un modo diverso di vivere, la filosofia, la scienza e derivati, lo hanno inventato, ma è una truffa: garantisce divisioni ai barboni e dividendi ai banchieri.
In tempo di pace, i padroni si fingono tutti umili servitori dei loro servi; ma se rischia di crollare la "torre eternamente pericolante dell'economia", scatenano una guerra mondiale a pezzi come la chiamava Papa Francesco, e in guerra si riconvertono in tiranni sanguinari di intere popolazioni, inseguiti da mandati internazionali di arresto, ma lasciando l'esecuzione al buon cuore degli assassini, se mai volessero costituirsi o arrestarsi da soli. Campacavallo!
Franco Luceri
sabato 3 maggio 2025
Nemmeno la Basilica di San Pietro ha partorito la pace
Forse il "congelamento" non è giuridicamente ammesso; ma conservando operativi quei due mandati hanno impedito a Putin e Netanyahu di arrivare a Roma, partecipare ai funerali, e incontrare Trump e Zelensky sotto gli occhi giornalistico televisivi della comunità mondiale.