venerdì 30 dicembre 2022

Mattei: eroe di più mondi, patriota ma non fascista!


Un popolo che non ha più autonomia alimentare, finanziaria, energetica, è schiavo di una dittatura; anche se lo spediscono nelle cabine elettorali per fargli credere che basti la sovranità politica per autogovernarsi.
Ma poi la sovranità non sazia se l’Ucraina non manda olio farina e grano, la Russia non manda gas, la BCE non manda soldi.
Unico italiano ad aver capito tutto questo in tempi non sospetti è stato Enrico Mattei. Ora vorrebbero farlo passare per fascista, e pure mise a rischio la propria vita per rendere autonoma e sovrana l’Italia e gli italiani nel rispetto della Costituzione comunista.
I veri fascisti sono i comunisti che poi si sono affrettati a svendere l’Italia e gli italiani a tutte le nazioni canaglia del mondo, alla faccia dell’articolo 1 della Costituzione che ci voleva pienamente sovrani non pienamente somari.
Franco Luceri

giovedì 29 dicembre 2022

Chi sa dire può paralizzare o derubare chi sa fare


La filosofa russo-americana AYN RAND scriveva questo nel 1921:
"Quando ti rendi conto che, per produrre, è necessario ottenere Il consenso di coloro che non producono nulla;
Quando hai la prova che Il denaro fluisce a coloro che non commerciano con merci, ma con favori;
Quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza, più che di lavoro e che le leggi non ci proteggono da loro, ma al contrarlo, essi sono protetti dalle leggi;
Quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata, e l’onestà diventa auto-sacrificio; allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata."
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E l'amica Nicoletta Forcheri ha aggiunto a conferma il 28 dicembre 2019:
"In Italia se non lavori per un ente pubblico come parassita clientelare o per una multinazionale estera, sei in trappola: impossibile intraprendere e lavorare, impossibile mettere a frutto il tuo patrimonio immobiliare, impossibile tenere piccoli commerci, impossibile per le PMI, impossibile fare l'artigiano, impossibile resistere come pescatore, impossibile fare il giornalista non venduto, forse solo qualche azienda agricola che fa turismo resiste bene al momento per il resto è un DISASTRO, non c'è da stupirsi che chiudano gli uni dopo gli altri".
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Dal 1921 sono passati 101 anni, ma i sistemi sociali sono rimasti congelati.
Chi non ha talento per produrre, si specializza ne l'uso raffinato e "convincente" della parola, per acquisire il massimo potere paralizzante nelle democrazie rappresentative: Associazioni, sindacati, partiti, Parlamento, Burocrazia, Magistratura.
E chi sa appendere un quadro alla parete, per essere autorizzato a servire un cliente e garantire l'opera a regola d'arte, deve procurarsi il consenso dei parolieri pubblici, che di "fare" non ne capiscono una mazza, ma vivono sfruttando e impoverendo chi fa: contadini, pastori, pescatori, boscaioli, artigiani e commercianti che hanno sempre insegnato a fare, facendo.
Ormai il rapporto numerico tra chi può fare, e chi ha il potere di ostacolarlo o fermarlo a norma di legge per sfruttarlo economicamente dopo averlo truffato politicamente, è a dir poco invertito.
E fermare la marea dei presunti "pensatori" devastante per i "fattori" come una invasione di cavallette, ormai è impossibile, perché ognuna di queste categorie di "benefattori", (salvo illustrissime eccezioni di soggetti super qualificati, capaci di pensare facendo) ha acquisito, oltre ad una insuperabile abilità linguistica, IL POTERE REALE DI ABUSARE IMPUNEMENTE del potere legale, rendendo disservizi e imponendo tributi per estorcere il compenso.
Insomma, chi è impegnato a produrre ricchezza concretamente, si trova a vivere come un criceto nella ruota: che decida di andare piano, veloce o fermarsi, da lì non esce vivo.
E che le società così concepite siano condannate allo sfascio, era già ipotizzabile un secolo fa. 
Ora è certo e visibile anche allo scemo del villaggio che viviamo nella "civiltà suicida del detto e maifatto", perché a formare i cervelli e a governare i popoli, non sono quelli capaci di dare lavoro e produrre ricchezza per tutti, ma quelli col potere di impedirglielo, fino a  mettere a rischio il futuro dell'umanità per fame, malattia, sconvolgimenti climatici o guerra.
Franco Luceri

venerdì 23 dicembre 2022

Perché sono più contestati i benefattori degli sfruttatori?


Della psicologia conosco appena la parola. Ma se avessi gli strumenti per riflettere, mi piacerebbe capire perché i poveri preferiscono morire anziché rivendicare il loro diritto alla dignità e alla vita. Che invece è rivendicato e preteso (persino con feroce determinazione)  da chi ha già fatto scorta di diritti e persino di privilegi. 
In Italia non c'è dipendente pubblico che non abbia scioperato, giudici compresi.
Invece per tre quarti di secolo i poveri e i disoccupati italiani non hanno mosso un dito per denunciare il loro disagio sociale. Poi si è svegliata la politica, e sentendo profumo di ricco consenso elettorale ha elargito redditi di cittadinanza a 3 milioni e mezzo di cittadini, (compresi proprietari di ferrari, yacht e chalet di montagna amici degli amici) spremendo i contribuenti per la modica cifra di 9 miliardi annui che ora il governo Meloni vorrebbe quantomeno ridimensionare.
Quando il "reddito" che ti piove dall'alto come una vincita senza scommessa, era considerato un miraggio, nessun povero e nessuno sfruttato lo ha mai preteso. Ora in Italia sono tutti pronti alla guerra per conservarselo. E più di uno si è spinto addirittura a minacciare di morte il Presidente del Consiglio e la sua famiglia.
Domanda da un miliardo di dollari: per quale ragione gli umani si lasciano affamare in silenzio e continuano a scodinzolare la coda a chi li affama. Ma se nella loro ciotola qualcuno osa poggiare un tozzo di pane, fosse pure ammuffito e poi tenta di riprenderselo, si sbranavano pane e padrone?
Guardato grossolanamente da chi come me non ha gli strumenti culturali per valutare le sottili implicazioni psicologiche del reddito di cittadinanza concesso e poi minacciato, sembra paradossale che i poveri che raramente nella storia dell'umanità si sono ribellati agli sfruttatori, ora in Italia vogliano ribellarsi ai benefattori. Alla prima generazione di politici che ha osato garantirgli il diritto alla vita sia pure con un modestissimo reddito.
Per quale contorta ragione il povero lecca la mano dello sfruttatore per millenni, ma poi morde quella del benefattore che non si dimostra puntuale o non gli garantisce solidarietà a vita?
Che lo sfruttatore sia socialmente peggiore del benefattore si capisce facile. Invece non si capisce perché a creare rabbia sociale in Italia è solo il benefattore. 
Perché per i soggetti disagiati, subire lo sfruttamento pluridecennale è meno traumatico, dell'illusione di aver trovato nel sussidio uno specchio su cui arrampicarsi a vita, e di colpo la politica minaccia di romperglielo?
Franco Luceri

lunedì 19 dicembre 2022

- Sfamate i cervelli e affamate i caveau


Fatte salve le eccezioni che non mancano mai a qualunque livello sociale; in Italia e forse in tutto l'Occidente (vedi scandali lobbistici in Europa) intellettuali e politici si credono liberi e autorevoli farmacologi del sapere umano; ma sono gli ergastolani della cultura con "palla al cervello" anziché al piede.
Si illudono di essere vedenti e veloci al servizio del bene comune, ma sono pagati per non vedere e per conservare potere e privilegi ai potenti. 
Sono costantemente condizionati da chi accetta di finanziarli, ma solo se si lasciano usare da moltiplicatori di profitto per conto dei "mangiatori di poveri": banchieri, industriali, guerrafondai.
Professori, professionisti, burocrati, giornalisti e intellettuali prestati alla politica o alla finanza: sono la nuova classe media "pseudopensante" che ha portato alla bancarotta la vecchia classe media "produttiva": artigiani, commercianti e le piccole Industrie che non sono riuscite a fuggire dall'Italia.
I "pensantori" vivono arrampicati sugli specchi e si illudono di avanzare derubando i piccoli "produttori" e lasciandosi impoverire dai ricchi a colpi di guerre, carestie, epidemie e inflazione galoppante.
Si credono strenui difensori della vita e della dignità umana, ma quando tutto gli và da Dio, riescono a cronicizzare ignoranza, fame, malattia, ingordizia e guerra, che fanno più morti della morte."
Lamberto Ferdinandi

domenica 18 dicembre 2022

- Schiacciata fra sindacalismo e lobbismo la "Politica" è deceduta


Sensibilizzare il governo per una categoria di cittadini particolarmente disagiata, un territorio ecologicamente a rischio, un interesse vitale per una regione è sacrosanto sindacalismo, ma è criminale spacciarlo per politica.
Invece in Italia il sindacalismo povero, e mi sa anche in Europa quello ricco nobilitato "lobbismo", sono degenerati fino a sostituire la politica, occupando le istituzioni e difendendo a tempo pieno interessi particolari di territori, gruppi o classi sociali a danno del bene comune. 
È una specie di assalto alla diligenza. Il sindacalismo povero o ricco, ormai si fa usando da piede di porco: redditi di cittadinanza, scambio di voti, favori, mazzette, valigie e sacchi di contanti, per tutelare "pulitissimi interessi particolari" a danno delle piccole e medie imprese chiamate a pagare il conto a piè di lista e fallire.
In Italia, i nostri "sindacalisti filantropi", assegnando redditi di cittadinanza ai bisognosi veri, ma anche ai "possessori veri" di yacht, ferrari o chalet di montagna, si sono fatti eleggere e si sono spostati in massa al Parlamento e al Governo per fare sindacalismo come fosse la migliore politica del mondo.
La difesa dei percettori di reddito di cittadinanza per chi non ha da vivere è cosa buona e giusta; ma importata e imposta con la forza dei numeri in parlamento e al governo è un crimine, perché è a danno del bene comune.
I sindacalisti che si sono fatti eleggere, al parlamento e sono finiti al governo non avevano alcun diritto di continuare a tutelare interessi particolari. Avevano invece il dovere, da rappresentanti politici dell'intero Popolo italiano, di sostenere l'economia, creare occupazione, ed eliminare il sussidio che per mantenere i poveri disoccupati, fa fallire le piccole e medie imprese e aggiunge disoccupati a disoccupati.
Perciò in Italia la Corte Costituzionale e la Corte dei Conti avrebbero dovuto già valutare se la maggioranza che ha governato prima del presidente Meloni distribuendo redditi di cittadinanza, ha svolto correttamente la sua funzione politica creando l'occupazione necessaria a trasformare i sussidi in salari.
Perché se invece di fare politica hanno trovato più conveniente (per loro) continuare a fare sindacalismo e lobbismo nelle istituzioni scaricando il costo sulle piccole e medie imprese fino ad istigare non pochi imprenditori al suicidio, dovrebbero essere chiamati a risarcirle. Nonché a mantenere i sussidiati a proprie spese.
Lamberto Ferdinandi

sabato 10 dicembre 2022

La classe media imprenditoriale spina dorsale dei popoli è insostituibile


Se il Padreterno avesse voluto creare un mondo giusto e democratico esclusivo per la razza umana, non avrebbe diviso gli uomini al pari degli animali in prede e predatori, creando intelligenti e stupidi, forti e deboli, validi e invalidi.
Ma anche se il mondo non è stato creato a misura d'uomo, l'Umanità povera di cultura e ricca di predatori e di prede è sopravvissuta per centinaia di millenni conservando e moltiplicando la specie.
E se la responsabilità dello sfascio nei sistemi sociali democratici "moderni" non è imputabile solo ai ricchi predatori, c'è da capire in che misura contribuiscono, prima istruzione e informazione e poi politica e giustizia.
A giudicare dalle condizioni italiane e mondiali, si direbbe proprio che politica e giustizia, (armate di cultura fino ai denti) continuano a fallire tragicamente su tutti i fronti; perché il mondo della cultura non fornisce alla politica e alla giustizia sistemi sociali e popoli produttivi governabili con equità. 
Nemmeno nelle migliori democrazie forma cittadini capaci di produrre autonomamente e contribuire onestamente senza abusare dei singoli, della collettività o dell'ambiente, o finire abusati e bisognosi di aiuto economico.
E quindi condanna la politica a cercare disperatamente soldi tartassando i contribuenti onesti o devastando lo Stato a colpi di debito pubblico per tentare di risanare i guasti.
E non basta. Insieme, cultura e politica, falsificando la realtà, si costituiscono un alibi di ferro presentandoci il mercato finanziario e industriale popolato da cannibali mangiatori di poveri, come se questo fosse un problema fresco di giornata!
Se i veri responsabili dello sfascio mondiale fossero solo i ricchi, ciò che hanno accumulato sottraendolo ai poveri dovrebbe bastare a sanare tutti i guasti sociali e ambientali del pianeta, invece non basta nemmeno per l'insalata. Anche nelle primissime potenze economiche, il debito è sempre largamente superiore al PIL.
Perché cultura e politica non si limitano a legittimare banche e multinazionali alla predazione sistematica dei popoli, ma ci lucrano a loro volta guadagni stratosferici e indebite appropriazioni, (vedi Italia: reddito di cittadinanza pagato a chi ha lo yacht, la ferrari o la villa al mare) che invece di indurre i Paperoni a moderarsi l'appetito, li induce per legittima difesa al "cannibalismo". (Epidemie, guerre, carestie, inflazione, spread. e paradisi fiscali sono le armi assassine dei ricchi.)
Insomma, i ricchi predatori e i poveri predati sono sempre esistiti e hanno garantito alla civiltà umana millenni e millenni di grandiosa evoluzione, e la nascita della cosiddetta "classe media imprenditoriale benestante".
Ora l'involuzione italiana e temo mondiale, potrebbe dipendere dalla "sostituzione della classe media lavorativa, produttiva e contributiva", con quella "pensativa" a casaccio.
Artigiani e commercianti chiudono o falliscono a grappoli, asfissiati dalla nuova classe media "intellettuale elefantiaca", in crescita patologica inarrestabile, che succhia e spende risorse per aiutare i cittadini a produrre e contribuire, ma ahinoi li aiuta solo a pagare e fallire.
La classe media produttiva, "spina dorsale dei popoli, si va assottigliando e deformando sotto il peso crescente della classe "intellettuale" consumativo filantropica che finge di salvare i poveri a spese dei ricchi, ma non potendo tassare banche e multinazionali che correrebbero a rintanarsi nei paradisi fiscali, ripulisce i piccoli imprenditori onesti fino al fallimento o al suicidio.
Nel mondo non c'è sistema sociale democratico che possa rinunciare alla cultura, alla politica e alla giustizia. E se, come in Italia, queste "istituzioni mal-pensanti" sono diventate talmente gigantesche, costose e fallimentari da distruggere la classe media produttiva onesta, senza sostituirla con altrettanta produttività, a Palazzo Chigi più che la Meloni sarebbe utile il Padre Eterno, armato di miracoli fino ai denti.
Prendete quanto sopra e sotto con beneficio di inventario perché non sono un addetto ai lavori. 
Ma se non si riuscirà a portare entro valori e costi sostenibili, il rapporto numerico fra la classe bulimica dei finti "pensatori" esenti da responsabilità; e quella anoressica dei condannati ad intraprendere, assumere, indebitarsi e fallire, quanto meno la bancarotta italiana potremmo trovarcela dietro l'angolo.
Franco Luceri

sabato 3 dicembre 2022

In Italia, "l'avere ti fa sapere" ?


Ero sposato da poco, e la prima volta che ho sentito mio suocero insegnante elementare affermare che "l'avere ti fa sapere", ho pensato: se è questo che insegnano nella scuola italiana, allora siamo messi proprio bene !
Ma ora, con 52 anni di ritardo, gli chiedo pubblicamente scusa, per non aver capito (in tempo utile) che quelle parole mi avrebbero illuminato la strada.
Lui voleva dirmi, fai pure liberamente il tuo gioco, ma apri gli occhi perché in Italia: "il portafoglio vince e il cervello perde".
Infatti, quattro secoli di scienza non ci sono bastati, nemmeno in democrazia, per capire che nessuno ha ancora attribuito valore intrinseco al miglior pensiero umano. 
Una scoperta scientifica, un brevetto, in mano al legittimo autore squattrinato ha valore intrinseco zero.
Solo trasferito ad un banchiere o ad un industriale, il valore presunto di un brevetto si tramuta in valore reale, se impiegato per produrre e vendere beni o servizi.
Ed è come aver attribuito alle casseforti l'intelligenza per stabilire se un "prodotto del cervello" è scientificamente perfetto, economicamente produttivo, socialmente utile ed ecologicamente compatibile.
Quindi, i tre "autorevoli" possessori di "avere", capaci di valorizzare i prodotti del cervello, le idee intelligenti, le scoperte scientifiche, i brevetti, sono: i politici che hanno le mani incollate alle tasche dei contribuenti, gli industriali in quelle dei clienti e i banchieri in quelle dei mutuatari.
L'intellettuale moderno, fosse pure un super Galileo Galilei, è inesorabilmente costretto a prostituirsi alle tre razze di "umani con portafoglio" fornendo sistemi produttivi per banchieri e mai perequativi per barboni.
Se un super giurista andasse da un banchiere a proporre una idea che produce giustizia sociale a spese dei risparmiatori e degli azionisti gli riderebbero in faccia. Chi deve finanziare un intellettuale vuole idee produttive di ricchezza per sé non per la collettività cronicamente affamata, ammalata, sfruttata, schiavizzata: "curabile ma non guaribile".
Nel mondo degli affari nessuno scommette un soldo bucato per valorizzare un'idea che non accentra la ricchezza mondiale in mano a poche decine di Paperoni, ma la diluisce, la perequa, la ridistribuisce a salvataggio degli ultimi o per scongiurare dissesti idrogeologici assassini. (Vedi Ischia)
Quindi, finché il pensiero intellettuale onesto, in mano al legittimo autore, continuerà ad avere valore finanziario zero, la giustizia sociale resterà la più desiderata e amata delle utopie. E le democrazie senza sovranità monetaria una tragica caricatura.
Quando una idea intelligente inizierà ad avere un proprio valore autonomo e gli stati democratici saranno pronti a sposarla con i soldi di tutti e per il bene di tutti, di idee capaci di produrre giustizia sociale ci sarà un diluvio come fossero banconote.
Pensate alla fine ingloriosa che sta per fare in Italia il reddito di cittadinanza, (peraltro riconosciuto a chi ha lo yacht, la Ferrari, la villa al mare) assassinato in fasce dalla classe media che si era finta filantropa pensando di poter scaricare il costo sui ricchi con una robusta patrimoniale. 
Ma i ricchi hanno declinato l'invito rispondendo ad intellettuali e politici  illusi, che la filantropia col "sedere" dei ricchi fa godere solo la classe media burocratica e professionale piglia tutto.
Io non sono un addetto ai lavori, ma credo di aver capito, sia pure con 52 anni di ritardo, che:
1) l'avere ti fa sapere come sottrarre la borsa altrui.
2) il sapere ti fa capire come schivare i borseggiatori.
Franco Luceri

sabato 26 novembre 2022

Nel mercato il denaro è chiave o piede di porco?


Ogni essere umano abile al lavoro produce o vende beni, o rende servizi, per procurarsi il denaro necessario a comprare da altri almeno ciò che gli è indispensabile per vivere. E tutti i guai che oggi affliggono il genere umano, forse sono iniziati cambiando forma di scambio: da baratto a mercato.
Da quel momento tutti gli esseri umani per procurarsi di che vivere, sono costretti a produrre beni o rendere servizi utili o graditi a chi, avendo potere finanziario, è liberissimo di accettare o rifiutare lo scambio merce o servizio contro denaro.
Quindi non è più chi ha fame, ma chi dispone di denaro a condizionare la qualità e la quantità della produzione di beni e servizi. Chi ha fame, perché non lavora e non ha denaro, può solo sperare di vivere degli avanzi altrui. E oggi in Italia, (finché dura?) di reddito di cittadinanza, altrimenti o ruba o muore.
Un ristoratore non produce cibo per chi ha fame, ma per chi dopo mangiato è in grado di pagare il conto. E se lascia pure la mancia, è doppiamente gradito e riverito.
C'è il serio rischio che passando dal Baratto al Mercato, l'umanità abbia fatto un passo e mezzo nell'abisso, perché ha eletto a tiranni assoluti dell'umanità, non i possessori di cultura e quindi di idee intelligenti in funzione del bene comune, ma solo i possessori di denaro. E col denaro, "chiave universale del mercato", a parte i santi del quadro, si compra tutto.
Se qualcuno si propone da filantropo senza portafoglio, per alleviare la fame dei poveri o proteggere i deboli e gli indifesi di tutte le razze, con i soldi dei ricchi, sta abusando della credulità popolare da grandissimo truffatore.
Lui lavora per prostituirsi al soggetto più danaroso disponibile, magari amministratore di multinazionale o super banchiere.
Questa è la ragione per cui, fatte salve rare e illustrissime eccezioni che non mancano mai in ogni angolo del pianeta, gli intellettuali sono condannati a sfornare genialissime idee produttive per banchieri e multinazionali, ma mai uno straccio di idea perequativa capace di alleviare la fame dei miliardi di poveri che popolano il pianeta, ridistribuendo la ricchezza dei Paperoni trilionari sottratta ai poveri per appropriazione legalizzata. (Vedi caro gas e caro bollette che ci sta ripulendo prima della guerra in Ucraina). Mentre in Italia il reddito di cittadinanza e già entrato in coma irreversibile.
Se un economista, per proteggere la classe media da rischio impoverimento, andasse da un banchiere a vendergli un'idea perequativa che salva i poveri a spese dei ricchi lo prenderebbero a pomodori e uova marce in faccia.
Questa è la ragione per cui oggi il mondo della cultura produce più catastrofi che soluzioni per l'umanità. Perché nessun intellettuale può sognarsi di introdurre nel sistema sociale idee che non facciano da volano a l'accumulazione della ricchezza dei ricchi a danno dei poveri o del fisco, e quindi dell'intera collettività onesta che non può sottrarsi al dovere contributivo.
Né può sottrarre la classe media all'impoverimento in caso di calamità, carestia, epidemia o guerra, come sta succedendo adesso in tutto l'occidente Italia in primis. Perché la ricchezza posseduta dalla classe media viene usata, (come nella attuale economia di guerra) da ciambella di salvataggio per i lupi del mercato e della finanza.
Quindi, per salvare l'umanità, gli intellettuali che sono alla sorgente del sapere, del progresso e della civiltà umana, dovrebbero tenersi a rispettosa distanza dagli operatori rapaci del mercato.
Dovrebbero farsi finanziare direttamente dai cittadini che hanno bisogno di giustizia, se hanno ragione di fidarsi della onestà intellettuale di chi offre il proprio servizio ai poveri bisognosi, per non prostituirsi ai ricchi voraci.
Mezzo secolo fa, c'era ancora qualche professore o professionista che accettava di essere retribuito o ringraziato in natura, con forme elementari di baratto: dai contadini accettava olio, vino, legumi, verdure, frutti di stagione e qualche pollo ruspante; dai pescatori il pesce fresco; dai pastori ricotta, formaggio o l'agnello a Natale; e dai boscaioli la legna per il camino o il carbone per l'arrosto.
Ma su quello che oggi pretendono saggi, ricchi e potenti onesti fino alla lira e non oltre, meglio stendere un velo pietoso.

Che futuro potrà mai avere un popolo con lavoratori condannati alla precarietà e allo sfruttamento; intellettuali che nella burocrazia e nelle professioni si offrono da utili idioti o si vendono al miglior offerente, e una élite finanziaria e industriale tanto cannibalesca da ridurre i governanti in governati, piegando i poteri dello Stato a proprio esclusivo vantaggio e a danno della collettività?
Una risposta a questo rompicapo mi sembra abbastanza pertinente. 
Ma fate voi !!!
Franco Luceri

sabato 19 novembre 2022

Le sorti dell'umanità se le palleggiano cervelli e portafogli


Una scoperta scientifica non è mai buona o cattiva a prescindere. Se è impiegata a vantaggio della collettività è una benedizione; ma se è usata per arricchire pochi dallo sfruttamento di molti è più che maledetta.
Oggi gli scienziati che sono alla sorgente del sapere sarebbero in grado di cambiare la forma del pianeta da rotonda a quadrata; ma in complicità con industriali e banchieri, che da svariati decenni mettendoci la "grana" hanno la politica al guinzaglio, continuano a speculare nel commercio all'ingrosso di "aria fritta". 
Creano finti problemi e li conservano e incancreniscono traendo montagne di profitto (spesso esentasse) da finte soluzioni, perfette, come toppe peggiori del buco.
Salvo rare e illustrissime eccezioni, nessuno fa gratuitamente qualcosa per la salvezza dell'umanità e ancor meno del pianeta.
Qualunque idea onesta e geniale viene adattata e usata per acquisire o conservare vantaggi personali o corporativi, sfruttando la collettività, derubando lo Stato e avvelenando la natura.
E se il sapere non basta per fare soldi, c'è in aggiunta la barbarie della guerra per condannare allo sfruttamento o alla devastazione l'intera comunità mondiale.
I "sacerdoti del sapere" che hanno sufficiente potenzialità per migliorare la vita dell'uomo, dovrebbero essere obbligati per legge a vendere agli stati il loro armamentario di scoperte scientifiche, perché lo sviluppo tecnologico che ne deriva, sia a vantaggio di tutti. 
Invece, per fame di arricchimento e potere si "prostituiscono"; vendono i loro brevetti alle grandi potenze finanziarie e industriali che sfruttano tutto e tutti fino alla morte.
Sapete quando riusciremo a capire che della Scienza si sta facendo buon uso? Quando non verrà più impiegata per cercare e attuare singole soluzioni "ad personam, ad casta, ad cosca, ad consorteria", ma per tenere in buona salute l'intero pianeta, per liberare l'intera comunità mondiale dai "PROBLEMI  FINTI", creati apposta per sfruttarla e schiavizzarla.
Insomma, i nemici della natura e dell'umanità non sono solo gli imprenditori rapaci, sfruttatori, avvelenatori, evasori, elusori, corruttori e assassini, ma anche gli utili idioti che ai ladri fanno da palo: gli "scienziati" che li riforniscono di tutto l'armamentario perché il crimine sia portato a buon fine, all'insaputa della collettività che finisce derubata e schiavizzata.
Quindi, è evidente che le sorti dell'umanità se le palleggiano scienziati e imprenditori: "cervelli e portafogli". I primi, riforniscono il mercato industriale e finanziario di "PIEDI DI PORCO" per il furto con scasso e i secondi derubano e devastano "A REGOLA D'ARTE" umanità e pianeta.
Mentre la politica, al centro del manicomio, (con finta funzione psichiatrica) conta quanto un asino condannato a portare il carico della responsabilità altrui o finire al macello.
Franco Luceri

sabato 12 novembre 2022

Perché le belle idee ecoproduttive e perequative rimangono zitelle?


Nell'Occidente finto progredito e finto liberale, le idee "ecoproduttive e perequative" sono come le donne povere di dote, restano tutte zitelle. 
Chiunque osa proporre ad un industriale o a un banchiere una geniale idea perequativa oltre che produttiva, incassa una manciata di centesimi a titolo di elemosina manco fosse un accattone.
Banchieri e multinazionali sposano solo idee che garantiscono alto profitto e zero contribuzione. La delocalizzazione e i "paradisi fiscali" li hanno inventati loro per separare poche migliaia di lupi famelici, dai miliardi di agnelli affamati di cui si nutrono senza risparmio.
Quindi la politica che non seleziona e non finanzia con denaro pubblico, nell'interesse della collettività, le idee intelligenti che sforna il mondo della cultura (italiano in primis), è politica che protegge i lupi del liberismo selvaggio a danno di miliardi di esseri umani che languiscono e muoiono di povertà, malattia, sfruttamento, persecuzione, ingiustizia e ora c'è pure la guerra.
Il pensiero umano, (peggio se capace di un miracolo di giustizia sociale) non ha valore intrinseco. Ed è improbabile che il mercato sposi una idea che puzza di profitto bruciato tributariamente.
Quindi, un Galilei che avesse inventato la formula scientifica per salvare l'umanità, in assenza di finanziamenti pubblici, potrebbe solo prostituirsi al "generoso" mondo industriale o finanziario privato, per aiutarlo a fare profitti esentasse.
Perciò, i guai attuali per la comunità mondiale credo siano consequenziali al fatto che  da tre decenni comunismo e liberismo non sono più in competizione, ma compagni di merende. Sono tutti liberali doc.
Non fanno più politica finanziando la buona cultura; ma ingrassano schiavizzando i lavoratori e i piccoli imprenditori, a protezione dei lupi famelici del mercato e della finanza, ormai legittimati (a colpi di leggi ad personam) ad ingrassare sfruttando, devastando e distruggendo umanità e pianeta.
Insomma, per non farla lunga, temo che le idee filosofiche o matematiche siano come le donne vergini, hanno valore procreativo di civiltà, solo se un banchiere o un industriale, decide di ingravidarle finanziariamente, puntando sul loro valore formativo e produttivo. 
Ma voi provate ad immaginare se al mondo può esistere un Paperone che si precipita a finanziare idee che garantiscono ai poveri e agli immigrati una vita dignitosa a spese sue. Se esiste sta portando i libri contabili in tribunale!!!
Pensate davvero che in Italia stiano aspettando che la filosofia hegeliana maturi i cervelli, che la Meloni faccia una buona legge tributaria, e che Papa Francesco li induca a smetterla di ingrassare sfruttando, affamando e uccidendo poveri?
Io non me ne intendo; ma una cultura capace di conservare in vita gli agnelli rendendo vegetariani i lupi, temo rientri a pieno titolo nell'ordine dei miracoli.
Henry Ford pensava che il mondo ricchissimo di "brave persone" avesse un drammatico bisogno di "persone brave" per progredire; e la politica lo ha preso in parola. A colpi di istruzione e informazione ha zavorrato il mondo di diplomati e laureati bravi e pure bravissimi. Ma ahinoi, il conto alla rovescia per l'estinzione dell'umanità e la distruzione del pianeta e iniziato da un pezzo. Se con le "brave persone" ma ignoranti come capre si moriva di fame; con le "persone brave" e supermasterizzate si muore di sfruttamento, avvelenamento, esclusione, calamità, carestie, guerre.
Ora provate a chiedervi, perché le "brave persone" hanno prodotto per millenni montagne di civiltà immortali; se alle "persone brave" (se alle zitelle senza dote) è bastato mezzo secolo per seppellirci di barbarie e catastrofi?
Franco Luceri

sabato 5 novembre 2022

Il contenitore democrazia non regge più il contenuto


Viviamo in un mondo dove quasi tutti i popoli aspirano alla democrazia, (pure se esportata a cannonate) e dubitare della sacralità di questa quasi religione è a dir poco blasfemo.
Ma a rischio di far rivoltare Platone nella tomba, qua tenterò di dimostrare che il sistema politico democratico, in quanto contenitore di classi sociali libere di autogovernarsi, non è buono o cattivo a prescindere, ma risente della qualità e quantità del contenuto.
La crescita patologica di una classe sociale, mette in competizione selvaggia gli addetti, generando nel "contenitore" pericolose crepe di giustizia e carenza di risorse.
In Italia, in Europa e in tutto l'Occidente, la democrazia è diventa per i popoli una sorgente di calamità, un costo senza ricavo, per la crescita eccessiva di intellettuali, professionisti e burocrati che suppliscono alla carenza di risorse del mercato attingendole politicamente dallo Stato, a danno delle altre classi sociali meno istruite e meno potenti, chiamate a delinquere per pagare, o a suicidarsi se incapaci di rubare. (Vedi piccoli imprenditori italiani).
Posto che la politica è la soluzione dei problemi; chi non ha problemi (perché li previene o li risolve in proprio), non ha bisogno di politica. Berlusconi potrebbe fare tranquillamente a meno di rodersi il fegato da politico perché ha risorse finanziarie (prodotte da imprenditore) sufficienti per risolversi i problemi nelle sue successive 10 vite.
Che sia un singolo cittadino o un popolo, può dirsi democraticamente sovrano solo se è autosufficiente. E qualunque politica, che governando, attentasse alla sua autosufficienza e sovranità, invece di conservarla e difenderla, sarebbe tutto, meno che democratica.
Ora voi trovatemi su tutto il pianeta, un angolo sperduto, in cui la politica, inseguendo il miraggio della globalizzazione non stia attentando a l'autosufficienza e sovranità dei popoli, e persino alla vita.
L'umanità è così malridotta, che a milioni di persone, a breve, potrebbero mancare, non i beni e servizi di lusso, ma persino quelli primari: pane e acqua. Ora ditemi voi dov'è la sovranità dell'intera Italia e dell'intera Europa, posto che a Putin è bastato prima ritoccare il listino e poi chiuderci il rubinetto del gas per mettere nei guai l'Europa e far retrocedere l'Italia da potenza industriale a repubblica delle banane. 
Oggi a rischio povertà in Italia non sono soltanto i lavoratori poveri perché poco istruiti e malpagati, ma anche la classe media diplomata e laureata che in una vera democrazia avrebbe dovuto essere la mente "pensante" che rende produttivo e perequativo il sistema sociale, e non la mano rapace che lo deruba e lo affama, fino a trasformare i cittadini in sudditi.
Se gli italiani hanno fatto ricorso alla democrazia per perdere la sovranità, e ora 5 milioni di poveri rischiano seriamente la vita e altri 10 sono sull'orlo del baratro povertà, il governo del popolo sovrano dove e quando lo avete visto passare !
Ormai la democrazia è un contenitore che trabocca di carnefici e vittime private e pubbliche, perché la politica è esercitata come qualunque altra professione per conservarsi la clientela elettorale dipendente e sfruttabile, dando  ai problemi sociali solo soluzioni finte, conservative, truffaldine e persino criminali.
Ogni addetto ai lavori professionali e politici cura "amorevolmente" la propria clientela di: discenti, lettori, telespettatori, pazienti, clienti, utenti, elettori e contribuenti, perché abbiano in ogni istante della loro vita, urgente e insostituibile bisogno di un "servizio professionale, politico, burocratico, finanziario truffa".
La politica ha capito perfettamente come conservarsi il potere e speculare arricchimento crescente, e lavora, al pari di qualunque altra professione, anzi meglio, per evitare che il popolo, diventando concretamente autosufficiente e sovrano, possa fare a meno della costosa classe politica, finta democratica, e la metta in cassa integrazione prevenendo o risolvendo i problemi in proprio, alla Silvio maniera.
Franco Luceri

sabato 29 ottobre 2022

Un popolo che non è autosufficiente non è sovrano


In Italia, soggetti che non sarebbero in grado di amministrare nemmeno un condominio di due appartamenti, possono candidarsi per "sgovernare" Popolo e Stato. 
Gli basta promettere di dare ciò che la maggioranza chiede, senza specificare quanti denari spenderanno e da chi attingeranno le risorse. E sono a cavallo!
I politici italiani di lungo corso, da veri professionisti, sanno bene di poter pescare consenso elettorale specificando cosa "VOGLIONO FARE", ma senza dichiarare quanto "POSSONO FARE": quante risorse finanziarie avranno da spendere e da chi le attingeranno.
Con questo semplice escamotage, tacendo la verità, si è potuto aprire la politica italiana a tutti, (ignoranti, irresponsabili, corrotti e approfittatori compresi) per tre quarti di secolo. 
Qualunque esperto in demagogia, approfittando dell'ingenuità o del drammatico bisogno della massa crescente di poveri e della rarefazione patologica dei contribuenti, può farsi eleggere promettendo miracoli.
Ma se gli elettori non fossero ridotti alla quasi totale "cecità" da una istruzione e informazione complici della politica, saprebbero che a destra ci sono tre leader, ma solo Berlusconi è finanziariamente in buona salute, gli altri due, Salvini e Meloni bastano a se stessi.
Ed eleggere un esercito di squattrinati destri e mancini a cui chiedere i soldi inesistenti per risanare il Paese, è altrettanto ingenuo come chiedere ai banchieri il risanamento della politica.
Quando i contribuenti non sono in condizioni di contribuire, vedi Italia, sono i banchieri, che finanziando, mettono i politici nella condizione di fare concretamente ciò che hanno promesso. E sempre che il sistema sociale e il sistema Stato offrano garanzie tali da giustificare un finanziamento.
Quindi in ultima analisi, tutti i politici delle democrazie squattrinate come oggi è l'Italia, l'Europa e l'intero Occidente, sono poveri MUTUATARI. 
Promettono di fare, ma POSSONO E FANNO solo quando e nella misura in cui i Banchieri MUTUANTI, finanziandoli, glielo consentono, ma puntualmente a condizioni capestro.
Chi considera gli stati privi di sovranità monetaria, (come i 19 stati UE che hanno adottato l'euro) democrazie governate dalla volontà della maggioranza del Popolo, è un povero suddito tiranneggiato che si sente sovrano: un barbone che si sente banchiere.
Franco Luceri

sabato 22 ottobre 2022

Senza governo dei "MIGLIORI" ora ne usciremo vivi?


I paesi democratici ricchi di "cervelli", hanno la fissazione di affidare ai "migliori" le istituzioni culturali, burocratiche, politiche e finanziarie. E come sta "migliorando" a cannonate la vita dei popoli progrediti, grazie a l'ultima generazione mondiale di "MIGLIORI", a memoria d'uomo, mai nessuno è riuscito a fare "meglio". Speriamo che ora in Italia, il primo Premier Donna, ce la faccia a cambiare passo.
Invece di insaccare le istituzioni e i CTS, dei "migliori" parolieri disponibili per produrre parole, (leggi, decreti, regolamenti e scartoffie) e lasciare a quelli ritenuti "peggiori" l'eroica fatica di tenere in vita l'intero popolo producendo salari e ricchezza tassabile nell'imprenditoria, faccia alla rovescia.
Impieghi da produttore di ricchezza nel mercato e nelle professioni  "CHI SA FARE", ed escluda i "parolieri". Che esentati da qualunque mansione concreta è probabile facciano meno danni a chi si spacca il cervello in funzione del bene comune.
Che sia stato per secoli il locomotore culturale a trainare l'umanità sulla via del progresso democratico è assolutamente certo. Ma trainando trainando, siamo passati dai quattro "cavalli" intellettuali all'origine, a milionate di "socrati e pitagori" solo in Italia. E il rischio che un tale spreco di "im" "potenza intellettuale" possa accompagnarci "delicatamente" verso l'autodistruzione non è per niente remoto.
Nella storia dell'umanità, mai nessun popolo è arrivato al capolinea perché governato da stupidi o incapaci. Chi crede questo, viene indotto a impiegare nelle istituzioni le migliori teste d'uovo. Invece, più che governanti capaci, servono GOVERNANTI  ONESTI, perché i popoli soccombono solo per la criminalità dei potenti.
La stupidità e l'incapacità di burocrati e politici, ai geni di adattabilità dell'imprenditoria italiana in primis, non tolgono né il sonno né l'appetito.
È la criminalità "a norma di legge" dei poteri e dei potenti a condannare al fallimento gli imprenditori e alla disoccupazione i lavoratori. 
Persino le multinazionali soccomberebbero ovunque se non avessero  nella delocalizzazione la possibilità di sfuggire a l'assalto alla diligenza congiunto: di banchieri, esattori e onestissimi fornitori di "disservizi", (vedi attuali aumenti di luce e gas).
In Italia la metà della corrente elettrica proviene da fonti rinnovabili e costa un quinto del prezzo del gas. Ma ai consumatori viene fatturata come fosse tutta prodotta col gas. 
Come comprare un costoso pane di semola, col 50% di crusca, che al panettiere costa un quinto della semola e venduta al prezzo di semola gli rende una barca di soldi.
La truffa che si sta consumando adesso in Italia sulle forniture di luce e gas, non ha precedenti storici.
E il sistema economico italiano, (già devastato da pandemia e guerra) arranca ormai quasi da malato terminale, e rischia di tirare le cuoia in pochi mesi, se le "MIGLIORI" sanguisughe EUROPEE E MONDIALI, al nascente governo Meloni impediranno di cucire una toppa sul buco del collasso economico imminente.
Franco Luceri

sabato 15 ottobre 2022

A chi dobbiamo la vita a Cesare o a Dio?


Per rendere un Popolo docilmente asservibile, non servono le sette fatiche di Ercole. Basta disordinargli il mosaico dei valori fondamentali della vita; e vi si adegua per non ammattire a riordinarlo.
Se falsificando la cultura fai credere che a questo mondo esistiamo solo per gentile concessione della scuola che ci istruisce, della politica che ci nutre e cura, della giustizia che ci tutela e delle banche che ci finanziano; smettiamo di credere che invece è il Padreterno a crearci capaci di sviluppare intelligenza interagendo con la Natura per trarre da essa tutte le risorse necessarie a vivere una vita sana e dignitosa. Proprio come tutti i popoli del mondo negli ultimi 10 mila anni arrivando sani e salvi fino a un secolo fa.
Questo è il motivo per cui la politica ha allontanato i popoli occidentali dalla religione. Se avessero continuato a credere in Dio e nel potere istruttivo, nutritivo, curativo e salvifico della Natura, avrebbero capito che cultura politica e finanza sono tre pessimi surrogati, vitali per gli addetti ai lavori e mortali per gli altri.
Ciò che all'Umanità serve davvero lo dobbiamo a Dio, che ci ha reso capaci di vivere dignitosamente la povertà, senza l'armata brancaleone della politica, che fingendo di sconfiggerla negli ultimi tre quarti di secolo ci ha lasciato in mutande.
Ciò che elargiscono i potenti ci costa un occhio e non di rado anche la vita se decidono di farsi la guerra.
Per dare a Cesare quel che è di ..... bisogna distribuire meriti e colpe fra cultura, politica e finanza, con imparzialità.
Se un sistema sociale come l'Italia è ricco di imprese ma povero di salari dignitosi e di produttività, sul banco degli imputati va messa la cultura e gli addetti ai lavori.
Se invece produce, grazie alla cultura, ma la politica non è in grado di tassarlo quanto basta per garantire funzionalità allo Stato, o lo tartassa fino a costringere le imprese a licenziare e chiudere o fallire, è la politica che va rimandata a casa e condannata a risarcire poveri, disoccupati, e falliti.
Se invece le imprese hanno difficoltà a nascere, assumere o crescere per carenza o costo proibitivo del credito, sono i banchieri che vanno processati e tassati per risarcire imprese e lavoratori.
Tutto il resto è "nebbia": è disinformazione prodotta dal mondo della "in-cultura" al servizio di politici e/o banchieri per impedire ai cittadini di arrivare alle VERE cause e incriminare i VERI responsabili.
Da un sistema sociale incasinato dalla politica si può uscire vivi. Ma se gli irresponsabili si annidano a monte, fra le teste d'uovo de l'istruzione, informazione, burocrazia e professioni asservite alla finanza mondiale rapace; per salvarsi temo che serva un miracolo.
Il mondo della cultura dovrebbe fornire ad ogni singolo cittadino la capacità di avere una visione ed elaborare la giusta strategia per perseguirla.
Ma se senti filosofi e matematici imputare mancanza di visione e strategia ai loro colleghi passati alla politica, capisci che siamo così malridotti perché il mondo della cultura è "lucidissimo" quanto un ubriaco all'uscita dall'osteria a mezzanotte.
Che sia stato il locomotore culturale a trainare l'umanità sulla via del progresso democratico è lapalissiano. Ma trainando trainando, siamo passati dai quattro "cavalli" all'origine, agli attuali quattro milioni di "socrati e pitagori" solo in Italia. E che un tale spreco di "im-potenza intellettuale" potrebbe deragliarci dalla civiltà alla barbarie o a l'autodistruzione, è più che pertinente ipotizzarlo.
Franco Luceri

venerdì 7 ottobre 2022

Il progresso tecnologico accelerato rende impari persino burocrati e professionisti


I popoli impreparati ad usare utilmente i mezzi disponibili, finiscono per generare danni e povertà e si condannano alla spremitura tributaria e finanziaria, perché le banche e gli Stati non possono permettersi il lusso di impoverire e fallire. 
Due sono le condizioni paradossali in cui può trovarsi qualunque popolo: o manca di mezzi sufficienti; o di uomini capaci di usarli in modo economicamente produttivo ed ecologicamente compatibile.
Per millenni, persino l'Occidente progredito ha sofferto di carenza di mezzi; poi ha risolto "alla grande" quel problema, ma è caduto in quello opposto: oggi manca di uomini adeguati, di autisti capaci di fare dei mezzi tecnologicamente avanzati (ma a rotta di collo) un uso costruttivo e solidale. 
Come avere un'auto di lusso, col serbatoio pieno di carburante, la chiave nel quadro, i passeggeri che si agitano per partire, ma manca l'autista capace di portarli a destinazione a costi accettabili e senza danno.
Dallo stecchino per pulirsi i denti, al telefono, al computer, a l'elettrodomestico complicato, a l'aereo a reazione, o alla navicella spaziale, il nostro problema attuale sta sempre nella eccessiva disponibilità di mezzi e nella carenza di uomini preparati e capaci di usarli produttivamente e compatibilmente.
Una volta si era tutti poveri di mezzi per mancanza di denaro, ora, anche lo squattrinato smanetta col telefonino di ultima generazione, ma manca di istruzione per usarlo utilmente per sé, senza arrecare danno agli altri o peggio alla collettività e all'ambiente.
La scuola non riesce ad adeguare la formazione di uomini, alla produzione dei mezzi sempre più sofisticati. 
Autentico rompicapo persino per gli addetti ai lavori. (In Italia dopo 10 giorni dalle elezioni non si conoscevano ancora i nomi dei parlamentari eletti).
L'intero mondo della cultura non riesce a portare l'intelligenza dei popoli, al passo del frenetico sviluppo tecnologico, talmente accelerato da ridicolizzare il sapere di milioni di laureati che alle prese con la tecnologia di ultima generazione o fresca di giornata, sono praticamente analfabeti.
Ora provate ad immaginare come vivono milioni di persone con una cultura media acquisita trenta, quaranta o cinquanta anni prima, ma condannati a fare uso dei mezzi tecnologici che gli si complicano sotto il naso.
Io temo, e vorrei proprio sbagliarmi, che la causa scatenante dei problemi attuali dei popoli, sia l'ASINCRONISMO culturade: cioè l'impossibilità di adeguare l'intelligenza dei popoli, alla complessità tecnologica che in alcuni campi è una autentica benedizione, ma in molti, anzi in troppi, rasenta la follia criminale, genocida o suicida.
Ora provate a domandarvi, ma una classe politica democratica, che trae potere dal consenso sociale, può realmente liberarci dal paradosso del mondo della cultura? 
Formando geni contribuisce, anzi determina lo sviluppo tecnologico e la produzione di mezzi sempre più sofisticati; ma poi, non potendo portare l’intelligenza dei popoli al passo accelerato della tecnica, condanna milioni, anzi miliardi di persone, a pagare un occhio prodotti scientificamente avanzati, che potrebbero cambiargli in meglio la vita, ma per ignoranza usarli in modo sempre più fallimentare, distruttivo, criminale e persino suicida.
Forse dalle caverne e fino al secolo scorso, nessuno ha mai potuto soffiare alla politica il primato della distruttività. Ora quel primato i popoli democratici lo stanno polverizzando alla grande. I sistemi economici e finanziari, persino delle primissime potenze mondiali, sono afflitti da costi crescenti e utili calanti.
L'ASINCRONISMO culturale sforna bolidi da competizione, ma ai popoli non rilascia patenti di guida. E non potendo fare dei mezzi un uso produttivo e compatibile, la catastrofe ecologica e finanziaria mondiale é sempre dietro l'angolo. 
E non è escluso che con la guerra attuale, legittimando il cannibalismo economico e finanziario, a colpi di inflazione a tre cifre e speculazione fuori controllo, si stia tentando di evitare la bancarotta mondiale.
Speriamo che ai potenti matti del mondo non abbiano insegnato a far quadrare i conti a colpi di "testate putiniane".
Franco Luceri

sabato 1 ottobre 2022

Meglio sudditi vivi o sovrani morti?


Norberto Bobbio diceva che cultura e politica sono state sempre divise in destra e sinistra sin dalla notte dei tempi. 
Invece di unirsi e cercare soluzioni meno peggio per gli irrisolvibili problemi dell'umanità; intellettuali, politici e banchieri ancora oggi fanno a gara nel combattersi invece di combattere a colpi di soluzioni efficaci i problemi ormai diventati assassini e col rischio per mano di Putin che diventino genocidi.
I sinistri italiani sono rabbiosamente impegnati a proteggerci dal rischio di finire schiavizzati da una seconda dittatura fascista: insomma dal Benito che torni reincarnato Giorgia a farci neri.
E i destri lo sono altrettanto, (nel tentativo ormai elettoralmente riuscito) di strappare l'Italia dalle grinfie comuniste dello Iosif Stalin reincarnato Enrico.
Se non ci fosse tanto da piangere in questo povero paese, ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate osservando a che livello di stupidità è arrivato il mondo della cultura e della politica allagato di soggetti ossessivamente impegnati a conservare l'Italia democratica, e gli italiani liberi, sovrani e protetti da possibili "fanta-tiranni".
Quando lo sa pure lo scemo del villaggio, che Dio, da Adamo ad oggi, continua a creare ogni singolo umano, schiavo di quattro feroci dittatori:
1)    nemmeno il genio più genio del mondo può sottrarsi alla tirannide dell'ignoranza: nasciamo e moriamo senza sapere e ancor peggio senza capire come evitare di vivere da matti, tanto svitati da indurre Freud a sparare ad alzo zero questa inequivocabile sentenza: "la gente non sta bene".
2)    chiamandola SOVRANA le hanno impedito di capire che è soggetta alla TRIPLICE TIRANNIDE dei BISOGNI PRIMARI:    ARIA,     ACQUA,     CIBO,
che rendono qualunque essere vivente umano o animale, che ne sia sprovvisto, SUDDITO disarmato e impotente.
Provate a non respirare per 6 minuti e Dio, senza inoltrare domanda all'anagrafe del vostro comune vi trasferirà di peso nel mondo dei più.
Provate a non bere acqua potabile per 15 giorni e alla fine del mese sarete già in cassa da morto.
Provate a fare a meno del cibo per 30 giorni e se allo specchio ancora vi riconoscete siete un miracolato. Ma attenti a non tirare le cuoia!
Ora volete sapere in che cosa l'uomo normale è diverso dall'uomo di potere?
Il semplice cittadino ignorante sa che per vivere deve piegarsi (adattarsi) docilmente alla tirannide del Creato.
Mentre chi si è "guadagnato" l'accesso per via culturale, politica o finanziaria nella stanza dei bottoni, vive fingendo di difendere l'umanità da possibili fantatiranni, e di quelli concreti e presenti non ne conosce nemmeno l'esistenza, potendo vivere a tempo pieno con le sue sporche mani nelle tasche dei contribuenti, quanto basta per abbuffarsi gratuitamente dei beni primari e di lusso di tutte le razze, alla faccia di chi va in giro ad elemosinare un bicchiere d'acqua e un avanzo di cibo per tirare a campare.
La cultura e la politica italiana hanno la stessa intelligenza di quel torero che invece di affrontare il nemico veramente pericoloso che era ad un passo da lui, trovò più urgente liberarsi dalla mosca che aveva sul naso e finì incornato.
La parola d'ordine dei candidati politici italiani, nella appena conclusa consultazione elettorale, è stata questa: "per conservarvi liberi, votate ......... "
Ma liberi da che? Dai tiranni immaginari destri e mancini ! O dai tiranni veri della povertà e della malattia?
Continuiamo ad istruirci e a sapere sempre più cosa dire, ma a capire sempre di meno, come affrontare i tiranni veri e "pernacchiare" quelli finti alla Iosif, Adolfo, Benito, Vladimir che non conoscono altro che il fracasso della guerra per sconfiggere nemici immaginari.
Dimenticando che a questo mondo, tiranneggiati e tiranni siamo tutti soggetti alla superiore tirannide del Creato, con i suoi quattro bisogni primari divinamente assassini e senza rumore.
Dio non ha lasciato niente al caso. Alla faccia dell'autodeterminazione dei popoli super acculturati e sovrani finti, continua a rifornire gli umani H24 di TIRANNI NATURALI da combattere (calamità, epidemie e carestie) per costringerci a rinsavire vivendo umanamente da pacifici sudditi del Creato, e non da finti "sovrani" ma a rischio estinzione, perché assassini doppi, dell'umanità e del Creato.
Franco Luceri

sabato 24 settembre 2022

Se passi dal dire al fare sei in altomare


La politica è diventata un autentico rompicapo, perché anche lo scemo del villaggio è in grado di scopiazzare un elenco di cose giuste e urgenti da fare e pescare consensi dai suoi potenziali elettori, solo promettendo di farle.
Ma poi, chiunque arrivi nella stanza dei bottoni, tentando di passare dalle parole ai fatti, assaggerà la delusione di vedere che anche le migliori soluzioni del mondo gli si tramutano in catastrofi assassine se sbaglia mezzi, persone, luogo e/o tempo.
Perciò, la valanga di soluzioni geniali e sacrosante promesse dalla politica in campagna elettorale; se realizzate da cani, a dir poco al 90% si tramutano in emergenze che partoriscono altre emergenze come fossero topi.
Pensate un attimo alle sette fatiche di Ercole della politica per portare in tre quarti di secolo il sud Italia alla stessa produttività del Nord.
E la faticaccia degli attuali ercolini che a colpi di reddito di cittadinanza, curano l'emergenza disoccupazione facendo lievitare il debito pubblico, invece del PIL
In Italia al 90% e passa le politiche sono autentiche genialate. Da 3 o 4 decenni siamo diventati strabici: abbiamo un occhio che guarda ad Occidente e uno ad Oriente.
Pur essendo indissolubilmente "alleati" degli americani; da alcuni decenni siamo clienti e fornitori affezionati di russi, ucraini e cinesi, non tutti amici degli americani. Importiamo gas e materie prime dalla Russia, grano, cereali e olio dall'Ucraina, e dalla Cina compriamo anche l'aria che respiriamo. 
In Italia siamo diventati autonomi giusto quanto un subacqueo che ha finito l'ossigeno.
I nostri politici promettono più elargizioni di denari alla massa crescente dei poveri e alle imprese in liquidazione, fingendosi impegnati a salvare capre e cavoli.
Ma se i rappresentanti del Popolo sono costretti a promettere denari per tornare al potere, è perché non hanno creato contribuenti produttivi da tassare, ma disoccupati e falliti da "promettere" di salvare. 
Non hanno manco una quattro soldi bucata perché i denari pronti all'uso li hanno solo i banchieri. E a chiederli a loro si sbaglia persona, perché se te li prestano sei morto prima di nascere.
Perciò le promesse risolutive e acchiappa voti in campagna elettorale sono al 99%, tutte sacrosante; ma nel realizzarle si tramutano in calamità naturali almeno al 90%.
Trovare la giusta quantità e qualità di risorse nel tempo e luogo giusto, impiegando soggetti realmente qualificati e moralmente affidabili è lavoro da Padreterno. Vedi ultima devastazione ambientale omicida in Umbria. 
E se non vi basta, c'è la guerra delle sanzioni contro la Russia, che sta facendo più vittime sul campo dei sanzionatori che su quello dei sanzionati. 
E ora, col prossimo governo, che Dio ce la mandi buona !
Franco Luceri

sabato 17 settembre 2022

In Italia le catastrofili rendono più delle soluzioni?


Stimatissimo Direttore, 
per le vittime del maltempo di ieri nelle province di Pesaro Urbino e Ancona, sento il dovere morale di chiederle la cortesia di ripubblicare un mio articolo e la ringrazio.
Non è assolutamente vero che non ci sono soluzioni per questi fenomeni metereologici estremi. Sarà pure difficile localizzarli, ma, per chi volesse minimizzare i danni, sono cronologicamente puntuali.
Nel Salento, 360 giorni fa, io ero nella mia casa allagata inzuppato fradicio e con le ossa doloranti per una caduta, mentre correvo per limitare i danni mettendo in salvo qualcosa.
Questo è l'articolo che scrissi in quella dannata occasione, pubblicato su "Pensalibero"  il 13 settembre 2021 con questo titolo:
"La testa non serve se la mano non fa"
Per come siamo ridotti in Italia, verrebbe spontaneo pensare, che fra i 7982 sindaci italiani ci siano alcuni tanto imbranati da non aver ancora individuato il buco per aprire i chiusini dell’acqua quando diluvia, ed evitare danni da allagamento a persone e cose.
Così il mondo dell’informazione ci ha abituato a pensare almeno nell’ultimo mezzo secolo, a colpi di “piove governo ladro”.
E io come un cretino ho subito questo lavaggio del cervello fino a ieri, convinto che in Italia ai potenti sia marcita la testa. Finché, bagnato fradicio nella mia casa allagata, e con lo scantinato ridotto a piscina, ho capito che è strabismo culturale incolpare la testa se la coda non scaccia le mosche.
Abito nella stessa casa dal 1970. Ho visto eseguire lavori pubblici milionari per scongiurare il rischio allagamenti, ma la strada si continua ad allagare causando danni sempre peggiori e mai risarciti, perché nessuno apre i chiusini quando piove. Li aprono quando spiove per non bagnarsi le scarpe.
Insomma, non sono i Presidenti, i Premier o i Sindaci ad assicurare concreta funzionalità ai sistemi complessi, con milioni di addetti.
Chi assicura manutenzione a migliaia di chiusini, chi svuota cassonetti, chi tappa i buchi delle strade, chi tiene in ordine la segnaletica orizzontale e verticale, chi cura la manutenzione e riparazione di tutto non è il sindaco del comune ma l’esercito dei dipendenti pubblici e privati delle ditte appaltatrici. Se questi soggetti sono presenti all’incasso dei compensi, ma latitano sul posto di lavoro quando dal loro servizio dipende la salvezza e persino la vita di persone e cose, allora il Padreterno elevato alla funzione di sindaco, presidente e persino di governatore del mondo, non basterebbe a garantire funzionalità nemmeno al solo comune di roccacannuccia.
Franco Luceri

venerdì 9 settembre 2022

Dal tasso usurario, alla canna del gas


Ho sempre pensato che gli "onesti" più disonesti del mondo fossero i banchieri strozzini. Gli usurai che macellano usurati, incassando interessi superiori al tasso legale. 
Confesso, ho preso una cantonata e mi scuso con i banchieri: c'è di peggio. Anzi come risarcimento proporrei che siano tutti santificati da vivi e con urgenza, in confronto agli attuali fornitori di prodotti energetici che strozzano l'intera comunità mondiale con aumenti di prezzi astronomici rispetto a 6 mesi fa.
Ma quel che è peggio, la "rapina" viene consumata a norma di legge: vale a dire con la complicità dei legislatori, che emanando leggi facilmente eludibili, acchiappano due piccioni con una fava sola.
Lasciano alle multinazionali la libertà di abusare di interi popoli, e impediscono ai giudici di fermare gli abusi, e di proteggere le vittime. 
Poi con calma chiederanno agli strozzini di versare allo Stato "l'extra profitto". Ma ancora non hanno visto una lira. E se proprio gli verrà da Dio, di quella immensa torta incasseranno le briciole a compenso della loro vergognosa complicità omissiva.
E sapete perché i politici non fermano questo crimine energetico e alimentare? Perché su quelle rapine commerciali "a norma di legge" stanno già incassando una montagna di IVA. E se a quella potranno assommare gli extra profitti dello strozzinaggio (anche solo un assaggio di quel ben di Dio) è tutto grasso che cola.
Il banchiere usuraio fa una fatica cane per derubare e rovinare singoli soggetti, famiglie o imprese. 
Facendo schizzare alle stelle il prezzo del gas e dei generi alimentari, dopo aver ridotto l'offerta, gli strozzini commerciali dell'est e dell'ovest coinvolgono nella rapina o nel danno l'intera comunità mondiale.
Per loro la parola usura, usuraio o strozzino è tremendamente riduttiva.
Insomma, due cose uccidono l'umanità: le azioni violente dei deboli e le omissioni studiate, misurate e legalizzate dei "s-governanti".
Provate ad immaginare che associazione a delinquere ne verrebbe fuori se i politici autorizzassero i banchieri usurai a rapinare interi popoli e poi a spartire la refurtiva con lo Stato.
Avete immaginato bene. È proprio questo che stanno facendo con i colossi industriali (decisamente più potenti e protetti dei Banchieri) che forniscono prodotti energetici e alimentari a mezzo mondo.
Legalizzano la rapina fino a 10 e passa volte il prezzo normale e poi con calma chiederanno ai rapinatori di consegnare allo Stato l'extra profitto, "la refurtiva". Campa cavallo!!! 
Intanto la gente si è svenata per pagare le bollette, oppure è corsa dallo strozzino di fiducia per farsi finanziare.
Per i Banchieri disonesti, gli urli della stampa arrivano in cielo, se qualcuno osa praticare un tasso appena superiore a quello legale. 
Ora, con le imprese del gas libere di aumentare il prezzo di 10 volte e passa, il silenzio della stampa e assordante: ci dicono, tranquilli, è solo un piccolo difetto normativo. Basterà correggere una leggina: magari a babbo morto!
Alla prima notizia dell'invasione russa in Ucraina, del taglio del gas, del grano e delle materie prime; avendo sempre una iperbole incollata alla lingua, azzardai: questa volta ci ricacceranno nelle caverne: in città gli umani non sopravvivono senza cibo e gas per cuocerlo.
Andreotti diceva che "a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai". 
Però temo che questa volta, anche lui come me, si augurerebbe di aver preso una cantonata a pensar male di chi ci vuole amorevolmente alla canna del gas.
Franco Luceri

lunedì 5 settembre 2022

Votando o comprando finanzi la politica amica o nemica


Dove la politica è pesantemente condizionata dal mercato, come quella italiana, non serve aspettare cinque anni per procurarsi attraverso il voto i propri tiranni di fiducia: comprare soprattutto prodotti d'importazione equivale a votare.
Ogni volta che apri il portafoglio e compri un bene o un servizio, è come entrassi in una cabina elettorale, stai facendo politica. Se compri prodotti nazionali  (possibilmente a km 0) sostieni la classe politica del tuo paese, altrimenti stai sostenendo, finanziando e rendendo il tuo paese dipendente da un sistema politico straniero che oggi si comporta da amico, domani, vedi Putin, comprando da lui: gas, materie prime, prodotti alimentari, e chissà cos'altro, stai pagando per subire la sua guerra.
Oppure se chiedi un mutuo ad una banca straniera che fa concorrenza sleale alle banche del tuo paese, paghi per farle fallire.
Comprando straniero negli ultimi 30 anni, in Italia siamo messi così. Siamo alleati dell'America, ma compriamo dalla Russia nemica dell'America.
Dipendiamo da Russia e Cina persino per l'aria che respiriamo. Ma ora si stanno impegnando a toglierci anche il vizio di consumare ossigeno. 
O ci tolgono energia e cibo per ucciderci, oppure ci tengono così tanto alla nostra salute che ci svuotano il portafoglio facendoci pagare tutto a prezzi d'oreficeria.
E in tutto questo la politica italiana è impotente: è sulla sedia a rotelle. 
E non è paralizzata perché siamo in campagna elettorale, e non può affrontare le emergenze, ma perché nei rapporti internazionali economici e finanziari ha poco potere. Quanto un 2 di briscola in una partita a scopa.
Perciò mantenere o rinnovare una classe politica e un governo in queste pietose condizioni, è come aggiungere, (direbbero gli antichi), alla TIGNA, la CAPU MALATA.
Franco Luceri

sabato 3 settembre 2022

Il Bene Comune vive di produttività ma muore di sperequazione


Non ci sono certezze in proposito; ma trasformare un insieme di individui, culturalmente diversi e giuridicamente sovrani, in uno Stato solidale e salvifico; a giudicare dai fatti, forse è lavoro "inadatto agli uomini" direbbe Rousseau.
Perché i cittadini restano proprietari delle loro cose, ma in aggiunta diventano conproprietari dello Stato democratico, col pieno diritto di usufruire dei vantaggi generati da questa istituzione collettiva, ma senza l'obbligo di risarcire le vittime da eventuali danni di malgoverno.
E mancando la responsabilità pubblica, i cittadini crescono l'albero dello Stato con l'illusione di raccogliere solo frutti; ma poi, devastandolo e derubandolo impunemente, a quell'albero finiscono per "impiccarsi" economicamente e oltre (vedi italiani).
Se in Italia ci fosse un modello di Stato socialista e solidale, non ci sarebbe una corsa dissennata a ricoprire incarichi dirigenziali o di governo, col privilegio di raccogliere indebitamente frutti copiosi, perché poi si avrebbe l'obbligo di risarcire gli esclusi e i danneggiati.
Ma negli attuali e anomali modelli occidentali "comuliberisti", (dove non comanda nessuno perché comandano tutti) l'intera classe dirigente corre ad abbuffarsi di privilegi, tanto da uccidere di disagi i governati, e ipotecare il futuro persino ai propri figli e nipoti.
Insomma, volere un popolo fortemente competitivo e produttivo, per farne uno Stato socialista e concretamente solidale, è geniale come volere la moglie ubriaca e la botte piena.
Perché lo Stato socialista muore di improduttività e parassitismo. E quello liberale, di avidità, disonestà e devastazione ambientale inarrestabile.

E tutto quello che noi italiani stiamo subendo e imparando in conseguenza della guerra, del caro gas, del carovita e dello sfascio pubblico a 360 gradi; (24 secoli fa) era già perfettamente chiaro a Platone, che ha tentato inutilmente di metterci in guardia contro le patologie politiche mortali con queste inequivocabili parole:

"Se dei miseri avidi di trarre profitto personale si avventano sul bene pubblico, con tutte le intenzioni di doverne strappare il proprio tornaconto, non sarà possibile avere una Città ben governata, in quanto, essendo il potere oggetto di discordia, una guerra fratricida e intestina prima o poi manderà in rovina i contendenti, e con loro tutto il resto dello Stato."

In 24 secoli, i popoli hanno tentato tutte le forme possibili di cultura sociale, politica ed economica, ma nessuno ha saputo coltivare l'albero del "BENE COMUNE" produttivo, perequativo e libero da parassiti.
Vale a dire protetto da patologie ideologiche devastanti tipo comunismo, liberissimo, statalismo, giustizialismo, burocratismo e oligarchia finanziaria che ora sembrerebbe prevalente quanto a potere tirannico; ma incapace di darsi e governare un "Ordine Mondiale" che non faccia girare a ritroso le lancette della storia.
Franco Luceri

domenica 28 agosto 2022

La debolezza culturale dei popoli rende finti i "poteri forti"


Mettendo sotto i riflettori le notizie scandalistiche e lasciando in ombra le altre, i mezzi di informazione finiscono per convincerci che siamo malgovernati da politici al guinzaglio di banchieri e multinazionali. I cosiddetti "POTERI FORTI" intoccabili dell' "ORDINE MONDIALE", in costante incasinamento a cannonate: giusto per portare l'intera comunità mondiale alla canna del gas.
E nessuno si è mai chiesto: ma questi POTERI FORTI intoccabili, che a volte si comportano da sfruttatori, tiranni e qualcuno persino da criminale, sono davvero così intrinsecamente forti da essere al di sopra di qualunque legge e magistratura nazionale e internazionale, oppure è la debolezza intellettiva della stragrande maggioranza dei governanti e dei governati a renderli tali?
I banchieri se ne stanno buoni buoni nei loro uffici, non chiedono niente a nessuno, non fanno spot pubblicitari, non fanno rapine a mano armata, e sono persino impegnati in giganteschi progetti filantropici. 
Sarebbero più poveri e innocui di barboni se i risparmiatori di tutte le razze, di qualunque livello socio-economico (cittadini, imprese, professionisti e professoroni, e persino istituzioni e Stati) non corressero a riempirgli la cassaforte (leggi la "SANTABARBARA"), dell'arma più potente della bomba atomica: il "DENARO" avanzato. 
Se poi alcuni risparmiatori finiscono "assassinati" grazie a quel denaro che hanno depositato, (ridotti alla bancarotta per tassi usurari e tasse rapina) non sono vittime di omicidio ma di suicidio.
Il banchiere potrebbe persino chiamarli in giudizio per istigazione a delinquere, avendo ricevuto in consegna da loro l'arma più potente del mondo senza averla mai richiesta, e quel che è peggio, col potere insindacabile di usarla a propria discrezione.
E se è l'imprenditore a depositare per decenni i suoi profitti in banca in cambio di un interesse di fame e poi il banchiere lo fa dichiarare fallito, quando non riesce ad onorare i suoi debiti, vuol dire che il banchiere è disonesto, ma solo perché l'imprenditore ha raggiunto il culmine della stupidità.
Quando un imprenditore intelligente ha bisogno di soldi si cerca un socio che contribuisca con un certo ammontare di denaro. In questo modo, il socio, partecipa agli utili dell'azienda ma contribuisce anche alle perdite.
Se invece è un banchiere a fare credito ad un'impresa, è associato solo ai profitti, non alle perdite. Quando arrivano le perdite e il suo credito vacilla, fa dichiarare fallito l'imprenditore e svende i suoi beni anche a un millesimo del loro valore giusto per rientrare in possesso del suo credito.
Quindi la "forza bruta" dei poteri finanziari mondiali poggia sulla debolezza intellettiva (leggi stupidità) della massa dei risparmiatori che attingono il salario dall'impresa, ma non comprano dall'impresa in cui hanno prodotto beni o servizi, per restituirlo; né lo restituiscono come finanziamento al loro datore di lavoro (che gli garantisce dignità famiglia e vita), se lo sanno momentaneamente in difficoltà.
Corrono a consegnarlo al banchiere, che a volte si comporta da Killer delle piccole e medie imprese. 
Quando l'impresa è ferita a morte da burocrazia, sindacati e fisco e non è più in grado di onorare i suoi debiti, per scarse vendite o alti tassi e tasse, la fanno fallire, e rimandano a casa i lavoratori senza salario: o come si dice brutalmente, "con una mano avanti e una dietro".
E questo mostruoso livello di stupidità collettiva, in materia di Finanza, accomuna tutti gli umani: barboni e baroni, accademici e industriali, politici e giudici, direttori, amministratori e presidenti.
Servirebbe un vaccino contro la devastante pandemia della stupidità finanziaria, che ormai rasenta la "pazzia collettiva"; ma temo che l'umanità faccia prima ad estinguersi, che a smetterla di sragionare in materia di risparmio e di credito.
Guadagnare denari lavorando in una piccola azienda, ma comprare da una grossa multinazionale, o correre a consegnare risparmi ad una banca mondiale, pur sapendo che l'impresa che ti sta dando salario e vita è in difficoltà, è purissima pazzia. È autolesionismo individuale e collettivo della "migliore" qualità.
Perché il sistema bancario di cui ti fidi ciecamente, quando meno te lo aspetti, presterà il tuo denaro a tassi rapina a l'impresa che ti sta dando occupazione e salario, e facendo fallire il tuo datore di lavoro ti rimanderà a casa disoccupato.
Tu odierai il tuo datore di lavoro che col salario ti ha aiutato a farti una famiglia e una dignitosa posizione sociale, e amerai il banchiere che, usando da strozzino i tuoi risparmi, e condizionando la politica ad imporre alle piccole imprese tasse rapina; oltre al tuo presente sfascia il futuro ai tuoi figli e nipoti.
Legali o criminali che siano, i "POTERI FORTI" governano un "ORDINE MONDIALE" che sta cadendo a brandelli come la pelle di un ustionato e su un pianeta ormai seriamente intenzionato, a colpi di ingovernabili calamità naturali, desertificazioni, epidemie e carestie, a sfrattare l'intera umanità.
Forse è il caso che i popoli si riprendano la sovranità monetaria: il controllo del potere finanziario, senza il quale rischiano di perdere anche l'illusione di quello politico.
Franco Luceri

domenica 21 agosto 2022

Attenti agli incendi finanziari, i pompieri li spengono a cannonate


Non è garantita la bontà delle mie deduzioni e rischio pure di passare per blasfemo, ma non ho scelta.
Delle due l'una: o il Padreterno si è avventurato a creare un pianeta senza sapere come renderlo funzionante; oppure, (come penso io) ha dovuto suo malgrado riempirlo di problemi e di catastrofi per evitare che gli umani, creati a sua immagine e somiglianza, ma pur sempre "umani": in assenza di problemi da risolvere, diventassero stupidi e oltre.
Ma aihnoi, il progetto divino "umani sempre più intelligenti", indotti dalla natura a cancellare i problemi con le soluzioni", si è rivelato fallimentare alla grande.
Manca solo che il Padreterno debba appaiare personalmente "soluzioni e problemi" come i calzini all'uscita dalla lavatrice, per evitare che noi umani stupidi o matti da legare, si affronti persino il problema zanzare a cannonate.
I sistemi socio politico economici messi in piedi dai singoli Stati, emulano la Creazione Divina aggiungendo problemi a problemi. E pure Dio non ci ha assicurato una fornitura di problemi per fare profitti moltiplicandoli, ma per moltiplicarci i neuroni tentando di risolverli.
Nel Creato, l'acqua evapora "democraticamente" su ogni centimetro quadro del pianeta, ma la pioggia non bagna ovunque. Dove non piove, vivi o morti, dobbiamo portare l'acqua per conservare vivibile il territorio. Viceversa, seccano uomini animali e cose. Và a fuoco tutto, e poi senza acqua, addio soluzioni ecocompatibili.
Il fuoco spinto dal vento avanza inesorabile e può mangiarsi un intero stato o un intero continente senza fare indigestione. Dove manca l'acqua è desertificazione, catastrofe annunciata: morte garantita prima per gli animali, poi per le piante, poi per gli uomini.
E il problema denaro, che è alla base di qualunque sistema Stato, andrebbe governato con la stessa logica del problema acqua. Perché dove manca il denaro è default: è rogo finanziario assassino.
Al pari dell'acqua, comprando e pagando, il denaro evapora dalle tasche dei consumatori su tutto il pianeta. 
Ma poi non rientra mai nelle stesse tasche da cui è uscito.
La ricchezza evaporata si converte in "nuvole" di profitti che corrono a svuotarsi e a seppellire di contanti banche e multinazionali.
Da lì dovrebbero ri-partire gli "acquedotti della perequazione", per bagnare le zone dove il denaro è uscito a colpi di tassi, tasse, disservizi pubblici e inflazione, ma non è rientrato. 
Perché nelle zone afflitte da "siccità", (da carenza di salari, servizi, profitti da lavoro autonomo e giustizia sociale di tutte le razze) poi è inevitabile che si sviluppino "incendi sociali": disoccupazione, fallimenti, corruzione, burocrazia, mafia, criminalità, terrorismo, guerra civile, Ecc. Ecc. Ecc .
Basta seguire le previsioni meteo e si capisce che tutti i problemi dell'umanità sono consequenziali al naturale problema acqua, a cui, governando da strozzini a livello planetario, si aggiunge il problema denaro, che invece dovrebbe essere la soluzione geniale e tempestiva.
Negli ultimi giorni il maltempo ha flagellato il Sud soprattutto Sicilia, Sardegna e Calabria tra alluvioni e bombe d'acqua.
L'acqua serviva a nord dove il Po era a secco, serviva alla Francia che bruciava da giorni e poi s'è aggiunta anche la Spagna; ma il Padreterno l'ha spedita nel sud Italia dove non serviva. E quando l'ha riportata a nord, a colpi di nubifragi e trombe d'aria ha prodotto devastazioni per miliardi.
Col denaro, in mano a governanti incapaci o corrotti, servi di industriali e banchieri succede altrettanto.
Almeno da un secolo, il sud Italia ha bisogno di risorse finanziarie, perché il denaro evapora ovunque come costo, ma come ricavo piove solo al nord.
È come se Dio ci dicesse, dove io non porto l'acqua, portatela se ci tenete a vivere. E col denaro fate altrettanto. Correte a portarlo dove è evaporato e non è piovuto; altrimenti il sistema socio politico economico locale, nazionale o mondiale va a fuoco. E poi i "canadair" istituzionali: Draghi, Biden, Putin o Xi Jinping, la BCE e tutte le banche mondiali in fila indiana, non basteranno a spegnere il rogo ingovernabile della Prima Guerra Economico Finanziaria Mondiale in atto, e peggio ancora, il diluvio di default che malauguratamente potrebbero seguire.
Charles de Gaulle diceva che:
"La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici."
Infatti Putin, sul fronte ucraino, lo ha preso in parola e la politica l'ha delegata ai Generali.
E nel mercato globale le sanzioni e contro sanzioni ammazza poveri e salva ricchi le stanno sparando a raffica gli "scolaretti" politici, sotto dettatura dei "prof": banchieri e industriali; giusto per scatenare la peggiore apocalisse inflattiva degli ultimi tre quarti di secolo. Una forma raffinatissima e legalissima di assalto alla diligenza.
E ora, che Dio ce la mandi buona !
Franco Luceri

sabato 13 agosto 2022

La guerra in Ucraina è diventata prima guerra economica mondiale


Se il mondo dell'informazione vi mette sotto il naso una notizia eclatante voi fingete di abboccare; ma sapendo bene che quella che vi stanno servendo è una mezza verità. Vi lasciano volutamente al buio per sfruttare in tutti i sensi possibili l'ignoranza e la credulità popolare.
Se due rapinatori entrano in banca dalla porta principale e terrorizzano la clientela, non lasciatevi prendere dal panico; sicuramente stanno recitando un copione: il grosso danno si sta consumando altrove.
Le "pulizie di primavera" le stanno facendo personalmente dietro il palcoscenico i proprietari o i cassieri della banca. Hanno già messo in valigia tutti i contanti (il sangue dei risparmiatori) e corrono a depositarli al sicuro in qualche paradiso fiscale o a goderseli alle Maldive. E come da copione, ai manovali del crimine avranno lasciato la loro mazzetta di contanti alla cassa.
Non posso fornirvi garanzie scientifiche, qua lo dico e qua lo nego.
Ma quando Putin minaccia un conflitto atomico sta bleffando come i rapinatori di cui sopra. La bomba atomica è un reperto archeologico inutilizzabile. Se lo avessero capito in tempo avrebbero fermato la produzione di quelle porcherie, perché "troppo democratiche", poco intelligenti e poco rispettose dei ricchi oligarchi mondiali piglia tutto.
Anche se ne facessero un uso mirato per uccidere solo poveri, alla lunga, gli effetti dell'atomica, se non sulla vita dei ricchi guerrafondai, (intanati come topi nei bunker atomici) si abbatterebbero sulla loro amatissima borsa.
Perciò il Putin che parla di guerra atomica, sta bleffando. Le sue sparate servono a farci considerare come male minore o persino come benedizione Divina, la PRIMA GUERRA ECONOMICO FINANZIARIA MONDIALE, studiata scientificamente da multinazionali e banche per ripulire a colpi di embarghi e contro embarghi tutti i risparmi della comunità mondiale, facendo prima mancare e poi schizzare alle stelle anche il prezzo dell'aria.
Così chi vorrà rimanere vivo sulla terra, accetterà obtorto collo, di farsi scippare della borsa per tenersi stretta la vita. E i poveri del mondo che non avranno risorse finanziarie per reggere a questo moderno assalto alla dirigenza comprando a prezzi stratosferici, moriranno per fame, sete, malattia o guerra civile. 
Franco Luceri

sabato 6 agosto 2022

Se sbagli consumi o risparmi scateni un effetto domino ingovernabile


Se i popoli trovassero, nel tempo e luogo in cui vivono, l'ottimale punto di equilibrio tra consumo e risparmio delle risorse prodotte o disponibili, non avrebbero altro da fare, che grattarsi l'ombelico.
Viceversa, tendendo a strafare, si finisce sepolti vivi da catastrofi sociali, economiche ed ecologiche inesauribili e ingovernabili.
Da un secolo, noi occidentali produciamo, rubiamo, consumiamo, distruggiamo e inquiniamo da matti, istigati da cultura, politica e mercato inqualificabili. 
E ora stanno arrivando al pettine con effetto domino, tutti i nodi economico-ecologico-finanziari che hanno devastato i popoli e il territorio di consumi folli e risparmi suicidi e persino assassini.
A queste calamità ingovernabili, i potenti del mondo fingono di mettere riparo a cannonate in Ucraina e sanzioni in Occidente, per creare la giusta condizione di pericolo anzi di terrore (più nota come "economia di guerra") che giustifichi qualunque speculazione criminale sulla borsa e la vita dell'intera comunità mondiale, con aumenti di prezzo (da rapina a mano armata) su prodotti energetici, alimentari e medicinali, fino a negare il diritto alla vita ai popoli poveri del mondo che non avendo i soldi per comprarli, rischiano di non uscire vivi da questa fratricida guerra economica, forse peggiore dell'atomica.
Un "BARBARO DIS-ORDINE MONDIALE", da cui nessun Popolo (fosse pure la prima potenza industriale) riesce a sottrarsi singolarmente.
I morti per carestia, epidemia, tirannia, guerra e desertificazione, ora concentrati nella parte povera del mondo dove lo sterminio è in corso da decenni, potrebbero estendersi anche in quella ricca europea e americana che si crede ingenuamente fuori pericolo, per aver puntato a l'arricchimento dei ricchi, con sfruttamento criminale dei poveri.
E a tanto siamo arrivati noi europei (italiani in primis) che ci illudiamo di essere sovrani e di auto governarci, ma lasciamo che i nostri governanti finiscano portati al guinzaglio come cagnolini dai grandi padroni piglia tutto della finanza e del mercato mondiale che hanno una sola finalità: asservire e sfruttare a piacimento l'intera comunità di 8 miliardi di umani.
La soluzione è un autentico rompicapo ma non impossibile: basta bagnare le munizioni ai guerrafondai, smettendo di concentrare il denaro (vera atomica del terzo millennio) in mano ai "paperoni" della finanza e del mercato, che fingono di proteggerci la vita per svuotarci scientificamente la borsa.
Franco Luceri

sabato 30 luglio 2022

Cambiare le leggi, è giusto come cambiare mutande senza lavarsi


Non esiste gregge di "pecore bianche" che non sia tappezzato da esemplari di "pecora nera" riverniciati. 
E il più grave errore che possa commettere un popolo, è chiedere alla politica di produrre leggi sempre più mirate alla definizione del crimine, invece di lasciare che sia la magistratura ad individuare e spedire dietro le sbarre i farabutti che nessuna legge potrà mai eliminare del tutto e per sempre.
Ma procedendo per questa via, (anzi mulattiera), la nostra illuminata classe intellettuale prestata alla politica, ha collezionato in tre quarti di secolo una produzione di leggi e di codici superiore a tutti i 27 stati d'Europa. Ottenendo come grandioso risultato la moltiplicazione patologica dei farabutti privati e degli irresponsabili pubblici. Paralisi delle istituzioni e della Giustizia in primis.
Sotto la pressione ossessiva di intellettuali e giornalisti; a colpi di leggi cervellotiche, la politica ha finito per sottoporre a mutazione culturale (leggi scimunire) l'intero Popolo italiano, fingendo di ripulirlo da irresponsabili e approfittatori.
Quando è arcinoto dalle origini del uomo, che tutte le categorie, dalla più umile alla più eccellente, dalla più onesta alla più criminale sono tutte contaminate di soggetti "bianchi" con coscienza più nera della mezzanotte che andrebbero assicurati alle patrie galere. Ma per questo, prima e più delle leggi, servono burocrati e magistrati.
Invece l'inefficienza cronica del potere giudiziario e la pressione qualunquista del mondo della cultura, induce ancora la politica a restringere sempre più le libertà della maggioranza degli onesti con la pretesa irrazionale di liberarli (a colpi di leggi sconcluse e farraginose) da quella minoranza di soggetti indegni che creano danni irreparabili per la collettività. Lavoro che compete alla magistratura se provvista di uomini, mezzi, autonomia e libertà sufficienti.
Insomma, l'urgenza di migliorare le leggi è un falso problema politico e un drammatico problema giudiziario. 
Il vero rompicapo è far funzionare le istituzioni. Perché la carenza o peggio l'assenza di burocrazia degna di questo nome e di giustizia libera e autonoma, può farci sembrare difettosa anche la Costituzione italiana e persino i Dieci Comandamenti.
Se si organizzasse decentemente il sistema burocratico e giudiziario non dovremmo più piangerci addosso per il reddito di cittadinanza finito in mano ad un sacco di "Pecore Nere", cosa che ci indurrebbe ad abolirlo pur sapendo che quella misura politica sta alleviando la povertà a quasi tre milioni di soggetti bisognosi a cui è stato giustamente assegnato. 
Servirebbero i "netturbini burocratici e giudiziari" per tenere pulita l'Italia dagli italiani approfittatori di professione.
La storia insegna che nemmeno la categoria dei preti (vedi preti pedofili) e forse nemmeno dei Papi è risultata esente da coscienze "affumicate". Allora che facciamo? Aboliamo i preti i Papi e il Vaticano?
Perciò, spingere ossessivamente la politica a cambiare le leggi con la stessa frequenza delle mutande, invece di mettere la burocrazia in condizione di amministrare e la giustizia di sentenziare, è tragica e suicida devastazione politica, economica e ambientale.
Franco Luceri

sabato 23 luglio 2022

Il Po asciutto è la metafora del PIL evaporato


Noi umani pensiamo ancora da cavernicoli che solo la guerra possa salvare il salvabile. Non abbiamo ancora capito che il sistema economico ed ecologico è talmente complesso, interdipendente e delicato, che le stesse devastazioni della guerra e persino "migliori", si possono ottenere senza rumore.
Basta frenare, disarticolare o bloccare a colpi di scelte politiche dissennate o criminali, anche soltanto uno dei sottosistemi umani o ambientali e il diluvio di catastrofi ingovernabili è assicurato per decenni o secoli.
Nel complesso sistema agricolo, il contadino dissoda, concima, semina, annaffia, raccoglie, consuma, risparmia. Ma se a questo sistema, per cause naturali o imputabili all'uomo, (come spedire i contadini al fronte per uccidere o morire anziché zappare, o distruggere le sementi, o far mancare l'acqua) viene a guastarsi anche un solo passaggio; il sistema è distrutto e la popolazione umana e/o animale finisce affamata e condannata a migrare o a morire. 
Per carenza di pioggia, a nord si è abbassato il livello del Po, e quest'anno miliardi di prodotti agricoli potrebbero andare perduti. Ma guai a considerare questo un caso limite. È la tragica metafora del disumano sistema economico ed ecologico mondiale.
I sistemi complessi sono come una ruota di bicicletta. Se mentre gira ci infili un bastone addio sistema.
La filosofia contadina del dissoda, concima, semina, annaffia, raccogli, consuma e risparmia è la sola filosofia capace di tenere in vita umanità e pianeta da milioni di anni.
La cultura, la politica, il mercato e la finanza non hanno niente di intelligente e umano da aggiungere. Se fanno saltare anche un solo raggio alla ruota del buon funzionamento della natura e del sistema socio economico, inceppano o devastano tutto.
A quel punto non basta il Padre Eterno per evitare danni all'umanità e al pianeta se è stato pericolosamente sbilanciato, inceppato o disarticolato anche solo un passaggio, ai quattro sottosistemi economici fondamentali: investimento, produzione, consumo, risparmio.
La politica e la Finanza che si arrovellano il cervello per salvare a cannonate ciò che la "pace bestiale" ha rovinato o distrutto, di sistemi complessi non hanno la più pallida idea.
Se un territorio, perde per evaporazione 100 litri di acqua, ma poi non incassa altrettanta pioggia, è condannato alla desertificazione e alla lunga, allo spopolamento.
In economia il problema è identico. Se un imprenditore investe 100 per produrre beni o servizi; quando li vende, deve incassare almeno 100 per finire in pareggio. Ma per essere indotto a tenere in vita l'impresa, deve poter guadagnare un margine accettabile di profitto, altrimenti, se lo condanni a collezionare pareggi o perdite licenzia e chiude.
In economia nessuno si preoccupa di far piovere il denaro che a causa di tassi e tasse inique, ha fatto evaporare dalle tasche degli Imprenditori.
Banchieri ed esattori sono semplici pompe di "vapore" finanziario, fanno evaporare il denaro liquido dalle tasche di clienti, utenti, pazienti, commercianti, risparmiatori e contribuenti, ma non lo convertono mai in pioggia di profitti per le imprese, salari e pensioni per famiglie dissanguate, per restituire almeno una parte del maltolto.
Il Po finito a secco e i ghiacciai della Marmolada in costante scioglimento suggeriscono anzi urlano alla classe culturale, politica e finanziaria (insomma ai potenti impotenti del mondo) che usano da soluzione il fracasso della guerra e delle sanzioni, un modo silenzioso e vincente per mettere riparo ai guasti socio economici ed ecologici.
Dove il denaro degli Imprenditori evapora e non piove mai, per rapacità finanziaria e tributaria, salari e pensioni da fare, scarsi consumi, burocrazia inefficiente, servizi da terzo mondo, corruzione politica e Giustizia desaparecidos, è desertificazione economica ed ecologica a 360 gradi.
E da lì al default e alla guerra civile è solo questione di tempo.
Franco Luceri

sabato 16 luglio 2022

Chi scatena le guerre il mercato o la politica?


Dopo il 1990, la globalizzazione selvaggia ha dato l'ultimo colpo di grazia alle economie autarchiche. 
I popoli ricchi europei e americani, inseguendo i prezzi competitivi dei paesi orientali, i guai se li sono cercati da soli. E ora con la guerra in Ucraina, i nostri amati e generosi fornitori russi, il conto ce lo stanno presentando con gli interessi.
Gran parte del denaro prodotto nelle ricche democrazie occidentali, essendo la massa dei consumatori alla ricerca del basso prezzo, e i Paperoni del grosso affare, è finito in mano ai tiranni del resto del mondo, che, affamando i loro popoli, non hanno mai avuto difficoltà con l'esca del prezzo competitivo ad acchiappare stupidi consumatori occidentali e "contabili" impegnati a fare "conti fasulli" senza "l'oste" Putin.
Comprando orientale, gli occidentali hanno preso due piccioni defunti con una fava sola: hanno ridotto al fallimento le imprese nazionali per eccesso di prodotti invenduti, e arricchito di profitti le imprese straniere.
Mentre le trivelle arrugginiscono in mare, noi italiani importiamo gas dalla Russia per un miliardo di euro al giorno e finanziamo Putin che stermina e uccide in Ucraina.
In questo modo ci siamo offerti allegramente prigionieri a tutti "gli amici" tiranni del pianeta, aspettando che ci dichiarino guerra economica raddoppiando i prezzi o azzerando le forniture strategiche: di prodotti energetici, materie prime e persino generi salvavita, grano e olio; con la stessa feroce volontà di sterminio che ci mettono nella guerra assassina contro gli ucraini. 
Posto che Russia e Ucraina sono i più ricchi granai del mondo, distruggendo o negando le forniture di grano possono uccidere milioni di persone povere in oggi angolo del pianeta, senza torcergli un capello. 
Finché la comunità mondiale sarà "politicamente" in guerra, non potrà mai essere equamente produttiva e perequativa in pace.
Chi, alla fine del comunismo ha considerato un buon affare rendere l'occidente dipendente dall'oriente, per una marea di prodotti salvavita, ha svenduto per carne da macello, i popoli democratici ai tiranni.
A l'origine dei peggiori guai, c'è sempre e solo la politica delle grandi potenze che firmando armistizi finti, continuano a passare senza scrupoli dalla guerra fredda, alla pace sterminatrice.
Coi politici che minacciano sfracelli di tutte le razze H24, i  generali che devastano e uccidono in guerra, e le multinazionali che travestendo la guerra da pace, e persino da intervento umanitario, sfruttano, affamano e conservano poveri i poveri, per continuare a finanziare e arricchire all'infinito i ricchi.
E uscire vivi da questa caricatura di "ordine mondiale globalizzato a casaccio", è decisamente più rischioso ché spostarsi armi e bagagli a vivere nella giungla fra bestie fameliche.
Non potrei giurarci, ma ho il sospetto che l'intera comunità mondiale non sarebbe caduta nel tritacarne della globalizzazione se avesse consolidato il muro di Berlino invece di abbatterlo.
Franco Luceri

mercoledì 13 luglio 2022

Chi non vuole le tasse inversamente proporzionali al rischio?


Il compianto professor Giovanni Sartori, nel 2007 fece la radiografia al sistema Italia con queste inequivocabili parole:
"Nessuno in Italia vuole correre rischi. È un paese conformista. Che si è oramai seduto sulle poltrone che occupa. Non ha grandi visioni né del futuro né del presente. Diciamo che sostanzialmente è un paese che tira a non perdere il posto."
Giovanni Sartori (1924-2017), Annozero, 20 settembre 2007
Sono passati 15 anni, e sicuramente oggi il professor Sartori vedrebbe la barca Italia ancora più inclinata, più ricca di falle e a rischio affondamento.
La razza italica con un sano istinto animale per il rischio d'impresa o al meglio con la vocazione per il lavoro autonomo, è praticamente estinta.
I più si accalcano per la ricerca di lavoro e profitto nelle zone a rischio minimo, profitto massimo e magari esentasse, sbilanciando pericolosamente il sistema.
Così la barca Italia continua a perdere competitiva, è sempre più povera di PIL tassabile, inbarca debito pubblico a miliardi e con l'ultimo colpo di grazia inferto dalla guerra in Ucraina, dalle sanzioni e contro sanzioni rischia seriamente il default.
Ecco perché, pur con tutti i limiti della mia povera cultura, mi sono permesso di definire "rivoluzione copernicana", la tassazione inversamente proporzionale al rischio. Un'idea geniale dell'amico tributarista Luciano Dissegna, (ora gentilmente ospitato dal Direttore Nicola Cariglia su questo giornale).
Se un popolo ha sviluppato una forte intolleranza al rischio, la medicina per alleviare questa intolleranza è quella di Luciano Dissegna, che osservando per decenni gli effetti nefasti di quella malattia diagnosticata da Sartori, ha pensato un modello matematico di tassazione più alta per chi rischia meno e più bassa per chi rischia di più.
Ma da questo orecchio, in Italia non ci sente la cultura, non ci sente la politica e non ci sente la finanza. Chi è stato così ingenuo da scegliere il rischio di impresa finisce spremuto e gettato come un limone. Perché?
Fatevi questa domanda e datevi una risposta.
Franco Luceri