venerdì 25 aprile 2025

Il sapere asservito a l'avere salva o uccide?






Se è giusto pensare che in origine è stata l'ignoranza a rendere i cavernicoli bellicosi e assassini a colpi di clava; ora che a scatenare le guerre sono gli scienziati della cultura, asserviti a politica, economia e finanza, e armati fino ai denti di doppia intelligenza naturale e artificiale, a chi imputiamo i massacri quotidiani in giro per il mondo, allo scemo del villaggio analfabeta?
Il cervello umano non è un mezzo meccanico o elettrico che lo accendi o spegni a piacimento. 
Grazie a questa naturale predisposizione, il cervello parte autonomamente anche mentre dormiamo alla ricerca della migliore soluzione possibile quando si sente aggredito da un problema che potrebbe nuocergli gravemente.
Se invece l'individuo ha raggiunto un livello di cultura e/o benessere che gli consente di liberarsi da solo o a pagamento di tutti i suoi problemi importanti, i suoi neuroni iniziano a fare domanda di pensione e vanno in letargo; e fino a quando persiste la condizione di benessere e di irresponsabilità giuridicamente garantita e tutelata, non li sveglia più manco l'apocalisse.
Perciò rassegniamoci; noi umani non siamo controllori del nostro cervello ma controllati. 
Se invece non abbiamo mai conosciuto né pericolo, né bisogno, né responsabilità, e continuiamo a vivere in una condizione giuridica ed economica garantita e protetta, tale da avere tutti i bisogni primari e secondari perfettamente soddisfatti; senza saperlo ci portiamo in giro un "cervello spento", anche se ci illudiamo di avere controllo e consapevolezza della realtà senza confini.
In queste pietose condizioni di letargo intellettivo, per assenza o carenza di pericoli o bisogni personali incombenti, ci si trova senza volerlo e saperlo.

(In questo momento, nel mondo sono attivi 56 conflitti armati, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale.  Questi conflitti coinvolgono almeno 92 paesi, compresa l'Italia, e hanno causato più di 233.000 vittime nel solo 2024).

Se la conoscenza rende l'uomo stupido, ingordo e feroce più dell'ignoranza, vuol dire che l'istruzione e l'informazione non sono un argine alla barbarie della guerra, perché invece di maturare cervelli, lavorano ad ingrassare portafogli.

Il pittore spagnolo Francisco Goya diceva: "il sonno della ragione genera mostri". 

È come un sensore di movimento di cui nessuno ha il diretto controllo, perché è attivato dai mutamenti del sistema socio, politico, economico, ambientale.

San Giovanni. B. Scalabrini diceva: "Miei cari, l'uomo si agita ma Dio lo conduce".

Se le condizioni ambientali disagiate in cui siamo vissuti, ci hanno sviluppato un cervello da vero cane da guardia, qualcosa di buono riusciamo a capirla e farla anche dopo.

Una sola categoria di soggetti sa quanto è pericoloso vivere a cervello spento: i GENI.
Thomas Mann diceva: quando non ha problemi propri o altrui di cui occuparsi, il genio si tiene sveglio inventando problemi e cercando soluzioni.
Ma questo tipo di umani "anarchici" che hanno gli occhi aperti e il "cervello in ebollizione" anche quando dormono, oggi che il genere umano sembra disperso nel buio della stupidità, dell'egoismo e della violenza, si direbbero a rischio estinzione come i panda.
Se il mondo, a colpi di benessere crescente ci spegne il cervello, c'è un solo modo intelligente per conservarci accesi i neuroni: "FARCI CARICO DEL DISAGIO DI CHI NON SA, NON HA, NON PUÒ" come ha fatto Santa Teresa di Calcutta che nacque ricca, ma visse con e per i poveri.
O come ha fatto Papa Francesco, che fino all'ultimo respiro ha sentito con rara sensibilità, il dolore dei poveri, malati, deboli, indifesi e straziante il dolore per lo stillicidio quotidiano delle vittime della "terza guerra mondiale combattuta a pezzi", (così la chiamava il Papa).

Perciò, per il bene de L'UMANITÀ,  il SAPERE va messo al servizio dell' ESSERE, rendendo umani e solidali i popoli.
Perché metterlo al servizio dell' "AVERE DEI PAPERONI", è a dir poco apocalittico.

Il miracolo della botte piena e della moglie ubriaca prima o poi a qualcuno riuscirà. 
Ma impiegare il sapere umano da "pediluvio", per tenere in buona salute le gambe della Finanza mondiale e la Testa dei popoli, è una tragica illusione.
Franco Luceri

sabato 12 aprile 2025

L'illuminante insegnamento del sasso "pedagogista muto"





Un autore anonimo, illuminato dall'eloquenza del sasso, ha dedotto che al mondo non esistono i mezzi sbagliati. Responsabili di un uso costruttivo o distruttivo di qualunque cosa, reale o virtuale, sono sempre e soltanto gli uomini.

"La persona distratta vi è inciampata.
Quella violenta, l'ha usato come proiettile.
L'imprenditore l'ha usato per costruire.
Davide uccise Golia
E Michelangelo ne fece la più bella scultura.
La differenza non l'ha fatta il sasso, ma l'uomo".


Se noi umani accettassimo l'insegnamento del "pedagogista muto" chiamato sasso, capiremmo che è sempre la diversa qualità degli uomini che le progettano, producono, usano e valutano, a qualificare le cose, gli oggetti, i mezzi virtuali e reali, privati e pubblici.

La stessa automobile guidata da due autisti diversi produce effetti diversi: salva, danneggia o uccide passeggeri o passanti, perché è sempre e solo la qualità del soggetto a qualificare l'oggetto che ha in uso.
Anche lo stesso bisturi in mano a due chirurghi diversi, usato con maggiore o minore perizia produce effetti diversi: salva o uccide.
Ecco perché in Italia non è bastata la Costituzione più bella del mondo, per fare altrettanto belli i "sassi istituzionali": scuola, stampa, politica, burocrazia, giustizia, mercato, finanza e governo, perché affidati a soggetti di diversa qualità intellettiva e morale, non sempre e non tutti idonei a qualificare in positivo le istituzioni col proprio servizio intelligente, onesto e responsabile.
Così eccellenze e deficienze si alternano sempre e dovunque nella macchina dello Stato e nella collettività; e di riflesso nelle imprese e nelle famiglie: sempre e solo per merito o colpa degli uomini mai dei mezzi.

Esaltare o denigrare a tempo pieno le istituzioni, non è solamente miope, è demenziale. Perché se il mezzo istituzione è affidato ad un autista "diversamente abile", ciò che dovrebbe essere soluzione, è garantito che si tramuti all'istante in problema.
È il burocrate, il professionista o il politico imbranato che andrebbe tenuto a rispettosa distanza dalla "Casa Comune" Stato, o rimosso all'istante, se esiste la prova inoppugnabile che un servitore dello Stato o della collettività sta producendo solo danni e vittime.
Perché, chi usa da cane il sapere, l'avere e il potere, che sono la "forza legale" dello Stato, non distrugge solo cittadini, imprese e famiglie oneste che dovrebbe renderle produttive prima di tassarle; e non mina solo la credibilità e la fiducia nelle istituzioni, ma danneggia in massa tutti i dipendenti pubblici e tutti i professionisti meritevoli di stima e rispetto, che quotidianamente servono con fatica, responsabilità ed onestà utenti, clienti e contribuenti.
Lo Stato liberale vive rendendo produttivi i cittadini e si autofinanzia tassandoli. Ma se alcuni addetti ai lavori assolvono queste due funzioni da cani, danneggiando il popolo produttore e contribuente onesto e lo Stato impositore vanno resi inoffensivi.
Chi pensa che in Italia sia urgente riformare lo Stato, chieda lumi al "sasso pedagogista muto"; gli suggerirà di cominciare dalla riforma dei cervelli
Di quella pericolosa minoranza di burocrati, professionisti, industriali, banchieri e politici che ormai sono giuridicamente e giudiziariamente ingovernabili, come se fossero nati con licenza di sfruttare, asservire e tiranneggiare impunemente.

Rassegniamoci. I problemi oggettivi sono inventati per giustificare i fallimenti propri o altrui. Le soluzioni oggettive sono opera della rara e geniale creatività umana.
L'impareggiabile Albert Einstein diceva: "tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa".

Pensare di migliorare il mondo guastando cervelli e aggiustando cose, per trarre maggiori profitti dallo sterminio di interi popoli, oltre che criminale è demenziale.
Franco Luceri

sabato 5 aprile 2025

Due "civilissime" certezze: guerra di Putin e dazi di Trump





È così vecchia la fissazione degli umani di scatenare guerre, da indurci a sospettare che la scintilla originaria sia stata l'odio fra due popoli di caverne confinanti, condannati a contendersi le stesse risorse naturali.

Ma anche se all'origine è stato l'odio ad armare gli umani, da millenni le cause sono l'amore dei potenti per il denaro e il potere. 
 
Pensate davvero che ucraini e russi in guerra dal 24 febbraio 2022, siano divisi da un odio viscerale? Io credo che qualunque popolo se avesse potere farebbe durare la guerra non più di 5 minuti. Correrebbe ad fronte ad abbracciare il nemico.

Ma la guerra serve ai maneggioni del sistema economico, che essendo produttori di armi e finanziatori (a strozzo) di governanti falliti, hanno il potere di scatelarla e la convenienza a fermarla, solo dopo aver finito di svuotare gli arsenali (per tornare a riempirli) e riempito le casseforti di prodotti finanziari realizzati facendo buttare il sangue ai popoli.

La vera economia di pace rende molto meno dell'economia di guerra. E quando industriali e banchieri (compagni di merende) vedono dimagrire i profitti in tempo di pace e ingrassare gli arsenali di armi invendute, corrono ai ripari scatenando una guerra.

In altre parole, la guerra e figlia della pace demenziale dei potenti. Sbagliando cultura, politica e giustizia accumulano debiti, e poi risanano l'economia malata derubando altri popoli.
Alla sconcertante e insanabile fallibilità umana: culturale, politica, giudiziaria, economica e finanziaria non c'è soluzione alternativa alla guerra.
Istruzione e informazione al servizio del mondo industriale e finanziario rapace, continuano ad imputare tutte le responsabilità dello sfascio e le tragedie della guerra, agli attori imbranati della politica, che pur di conservare poltrona, potere, privilegi e furti, accettano di passare per tiranni omni responsabili con pistola fumante in mano.
Un tale diceva: "la guerra non è ché la continuazione della politica con altri mezzi". 
Ora però sarebbe giusto puntualizzare che la pace di Trump è la continuazione della guerra di Putin con altri "DAZI". E che dazi!

Trump aveva giurato di fermare la guerra. E come prima prova muscolare ha scatenato la sua "pacifica" guerra daziaria, che all'America, (e a tutti i miliardari che là volessero delocalizzare) dovrebbe fare da cura ricostituente. E al resto del mondo, (isole polari comprese, popolate solo da pinguini, foche e gabbiani che il dazio lo pagherebbero in natura) farebbe lievitare solo falliti e disoccupati.
Insomma, ora che al guerrafondaio Putin si è aggiunto il "daziatore" Trump, (che sembra intenzionato ad auto promuoversi unico governante del mondo) è garantita una tripla libera scelta per morire: sparati in Ucraina, affamati "urbi et orbi", o impoveriti dai crolli in borsa che spingeranno i meno ricchi a svendere e i molto ricchi a comprare e a concentrare da tiranni la ricchezza mondiale, già scandalosamente concentrata.
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Commento al mio articolo prodotto con l'intelligenza artificiale da pensalibero.it

Nel tempo in cui la guerra è tornata ad essere strumento di strategia economica, e la pace una retorica usurata dalle logiche del potere, Franco Luceri ci offre una riflessione dura e necessaria. Con il suo stile diretto e senza concessioni, smonta la narrazione dominante e getta luce su ciò che spesso resta ai margini del dibattito pubblico: l’uso cinico della politica estera, il ruolo dell’industria bellica, la complicità di governi e opinioni pubbliche assuefatte. Un testo che costringe a guardare in faccia la realtà: mentre si moltiplicano le guerre e le sanzioni, a pagare non sono i potenti, ma i popoli. Sempre.
Franco Luceri