venerdì 12 luglio 2013

Il legislatore, chi l'ha visto?


Il legislatore, chi l'ha visto?
Una analisi superficiale della realtà ci indurrebbe a credere che le dittature muoiano perché i tiranni sanguinari non danno potere ai giudici; mentre le democrazie fanno una fine ancora peggiore, perché i giudici il potere lo hanno, ma ne abusano fino al punto di impedire, come in Italia per venti anni, al premier Berlusconi di governare, ma possono anche sbatterlo in galera ed eliminarlo politicamente.
Insomma, guardando la realtà con quelle fette di prosciutto che la disinformazione ci incolla sugli occhi, saremmo indotti a concludere che sia lo strapotere criminale dei politici, ad uccidere le dittature, e lo strapotere legale dei giudici le democrazie.
I PM comunisti tengono sotto scacco la politica liberale italiana perseguitando Berlusconi e l’intera magistratura convalida la loro linea d’accusa ed è pronta a rendere definitiva la condanna al carcere e alla interdizione dai pubblici uffici.
Giuridicamente Berlusconi (se non mi sbaglio) non è ancora criminale con sentenza passata in giudicato, ma è moralmente e mediaticamente amato dai suoi nemici al pari di Adolf Hitler, Al Capone e Jack lo squartatore assommati. Sicuramente i comunisti dichiareranno festa nazionale o di liberazione il giorno in cui l’Italia si sarà scrollata dal groppone quel fetente di Berlusconi.
Ma in questa cultura con la bava alla bocca, quante sono le reali responsabilità di Berlusconi e quante del sistema? Uno Stato che muore di “berlusconismo” e quindi per colpa di Berlusconi, è una dittatura, perché le democrazie muoiono solo per colpa di tutti, come ci insegna Camus.
Ma se l’Italia non è politicamente democratica, (è dittatura berlusconiana da venti anni), come può esserlo giudiziariamente e mediaticamente democratica? Infatti non lo è. E non per colpa dei giudici iperattivi, ma dei legislatori iperpassivi.
E' tipico dei legislatori italiani rimandare, perdere tempo, conservarsi le mani pulite, lasciando ai poveracci che hanno bisogno l’incombenza di sporcarsele violando un sistema legislativo ormai da ospedale psichiatrico. (La legge sul conflitto di interessi la aspettiamo inutilmente da venti anni) Che inducendo il popolo a commettere crimini per salvarsi, trasferisce potere dalla politica alla giustizia, fino a quello strapotere che oggi istiga i poveri al suicidio e i Berlusconi a piangersi addosso come vittime dei PM tiranni.
Ma i PM tiranni non sarebbero mai nati, se uno spermatozoo filosofico degno di questo nome, avesse ingravidato l’Italia di legislatori responsabili. Quindi è la presenza di legislatori irresponsabili, quelli che creano problemi invece di risolverli, a mettere la magistratura nell'infelice condizione di supplente politica tirannica da tangentopoli in poi.
Ecco perché in Italia gli idioti della cultura faziosa e della politica irresponsabile hanno gioco facile a dichiarare ogni sentenza politicizzata. E’ ovvio che la magistratura non possa fare altro che politica scandalosa con le sue sentenze, perché dove la colpa è dell’intera classe politica, ma direi anche del popolo, perseguire gli illeciti di un singolo soggetto e ignorare altri milioni di illeciti, sarà pure giuridicamente legale, ma è moralmente scandaloso.
Quindi il legislatore inadempiente, che crea problemi invece di risolverli, che impone tributi e distrugge lavoro, costringe il popolo a delinquere nell'illusione di liberarsi dai problemi. Ma così facendo opera da procacciatore di utenti e quindi di potere tirannico per  i magistrati.
Se i vigili del fuoco accorressero sul luogo dove si consuma un incendio, ma non fossero obbligati ad aprire gli idranti per spegnerlo, provate voi ad immaginare che abbondanza di crimini commetterebbero tutti quelli che hanno la forza bruta di salvarsi camminando pure sui cadaveri dei loro parenti e conoscenti. E non è forse ovvio che i crimini arricchiscono il potere dei magistrati e corrodono in egual misura quello dei politici?
E' così che siamo messi in Italia. La nostra pseudo democrazia sta tirando le cuoia perché a Roma ci sono mille parlamentari legittimati a grattarsi impunemente l’ombelico. Manca il legislatore pompiere con l’obbligo di accorrere sul luogo dell’incendio e di infilarsi fra le fiamme a salvare chi brucia, con gli idranti già in funzione.
Invece abbiamo in abbondanza legislatori pompieri con diritto all’inadempienza. Quella che sta consentendo a tre schieramenti politici di fingere di governare (ma forse in Italia è già tutto ingovernabile) e al quarto di chiamarsi fuori da qualunque dovere che non sia quello di autoridursi il compenso, per godersi lo spettacolo senza rischiare.
Forse la severità della magistratura induce il legislatore a proteggersi dai rischi dell’azione giudiziaria, con l’inazione politica; guarda quei fessi dei cittadini che si contorcono le meningi alla vana ricerca di una soluzione legale per i loro problemi, e più fanno e più affondano nello sfascio, senza protezione di un qualche potente corrotto.
Berlusconi in tutto questo sfacelo ha la colpa di essersi salvato agendo da imprenditore politicamente protetto; e poi da politico per aver minacciato di agire, di riformare la giustizia, nella patria dell’inazione, della politica lasciata al caso.
Perciò in Italia non è discutibile l’azione giudiziaria, ma demenziale l’inazione politica benedetta da una razza di intellettuali e giornalisti "sciroccati", a cui quel maledetto “uomo del fare” di Arcore ha già rotto parecchie uova nel paniere, ottenendo come compenso un invito a San Vittore o Regina Coeli a spiluccare gratis pasta e fagioli.
In quale anno in Italia un galantuomo potrà agire, legittimato da un legislatore “adempiente”, senza le persecuzioni di una magistratura (tributaria in primis), che oggi utilizza per miopia o opportunismo o fede politica cieca, un sistema legislativo premiante per parassiti e suicida per produttori onesti, è ancora presto per stabilirlo.

Nessun commento:

Posta un commento