venerdì 23 settembre 2011

Berlusconi non fugge dai mulini a vento


Da quando la politica non può più mettere le mani nelle tasche degli italiani, né dello Stato, perché sono sfondate le prime e stracolme di cambiali le seconde, si dice che l’Italia ha un governo che non governa, con un Premier che fa politica solo per sottrarsi alla giustizia a colpi di leggi ad personam.
Ma se per voi tutto ciò è vangelo, provatevi a governare il sistema economico italiano che dopo sei decenni non è ancora adulto, è un neonato che si agita davanti alle mammelle dei finanziamenti e delle esenzioni, ma in perfetta sincronia finisce di produrre ricchezza privata, quando finisce di succhiare ricchezza pubblica.
E visto che Confindustria continua a chiedere al governo di spingere l'economia che rischia di fermarsi del tutto; è necessario stabilire se in Italia abbiamo un  Premier  che  sa governare,  vuole governare ed ha il potere di governare.
Perché se il dio degli imprenditori italiani, Silvio Berlusconi, non sapesse rendere produttiva l’Italia, col terzo debito pubblico del mondo che abbiamo da ripianare, saremmo alla frutta. Se invece non volesse renderla produttiva e preferisse che lo caccino a pedate come sta rischiando, come ipotesi mi sembra improponibile. Oppure (in linea con la migliore tradizione) ha un potere smisurato per tassare poveri e arricchire ricchi, ma ha potere sottozero per risanare il Paese. Come dire che  può fare politica ma solo sotto dettatura di Confindustria, Banche, Burocrazia, Sindacati, ecc. ecc. che in coro gridano abbassa le tasse e aumenta i finanziamenti.
E se questa che credo io è l’ipotesi più probabile: in Italia il premier ha il potere di un due di briscola in una partita a scopa. Ed è un autentico suicidio liberarci di questa legge elettorale che a detta dei politologi mancini, da a Berlusconi un potere di tiranno.
E per fortuna che ha il potere di governare l’Italia come un regime totalitario, e le lobby se lo stanno facendo alla griglia come un filetto di manzo! E se invece dello strapotere “porcellum” avesse il minipotere “matterellum”, non è che per caso dovrebbe sottoporsi nudo a perquisizione sia all’entrata che all’uscita, per avere accesso a Palazzo Chigi, e magari alzare il dito come a scuola per essere autorizzato a correre in bagno prima di bagnarsi.
Attenzione, l’Italia è alla frutta perché ha centrato diecine di presidenti che si sono rassegnati all’impotenza del potere del Premier visto che di quel potere o non sapevano che farsene o non avevano il coraggio di usarlo. Invece l'illuso Berlusconi aveva tutte le buone intenzioni a cambiare la "brutta faccia" politico-economica di questo Paese, ma anche le sue stanno lastricando le vie dell’inferno, per l’opposizione feroce di chi ha il potere di arricchire di denaro e irresponsabilità a danno dell’Italia e degli italiani, e di quel potere non si lascerà alleggerire manco morto, da un Premier impotente, perchè perseguitato e isolato.
Allora che facciamo? Ci teniamo l'unico donchisciotte che ci è capitatoe che senza potere sta facendo da argine allo strapotere delle lobby e delle caste, o glielo consegnamo incartato come pacco regalo per continuare a mangiarsi l'Italia  fino alla bancarotta?
Prima di affrontare questo dilemma io non mi sono fatto mancare niente. Ho vagliato persino l'ipotesi che Berlusconi possa essere complice di quelle lobby mangia Italia. Ma se da imprenditore a politico è passato da collezionista di amici a produttore industriale di nemici, persecutori, matti che lo prendono a pietre e ora abbiamo anche gli istigatori di matti, l'ipotesi della complicità fra compagni di merende miliardarie non mi riesce di tenerla in piedi nemmeno sulle stampelle. 
All'uomo Berlusconi hanno affibbiato tutti i crimini di questo mondo; e se pure si inventassero un'altra vagonata da giustificare l'appellativo di "gaglioffo", l'affidabilità del Berlusconi governatore non subirebbe uno sfrido di mezzo grammo, perchè è l'unico spericolato donchisciotte "provvisto di attributi" che si lancia contro i mulini a vento privati e pubblici rischiando la sua pelle per salvare certamente i suoi denari, ma di riflesso anche i nostri.
E visto che ormai non abbiamo scelta, quanto a ciambelle di salvataggio: o ci attacchiamo a Silvio, o ci attacchiamo al tram.

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