sabato 10 dicembre 2011

Filos-antennista


Se dei matti non si fosse estinta la razza, (cioè di quei geni che pensano da matti per agire poi da razionali) un nuovo e utile filone filosofico potrebbe essere quello dei filos-antennisti. Voi direte, ma che ci azzecca la televisione con la filosofia? Ci azzecca, ci azzecca, perché se il cervello umano al pari dell’antenna televisiva non è orientato nella direzione giusta da cui arriva il segnale che si sta cercando, si finisce per vedere una cosa sbagliata, ma si è pronti a giurare di aver visto quella giusta.
Questa e solo questa è la ragione per cui l’Umanità è sepolta viva da miliardi di problemi veri e di soluzioni finte, capaci solo di conservare e incancrenire i problemi.
Noi umani tendiamo a cercare la soluzione, con la stessa logica che ci ha consentito di individuare e analizzare il problema. E qui casca l’asino; perché è verissimo che problema e soluzione viaggiano in coppia come i carabinieri: ma mentre il segnale che manda il problema è (diciamo, giusto per capirci) “a banda larga”, nel senso che può coglierlo anche lo scemo del Paese; quello della soluzione non soltanto è debolissimo, ma ci arriva da una direzione talmente impensabile, che il più delle volte ci sfugge per anni, secoli e persino millenni.
Una delle soluzioni inafferrabili come un miraggio, è come si possa rendere funzionante la democrazia, posto che l’Umanità non può più farne a meno da tre millenni e passa, ma ancora non sa come impedire l'ingiustizia sociale che predispone le migliori condizioni per la guerra civile o il ritorno alla dittatura.
Come può lo Stato democratico che è la soluzione cardine dell’Umanità trasformarsi in problema? Perché lo osserviamo da un’angolazione sbagliata. La nostra antenna cerebrale, orientata nella direzione sbagliata, capta un segnale sbagliato, ma noi ci auto convinciamo che è quello giusto.
Dopo diecine di millenni di dittature che hanno schiavizzato l’Umanità, non ci riesce manco a cannonate di percepire lo Stato come suddito impotente, schiavizzato, malmenato e depredato dal popolo sovrano. 
Dopo Rousseau e Montesquieu, la politica democratica opera un capovolgimento totale della condizione dittatoriale, rendendo sovrano il popolo e suddito lo Stato. Come dire che in democrazia il popolo non ha uno straccio di alibi per giustificare i suoi fallimenti, perchè non ha nemici al di fuori della propria stupidità.
Quindi in democrazia i fallimenti politici sono fallimenti culturali camuffati. L'assenza più totale di cultura che renda consapevoli gli individui che quando gli pare schiavista e ingiusto lo Stato, è così che se lo sono confezionato con scelte burocratiche e tributarie a dir poco suicide.
E per capire come possa lo Stato schiavo del popolo, e persona giuridica assolutamente inerme e senza l'ombra di un diritto degenerare in tiranno e persino in assassino; proviamo ad immaginarlo come un cameriere povero e disoccupato che lavora gratis in un ristorante, per sparecchiare i tavoli e recuperarsi gli avanzi di cibo per sé.
Tutto bene, finchè la gente produce, consuma, spreca, mangia e lascia cibo nei piatti; ma negli anni a produttività calante, si riducono gli avanzi, perché il popolo prima inizia a risparmiare e poi si rassegna a rubare per sopravvivere.
E a quel punto, i dipendenti pubblici, forti del potere impositivo, finiscono per trasformare la democrazia in tirannia fiscale, per garantirsi regolarità e crescita recuperando gli avanzi di reddito dei contribuenti, anche quando o dove non esistono, e spesso per proteggere l'arricchimento criminale dei paperon dei paperoni.
Ma proviamo a capire, a quali fasce sociali può avanzare qualcosa di commestibile per lo Stato. I poveri non hanno avanzi per nessuno, anzi sono a caccia di avanzi. I ricchi potrebbero trasformare sette miliardi di poveri in sette miliardi di miliardari, ma sono peggio dei fili dell’alta tensione, chi osa avvicinarsi al loro piatto muore.
Quindi il parco delle mucche da mungere o buoi da macellare è sempre e solo la classe media. Le tasse la uccidono per garantire stipendi agli statali e vita grama e debito pubblico allo Stato. Mentre il lavoro e la produttività di ricchezza farebbe tutti più benestanti e consumatori, compresi i dipendenti pubblici che ora fanno una fatica cane a tassare i magrissimi avanzi del PIL nazionale, formato da un buon 99% di refurtiva mafiosa e 1% di profitto onesto.
Allora va da sé quali siano i terroristi in una democrazia: chi  ostacola o impedisce il salario o il profitto dei cittadini; e per giunta, con tasse crescenti trasforma un popolo onesto e felicissimo di cedere allo Stato una parte del suo reddito, in un popolo criminale che si appropria, accumula e difende tutto ciò che può, lasciando allo Stato i piatti da lavare (leggi una montagna di debiti).
E quando si arriva a questo livello di criminalità pubblica e privata, e non si riesce ad allentare la morsa del fisco, né la libertà produttiva per i cittadini onesti, la catastrofe economica e la guerra civile sono il tragico epilogo garantito.
Per due ragioni: per il popolo che ha abusato della sua sovranità; e per la classe dirigente che ha più vocazione ad asservire che  servire, ed ha trasformato lo Stato suddito, in tiranno burocratico e fiscale, per conservarsi e accrescersi i privilegi e l'irresponsabilità.
Così siamo al cane che si morde la coda: ostacolando la produttività di ricchezza, unico vero problema delle democrazie, lo Stato suddito ha poi difficoltà a reperire gli avanzi per sè, anche usando da tiranno il potere impositivo, e alla lunga fallisce.
Quindi, quelle del popolo ricco e della burocrazia irresponsabile sono lacrime di coccodrillo. Nelle democrazie c'è una sola vittima: lo Stato suddito; e un solo carnefice: il popolo sovrano di nome, ma somaro di fatto.
Ma tutto questo al prof. e premier Mario Monti non sfugge di sicuro. Perciò tagli pure la spesa parassitaria predisposta a garantire compensi a chi evade i servizi; ma metta all'ingrasso la produttività e la perequazione, e potrà vantarsi di aver trasformato l'Unità d'Italia ancora formale dopo 150 anni, in Unità sostanziale in 150 giorni.
Prepari pietanze per il popolo, e gli avanzi per lo Stato si sprecheranno. Altrimenti il sogno UE diventerà incubo UE.

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