venerdì 31 dicembre 2021

Nel mercato globale, il banco vince, il giocatore perde.


I poveri, (per millenni "ricchi di ignoranza") hanno sempre pensato di essere sfruttabili dai ricchi solo perché poveri di cultura. 
E alla fine i ricchi e i potenti hanno deciso di arricchirli di parole. Non solo gli hanno dato l'istruzione, ma gliel'hanno resa obbligatoria per essere certi che da laureati e masterizzati avrebbero smesso i panni di sfruttati e vestito quelli di sfruttatori. Ma per schiavizzare, affamare e uccidere i "barboni" in nome proprio e per conto dei banchieri. 
E non si stanno certo dimostrando inadempienti, visto che nel 2021, 1500 immigrati ci hanno lasciato la vita nel Mediterraneo. Per non parlare dei 500 milioni di poveri che a livello planetario rischiano la vita girovagando per mare e per terra da una nazione all'altra, alla ricerca improbabile del loro diritto alla vita.
Mentre i ricchi continuano ad arricchire fingendosi preoccupati per la salute e la vita dell'intera comunità mondiale, i poveri continuano a languire e a morire, perché i loro figli, ora laureati e masterizzati della classe media, o continuano a lamentarsi come fossero povere vittime, o arricchiscono derubando ignoranti e poveri, salvo poi lasciarsi derubare dai ricchi e potenti manco fossero rimasti contadini a zappare con i loro padri.
Confermando così che l'istruzione e l'informazione offrono ai popoli la grande illusione di credersi capaci di rischiare, competere, giocarsela fino in fondo e vincere contro chi, senza lavorare, il denaro già lo possedeva da prima: i Banchieri tiranni che da secoli governano il mondo alla faccia degli ignoranti veri e degli istruiti finti, dei politici squattrinati che si credono potenti, ma sono là tutti in fila indiana da utili idioti per garantire che al tavolo verde della competizione economico-finanziaria i banchieri vincano e i giocatori perdano.
Perciò rassegnatevi, il campione di letalità di tutti i virus è il denaro. Usa gli ignoranti da "untori" consumatori, per trasferirsi dalle tasche sfondate dei poveri a quelle robuste della classe media,  che essendo acculturata non è più sfruttabile, ma solo rapinabile, dai politici a colpi di tasse e dai banchieri a colpi di tassi.
E fu così che con o senza cultura, il liberismo continua indisturbato a fare i banchieri sempre più ricchi, la CLASSE MEDIA ONESTA arrampicata sugli specchi per non risprofondare nella povertà, e i poveri sempre più poveri.
In queste pietose condizioni è davvero improbabile che dopo tre quarti di secolo di promesse mancate, i poveri italiani che ancora conservano l'uso della ragione, credano ciecamente nella cultura e ai non pochi "preti spretati" della scienza.
E il Nobel per la fisica Giorgio Parisi fa una bella ipotesi sul perché tutti i popoli del mondo stiano affrontando la guerra al Virus spaccati di netto su due fronti nemici: i provax contro i novax:
“E’ possibile che la sfiducia nella scienza sia dovuta anche a una certa arroganza di chi la presenta come sapienza assoluta, rispetto agli altri saperi opinabili.
A volte l’arroganza consiste nel non cercare di far arrivare al pubblico le prove di cui gli scienziati dispongono, ma di chiedere un assenso incondizionato basato sulla fiducia. E se la scienza diventa una pseudomagia, può capitare che molta gente scelga la magia vera”.   Parole sante!
Franco Luceri 

martedì 21 dicembre 2021

I consumi guariscono l'economia ma ammalano la natura.


Gli occidentali che hanno raggiunto una soddisfacente  qualità di vita, non sarebbero certo entusiasti se il mondo scientifico e tecnologico, invece di conservare e migliorare lo status quo, fosse costretto a ridimensionare la qualità della vita a cui ha lavorato per 4 secoli da Galilei ad oggi, per "tentare" di risanare il pianeta dopo averlo devastato e ridotto a discarica di rifiuti e di veleni.
Anche solo per respirare, nutrirsi, muoversi, proteggersi, l'uomo consuma risorse naturali, e se ne consuma troppe per insensata stupidità o criminale ingordizia "si suicida": fa ammalare il pianeta, che a colpi di calamità sempre più devastanti, ricambia la cortesia, distruggendo il presente, e mettendo in forse persino il futuro dell'umanità.
Già ora condannata a subire impotente le devastanti conseguenze autoindotte:  lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento degli oceani, l'inondazione dei territori, gli uragani che polverizzano le case e cancellano dalla carta geografica interi paesi, persino costruzioni millenarie sbriciolate da venti a più di 300 km orari, bombe d'acqua che spappolano le montagne e seppelliscono le città o la siccità che trasforma i terreni fertili in deserto improduttivo e inospitale. Per non parlare della scia di vittime innocenti che la natura lascia dietro di sé per difendersi dall'uomo e medicarsi le ferite.
Insomma, posto che la natura non si lascerà mai sopraffare impunemente, senza reagire con giustificatissima ferocia, dovremmo iniziare a diffidare della scienza e derivati, se ci promettono sviluppo economico e benessere facile e crescente, ma strappandoli alla natura con criminali devastazioni, deforestazioni e avvelenamenti, che condannano l'intera umanità impotente a pagare il prezzo con la vita a colpi di calamità, carestie e malattie.
Subendo il plagio della "in-cultura" occidentale, io credo di essere vissuto almeno per mezzo secolo da idiota, pensando davvero di essere intelligente perché provvisto di cultura e creatività; di essere libero, in quanto cittadino sovrano di uno Stato "democratico"; e di poter guadagnare onestamente in ragione della mia capacità, posto che la proprietà non è un crimine. Invece è tutto rigorosamente falso.
Come individui ci illudono di essere liberi, ma come Popoli restiamo al pari di neonati dipendenti e immobilizzati da un cordone ombelicale che mai nessuna VERA scienza riuscirà a recidere, non potendo sopravvivere nemmeno per pochi secondi senza l'aria, l'acqua, la terra, i frutti, il sole e l'intelligenza VERA che ci fornisce Madre Natura.
Perciò scendiamo con i piedi per terra prima che sia tardi. Il genere umano è come partorito fresco fresco, ha il cordone ombelicale irreversibilmente legato alla Natura da cui attinge tutto il nutrimento psicofisico necessario.
La scienza, spesso in buona fede, tenta di liberare l'umanità il più possibile da quella dipendenza, ma il bilancio costi-benefici è sempre da bancarotta fraudolenta.
Perché non mancano gli scienziati pazzi che fingono di liberare gli umani dalla natura solo per asservirli alla incultura, alla malapolitica, alla finanza: agli sfruttatori dell'umanità e devastatori del pianeta.
E guai a pensare che l'umanità si salva rientrando nelle caverne e distruggendo scienza e tecnologia. Si salva se si rassegna a rispettare l'ecosistema che fino adesso ha stuprato.
Franco Luceri

domenica 12 dicembre 2021

Dove la cultura latita: la politica è solo "bla bla bla".


   Mi sbaglierò, ma la politica mi sembra ridotta ad una micidiale arma di distrazione di massa per impedire ai popoli di appropriarsi della sostanza delle cose, prendendo coscienza che sono soltanto due i problemi veri dell'umanità. 
   La cultura che forma i popoli intelligenti o stupidi condanna la politica, che in democrazia dipende dal popolo, ad esserlo altrettanto. 
   E la finanza, che concedendo o negando credito, a suo insindacabile arbitrio, ha il potere di liberare o schiavizzare singoli, popoli e Stati, alla faccia di chi parla di primato della politica, mentre col cappello in mano è impegnato ad elemosinare voti o finanziamenti.
   I cervelli programmati dalla cultura non sono riprogrammabili dalla politica. In America, la politica dice da decenni di voler contenere la proliferazione di armi detenute da ogni singolo americano ma non è mai riuscito nessuno. L'insieme delle Armi detenute dagli americani è la metà di tutte le armi esistenti al mondo.
   E ora, sotto pandemia, la politica mondiale vorrebbe gli 8 miliardi di umani tutti rispettosi della politica, non potendo istituire l'obbligo vaccinale, ma deve fare i conti con i provax e i novax.       Con chi cerca di fermare la pandemia e con chi negandola, caparbiamente, si ostina a diffonderla.
   Solo ciò che riesce bene alla cultura è degno di dirsi politica, tutto il resto sono parole al vento. O come dice la piccola grande Greta, "bla bla bla".
   Con questo, non voglio scagionare la politica e incriminare pari pari la cultura; ma se la politica vuole smettere di collezionare fallimenti, deve curare per decenni istruzione e informazione.
   Solo la buona cultura può influenzare la qualità di vita dei singoli e quindi dei popoli democratici. Un popolo istruito e informato correttamente si autogoverna eleggendo una classe politica capace, responsabile e onesta che garantisce burocrazia e finanza rispettose dell'uomo e dell'ambiente.
   Viceversa, la cultura predispone i popoli a subire inermi, dai propri rappresentanti "inconsapevolmente" eletti, il malgoverno della burocrazia inadempiente e la Finanza strozzina.
   E se non vi bastano le mie povere argomentazioni, lasciatevi guidare dal grande Carl Gustav Jung:
"Se le cose grandi vanno male, è solo perché i singoli individui vanno male. Se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi poiché essa consiste nella somma degli individui."
   E Zygmunt Bauman conferma: "se pensi ai prossimi 10 anni pianta un albero, se pensi ai prossimi 100 istruisci le persone."
   Un popolo male istruito è male informato, per la politica e per la finanza è sfruttabile e schiavizzabile.
   Chi, dopo aver lasciato marcire la cultura, vedi Italia, vi rincretinisce parlandovi di buona politica, burocrazia e Finanza: o è utile idiota, oppure è complice venduto per favorire l'istituzione o il consolidamento di un potere democratico finto e tirannico vero, con relativo sfruttamento, schiavizzazione o macellazione di popoli. E Piero Gobetti c'aveva visto giusto: "Il fascismo non è una malattia passeggera, ma l'autobiografia di una Nazione". Ora temo che avrebbe detto dell'intero pianeta rosso e nero.
Franco Luceri

sabato 4 dicembre 2021

Il covid-19 è il trasformista dei virus?


Premesso che io di medicina so meno di niente, in 2 anni di dibattiti televisivi su pandemia e terapie, credo di aver capito che il nuovo vaccino (mRNA) contro il covid-19, è una specie di postino di fiducia delle industrie farmaceutiche, incaricato a recapitare, via inoculazione, l'identikit del virus da combattere e la licenza di ucciderlo.
Corre a consegnare al sistema immunitario, che del corpo umano è il poliziotto armato che lo difende, la foto segnaletica del "malvivente" virale da rendere inoffensivo se trovato in circolazione sul "territorio umano" di sua competenza.
Ma il "malvivente", sapendo di essere ricercato da tutte le "polizie" del mondo; manco fosse Arturo Bracchetti, corre a travestirsi, inizia a mutare, cambia forma e forse pure sostanza; e il sistema immunitario, come un poliziotto rispettoso degli ordini, impegnato a combattere soprattutto il virus della foto segnaletica, gira a vuoto, perché "la bestia" con quei specifici connotati, mutando si è resa irriconoscibile e quasi imprendibile.
Finché l'industria farmaceutica, preso atto della mutazione, cambia e inocula la nuova foto segnaletica con i nuovi connotati del virus da sterminare.
Alcuni virologi hanno fatto capire ai non addetti ai lavori come me, (sempre che io abbia capito davvero !) che vaccinando mentre è in corso una pandemia si salvano molte vite umane, ma si rischia di fare del virus un infernale "trasformista", con capacità mutanti tali, che si arriva a debellare la pandemia quando il virus, avendo liberamente deciso di suicidarsi, smette di mutare o si indebolisce e diventa capace di infettare ma incapace di uccidere.
E ci sono buone speranze che per quel farabutto sia arrivata l'ora: la 32esima mutazione denominata Omicron in arrivo dal Sud Africa sembrerebbe molto più infettiva ma molto molto meno letale.
In ogni caso, visto che il vaccino non è blindato come il caveau di una banca, e non impedisce al virus di circolare in entrata e in uscita nel corpo umano, è buona norma continuare a fare delle misure preventive: mascherina, lavaggio mani, distanziamento ecc. un uso quasi maniacale per evitare di diventare unti o untori.
Questo è quanto ho capito io fin qui. Ma essendo quasi smisurato il livello della mia ignoranza in materia, Vi suggerirei sommessamente di fidarvi solo delle vostre conoscenze scientifiche.
Franco Luceri

domenica 28 novembre 2021

Chi l'ha vista, aiuti i "potenti", cercano la "normalità", disperatamente.

 
   Se la classe politica è costretta a mettere riparo all'impoverimento della classe operaia, può sempre imputare il fallimento della sua politica ai negrieri del mercato, agli odiatissimi padroni: sfruttatori, truffatori, evasori, avvelenatori, corruttori e insaziabili rapaci. Vedi Italia.
    Ma se decenni di malgoverno hanno già messo in crisi l'intero sistema socio-economico, e oltre agli operai vanno aiutate le imprese per evitare Il tracollo totale, un capro espiatorio credibile a cui addossare la responsabilità delle imprese che licenziano e falliscono a grappoli, la classe politica dove accidenti va a pescallo?
    Non potendo addossare la responsabilità della politica finanziaria e tributaria ammazza padroni ai lavoratori privati, a memoria d'uomo vittime dei padroni, diventa evidente anche allo scemo del paese, che il vero problema è lo Stato elefantiaco: burocraticamente parassita e inadempiente, politicamente ladro e finanziariamente strozzino, che toglie, sperpera e ruba, più di quanto consenta ai cittadini di produrre. Sui danni ambientali meglio stendere un velo pietoso.
    E visto che è la politica che ha messo in ginocchio l'Italia molto prima del covid, azzardo una ipotesi: i libri contabili in tribunale per farsi dichiarare falliti, devono continuare a portarli per altri tre quarti di secolo i piccoli imprenditori vittime, oppure la totale responsabilità dovrebbero addossarsela i carnefici pubblici, da sempre esenti come fossero interdetti o inabilitati? Ma questa, è domanda da miliardi di dollari condannata a restare senza risposta da qui all'estinzione dell'umanità.
    I soggetti condannati a norma di legge alla rapina finanziaria e tributaria, al fallimento per colpa altrui e alla inevitabile morte sociale sono i piccoli e medi imprenditori.
    Le galline del finto libero mercato che in Italia vengono selezionate e allevate per garantire guadagni, privilegi e potere a professionisti, burocrati, politici e banchieri che non buttano via niente.
    Quando le galline, spolpate vive dai parassiti statali e parastatali, smettono di fare uova, di pagare tassi e tasse, le dichiarano fallite e se le ripuliscono come una lisca di pesce da onestissimi compagni di merende.
    Ecco perché i nostri politici si agitano per tornare presto alla "normalità".
    Dopo due anni di pandemia il pollaio dei piccoli imprenditori si va svuotando pericolosamente e l'esercito dei disoccupati lievita altrettanto. 
    Bisogna conservare l'economia e il sistema sociale produttivi pompando aiuti ed esenzioni alle imprese, cassa integrazione ai disoccupati e per ultimo reddito di cittadinanza agli inoccupati.
    Ma tutto questo, col buongoverno e la "normalità" ci azzecca quanto i cavoli a merenda. Perché nei sistemi liberali devono essere i contribuenti a finanziare lo Stato. 
    Se hanno bisogno di essere tenuti in vita artificialmente manco fossero malati terminali; dal giudice per consegnare i libri contabili e farsi dichiarare falliti dovrebbero correre i politici, i burocrati, e i banchieri, mai gli imprenditori, che dei popoli liberi sono il motore culturale, sociale, economico.
Franco Luceri

domenica 21 novembre 2021

Votate pure liberamente: "le jeu est fait".


   Volete sapere perché la sinistra vince anche quando ce la mette tutta per perdere e la destra perde anche quando s’ammazza per vincere?
   Perché la grande massa dei cittadini avendo subito per tre quarti di secolo, la religione del “politicamente corretto”, non vota più l’uomo ma l’idea sinistra sempre vergine, irrealizzata e irrealizzabile dell’uguaglianza e giustizia sociale a prescindere dalla qualità dei candidati. Se i fascisti si candidassero a sinistra li farebbero tutti presidenti a furor di popolo.
   Invece chi vota a destra, della ideologia comunista non gliene frega una mazza. Sapendo di vivere (per “merito” altrui ma anche per “merito” proprio) in un Paese di disoccupati e di falliti in tumultuosa lievitazione, cerca disperatamente “cervelli”, campioni di saggezza politica e produttività economica nella speranza di salvarsi dal rotto della cuffia. Persino quando ha già smesso di credere di poterli trovare, perché di quelli ne nasce uno ogni secolo.
   Perciò basta ridicolizzare o screditare i candidati di destra alla vigilia del voto; e la destra, data vincente dai sondaggi al 110%, e sicura di essere già nella stanza dei bottoni con i suoi campioni di liberismo turbo diesel, rimane fuori con un pugno di mosche e col serio rischio che di quelli, qualcuno gli finisca pure “al fresco”.
   Chi dovesse considerare bislacca questa analisi, cerchi ulteriore conferma citofonando Berlusconi, Meloni, Salvini.
   Ora voi mi direte, perché la destra non fa altrettanto con la sinistra? Non lo so, credo che qualche timido tentativo l’abbia pure fatto, ma sarà uscita tante di quelle volte con le ossa rotte che ha smesso. Berlusconi aveva tutta l’aria di mangia comunisti, ma ora ha cambiato dieta e dietologo, e capire come ha fatto a riciclarsi in vegetariano è un rompicapo. Avrà avuto problemi di digestione.
   Screditare la sinistra è come lanciare un boomerang da suicida, il danno che pensi di fare all’avversario ti ritorna centuplicato fra capo e collo.
   Se provi a condannare un comunista, l’enorme massa di sinistri non solo se lo scagiona nel giro di 24 ore, ma peggio se lo santifica e corre in pellegrinaggio a chiedergli miracoli.
   Insomma per non farla lunga, candidare a sinistra cervelli quanto un cecio è già un indecente spreco. Candidare a destra cervelli quanto un pianeta, persino premi Nobel confezionati come ravanelli in mazzi da 6 o 12, ma sgraditi al mondo finanziario europeo e mondiale (nonché, a l'inesplorata ed inesplorabile costellazione di satelliti succhiasoldi, da clienti, utenti e contribuenti) è suicidio con certificato di garanzia.
   Franco Luceri

sabato 13 novembre 2021

"Destra e sinistra" orfane di "ragioni e significati".


Il grande Norberto Bobbio diceva che la cultura umana è divisa in destra e sinistra sin dalla notte dei tempi, perché il cervello umano ha bisogno di due idee opposte per dedurre da entrambe, in un determinato momento, ciò che per un singolo soggetto o per un Popolo, è giusto e utile considerare razionale.
Perciò, chi non crede che l'umanità si sia tirata dietro per millenni la filosofia e la politica sinistra e destra, (e guai a sopprimere una) ancora non ha capito cosa serve al cervello umano per funzionare decentemente.
Ma non sfugge certo ai contadini che solo ascoltando il suono di due campane stonate in senso opposto, il cervello umano è in grado di stabilire, quale combinazione di suoni stonati di entrambe, renderebbe intonata una terza.
Il cosiddetto "pensiero unico",  cioè l'ideologia dominante, che oggi affligge quattroquinti della popolazione mondiale, serve, al pari della religione, per guadagnare fedeli fino al fanatismo e persino alla pazzia.
E nel "pensiero unico", la cultura e la politica italiana, (con rare ma illustri eccezioni) ci sguazzano da tre quarti di secolo, trasformando il sapere e il potere in un devastante lavaggio del cervello, alla faccia della Libertà della Giustizia e della Democrazia.
E chi è arrivato ad essere tanto ingenuo da credere nella bontà dei "sacerdoti" destri o mancini, non può che avere serie difficoltà a credere nei Giudici, che viceversa, per giudicare e sentenziare hanno bisogno di vedere e ascoltate due soggetti che dello stesso fatto gli raccontano due versioni diametralmente opposte.
Un uomo, persino se reo confesso, deve presentarsi davanti al giudice accompagnato da un avvocato che lo difende esponendo dei fatti, una versione opposta a quella di chi lo accusa raccontando gli stessi fatti alla rovescia.
Quale malformazione cerebrale hanno i giudici (ma anche gli intellettuali e i politici degni di questo nome) che mai e poi mai accetterebbero per buona una sola versione dei fatti? Semplice.
Sanno che affidarsi a pennivendoli e arruffapopoli destri o mancini, a caccia di finanziamenti o di voti, è come consegnare il cervello all'ammasso.
Scandalizzarsi che nel mondo esistono due scuole di pensiero opposte è segno evidente di scarsa intelligenza, o di scarsa onestà intellettuale e in casi estremi persino di pazzia.
In questi due anni di pandemia il popolo italiano si è spaccato in due eserciti contrapposti e inferociti i provax e i novax, ma ancora non ha capito nessuno "ragioni e significati" starà gridando dalla tomba Norberto Bobbio.
Bombardati entrambi da notizie scientifiche tira e molla come l'elastico delle mutande e da guerre di religione volte a mozzare la lingua a chi la pensa diversamente, si vive tutti, "carnefici e vittime" sotto la spada di Damocle di un virus contro il quale è davvero suicida abbassare la guardia.
   
Franco Luceri

martedì 9 novembre 2021

I Cacasenno come i bravi di don Rodrigo


7 febbraio 2016
Un popolo che “pensa” come “fare“ per rendere compatibile e produttivo il proprio sistema sociale nel contesto mondiale, è di sicuro un popolo intelligente. Ma uno che pensa come distruggere persino l’immenso lavoro che ne verrebbe conservando in buona salute il giardinetto di casa propria, ha nel mondo della cultura e nella classe dirigente pubblica e privata, un allagamento di borseggiatori e tracce di pensatori.
E siccome si vive solo facendo bene, dopo aver pensato bene: fingere di pensare per l’intera vita, consumando la ricchezza prodotta da altri, senza generare tre soldi di valore aggiunto, serve solo a garantire piena occupazione parassita agli intellettuali e piena disoccupazione, disperazione ed esodi biblici ai lavoratori.
Alle fiumane di individui capaci di vivere solo facendo, ma che gli viene impedito in un mondo dove il denaro è fagocitato dai “cacasenno”, che ai pochi manovali occupati garantiscono solo sfruttamento e alla stragrande maggioranza “il rogo della disoccupazione” avrebbe detto oggi Don Milani.
Pianificare la produttività dei popoli, è stato, ne l’ultimo secolo, un rompicapo “intellettuale” per il mezzo mondo comunista che poi è miseramente fallito.
Ma la lezione non è servita ai popoli liberali, che forti di eserciti di economisti, finanzieri e fiscalisti, che succhiano ricchezza come vampiri, da giugulari pubbliche e private, ancora si dedicano con passione a fingere di pianificare e incentivare lo sviluppo privato “impiccando imprenditori e licenziando operai” e a fingere di contenere il debito pubblico continuando a farlo esplodere per decenni a colpi di privilegi, corruzioni e appalti truccati, innescando interi lustri di recessione e stagnazione, e succhiandosi il Mondo e l’Umanità come un osso buco.
Quando vedete in giro gente col colletto bianco, la cravatta, il telefono in una mano e la borsa ne l’altra, scendere da un SUV luccicante come la porta di un bordello, con autista e segretaria al seguito, grattatevi come al passaggio di un carro funebre, perché trattasi di “pensatori, professionisti, affaristi o burocrati ultima generazione”, che non sono impegnati a pensare la funzionalità e compatibilità globale dei sistemi Stato, grazie al lavoro onesto dei popoli, ma lo sfruttamento intensivo di tutto ciò che è trasformabile in ricchezza per sé e morte per gli altri.
I geni del mondo della cultura che pensano di normalizzare l’Umanità combattendo “diversità e disuguaglianza”, non hanno capito che nel Creato quelle sono soluzioni, non problemi. Anche là ci sono Troike, Bildemberg, Fondi Monetari, Banche Mondiali e strozzini di tutte le razze: si chiamano predatori e mangiano prede. Ma ognuno di loro “rende utilità sociale e ambientale per quanto mangia”.
Il predatore mangia miliardi di volte più della preda, ma produce altrettanta utilità, in modo da non attentare mai alla buona salute del Pianeta. Tanto è, che nessuno ha mai considerato il leone insanguinato (mentre squarta e divora la preda), al pari di un banchiere strozzino. Il leone mangia miliardi di volte più della formica, ma pur considerandolo Re del Creato, non pensiamo mai che sia giusto passargli la testa nella ghigliottina come un Re Luigi XVI e consorte.
Invece noi europei e italiani in primis abbiamo individuato nella Troika e nella Merkel, i due nemici da cui difenderci uscendo dalla UE. Ma quelli sono falsi problemi. Il vero rompicapo, è che, eccezioni escluse, “i nostri leoni della cultura mangiano troppa ricchezza altrui senza produrre equivalente utilità, né per le banche, né per le imprese, né per lo Stato”, fino ad impedire persino l’occupazione alle “formiche del fare”, a cui non resta che rubare o emigrare.
Tutto ciò non può che produrre fallimenti privati, indebitamenti pubblici e banchieri vampiri, che trovando ne l’economia privata solo sofferenza finanziaria e perdita continua di interessi e capitali, tentano di rimanere in vita comprando a strozzo debiti sovrani, ma è come se curassero il tumore al cervello col pediluvio, posto che è l’economia pubblica finanziata dal fisco ad allattarsi alla privata, salvo che quella non resiste mai alla tentazione di svenare i contribuenti invece di mungerli.
Perciò il mondo non si risana impedendo ai banchieri di sfruttare l’economia mondiale, ai predatori di nutrirsi di prede. 
Perché i sistemi sociali restano in vita se il mondo della finanza trova convenienza a finanziare le imprese, che sfruttando pensatori e lavoratori producono profitto per sé, salari per i lavoratori, interessi per le banche e tasse per lo Stato. Ma se intellettuali ed economisti sanno organizzare a regola d’arte solo fallimenti, truffe, bancherotte e corruzioni intensive: “crolli e funerali economici“, non c’è Troika e Merkel che possano tenere in vita in eterno la UE.
Non esiste potere politico o finanziario che possa accrescere i neuroni agli “ercolini ladri miliardari della burocrazia e professioni assortite”. Nessuno si accorge che l’economia privata non sta morendo di usura o di rapina fiscale, ma di mancato finanziamento, e quindi di mancato sfruttamento della forza lavoro, perché allo Stato, alle banche e alle imprese, i burocrati costano troppi furti miliardari, e rendono pochi spiccioli.
I pensatori degni di questo nome hanno determinato e accompagnato il progresso dell’Umanità per millenni, creando fiumi di lavoro ai manovali. Ora si stanno impegnando a far morire di disoccupazione e guerra fra poveri tutto il genere umano, che corre in giro per il mondo alla disperata ricerca di un lavoro e di un salario che non c’è.
Finché sono stati i banchieri a tenere banco, lavoro e vita, sia pure povera, non sono mancati a nessuno. Poi l’intera Umanità è finita allagata dal diluvio universale dei “professionisti e burocrati cacasenno”, (dei massacratori di cervelli avrebbe detto Twain) e nel letto matrimoniale capitale-lavoro si sono insinuati a norma di legge gli “ercolini ladri” della burocrazia e famelici delle professioni.
Così il grosso imprenditore deve riciclarsi in sfruttatore criminale, per riuscire a distillare dal lavoro, la montagna di profitti necessaria a saziare la fame ossessivo compulsiva di interessi ai banchieri, tasse agli esattori e tangenti ai burocrati, sempre insufficienti a sfamare intellettuali e professionisti infiltrati da topi nei poteri dello Stato. E l’unico profitto riservato ai piccoli imprenditori onesti e illusi, non va oltre la pistola o la fune per suicidarsi.
A difendere i popoli da un regnante o un dittatore, bastavano e basterebbero le ghigliottine; ma da milioni e milioni di “cacasenno”, di Bravi di Don Rodrigo, che continuano ad impedire il matrimonio, la convivenza e persino l’armistizio fra capitale e lavoro, solo Dio potrebbe difenderci, sempre che non avesse altro da fare.
   Franco Luceri

lunedì 8 novembre 2021

Due visioni del mondo contrapposte

 

Caro Direttore, 

questo dialogo tra due utenti Facebook credo che possa innescare un utile dibattito tra i lettori che al pari di Nietzsche considerano l’uomo “un errore di Dio”, (mal governato da cultura, politica e mercato), e quelli che vedono Dio come perfezione assoluta, e l’uomo altrettanto perché creato a sua immagine e somiglianza. Veda lei se può essere utile pubblicarlo.

ANTONIO dice:   “Ogni mattina, facendo sorgere il sole, Dio apre il sipario e mostra la sua opera.

GIOVANNI risponde:                E l’uomo, che è il più grande errore di Dio, corre come un matto con la sua scienza e tecnologia a sporcarla e distruggerla.”

ANTONIO:   “Dio, essendo il bene assoluto, non commette e non ha commesso errori. Sono gli uomini, creati ad immagine di Dio, che, nel percorrere i sentieri della vita, alcuni scelgono liberamente quelli indicati dal Signore, altri, sempre liberamente, quelli lontani dalla Sua volontà.”

Se ho capito bene, Antonio dimostra di avere più Fede e Giovanni più Scienza. Perciò il problema è capire, alla luce delle condizioni attuali del pianeta e dell’umanità, se è più appropriato e salvifico il bimillenario “sentiero” teologico che si fa risalire a Dio, o quello imposto dall’incasinato mondo scientifico all’Umanità, da Galilei ad oggi, che da sentiero affidabile o salvifico, si sta rivelando a 360° mulattiera assassina a colpi di calamità politiche, economiche, sociali e ambientali. Col serio rischio di sbarrare il futuro alle prossime generazioni o peggio estinguere gran parte delle specie viventi.

Perciò temo che dovremmo provare a chiederci: dov’è il rotto della cuffia da cui salvarci?

Franco Luceri

domenica 31 ottobre 2021

Dove i cervelli non maturano i mezzi finiscono


Non ho capito se noi umani dobbiamo soffrire per colpa di mamma Eva che ci ha condannato a scontare fino all'estinzione il peccato originale, o per qualche maledizione ideologica.
Sta di fatto, che un popolo che non alterni pace e guerra, benessere e fame, salute e malattia, libertà e schiavitù, intelligenza e stupidità non lo hanno ancora inventato.
Quando una generazione è ricca di uomini di qualità, anche se parte povera di mezzi non ha difficoltà a moltiplicarli.
Ma la generazione successiva, i figli di quegli uomini di qualità, pur avendo acquisito un livello culturale superiore a quello dei loro genitori contadini, pastori, pescatori, boscaioli; se allevati nell'abbondanza e nella irresponsabilità finiscono per distruggere in tutto o in parte benessere, sicurezza e libertà ereditate.
Se il peccato da scontare non è il furto di una mela, ma la tragica assenza di maturità, bisogna concludere che la migliore istruzione del mondo ha solo la forza di distribuire sapere di qualità: ma alla prova dei fatti, quel sapere risulta sprecato, se l'assenza di disagio sociale o di povertà, impedisce il miracolo della maturazione dei cervelli propria degli uomini di qualità.
Sta tutto qua il problema?
Il disagio sociale, costringendo al sacrificio e alla responsabilità matura gli uomini. Ne rafforza intelligenza e "VOLONTÀ" perché supplisca alla carenza di "MEZZI". Mentre l'abbondanza fa lo stesso miracolo alla rovescia: rende gli uomini spreconi, stupidi, irresponsabili e suicidi.
La generazione di italiani uscita devastata dalla guerra, trovò la forza di passare dalla fame al boom economico, dall'analfabetismo al master, ma il benessere non ha tardato ad operare nella generazione successiva il miracolo a ritroso.
Fino alla generazione attuale che sembra tragicamente incapace di arrestare la caduta libera: il fallimento delle imprese, la disoccupazione e la perdita inesorabile di libertà, giustizia, democrazia. Frenate a fatica da reddito di cittadinanza, quota cento e diluvio di finanziamenti pubblici ed esenzioni, sperando di riportare l'Italia ad un livello di produttività e di giustizia sociale che ne scongiuri la guerra civile o la dittatura.
Insomma, il peggior servizio che si possa rendere ad un Popolo che tarda a maturare, è farlo consumatore, prima che produttore capace e responsabile.
Franco Luceri

sabato 16 ottobre 2021

Guardi passato e presente e deduci il futuro.


Con molti manovali e pochi intellettuali l'Umanità si è fatta un viaggio di diecine di migliaia di anni e ha lasciato alle generazioni successive una quantità di capolavori immortali che noi, pur con le nostre grandiose conquiste scientifiche e tecnologiche ancora ammiriamo a bocca aperta e sfruttiamo economicamente da parassiti.
Poi piano piano un secolo fa si è incominciato a capovolgere il rapporto numerico tra manovali e intellettuali. E ora persino i contadini, pastori, pescatori, boscaioli e lavac...i hanno quantomeno uno straccio di diploma, se non laurea e master. Ma del pianeta Terra generoso e a misura d'uomo di una volta non sono rimaste più nemmeno le impronte digitali.
"L'ecocidio" è stato ultimato chiavi in mano, a regola d'arte. E non è improbabile che le reazioni del pianeta possano prima o poi scatenare un colossale genocidio.
Voi che dite, è colpa dei muscoli flosci dei manovali sopravvissuti (come direbbe Mark Twain) "al massacro di cervelli" de l'Istruzione di massa, o dei cervelli annacquati degli intellettuali moltiplicati come cavallette?
Se mai dovessero essere le teste "pensanti" a c**** il tumore attuale dell'umanità, che fare? 
Continuiamo a lasciare nelle stanze dei bottoni gli "intellettuali" devastatori del pianeta e potenziali assassini dell'umanità, o li consegniamo ai contadini, pastori, pescatori e boscaioli superstiti col cervello fino per un programma intensivo di riqualificazione cerebrale?
Se dopo i muscoli della mente gli si sono afflosciati anche quelli delle braccia e non possono più zappare, pascolare, pescare, potare, possono sempre correre dietro a cavalli, mucche e galline e raccogliere fertilizzanti margherite.
Se il mondo non torna ad essere istruito dai prof. manovali, ma si proseguirà da suicidi a programmare centinaia di milioni di cervelli con l'attuale in-cultura, l'umanità potrebbe ritrovarsi al capolinea senza sapere perché.
Per rendere incontestabile la qualità delle sue scelte, la politica acefala si appoggia alla scienza. Ma entrambe dovrebbero essere incriminate per tentato genocidio.
Si fingono impegnate a difendere l'umanità da questo o quel problema grande al massimo quanto una capocchia di spillo, per impedirci di vedere che la loro malapolitica a mitraglia ha reso il pianeta assassino.
E mentre loro giocano compatti a livello planetario con un ridicolo microrganismo, il controllo della natura non lo ha più nessuno, non lo ha mai avuto nessuno e ora lo hanno affidato al più grande cervello del mondo: la Greta. 
Che Dio non voglia, ma dal collasso del pianeta, c'è rimasta solo la piccola Greta a difendere l'Umanità. Pensa tu!
I ghiacci si sciolgono, il livello del mare cresce, invade città, uccide popoli, distrugge raccolti, gli uragani scoperchiano case che hanno resistito millenni e millenni. Il caldo e il freddo uccidono entrambi con alluvioni e siccità. La carestia avanza, le pestilenze non sono da meno, perché forse il pianeta, impestato di monnezza culturale e fisica, è seriamente intenzionato a scrollarsi di dosso l'intera Umanità, della cui Scienza, tecnologia, potere e potenti del "ca " ne ha pieni i "maroni".
Franco Luceri

venerdì 15 ottobre 2021

È "CARNEVALECRAZIA" se il popolo dipende dallo Stato.


La democrazia esiste dove lo Stato dipende dal Popolo. Ma se è il popolo sovrano a dipendere interamente dallo Stato, ciò che chiamano democrazia è "carnevalecrazia": brutta dittatura mascherata da bella democrazia.
In Italia, dopo la sovranità monetaria, anche la sovranità politica è andata a farsi f****** quando l'intero popolo, governanti compresi, s'è assoggettato, come ora sotto pandemia, alla macchina burocratico sanitaria dello Stato. E nemmeno le più alte cariche sono libere di inocularsi il vaccino individualmente a casa propria, perché poi non potrebbero autocertificare la vaccinazione.
La "conditio sine qua non" per democratizzare e conservare tale uno Stato, è che sia lo Stato a dipendere dal popolo sovrano che ha la tripla funzione di: produttore di ricchezza, contribuente e governante attraverso i suoi rappresentanti politici mandati ad occupare le stanze dei bottoni per dare ordini in nome e per conto del Popolo, non per prenderli, facendo politica sotto dettatura di istituzioni sovranazionali.
Ma se nemmeno i politici eletti e le alte cariche che operano in rappresentanza della sovranità popolare sono al di sopra dello Stato, (ora dipendono anche loro dalla burocrazia vaccinale, al servizio del potere finanziario e sanitario mondiale), quella che chiamano democrazia è dittatura camuffata.
Insomma, hanno ridotto la civiltà occidentale ad una roulette russa. Sì pretende che i singoli cittadini siano responsabili e che corrano a vaccinarsi per il loro bene e per il bene della collettività. E fin qui non fa una grinza.
Ma lo Stato in quanto "collettività responsabile" non l'hanno ancora inventato, perché se il vaccino che salva molti, come una roulette russa, ammala, invalida o uccidere qualcuno, quel qualcuno s'attacca al tram. Lo Stato e le industrie farmaceutiche si sono già preventivamente scrollati le penne da qualunque responsabilità, e le famiglie delle vittime specialmente se monoreddito e con figli a carico finiscono distrutte.
Se tutto questo è Democratico stato di diritto, come dire, autogoverno del Popolo, io come niente sarò marziano.
Franco Luceri 

sabato 9 ottobre 2021

In Italia l'ideologia vince la politica perde.

 
Volete sapere perché la sinistra vincerebbe pure se volesse perdere, e perché la destra perde pure se s’ammazza per vincere?Perché la grande massa dei cittadini avendo subito per tre quarti di secolo, la religione del politicamente corretto, non vota più l’uomo ma l’idea politica sempre vergine irrealizzata e irrealizzabile dell’uguaglianza e giustizia sociale, a prescindere dalla qualità dei candidati. Se i fascisti si candidassero a sinistra li farebbero tutti onorevoli e senatori a furor di popolo.
Invece chi vota a destra, della improbabile idea di uguaglianza non gliene frega una mazza. Sapendo di vivere in un paese di disoccupati e di falliti, cerca disperatamente cervelli, campioni di saggezza politica e produttività economica nel disperato tentativo di salvarsi dal rotto della cuffia.
Perciò basta infangare i candidati di destra alla vigilia del voto, e la destra, data vincente dai sondaggi e sicura di essere già nella stanza dei bottoni di Palazzo Chigi con i suoi campioni di liberismo turbo diesel, rimane fuori con un pugno di mosche e col serio rischio che qualcuno gli finisca pure “al fresco dietro le sbarre”.
Chi dovesse considerare bislacca questa analisi, cerchi ulteriore conferma citofonando Berlusconi, Meloni, Salvini.Ora voi mi direte, perché la destra non fa altrettanto con la sinistra? Non lo so, credo che lo abbia fatto abbondantemente, a cominciare dal mangia comunisti Berlusconi, ma sarà uscita tante di quelle volte con le ossa rotte, che ha imparato la lezione e ha smesso di provocare o di accettare provocazioni.Magari fingendo, fanno della correttezza e del rispetto degli avversari la propria bandiera.Non è il caso del candidato a sindaco di Roma Michetti, della cui correttezza è demenziale dubitare, che ha affermato con orgoglio, “io non ho nemici”. Perché attaccare la sinistra è come lanciare un boomerang da dilettante allo sbaraglio. Il danno che pensi di fare all’avversario ti ritorna tra capo e collo con gli interessi a strozzo.
Se provi a condannare un comunista, l’enorme massa di sinistri non solo lo difende fino all’ultimo sangue, alla lunga lo scagiona, e se trova vantaggioso se lo santifica pure come fosse un galantuomo perseguitato.
Insomma per non farla lunga, candidare a sinistra cervelli è già uno spreco indigente. Candidarli a destra quanto un pianeta, persino premi Nobel legati a mazzo come ravanelli, ma sgraditi al mondo finanziario, padrino e padrone della sinistra, è suicidio con certificato di garanzia.
Franco Luceri

venerdì 1 ottobre 2021

L'euro ha ridotto l'Italia da rolls-royce a triciclo forato.


Governare una dittatura non è facile, ma il tiranno può tenersi stretto il potere alternando bastone e carota. E i più scaltri si fingeranno suoi entusiasti sostenitori per non finire perseguitati da oppositori. 
Ma una democrazia, per ottenere il consenso del popolo sovrano, deve garantire a tutti i cittadini senza discriminazioni le famose "4S": sapere, salute, sicurezza e soldi. 
Perché se di "S" ne manca anche solo una, la rolls-royce democrazia, come una qualsiasi auto forata e senza ruota di scorta ti lascia appiedato. Dopo che hai adempiuto ai doveri di cittadino contribuente, i diritti di cittadino-utente puoi esercitarli di notte sognando i servizi pubblici che lo stato ti dovrebbe ma non ti dà.
La democrazia italiana è passata da Rolls Royce a triciclo forato da quando l'hanno privata della ruota motrice: i SOLDI per finanziare i sottosistemi istruzione, sanità, sicurezza e giustizia.
Senza soldi propri e certi, con i soldi probabili elemosinati alle banche a costi stratosferici e condizioni capestro, la politica finisce per mettere a dieta tutte le istituzioni, che invece dei servizi, agli utenti forniranno disservizi mandando in bancarotta l'Intera economia privata, e alla fame le famiglie dei lavoratori. 
Gli ultimi 30 anni di dieta dimagrante a cui ci ha sottoposto la finanza europea e mondiale, hanno trasformato l'Italia in un catorcio da rottamazione.
Ad un uomo puoi rubare tutto, non il sapere. Ma se uno Stato non ha moneta propria e i finanziatori gli chiudono il rubinetto del credito o glielo aprono a strozzo quando il popolo versa in condizioni di pericolo o bisogno, (vedi attuale pandemia), la politica è costretta a tagliare la spesa pubblica a 360°: sull'istruzione, sulla sanità e sulla sicurezza (lasciando persino le scuole cadenti, gli ospedali chiusi o insufficienti di mezzi e di organico, e persino le forze dell'ordine senza benzina).
Così il Popolo, proprio come noi italiani in questo momento, finisce cornuto e mazziato. Prima tassato e poi derubato del sapere, della salute e della sicurezza; quindi in balia dei lupi famelici mondiali del mercato e della finanza che ormai la politica la impongono ai governi a mano armata di scienza e tecnologia culturale, sanitaria e finanziaria, non meno cruente dei vecchi cannoni e carri armati.
Franco Luceri

sabato 25 settembre 2021

Tertium non datur, a chi pensa coi piedi !


Chi insegna ai popoli il bene e il male, non li aiuta a vivere ma a suicidarsi. Almeno nell'ultimo secolo il mondo della cultura ci ha insegnato che politica significa soluzione dei problemi. Falso. Non c'è popolo al mondo che non abbia dovuto prendere atto dopo 10, 20, 50, o 100 anni e oltre, che nessuna politica raggiunge la finalità che si prefigge, se esagera, (come in tutto l'Occidente progredito a casaccio), in bene o in male, negando l'esistenza della terza via.
Esagerare in male è criminale nei confronti dei popoli, ma è anche suicida per la classe politica che poi giustamente viene combattuta con la stessa ferocia dai popoli che ha schiavizzato e sfruttato.
Ma anche la politica che esagera in bene produce effetti devastanti. Il progresso democratico ed economico ma idiotamente antiecologico dell'Europa e dell'America è stato ed è così veloce ed esagerato, da trasformare la natura in discarica a cielo aperto e gli stati in paradiso per poveri. Tanto da indurre la natura a ribellarsi a colpi di calamità assassine, e tutti i poveri del mondo a rischiare la pelle per cambiare vita invadendo gli stati ricchi (veri o presunti), che in quanto tali, devono assicurargli ospitalità dignitosa e sicura.
Quindi il vero professionista politico dovrebbe circolare col bilancino del farmacista in tasca, per perseguire la giusta misura, la via intermedia tra bene e male ed evitare le esagerazioni sia negative che positive per l'uomo, che minimizza i costi scaricando sulla natura avvelenamenti e devastazioni.
I più sono convinti che non ci sia una terza via nelle scelte umane di qualunque tipo e col "tertium non datur" giustificano la loro miopia suicida o criminale. 
Invece il "tertium" è dato a chi si spacca il cervello per cercarlo, è dato dalla moderazione, dalla gradualità nei cambiamenti e dai continui aggiustamenti di rotta, perché, paradossalmente, se la vita umana è di qualità, non lo stabilisce l'uomo. Può solo dedurlo dall'impatto ambientale del suo "progresso"; da come la natura reagisce alla puntuale devastazione delle attività dell'uomo. Se le accetta da madre paziente e generosa o le respinge da matrigna assassina.
È facile a dirsi e difficile a farsi; ma un popolo che non vuole vivere da suicida, deve diffidare delle strade già asfaltate e a scorrimento veloce promesse da cultura, politica e finanza irresponsabili, ladrone, assassine.
La via della misura, moderazione e gradualità va scavata nella roccia con grande intelligenza e immensi sacrifici perché possa rendere risultati positivi e duraturi non solo per l'umanità ospitata, ma anche per il pianeta ospitante.
Invece, a colpi di buone intenzioni e di cattive esagerazioni, l'Italia è retrocessa da quarta potenza industriale del mondo a prima impotenza mondiale straripante di debito pubblico, disoccupati, immigrati e falliti e con il territorio in totale disfacimento.
Chi c'ha fatto credere che "tertium non datur", e che le migliori soluzioni possono venirci soltanto dall'istruzione di massa, dal giornalismo, dal sindacalismo, dal lavoro dipendente ben pagato e se pubblico, rigorosamente irresponsabile, dallo strangolamento burocratico, finanziario e fiscale dei piccoli imprenditori, dalla "interessata" protezione delle multinazionali "mordi e fuggi" libere di incassare finanziamenti pubblici e poi delocalizzare, ha distrutto l'Italia a 360° e condannato gli italiani, che Dio non voglia, alla guerra civile.
Franco Luceri

giovedì 23 settembre 2021

Tertium non datur, a chi non lo cerca !


Chi insegna ai popoli il bene e il male, non li aiuta a vivere ma a suicidarsi. Almeno nell'ultimo secolo il mondo della cultura ci ha insegnato che politica significa soluzione dei problemi. Falso. Non c'è popolo al mondo che non abbia dovuto prendere atto dopo 10, 20, 50, o 100 anni e oltre, che nessuna politica raggiunge la finalità che si prefigge, se esagera, (come in tutto l'Occidente progredito a casaccio), in bene o in male.
Esagerare in male è criminale nei confronti dei popoli, ma è anche suicida per la classe politica (vedi comunismo, fascismo e nazismo) che poi viene combattuta con la stessa ferocia dai popoli che ha schiavizzato e sfruttato.
Ma anche la politica che esagera in bene può produrre effetti devastanti. Il progresso democratico ed economico ma idiotamente antiecologico dell'Europa e dell'America è stato ed è così veloce ed esagerato, da trasformare la natura in discarica a cielo aperto e gli stati in paradiso per poveri. Tanto da indurre la natura a ribellarsi a colpi di calamità assassine, e tutti i poveri del mondo a rischiare la pelle per cambiare vita invadendo gli stati ricchi e democratici, che in quanto tali, devono assicurargli ospitalità dignitosa e sicura.
Quindi il vero professionista politico dovrebbe circolare col bilancino del farmacista in tasca, per perseguire la giusta misura, la via intermedia tra bene e male ed evitare le esagerazioni positive e negative.
I più sono convinti che non ci sia una terza via nelle scelte umane di qualunque tipo e ricorrono al "tertium non datur" per giustificare la loro miopia suicida. Invece il "tertium" è dato a chi si spacca il cervello per cercarlo, è dato dalla moderazione, dalla gradualità nei cambiamenti e dai continui aggiustamenti di rotta, perché, paradossalmente, se la vita umana è di qualità non lo stabilisce l'uomo. Può solo dedurlo dall'impatto ambientale del suo progresso; cioe da come la natura reagisce alla devastazione delle attività dell'uomo. Se le accetta da madre paziente e generosa o le respinge da matrigna assassina.
È facile a dirsi e difficile a farsi; ma un popolo che non vuole vivere da suicida, deve diffidare delle strade già asfaltate e a scorrimento veloce promesse da cultura, politica e finanza irresponsabili, ladrone, assassine.
La via della misura, moderazione e gradualità va scavata nella roccia con grande intelligenza e immensi sacrifici perché possa rendere risultati positivi e duraturi non solo per l'umanità ospitata, ma anche per il pianeta ospitante.
Invece, a colpi di buone intenzioni che lastricano a pelo lucido le vie dell'inferno, l'Italia è passata da quarta potenza industriale del mondo a prima impotenza mondiale straripante di debiti, disoccupati, immigrati e falliti e con il territorio in totale disfacimento.
Chi c'ha fatto credere che tertium non datur, e che le migliori soluzioni possono venirci soltanto dall'istruzione di massa, dal giornalismo, dal sindacalismo, dal lavoro dipendente ben pagato e irresponsabile, dallo strangolamento burocratico e fiscale dei piccoli imprenditori, dalla "interessata" protezione dei grandi o delocalizzazione, ha distrutto l'Italia a 360° e condannato gli italiani, che Dio non voglia, alla guerra civile.
Franco Luceri

venerdì 17 settembre 2021

Care femministe, al maschilismo, quand'è che gliela fate la "FESTA"?


Noi umani occupiamo la proprietà immobiliare chiamata Terra, per gentile concessione del Creatore, che volendo popolarla di soggetti perfettibili, forse si sarà chiesto se lasciarci liberi di correggere i guasti che da subito avremmo prodotto per ignoranza, o fare della NATURA uno stimolante soggetto formativo per aiutarci piano piano a sviluppare intelligenza.
E a quanto sembra, decise che due soli illuminanti "problemini" potessero bastare: la biodiversità che ha reso complessa e stimolante la natura; e la diversità psicofisica che ha fatto ogni umano unico e irripetibile. 
Alcuni più dotati e altri meno, non per aiutare i forti ad imporsi da predatori e i deboli a finire predati, ma per farci capire che la convivenza pacifica passa dalla soluzione di questo "PICCOLO" rompicapo.
Altrimenti l'uomo finisce per prevalere per due ragioni: perché è più forte e perché è geneticamente più libero della donna di operare a proprio esclusivo vantaggio e quindi a danno della donna e della intera collettività. 
Mentre la donna, dovendo procreare, crescere figli, accudire famigliari e anziani, è condannata, (in assenza di tutela giuridica e giudiziaria) a lavorare gratis per gli altri, per la famiglia e per la comunità. E dipendendo anche solo parzialmente dall'uomo, finisce suo malgrado per contribuire al consolidamento dell'idiota potere "maschilista geneticamente e giuridicamente predatorio".
Che sia una famiglia, una comunità, un paese, una provincia, una regione, uno stato, un continente o l'intero pianeta, non fa differenza: con l'uomo creato geneticamente libero e la donna geneticamente schiava, (anche se ora non mancano donne che hanno imparato a difendersi con raffinata intelligenza), l'intero pianeta è diventato paradiso per maschi ricchi e potenti e inferno per donne e poveri.
Insomma, per non farla lunga, il MASCHILISMO è invenzione personale del Padreterno, che dall'uomo ha preteso come "servizio sociale gratuito" un lavoretto di una manciata di secondi per ingravidare la donna e poi correre sparato a prevaricare e sfruttare in tutti i sensi possibili e immaginabili la collettività. 
Mentre ha condannato la donna, a lavorare gratis per 9 mesi ogni gravidanza, e autoschiavizzarsi fino alla morte per crescersi i figli e poi i nipoti, accudirli e proteggerlì al prezzo della sua vita. In aggiunta a genitori e suoceri da accudire e accompagnare fino all'ultimo giorno di vita.
E mancando nel corso dei millenni una intelligente e adeguata opposizione femminile in campo culturale, politico ed economico, il maschilismo ha generato a livello planetario una mostruosa piovra industriale e finanziaria, provvista di tentacoli politici dai colori e nomi più fantasiosi (come comunismo, socialismo, fascismo, nazismo e chi più ne ha più ne metta) ma tutti rigorosamente funzionali alla conservazione gattopardiana del potere del maschio. Il cosiddetto maschilismo.
Unico "ISMO" rimasto in perfetta salute criminale dalle caverne ad oggi, perché l'uomo, al massimo delirio di onnipotenza, non si fa scrupoli a sfruttare, devastare, uccidere chi osa insidiare il suo stramillenario potere schiavizzante.
Il comunismo lo hanno assassinato perché aveva testa e tentacoli pubblici. E non potendo speculare profitti e privilegi privati solo per i maschi, non conveniva per amore di uguaglianza e giustizia sociale tenere il sistema in buona salute, utile per tutti, donne comprese.
Mentre la piovra capitalismo poi convertita in liberismo, anche quando si direbbe malaticcia, affama l'intera umanità, pure se afflitta da pandemia sterminatrice, e ingrassa senza ostacoli e senza limiti, perché ha la testa privata, e persino i tentacoli fiscali che sì direbbero pubblici, sono pubblici finti: governati scientificamente dal POTERE FINANZIARIO MONDIALE PRIVATO saldamente in pugno a poche diecine di Paperoni trilionari.
Le holding finanziarie e industriali mondiali lavorano allo sfruttamento intensivo degli umani e del pianeta, condizionando, occupando, corrompendo o minacciando governi e parlamenti, ormai svuotati da qualunque potere autonomo: culturale, politico, economico.
Insomma, giusto per capirci, tutti gli "ISMI" che si susseguono da millenni, fino all'attuale liberismo, sono tutte schifosissime maschere del MASCHILISMO: servono solo a conservare le donne organiche al potere barbaro, criminale, schiavista e sanguinario dell'uomo, e se non si rassegnano alla sottomissione e allo sfruttamento rischiano pure la vita ovunque e comunque.
E' questa "naturale" disuguaglianza di genere che la cultura e la politica avrebbero dovuto correggere, ma che i maschi cavernicoli ad oltranza continuano indisturbati a conservare e consolidare a proprio vantaggio, arrischiando persino il futuro dell'umanità, dopo aver devastato il pianeta.
Altro che quote rosa. Noi maschi, alle donne dovremmo un minimo di 10000 anni di risarcimenti, per aver fatto di ogni famiglia un casinò in miniatura, dove vince chi tiene banco: chi ha in tasca il portafoglio gonfio di soldi e di potere tirannico, giuridicamente sancito e giudiziariamente tutelato. 
E finché il potere finanziario e ora anche sanitario, resterà nelle grinfie del maschio, e di qualche donna ereditiera che ha saputo emulare il maschio in rapacità; qualunque politica, a prescindere dalla maschera "ismica" che vorranno incollarle, servirà sempre e solo per conservare il "vampiresco e cannibalesco" potere mafioso e assassino dei maschi.
Attenti a distribuire nei singoli Stati potere di governo solo a chi accetta di governare sotto dettatura, per scimunire i popoli con miliardi di finti cambiamenti gattopardiani perché del maschilismo sfruttatore, usuraio e guerrafondaio nulla cambi.
In Oriente in Occidente e ovunque, nei rapporti con l'uomo, la donna non ha varietà di scelta: o si rassegna alla sottomissione come in Afghanistan, o si rassegna alla parità finta come in Italia e in tutto l'occidente femminicida. Perché se pretende la parità reale rischia la vita. 
Non avendo cervello, il maschio, mai diventato UOMO, continua a difendere il suo potere con i muscoli, ma prima o poi (vedi pandemia in corso) dovrà vedersela con la NATURA, una "FEMMINA" che non perdona, e a colpi di devastanti calamitá sembra voglia vendicare tutte le donne vittime del mondo, mandando in frantumi la torre di Babele assassina e suicida del potere del MASCHIO unico gigantesco e a tutt'oggi immodificato e temo immodificabile errore di Dio.
Franco Luceri

sabato 11 settembre 2021

La testa non serve, se la mano non fa.


Per come siamo ridotti in Italia, verrebbe spontaneo pensare che oltre ai "potenti" centrali e regionali della politica, burocrazia e giustizia, che salvo rare eccezioni ormai non cavano un ragno dal buco, manco se il ragno fa tutto da sé; tra i 7982 sindaci italiani, ci siano alcuni tanto imbranati da non aver ancora individuato il buco per aprire i chiusini dell'acqua quando diluvia ed evitare danni da allagamento a persone e cose.
Così il mondo dell'informazione ci ha abituato a pensare almeno nell'ultimo mezzo secolo a colpi di "piove governo ladro". Con un martellamento giornalistico ossessivo: la Raggi non svuota i cassonetti, non tappa i buchi alle strade, incendia gli autobus, ha rovinato Roma e l'ha consegnata ai cinghiali.
E io come un cretino ho subito questo lavaggio del cervello fino a ieri, convinto che in Italia è marcia la testa. Quando, bagnato fradicio nella mia casa allagata, e con lo scantinato ridotto a piscina, ho capito che è strabismo culturale incolpare la testa se la coda non scaccia le mosche. 
Io abito nella stessa casa dal 1970. Ho visto eseguire lavori pubblici milionari per scongiurare il rischio allagamenti, ma la strada si continua ad allagare causando danni sempre peggiori e mai risarciti, perché nessuno apre i chiusini quando piove. Li aprono quando spiove per non bagnarsi le scarpe.
Insomma, non sono i Presidenti, i Premier o i Sindaci ad assicurare concreta funzionalità ai sistemi complessi, con milioni di addetti. 
Chi assicura manutenzione a migliaia di chiusini, chi svuota cassonetti, chi tappa i buchi delle strade, tiene in ordine la segnaletica orizzontale e verticale, chi cura la manutenzione e riparazione di tutto non è il sindaco del comune ma l'esercito dei dipendenti pubblici e privati delle ditte appaltatrici. Se questi soggetti sono presenti all'incasso dei compensi, ma latitano sul posto di lavoro quando dal loro servizio dipende la salvezza e persino la vita di persone e cose, allora il Padreterno elevato alla funzione di sindaco, presidente e persino di governatore del mondo, non basterebbe a garantire funzionalità nemmeno al comune di roccacannuccia.
In Italia non c'è più spazio per assumere pensatori rigorosamente irresponsabili che manteniamo con compensi astronomici. Ma oltre ai presidenti ai direttori agli ispettori ai capi e sottocapi (eserciti di CTS a tutto spiano),  ci servirebbero gli operatori responsabili se non fanno. Non li hanno ancora inventati.
E temo che, quasi ovunque in Italia, per avere soggetti operativi di qualità almeno decente, si debba inoltrare domanda scritta al Padreterno, pregare e sperare in un Suo miracoloso riscontro.

domenica 5 settembre 2021

La dittatura dell'incompetenza


Come hanno teorizzato due psicologi statunitensi, Dunning e Kruger, viviamo nella dittatura dell'incompetenza: gli incapaci si sentono esperti e gli esperti si temono incapaci.
Salvo illustrissime eccezioni, eserciti di "scienziati" si palleggiano i problemi sociali senza cavare un ragno dal buco, perché ogni intellettuale che presume di poter essere utile alla collettività, del genere umano e del pianeta da tenere entrambi in buona salute, ne sa appena un miliardesimo e forse meno, ma è convinto di sapere tutto, di aver visto tutto e di poter servire e lucrare compensi dalla collettività, anche quando la collettività è letteralmente col c*** per terra.
Questa è la ragione per cui si inducono  i popoli che ormai diffidano dei ciarlatani della politica che promettono miracoli e restituiscono puntualmente disgrazie, ad affidarsi senza riserve ai padreterni della Scienza, salvo poi prendere atto dopo anni, decenni o secoli che più che salvifiche, le loro soluzioni si sono rivelate suicide.
Nell'ultimo mezzo secolo, le teste d'uovo della scienza hanno promesso cibo per tutti, ma i soggetti che ancora deperiscono e muoiono per fame nel mondo sono miliardi.
Hanno creduto di saper curare tutte le malattie, ma ormai non sono in grado di curare nemmeno se stessi.
Persino nell'occidente progredito, pensavano di saper risolvere il problema mobilità, lavoro, guadagno, casa, istruzione, scuola, sanità, giustizia, democrazia, uguaglianza ma non hanno ancora capito una mazza, perché tutto quello che fanno in apparenza perfetto e perfettissimo, (vedi manicomio Italia) da subito produce debito pubblico e rischio default, e alla lunga danni sociali ed ecologici irreparabili, tanto da trasformare i popoli da ricchi in falliti, da autonomi in accattoni, e la natura, da madre premurosa a matrigna assassina.
E più i costi e i danni crescono, più gli addetti del mondo scientifico, politico, e finanziario, si arrampicano sugli specchi per conservare alla democrazia, ridotta a pietosa repubblica delle banane, le sembianze di stato di diritto.
Tutti accumulano profitti promettendo benessere, qualità della vita, giustizia sociale, pace, democrazia, vita a misura d'uomo, ma restituiscono fame, malattia, sfruttamento, ingiustizia, esclusione, persecuzione e morte.
Se individualmente sì curassero almeno l'appetito cannibalesco, l'insaziabile fame di guadagno, la proliferazione patologica della razza dei cacasenno, pensatori a c**** e mangiapane a tradimento, qualcosa di meno devastante per la collettività forse ne uscirebbe.
Franco Luceri

venerdì 3 settembre 2021

La cultura è degenerata a matrigna dei popoli


Aver messo la scienza, cioè il motore del progresso, della emancipazione e della giustizia dei popoli, al servizio del vampiresco mondo degli sfruttatori, speculatori e strozzini privati, ha sabotato la funzione pubblica liberatrice e pacificatrice della cultura.
E declassandola a volano di ingiustizia e sopraffazione, (assassine di salari, profitti e tributi onesti) ha finito per mettere in difficoltà persino le primissime potenze mondiali, che ormai reggono alla competizione selvaggia scientifica, tecnologica e finanziaria, solo sfruttando e scippando popoli e nazioni deboli, da "generose" esportatrici di democrazia a cannonate.
Insomma, la cultura che avrebbe dovuto continuare ad essere la mamma di tutti, che aiuta i ricchi ad arricchire e i poveri a non morire, è degenerata in feroce matrigna.
Sfrutta e uccide i poveri, affama e deruba da schifo la classe media, per garantire arricchimento illimitato a qualche diecina di Paperoni mondiali trilionari, che ripagano i sacerdoti della cultura, svenduti al migliore offerente, grazie ai quali possono esercitare il loro strapotere scientifico, tecnologico e finanziario su governi e governanti ridotti a impotenti marionette.
Franco Luceri

lunedì 23 agosto 2021

Nel Far West attuale, la diligenza è al sicuro.


Un secolo e mezzo fa, chi assaltava la diligenza, chiedeva "educatamente" ai passeggeri se preferivano consegnare la borsa o rimetterci la vita. E chi ne era provvisto, mollava subito il malloppo per tornare a casa intero.
Ora i "filantropi" ultima generazione, non saprebbero tenere in mano una pistola ad acqua o un fucile di pasta frolla, non assaltano la diligenza e non ti chiedono di scegliere tra borsa e vita.
O ti prestano l'ombrello a Ferragosto e lo rivogliono indietro la vigilia di Natale, questo si dice dei Banchieri.
O ti informano che hai la vita in pericolo e promettono di salvarti, sapendo bene che nel disperato tentativo di conservarti la pellaccia, gli getterai in pasto ciò che della borsa è avanzato al tuo prestatore di ombrelli "di fiducia".
Insomma, dai vecchi assalti alla diligenza, ai nuovi "salvataggi" finanziari e sanitari, sembrerebbero cambiati appena appena i dettagli. 
Gli attuali 8 miliardi di umani hanno sempre quelle due preziose cosette in balia dei "filantropi", la borsa e la vita:
1)     le banconote (gli ombrelli) che piacciono tanto ai maneggioni della Finanza, indefessi accumulatori h24; 
2)     e la salute, (ormai cagionevole di default), di tutti i 206 popoli del mondo, ma amorevolmente riforniti e ripuliti dalle industrie farmaceutiche e dai servizi sanitari nazionali con i loro protocolli di cura "miracolosa", a cui tutti i medici devono attenersi nel rispetto della scienza, e alla faccia della loro individuale coscienza, se mai con la scienza finisse in rotta di collisione.
Nei quasi due anni di pandemia, la maggioranza dei medici sta seguendo i protocolli ministeriali, ma c'è una crescente minoranza che li contesta dimostrando numeri alla mano di saper salvare molte più vite umane con terapie diverse dal vaccino. E per stabilire dove stia il vero in campo finanziario e sanitario forse dovremmo umilmente, come suggerisce l'impareggiabile professor Zichichi,  bussare alle porte del Creatore.
Però ai signor nessuno come me, incomincia a venire il sospetto che il mercato globale sia diventato una raffinatissima forma di assalto alla "diligenza umana": si continua a minacciare la vita, non più come una volta per razziare qualche borsa consunta e maleodorante, ma per "sanificare" il contenuto, spostando l'Intera ricchezza mondiale dai barboni ai banchieri.
Franco Luceri

domenica 15 agosto 2021

Lasciate in grazia di Dio l'Ordine del Creato


Aver definito il Creato "disordine dinamico", è servito e serve alle teste d'uovo della scienza per fingersi impegnate a riordinarlo, mutando il perfettissimo CAOS NATURALE, in "casino tecnologico", così fallimentare, da mettere in forse non solo la qualità della vita, ma persino il diritto di uomini, animali e piante comprese di tirare a campá.
Per lo scienziato James Yorke: "occorre essere preparati a cambiare i piani in qualsiasi momento". 
Peccato che ora la scienza mondiale ha solo 4 piani contro la pandemia sanitaria ed economica: il vaccino che non immunizza, il greenpass che certifica l'immunità solo probabile, i tamponi sfonda narici e i ristori (italiani) a babbo morto.
Tutto questo ha ridotto la civiltà occidentale ad una roulette russa. Utile soltanto a scienza, impresa e finanza per speculare una montagna di profitti.
Pretendono che i singoli cittadini siano responsabili e corrano a vaccinarsi per il loro bene e per il bene della collettività. Peccato che la collettività responsabile non l'abbiano ancora inventata.
Se il vaccino che salva molti, ammala o uccide qualcuno, lo Stato e le industrie farmaceutiche sono esentati da qualunque responsabilità, e le famiglie delle vittime, specialmente se monoreddito e con figli, s'attaccano al tram, finiscono all'accattonaggio.
Se l'ordine scientifico e tecnologico serve a proteggerci dal "disordine dinamico della natura", credo che il 99% degli umani, arrostito d'estate, gelato d'inverno, alluvionato alle quattro stagioni, tassato e disservito, sfruttato ed usurato, cornuto e mazziato persino negli Stati di diritto caricatura, oggi pagherebbe un occhio per uscire vivo dall'incasinato ordine scientifico e tornare al perfettissimo disordine naturale, dove c'è almeno la morte che non si lascia corrompere.
Franco Luceri 

sabato 7 agosto 2021

Quello che ci fotte è lo strabismo culturale


Il vero problema dell'umanità è lo strabismo culturale. 
Siamo certi di aver capito quali popoli sono nostri amici da aiutare e quali nemici da combattere. Ma non abbiamo capito una mazza. 
Come ubriachi in uscita dall'osteria, vediamo nemici ovunque, persino all'interno della famiglia e tra uomo e donna.
Invece l'intera comunità mondiale ha nella Natura tutti gli amici e i nemici che mai possa desiderare: una Madre generosa o a sua scelta una matrigna spietata. 
C'era solo da stabilire se noi umani super acculturati eravamo più efficaci e vincenti all'attacco o alla difesa. Ma ora, dopo la pandemia in corso, e gli sconvolgimenti ambientali capaci di arrostirci l'estate, congelarci l'inverno o annegarci alle quattro stagioni, ci resta un solo rompicapo.
Ce la faremo prima noi umani a rassegnare la natura alle nostre devastazioni o la natura ci batterà sull'anticipo liberandosi della razza di scimmie darwinianamente e "divinamente" convertite in "homo sapiens sapiens" del cazzo?
A quanto sembra la natura non è affatto maestra in discriminazioni razziali, sessuali, politiche, religiose, economiche, finanziarie e chi più ne ha più ne metta.
Se decide che l'umanità merita di essere salvata la salva in blocco: bianchi neri rossi o arcobaleno. Viceversa ci organizza una bella festicciola d'addio e si toglie d'impaccio.
Franco Luceri 

venerdì 30 luglio 2021

Dalla fallita immunità di gregge a l'infallibile immunità di branco.


In quale periodo storico i Pastori del Potere abbiano introdotto al governo dei popoli, quasi fossero greggi, i cani da pastore esenti da responsabilità, in quanto cani, io non saprei.
Ma da quel preciso momento hanno spalancato le porte delle istituzioni democratiche, salvo rare ma pregevoli eccezioni, alla peggiore fauna umana culturalmente decerebrata.
Perché se un irresponsabile può governare gli umani, come un cane il gregge, allora la funzione di legislatore o di governante può essere assolta egregiamente da qualunque "umanoide" afflitto da delirio d’onnipotenza ma protetto da immunità.
E finché sará legale, dopo aver scaricato i costi astronomici, appioppare anche i danni della malapolitica a quel fesso di Pantalone, quasi fosse la Zecca dello Stato, nessun cane avrà paura di candidarsi a sgovernare, massacrando imprese, affamando poveri e distruggendo famiglie.
Se invece GOVERNARE fosse un lavoro da PASTORE RESPONSABILE DEL PROPRIO GREGGE, con i danni interamente a suo carico, i cani che oggi hanno aspirazioni governative avrebbero paura della politica come il cane scottato dell’acqua bollente, e persino i Machiavelli rifletterebbero due volte prima di candidarsi.
I cani del potere, godendo ormai de l'immunità di branco, non hanno alcun interesse a garantire pascolo e vita all’intero "gregge" sociale e azzannano senza pietà pecore e montoni che disubbidendo ai loro ordini demenziali, si allontanano dalla mandria per guadagnarsi il diritto alla vita ormai negato a norma di legge. 
Il pastore invece, essendo personalmente responsabile, ha tutto l’interesse a capire il problema e a mettere il gregge, (senza danni per sé), nelle migliori condizioni per vivere e produrre per tutti.
Allora capite bene che solo la responsabilità può indurre gli addetti alla vera politica che è soluzione dei problemi. 
Se i danni conseguenti fossero a carico di chi malgoverna e non di quel fesso di Pantalone, solo i veri responsabili si candiderebbero per governare. 
Mentre gli "intellettuali" culturalmente decerebrati verrebbero tenuti a rispettosa distanza dai contribuenti onesti: lavoratori, imprenditori e professionisti, che arrischiano borsa e vita per portarsi sul groppone popolo e Stato.
Franco Luceri

sabato 17 luglio 2021

L'ARGENT FAIT LA GUERRE


Temo che in Europa, per pragmatismo politico, i francesi non siano secondi a nessuno.
Noi italiani cambiamo il sistema sociale e gli autisti politici preposti a guidarlo, con la stessa frequenza delle mutande. Ma la puzza di sfascio economico e di marcio legale e morale resta stagnante.
Mentre i francesi non cercano il pelo ideologico nell'uovo. "destra e sinistra" non si azzuffano a colpi di ddl Zan come galli in un pollaio. 
Sanno che "L'ARGENT FAIT LA GUERRE" e non aspettano che l'indicatore sia rosso lampeggiante per capire che nel serbatoio non c'è più benzina finanziaria: o come diremmo noi "trippa per gatti".
E senza soldi, anche con i migliori carri armati e i migliori Generali, la guerra è persa prima di iniziarla.
Invece, per noi italiani indebitati da fare schifo, il banchiere è sacro. È colpa del comunismo, del socialismo o del fascismo, e magari a casa nostra troviamo pure tracce di nazismo. È colpa di Letta, Conte, Grillo, Salvini, Meloni, Renzi, Berlusconi. Prima, anche di Andreotti e Craxi. Ma del premier Draghi è blasfemo persino dubitare.
Invece è colpa solo del debito pubblico impagabile e della sovranità monetaria inesistente, che ci ha reso vittime di tutti i cravattari del pianeta.
A questo mondo tutto è surrogabile. Ma quando servono i contanti, non li rimpiazzi con una abbuffata di filosofi, matematici, economisti, politici, maestri di bla bla assortiti, con i piccoli imprenditori suicidati o i grandi delocalizzati. Al massimo, con un tir di "biglietti di Stato freschi di zecca". 
E se non siete ancora convinti che solo il denaro meglio se a credito faccia la differenza; togliete la banca ad un banchiere e intestatela ad un barbone. In pochi minuti avrete ridotto il banchiere in barbone, (tanto povero che non lo riconoscerá nemmeno la sua famiglia, e se si fermasse col cappello in mano non raccoglierebbe manco elemosine) mentre il barbone promosso banchiere, correrà a comprarsi la Ferrari e assumerá pure un autista in livrea.
In qualunque Stato la differenza la fa la sovranità monetaria: vivere col denaro elemosinato ai Banchieri è come morire a rate. 
Il valore del denaro i francesi lo conoscono dal 5 maggio 1789. E se gli va a fuoco il portafoglio a colpi di rapine tributarie, richiamano in servizio Madame Guillotine e per i piromani è torcicollo garantito.
Franco Luceri 

sabato 10 luglio 2021

La natura è una prof che non ama i presuntuosi.


Non potrei giurarci, ma ho il sospetto che il mondo non funziona, non perché è poco istruito, ma "troppo istruttivo" per la razza umana,  che da quel grandioso "disordine dinamico" chiamato NATURA non impara mai in tempo e abbastanza da prevenire le tragedie.
Noi pensiamo che per funzionare, il Creato abbia un bisogno drammatico e crescente di filosofi, pedagogisti e scienziati perché è come un cervello da maturare. 
Niente di più sbagliato, la Natura è l'unica grande PROF. capace di insegnare agli uomini ad essere ecocompatibili e coordinare alla perfezione mani, piedi e cervello. E dagli umani sì aspetta più zappe sporche che cattedre tirate a lucido. Almeno da 10000 anni ci insegna ad usare la natura per vivere, non certo abusarla per arricchire.
Perciò la prof natura, di tutte queste razze di "potenti" masterizzati con le mani pulite, la coscienza sporca e il cervello in confusione non sa proprio che farsene. È in grado di nutrirli solo da contadini scarpe grosse e cervello fino.
Tant'è che nessuno di loro è mai riuscito, a colpi di "scienza e tecnologia", ad inventare uno straccio di sviluppo ecocompatibile, senza scatenare catastrofi, calamitá, pandemie, carestie e guerre a ripetizione. 
Mentre la zappa rende la natura produttiva e vivibile a misura d'uomo, con la forza delle braccia e del buon senso.
Tutto il resto è regresso spacciato per progresso, capace solo di affamare ed estinguere l'umanità dopo aver devastato il pianeta. E l'avanzamento dei lavori in tal senso, è "scientificamente" ineccepibile.
Pseudo saggi, ricchi e potenti che giocano con la borsa e la vita degli umani. Ogni volta che li mettono nei guai, gli impediscono di capire che sono governati da stupidi, perché l'intelligenza non ha mai ucciso nessuno.
Battezzando le loro malefatte "portatrici sane" di calamità, con un nome nuovo (meglio se in lingua incomprensibile: Covid, Green pass, recovery found) scimuniscono i popoli e si scrollano di dosso qualunque responsabilità per le devastanti conseguenze presenti e future.
Così le persone normali non si pongono mai questa domanda: se l'umanità può estinguersi per uno stupido batterio o virus, (e in giro c'è una quantità incalcolabile) a che caxx ci sono serviti 10000 anni di cultura e scienza, milioni e milioni di cacasenno che lucrano profitti astronomici per insegnarci a morire, venticinque secoli di "demo-nio-crazia", la globalizzazione "miracolosa", la finanza "filantropica" e per ultimo le conquiste spaziali?
In sostanza, se a questo mondo qualcosa funzionasse dovremmo ringraziare solo gli intelligenti della cultura, politica e Finanza. Ma di questi unti del signore stiamo ancora aspettando con pazienza i miracoli.
Oggi la politica intelligente non è semplice come una passeggiata.
Pensare di proteggere l'umanità dal progresso a marcia indietro, ormai è presuntuoso come svuotare gli oceani col cucchiaino, o fermare i terremoti con le mani. Ma se distorciamo lo sguardo da questa tragica realtà ritenendola immodificabile, continuiamo a vivere e morire da struzzi.
Franco Luceri 

lunedì 5 luglio 2021

I poveri non hanno diritti veri, dove i potenti hanno solo doveri finti.


La politica liberale ha imboccato una strada minata peggiore di quella comunista finita su una sterrata.
In Italia, giuridicamente, tutti i cittadini sono liberi; ma a quel 70% di soggetti che non hanno, non sanno o non possono integrarsi autonomamente, chi garantisce il diritto alla vita, se persino le istituzioni negano il diritto al lavoro, cibo, casa, famiglia e salute? O ti tassano fino a farti fallire? 
Nei paesi "presunti" liberali, dove tutti hanno diritti, ma nessuno ha il dovere economico di garantirli a nessuno, è libero soltanto chi ha il potere di autogarantirsi: cioè politici, burocrati, professionisti, industriali e banchieri disonesti, perché anche gli onesti di queste categorie, in teoria privilegiate, se non si rendono organici al sistema socio politico economico rassegnandosi a vivere (o meglio ingrassare) di abuso di potere, soccombono, (vedi Falcone Borsellino Moro).
E il grosso della popolazione finisce puntualmente nel tritacarne dell'ingordizia di questi "benefattori" che non si fanno scrupolo ad allevare, sfruttare e uccidere poveri e onesti a sazietà.
Ma peggio, possono farlo nel pieno rispetto dell'Atto Costitutivo dello Stato, che dal 1948, "a parole" garantisce una sfilza chilometrica di diritti dell'uomo e del cittadino; ma, a tutt'oggi, 2021, nessun legislatore ha ancora specificato (con nome e cognome) chi ha il dovere sostanziale di garantire questi diritti o risarcirli a proprie spese, se lesi o calpestati.
Come dire che l'Italia è uno Stato liberale finto; popolato, salvo rare eccezioni, al 30%, da schiavisti che occupano le istituzioni da impuniti ed impunibili tiranni; e al 70% da schiavi, che sopravvivono solo accettando con rassegnazione gli abusi di potere culturale, giuridico, economico.
In uno Stato di diritto degno di questo nome, (ancora tutto da inventare) il diritto alla vita di ogni singolo individuo in condizione di pericolo o di bisogno dovrebbe essere moneta contante garantita H24,  al peggio, incassabile a vista come un assegno circolare.
Ma ahinoi, viviamo nello stato dei dritti, mafiosi e strozzini, con politica e giustizia gattopardiana, che le ingiustizie le sopprime giuridicamente ma le conserva economicamente.
Franco Luceri 

sabato 26 giugno 2021

Per i poveri la democrazia resta ancora Miraggio


A memoria d'uomo, la crescita dei poveri non ha mai subito una "pericolosa" interruzione. 
Perciò è da smidollati scandalizzarsi che anche i migliori Stati di diritto occidentali come l'Italia, che avrebbero dovuto contenere o estinguere la razza degli affamati e disperati, la stiano proteggendo, sviluppando e macellando.
Lo scandalo non sta nelle istituzioni culturali, giuridiche o finanziarie, quasi fossero dei mezzi difettosi o guasti da riparare, ma nei soggetti che le occupano e governano, diventati (salvo rare eccezioni) stupidi e disonesti.
Vale a dire, la classe media di burocrati pubblici e professionisti privati frapposta da ammortizzatore sociale tra poveri e ricchi per impedire ai ricchi di abusare dei poveri, ma che di fatto (gestendo da cani il potere a tutti i livelli) li aiuta in questa doppia opera "meritoria" e millenaria: allevamento e macellazione di poveri, nella illusoria e suicida speranza, servendo i ricchi, di scalare l'inaccessibile Olimpo dell'arricchimento.
Perciò è decisamente miope considerare le moderne democrazie delle pericolose dittature, perché non assolvono la funzione di impedire la macellazione dei poveri per cui sono state concepite.
Il vero cancro da estirpare sta nella miope classe media che gestisce il potere a norma di legge, e invece di ergersi a protettrice dei poveri da cui proviene, come nella migliore delle tradizioni, continua a prostituirsi ai ricchi da utile idiota, non tanto per la paura di poter recedere nell'inferno della povertà, ma con la certezza di poter saltare dal limbo della classe media al Paradiso dell'arricchimento, magari sfrattando i Paperoni.
Ecco perché l'intera comunità mondiale ha una crescita patologica di poveri, (non perché ha troppe istituzioni malate) ma troppi addetti (pro-i-stituiti) che continuano imperturbati e imperturbabili ad usare gli stati di diritto a danno di tutti e al servizio di pochi, come fossero pericolose dittature, allevando e macellando poveri per ingrassare la razza insaziabile degli accumulatori di potere, privilegi, proprietà, profitto.
Franco Luceri 

giovedì 10 giugno 2021

I guai dell'umanità hanno origine dal maschilismo e ISMI derivati.


"Le donne hanno vocazione a servire la collettività, gli uomini a sfruttarla. Affidare agli uomini il governo dei popoli, è come affidare ad un vampiro la custodia della Banca del sangue."
EB

Creando l'umanità, Dio ha inventato libertà e schiavitù. Ha lasciato l'uomo libero di impiegare o vendere tutto il suo tempo per trarre un profitto personale, e non sempre sul filo della legalità; mentre ha condannato la donna "ai servizi sociali", dovendo conciliare il soddisfacimento dei suoi bisogni primari e il dovere genetico di servire la collettività: procreare, partorire, allattare, nutrire, curare e proteggere piccoli e grandi per tutta la vita anche a rischio della propria.
Quindi, Dio ci ha messo sotto il naso questa mostruosa disuguaglianza di genere: l'uomo con vocazione di soldato o di strozzino, e la donna con istinto di madre o crocerossina, per obbligarci a dare soluzione culturale, giuridica, ma soprattutto economica a queste naturali differenze di genere, perché non producano violenza, ingiustizia, femminicidi, distruzione di famiglie e persino guerra civile e oltre.
Insomma tutti i guai dell'umanità hanno una sorgente unica, il MASCHILISMO selvaggio e criminale con cui l'uomo difende ancora,  nel terzo millennio cristiano, il suo potere di usare ed abusare della collettività, limitando il proprio "servizio gratuito" a pochi secondi per ingravidare la donna e poi correre a sfruttare tutto e tutti per ingordo interesse personale e alla faccia del bene comune, lasciando che qualche forma di salvataggio sia la donna ad inventarsela a suo rischio e pericolo e rigorosamente gratis, senza alcuna protezione nè giuridica nè economica. A questa congenita bestialità maschilista, (con il corredo millenario di ideologie comuniste e fasciste derivate, che cambiano tutto, perché del potere rapace del maschio nulla cambi), dobbiamo l'intolleranza e la violenza, che a dispetto del sacrificio millenario delle donne che tentano invano di mettere riparo, rendono la vita dei singoli e dei popoli quasi impossibile.
La donna impiega l'intera vita per inventarsi come servire gli altri. Salvo i rarissimi casi in cui, grazie alle quote rosa, sta imparando dall'uomo a servirsi egoisticamente degli altri. Ma senza riuscire manco a graffiare il potere inossidabile, millenario, bellico, usurario, mondiale, gattopardiano del maschio.
Franco Luceri

sabato 5 giugno 2021

Gli stati squattrinati sono assassini.


Gli stati liberaldemocratici arrampicati sugli specchi dell'economia privata a caccia di tributi per potersi finanziare, non avendo, (come l'Italia e tutti gli stati che hanno adottato l'euro) né sovranità monetaria né produttività autonoma, sono condannati a fallire, al pari di quelli comunisti, falliti per scarso rendimento e alte appropriazioni indebite.
Posto che il mercato mondiale oscilla tra sviluppi e recessioni, imprese povere che nascono oggi e muoiono ieri, o ricche che si sottraggono al dovere contributivo delocalizzando nei paradisi fiscali, profitti faraonici e bancherotte colossali, accumulo di sprechi e furti burocratici e politici e debiti pubblici impagabili; alla lunga, le liberaldemocrazie non possono che degenerare in tirannia, o al meglio in una sanguinosa guerra fratricida per una crescita patologica di poveri, disoccupati, sottoccupati e falliti.
Manco spremendo tributariamente i contribuenti come limoni si riusce ad incassare tutta la ricchezza necessaria per uno stato dignitosamente funzionante, perché nella pubblica amministrazione la quantità di soggetti disonesti o incapaci è prevalente.
E la minoranza, cioè quelli realmente motivati e capaci di fare di uno Stato una decente casa comune, non trova nel sistema legislativo adeguate tutele per agire (senza rischi individuali) in funzione del bene comune e quindi contro l'improduttivita' e la disonestà dei più. Perciò lo Stato liberaldemocratico, privo di sovranità monetaria, è condannato a fallire al 100%. 
Dipendendo dalle banche anche per soffiarsi il naso, lo Stato liberaldemocratico, libero di nome e schiavo di fatto, (vedi Italia), non potendo assumere dipendenti pubblici, pagare stipendi e ingrassare a proprie spese una classe dirigente degna di questo nome, finisce per ritagliarsi quella di "caporale" sfruttatore di poveri e protettore di ricchi con conseguenze apocalittiche.

Non vi convince la mia opinione, allora provate con quella del Premier Mario Draghi:

"Il Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto", perché a quel punto "sono i mercati che decidono", e ogni decisione di policy "deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico".

Come dire: se il debito pubblico ha indebolito il nostro sistema sociale; con un bel recovery found di altri 200 miliardi e passa di finanziamenti a debito, il "successo" del liberismo e il "decesso" dell'Italia sono garantiti.
Franco Luceri 

giovedì 20 maggio 2021

La prof "Natura" salva solo i suoi alunni


La natura non si lascia manipolare e asservire dall'uomo: salva chi si adatta e ubbidisce alle sue leggi, e uccide chi osa devastarla e piegarla ai propri sporchi interessi.
Da geniale imprenditrice, assume e retribuisce "in natura", chi, con religioso rispetto delle leggi del Creato, prima dà il proprio lavoro e poi raccoglie i frutti.
Invece da qualche secolo gli umani si atteggiano a caporali fornitori di forza lavoro specializzata e le rifilano a milioni eserciti di maestrini so tutto io, di cui la "Prof.Natura" non sa proprio che farsene, avendo allevato, istruito e salvato per diecine di millenni solo contadini, pastori, pescatori e boscaioli, tutti con "scarpe grosse e cervello fino"; e lasciando marinare nel brodo della loro presunzione, (salvo rare e illustrissime eccezioni) quelli che, per lucrare sul lavoro altrui, invece della zappa sì affilano il cervello.
E incuranti dei bisogni di lavoro manuale della natura, hanno avviato una produzione intensiva di cacasenno arrampicatori di specchi.
Tanto geniali, che per mascherare la loro inutilità o pericolosità sociale si sono lanciati nella conquista dell'universo: partono sconfitti, dopo aver devastato il pianeta, e tornano, con grande fracasso mediatico, tutti vincitori.
Per continuare a distruggere la natura e subire, pressoché inermi, come neonati al momento del parto, uragani, terremoti, allagamenti, siccità, carestie, pandemie assassine.
Insomma, l'homo sapiens sapiens a caricatura, possiede spaventosi arsenali di offesa per tutti gli usi; ma l'armamentario che ha sviluppato per difendersi dalle calamitá naturali, indotte dalla sua stessa stupidità o rapacità, fa ridere i polli. 
Se la natura gli spara contro un virus, si cala sulla faccia un perizoma asfissiante detto mascherina, si barrica in casa terrorizzato dal virus, e senza salario, profitto e cibo, salva sto c....
Sul pianeta terra noi umani siamo ospiti e forse pure, a giudicare dall'enormità delle catastrofi che subiamo, un tantino ingombranti e indesiderati. 
Se ci illudiamo di poter sfruttare e dominare la natura facciamo i conti senza l'oste; perché se resa nemica dalla scienza e tecnologia assassine, ha tutto il potere di affamarci, ammalarci o sterminarci.
Cultura e progresso sembrano senza retromarcia e le caverne sono ormai stracolme di rifiuti tossici perciò inabitabili. Una punta di buon senso alla Mark Twain, mi sa che non guasterebbe.
Quel grande profeta, dai più considerato un burlone maestro di iperbole, in tempi non sospetti, aveva capito che "il sapone e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali".
Ora, dopo un anno e mezzo di pandemia inarrestabile, che a livello planetario sta ridicolizzando l'intero sapere umano e il relativo progresso suicida, provate voi a smentirlo.
Franco Luceri 

domenica 16 maggio 2021

La paralisi dell'economia contrasta la pandemia?


Temo che al mondo non esista né cultura né politica capace di risolvere i problemi sanitari della comunità mondiale a costi umani ed economici sostenibili.
Solo il presidente Joe Biden ha messo a fuoco il problema giusto parlando di congelamento o sospensione temporanea dei brevetti farmaceutici per aiutare la comunità ad uscire dalla doppia pandemia sanitaria ed economica producendo tutti i vaccini necessari a costi sostenibili.
Perché il discrimine fra Stato di diritto e campo di sterminio legalizzato è soltanto questo. Non è giusto, ma è tollerabile speculare sulla "borsa" dei popoli, cioè  sui guadagni di chi è messo concretamente in condizione di lavorare e produrre ricchezza nel rispetto della legge.
Ma è spietato crimine contro l'umanità, speculare montagne di profitti finanziari e sanitari sulla vita di un popolo o peggio, dell'intera comunità mondiale, che causa pandemia non produce più da 15 mesi, e per curarsi e mangiare non ha altro che la Caritas. Quando tutto gli va da Dio.
Perciò, chi ha voglia di svoltare dalla barbarie alla civiltà, consenta pure le speculazioni sulla "borsa", se e quando i popoli torneranno a produrre ricchezza. Ma tolga la licenza di uccidere a chi, abituato a speculare sulla borsa altrui, ora la svuota completamente fingendosi in dovere di salvare vite umane, nel giorno, anzi nel momento in cui inoculerá il vaccino, e pazienza se poi schiattano di fame il giorno dopo e a tempo indeterminato, posto che il dovere di garantire ai singoli e ai popoli una vita socialmente ed economicamente dignitosa non lo hanno "i poteri finanziariamente forti" che sfruttano l'umanità H24 per 365 giorni l'anno; perché lo hanno scaricato da secoli alle "istituzioni tassa e spendi": politica, giustizia e burocrazia che ora, sotto pandemia e lockdown, sono con le pezze in c***, non avendo niente da tassare.
La politica che hanno saputo adottare per contrastare il virus, (a giudicare da come hanno ridotto l'Italia a colpi di lockdown) sembra mutuata pari pari dalla storia di quel nobile geniale, che ridusse in briciole il castello con una carica di dinamite per sfrattare un topo che aveva già cambiato residenza, e sfrattati finirono solo i castellani.
Franco Luceri