venerdì 27 luglio 2018

I ministri sono agnelli sacrificali sull'altare dei lupi


Non mi ritengo abbastanza informato sui problemi italiani e sul potere dei governanti di risolverli. Perciò, per semplice onestà, mi astengo dal giudicare ministri sottosegretari e Premier. Chi vuol pontificare al posto mio si accomodi.
Io a naso, temo che un ministero possa essere il crocevia di tutti i problemi del Popolo e dello Stato, e che là, per sovrappiù, converga un tale groviglio di interessi sporchi e puliti di tutte le razze culturali, sindacali, economici, finanziari e politici nazionali e internazionali che un ministro o un Premier debba essere più che padreterno per ritornare a casa senza essere completamente rincoglionito.
O debba essere stupido o matto e non avere la minima percezione in che guaio si mette entrando in un ministero con la quasi certezza di uscirne Crocifisso, dovendo risanare le piaghe dei poveri con le elemosine dei ricchi, che sono talmente generosi da sganciare 1 euro dopo che gli avrai assicurato un profitto netto di 100 o 1000 euroni.
Tutte le istituzioni democratiche sono piene anzi straripanti di carnefici, ma i ministri che governano un popolo sono le vittime sacrificali di tutti i potenti che esercitano un potere e magari ne abusano pure senza la minima responsabilità.
Tutti possono mimetizzarsi dietro al paravento del "abbiamo rispettato la legge" e farsi di fatto i loro sporchi interessi.
Se il ministro deve rispettare la legge ci conserva lo sfascio così come è, e se la cambia è quasi impossibile che lo faccia a vantaggio dei più e a danno dei meno. Perciò il ministro ha una valanga di scelte possibili ma riguardanti solo la marca, la forma, il colore e la dimensione del cappello da allungare al ricco quando va a chiedergli l'elemosina in nome e per conto dei poveri che lo hanno votato e che niente niente sono già attrezzati a lapidarlo.
Chi aspetta di incassare il reddito di cittadinanza che avrà in sogno. E chi sogna di passare da contribuente rapinato ad impositore di tributi verso lo Stato. Campa cavallo che l'erba cresce!
Lo so che non vi piacerà quello che sto per dire,  ma in una democrazia c'è una sola politica che cambia in meglio le cose, è quella che cambia in meglio i cittadini con una istruzione e informazione migliore.
Ma in attesa di un simile miracolo i ministri vanno aiutati non criticati.
Chi critica le idee degli altri, sa di non avere idee proprie da suggerire e nasconde dietro la critica la sua crassa  ignoranza.

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