mercoledì 14 dicembre 2016

Solo la coscienza collettiva induce evoluzione


In Italia, chi sta contribuendo meglio alla maturazione della coscienza collettiva? L’istruzione, l’informazione, la giustizia, il mercato, la religione, o niente e nessuno, posto che l’intero sistema sta portando alla massima maturazione la in-coscienza individuale, in modo da uccidere la collettiva? Questo concetto mi premeva sulla bocca dello stomaco, e mi sono liberato. 
Io non ho i mezzi culturali per stabilire chi sia ancora in grado di aiutare questo tipo di maturazione salva popolo italiano, (e sempre che non siano già scaduti i termini), quindi passo la parola alla nostra ir-responsabile classe dirigente, inutilmente affaccendata ad impastare la quarta ciambella senza buco del quarto governo senza consenso.
Chi crede che la politica democratica ha il potere di maturare nel popolo la consapevolezza di essere una comunità indivisibile, seppellendo, schiacciando e asfissiando ogni singolo cittadino con una quantità disumana di leggi, decreti, regolamenti e norme attuative, finge di non vedere che proprio le leggi, (e in Italia si teme possano essere dalle 200 alle 300 mila) stanno mettendo a dura prova anche i massimi cultori del diritto, oltre che istigare nei singoli un livello di egoismo e bestialità cavernicola.
Ma guai a pensare che siano le leggi, gli avvocati e i giudici a generare involuzione, sfascio, disordine, insicurezza e fallimento a 360 gradi. Questa gente si illude di curare la coscienza collettiva malata a colpi di sentenze, ma acuisce la miopia, la stupidità, l’egoismo e persino la bestialità dei singoli, perché aggredisce la malattia giusta, ma con la medicina sbagliata.
Non è l’Atto Costitutivo di uno Stato, né la caterva di codici che ne seguono, ad indurre coscienza collettiva nei singoli, si da farne un popolo veramente solidale. La consapevolezza individuale che la democrazia è il governo del popolo, e che non si salva nessuno dove non si salvano tutti, temo possa indurla solo la vera filosofia e la vera religione, il vero codice morale e la vera responsabilità collegiale se mai si decidessero di introdotta.
Tutto il resto è aria fritta della migliore qualità per trasformare in autolesionisti gli individui afflitti da ego ipertrofico, che per scarsa coscienza collettiva, mai si eleveranno di fatto a popolo sovrano.
E pure Pirandello ha tentato di maturare la nostra coscienza con parole inequivocabili: “E non vuoi capire che la tua coscienza significa appunto “gli altri dentro di te?””.
Perciò, operare a proprio vantaggio e a danno della collettività, è una forma raffinata di suicidio, scambiata per successo. Quando ancora il patriottismo aveva un senso, bastò Garibaldi a fare unita l'Italia; ma a trasformare gli italiani, da campioni di anarchia, rissosità, egoismo e in-coscienza collettiva, in un popolo unito, solidale e sovrano, non è ancora riuscito nessuno.

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