lunedì 22 aprile 2013

Muratori conto proprio


Muratori conto proprio
Il grande Henri Poincarè diceva: “La scienza è fatta di dati, come una casa di pietre. Ma un mucchio di dati non è scienza più di quanto un mucchio di pietre sia una casa”.
Quindi, in democrazia, il mucchio di partiti e istituzioni diventa Casa Comune, solo se il cemento del buon governo riesce a dare forma e solidità al tutto. Perché se l'assemblaggio si pretende di realizzarlo con lo sputo del malgoverno, che spacca, rottama, frantuma e ammucchia invece di unire, non bastano mille anni per mettere in piedi e funzionante un vespasiano!!
Se il cemento viene rubato e impiegato tutto per assicurare finta funzionalità ai singoli partiti e singole istituzioni, in guerra reciproca a tempo indeterminato, lasciando che lo Stato si riduca in un mucchio di pietre costose quanto lingotti, ma scollate come le macerie di una costruzione terremotata, allora la Casa Comune diventa un incubo per tutti gli onesti pagatori e una refurtiva per ladri.
Con i poteri privati e pubblici che danno l’illusione di produrre scuole, ospedali, strade, infrastrutture di tutte le razze, ma realizzate solo per l’arricchimento degli addetti ai lavori corrotti e mafiosi, riempite di dipendenti che non hanno alcun dovere di rendere un servizio, o lasciate incompiute, o offerte finite e arredate di tutto punto, ai professionisti del vandalismo o del furto che corrono a smontarsi una porta, un lampadario, un condizionatore, un bagno pubblico e a convertirlo d’urgenza in privato.
Un mese prima delle elezioni, in Italia avevamo il PDL in liquefazione, così ha vinto il PD e in 50 giorni ha dato prova lampante di essere un partito evaporato, incapace di fare un governo e persino di eleggere il proprio Presidente della Repubblica pur avendo tutti i voti per farlo, e persino la disponibilità del PDL a votarglielo.
Quindi l’anomalia italiana sta nello avere architetture partitiche e istituzionali solidissime, ma mai incollate e rese co-operative, perché alla salvezza dello Stato, ogni singolo soggetto della nostra classe "dirigente?" antepone il consolidamento della propria casta, partito, sindacato, istituzione, cordata mafiosa o potere e arricchimento personale.
E’ una colossale truffa sostenuta dal mondo dell’informazione, per far apparire i partiti sempre in disfacimento, in liquidazione fallimentare, salvo cambiare qualche sigla e qualche segretario e farli ricomparire più nuovi e lucidi di prima.
I problemi veri sono della società che paga falsi muratori politici, giornalisti complici e giudici impegnati a difendere lo Stato dal popolo, quando il vero problema è come difendere il popolo dallo Stato, i cittadini onesti dai burocrati macellai, gli impotenti dai potenti, che da 65 anni impiegano il cemento del buon governo, non per trasformare i mattoni sciolti delle istituzioni in Casa Comune, ma per consolidare il loro potere di burocrati, sindacalisti, partiti e singoli politici, che crescono e durano inestirpabili quanto gramigna.
Vedrete, il tempo di prendere il caffé al bar e il gommista avrà riparato la gomma bucata al PD che ripartirà alla grande con un altro autista che sarà la copia sputata di Bersani, per portarsi a rimorchio, come la cosa più normale del mondo, lo stesso Stato sfasciato, ingovernato e ingovernabile di prima; e pazienza se sarà un suicidio per i segretari di partito di destra e di sinistra, a cui si chiede solo di delegittimarsi reciprocamente per impedire qualunque forma di governo degna di questo nome.
Così tutti cercano e spendono soldi, ma nessuno produce istruzione, informazione, sanità, lavoro, previdenza e giustizia, (insomma valore aggiunto) perché nessuno a destra e sinistra produce politica: tutti rubano la malta cementizia dalla CASA COMUNE, (i soldi dei contribuenti) e chiamano politica il correre ad incollare mattoni in casa propria, nel partito, o peggio, nel conto in banca personale in un paradiso fiscale, alla faccia di milioni di genitori e figli, che la casa se la sognano, che il lavoro lo perdono e che il fisco, nella latitanza assoluta della giustizia, li riduce al suicidio “a norma di legge”.
La classe dirigente pubblica e privata andrebbe inchiodata alle proprie responsabilità, perché dove si riconosce alla legge il potere di uccidere la morale, fino a far apparire gaglioffo un galantuomo e benefattore un ladrone; la voragine di ingiustizia sociale che si crea fra super ricchi e strapoveri, difesi e indifesi, garantiti e rapinati, solo una feroce guerra civile può colmarla: ma con una toppa largamente peggiore del buco.
Insomma, le democrazie hanno un solo problema, ed è culturale: formare cittadini pacifici e dialoganti, uomini capaci di vedere e perseguire il bene comune; perché a formare buffoni, demagoghi, arruffapopoli, ladroni, anarchici e urlatori inconcludenti, ci riescono già divinamente professori e giornalisti. E di ciò, gli ultimi due mesi di politica italiana ci hanno offerto una prova scientifica inconfutabile.
Allo stato delle cose, sarà pure lavoro da Padreterno trasformare le regge dei governanti famelici italiani, in Casa Comune dei governati affamati: ma come direbbe quel tale, è l’unica finalità degna di un uomo. 
E per nostra fortuna, che Dio ce lo conservi, ri-abbiamo il Presidente Napolitano alla guida dell'Italia sulla corsia di emergenza:  attenzione, gli airbag sono tutti scoppiati da venti anni, guai a disturbare il guidatore.

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