sabato 28 luglio 2018

Chi fa paga pure per chi pensa da cane


Ma l'umanità è piena di problemi per colpa dei lavoratori sfaticati, degli Imprenditori ladri, dei politici corrotti o degli intellettuali truffatori?
Io direi che una buona fetta di problemi la producono gli intellettuali perché incassano per rendere un servizio ma se il loro servizio non produce effetti positivi ma devastazioni hanno incassato i loro guadagni e non devono rendere conto a nessuno.
Un muratore che costruisce una casa deve garantirne la funzionalità per un certo numero di anni. Se la casa non regge per tutto il tempo della garanzia, lui risarcisce o va in galera come assassino.
Un professore incassa un certo guadagno garantendo che i soggetti che ha istruito sapranno lavorare produrre ricchezza onesta pagare le tasse poi incassare la pensione e godersela fino alla morte.
Un sindacalista guadagna per garantire lavoro e salario ai lavoratori nonché pensione per la vecchiaia, ma se pur avendo condizionato pesantemente  la politica e il mercato questo non avviene, loro hanno già incassato, non rendono conto a nessuno e non risarciscono nessuno.
Un chirurgo deve garantire che l'operazione salva la vita. Ma se dalla sala operatoria il paziente esce morto si sa bene che il chirurgo ha fallito. E può essere processato e condannato.
In altre parole chi pensa guadagna in quanto garantisce di aver istruito chi fa a fare bene. Ma se il soggetto istruito fa male è responsabile delle sue azioni mentre il soggetto istruttore non è responsabile nemmeno se è palesemente distruttore.
Gli ideologi del comunismo hanno speculato per 100 anni guadagni miliardari con una idea truffa. Mentre quelli che hanno lavorato e fallito per concretizzare  la loro idea da ospedale psichiatrico hanno pagato per il loro fallimento.
Quindi il fallimento delle società è dovuto in parte e forse nella massima parte alla marea di pensatori acefali che incassano compensi senza garantire che il loro pensiero renderà onestamente produttivi gli operatori.
Senza bisogno di togliersi la vita dopo come i mille piccoli imprenditori italiani onesti che si sono arresi ai tassi usurai e alle tasse strozzine del liberismo finto e comunismo vero.

venerdì 27 luglio 2018

I ministri sono agnelli sacrificali sull'altare dei lupi


Non mi ritengo abbastanza informato sui problemi italiani e sul potere dei governanti di risolverli. Perciò, per semplice onestà, mi astengo dal giudicare ministri sottosegretari e Premier. Chi vuol pontificare al posto mio si accomodi.
Io a naso, temo che un ministero possa essere il crocevia di tutti i problemi del Popolo e dello Stato, e che là, per sovrappiù, converga un tale groviglio di interessi sporchi e puliti di tutte le razze culturali, sindacali, economici, finanziari e politici nazionali e internazionali che un ministro o un Premier debba essere più che padreterno per ritornare a casa senza essere completamente rincoglionito.
O debba essere stupido o matto e non avere la minima percezione in che guaio si mette entrando in un ministero con la quasi certezza di uscirne Crocifisso, dovendo risanare le piaghe dei poveri con le elemosine dei ricchi, che sono talmente generosi da sganciare 1 euro dopo che gli avrai assicurato un profitto netto di 100 o 1000 euroni.
Tutte le istituzioni democratiche sono piene anzi straripanti di carnefici, ma i ministri che governano un popolo sono le vittime sacrificali di tutti i potenti che esercitano un potere e magari ne abusano pure senza la minima responsabilità.
Tutti possono mimetizzarsi dietro al paravento del "abbiamo rispettato la legge" e farsi di fatto i loro sporchi interessi.
Se il ministro deve rispettare la legge ci conserva lo sfascio così come è, e se la cambia è quasi impossibile che lo faccia a vantaggio dei più e a danno dei meno. Perciò il ministro ha una valanga di scelte possibili ma riguardanti solo la marca, la forma, il colore e la dimensione del cappello da allungare al ricco quando va a chiedergli l'elemosina in nome e per conto dei poveri che lo hanno votato e che niente niente sono già attrezzati a lapidarlo.
Chi aspetta di incassare il reddito di cittadinanza che avrà in sogno. E chi sogna di passare da contribuente rapinato ad impositore di tributi verso lo Stato. Campa cavallo che l'erba cresce!
Lo so che non vi piacerà quello che sto per dire,  ma in una democrazia c'è una sola politica che cambia in meglio le cose, è quella che cambia in meglio i cittadini con una istruzione e informazione migliore.
Ma in attesa di un simile miracolo i ministri vanno aiutati non criticati.
Chi critica le idee degli altri, sa di non avere idee proprie da suggerire e nasconde dietro la critica la sua crassa  ignoranza.

domenica 15 luglio 2018

Il progresso è una supposta scambiata per pillola

Per avere un'idea dell'utilità di tutte le scienze umane nel sostituire il caos con l'ordine; immaginate di fermarvi da un gommista con una ruota scoppiata, l'addetto vi fa accomodare in un salottino, vi serve un caffè, vi chiede se volete una brioche, poi vi sceglie una bella ruota fiammante, ma invece di montarla al posto di quella scoppiata, va a sistemarla nel bagagliaio, vi mette in mano lo scontrino,  pagate il conto, ma rimanete come prima è peggio di prima.
Nel mondo l'ordine esiste, ma l'addetto che lo sostituisca al caos non lo hanno ancora inventato.
Ecco perché abbiamo le scuole piene di professori, ma i popoli liberi sono tutti anarchici e allagati della peggiore umanità.
Abbiamo i parlamenti pieni di onorevoli democraticamente eletti ma dello Stato di diritto non v'è traccia.
I tribunali sono pieni di giudici, ma la giustizia resta sempre a babbo morto.
Dopo il capitalismo ci siamo inventati il liberismo, poi la globalizzazione, il diritto internazionale, le banche mondiali, le Agenzie di Rating e via elencando, ma i debiti di tutti gli stati del mondo sono 318 volte il PIL mondiale. La produttività onesta e la ricchezza tassabile sono andate a farsi f******
Abbiamo ordine e caos talmente mischiati da vanificare tutti i nostri desideri di progresso, civiltà, Giustizia sociale e pace. La qualità della vita i diritti umani restano miraggio.
In altre parole l'uomo di scienza è ancora gattopardiano, è alunno di Tomasi di Lampedusa. È come il gommista truffatore: ci rifornisce di una qualità e quantità di ordine teoricamente alternativo al caos,  ma finisce sempre da ruota di scorta e quella che rimane operativa è sempre la ruota scoppiata: il caos a lunga conservazione.

lunedì 2 luglio 2018

Che ricchezza di malfattori travestiti da benefattori


Non sono un giurista, perciò la mia conoscenza del diritto che risale a oltre mezzo secolo fa, è più che deficitaria. Ma a naso, temo che noi europei ci stiamo comportando quantomeno da matti riguardo al problema immigrazione, visto che da decenni accettiamo che il Mediterraneo venga convertito a cimitero di africani impauriti, affamati o illusi.
Le leggi che vietano la tratta degli schiavi sono antichissime. Ma a quanto sembra, quelle attuali dissuadono gli onesti dal delinquere, ma istigano i malfattori a delinquere al doppio  camuffati da benefattori.
Se coloro che salvano immigrati possono essere incriminati per favoreggiamento o complicità con gli scafisti nella tratta di schiavi, se accolgono gli immigrati prima che siano finiti in acqua, allora è la legge che obbliga chi organizza l'immigrazione clandestina ad affondare gli scafi, o buttare a mare gli immigrati, per escludere i "salvatori" da qualunque responsabilità penale. 
E se poi i salvatori per qualche ragione non arrivano in tempo, o per le condizioni del mare non gli riesce il salvataggio, gli immigrati possono pure morire tranquilli tanto hanno già pagato la corsa. 
Sia ben chiaro, io conosco la materia per sentito dire. Ma se realmente, a causa di leggi dissennate (come il tristemente famoso regolamento di Dublino vecchio di tre decenni, e che i più non hanno convenienza a cambiare) chi va a salvare immigrati rischia di finire incriminato come complice, se osa caricarli asciutti, (neonati compresi) per evitare che vengano gettati in mare, allora a me tutto questo puzza di purissimo nazismo.
Chiaramente io mi auguro che le cose stiano diversamente da come riesco a percepirle; ma se nella mia rozza deduzione contadina, c'è anche solo un profumo di verità, basta e avanza perché noi europei ci sì debba vergognare per come (a spese di diecine di migliaia di morti) ci stiamo occupando di qualcosa che è più tragico di un esodo biblico palleggiandoci le responsabilità da un quarto di secolo.