lunedì 21 novembre 2016

Alle "finteprede" occidentali non difetta l'appetito


Per millenni l’Umanità ha subito danni per scarsa cultura, ma da decenni sta morendo di falsa cultura. Gli intellettuali non lavorano più come una volta per rendere la realtà visibile ai poco istruiti; perché avendo estinto quasi completamente la razza dei non vedenti, a colpi di istruzione locale e informazione mondiale, possono asservire i popoli solo falsificando o peggio capovolgendo la realtà.
Così chi cerca salario o profitto, continua a cercare o a intraprendere, in un mondo inquinato da doppia falsificazione culturale e giuridica, per adattarlo agli sporchi e sterminati interessi dei potenti a spese degli impotenti. A danno dei piccoli lavoratori autonomi che tentano di produrre ricchezza, senza capire perché falliscono pur sapendo produrre; a danno della marea crescente dei disoccupati; e dei pochi politici onesti e generosi che vorrebbero governare la realtà, ma fanno solo buchi ne l’acqua, perché i bari della cultura gliela rappresentano capovolta.
Dopo un secolo di sindacalismo e comunismo, ancora percepiamo i poveri come prede dei ricchi, e nessuno si domanda perché oggi i grandi predatori del mercato e della finanza, (i Berluschi e i Trampi) hanno la necessità di fiondarsi personalmente in politica, da bersagli mobili, per non finire predati, e più poveri dei poveri.
Scalare la politica da ricchi, non è solo una impresa difficile, ma a dir poco tragica per sé, la famiglia e la proprietà, perché si finisce aggrediti e spolpati da una quantità sterminata di nuovi predatori travestiti da prede.
Nessuno si pone questa domanda da trilioni di dollari: perché i super accumulatori di profitti, modello Berlusconi o Trump, che nel mercato divorano prede, dettano legge, e non hanno rivali, di colpo avvertono la necessità di infilarsi senza maschera protettiva, in quel nido di vespe che è la politica asservita a l'informazione, col rischio di rimetterci la borsa e la vita?
Perché nel mondo globalizzato, dove la democrazia si esporta a cannonate, l’economia è diventata come un tavolo da gioco truccato. La classe media finta comunista e finta liberale tiene banco, in nome della classe povera, e gioca per conto proprio contro la classe ricca, di imprenditori e banchieri, con carte talmente truccate, da spennare i ricchi e uccidere i poveri.
Quindi l’economia mondiale, diventata sicura come un terno secco sulla ruota di bologna, costringe imprenditori e banchieri, in costante rischio fallimento, di deragliare dal mercato dove sono predatori, alla politica dove diventano prede, nella speranza di poter cambiare le carte da gioco truccate dal mondo della cultura baro e rapace, radicato nei poteri pubblici e professionali, che riesce ad ingrassare spennando i ricchi, e fingendo di salvare poveri.
Allora va denunciata questa schifosa falsificazione, che induce i poveri a continuare a sentirsi prede dei ricchi, odiarli e combatterli, e i ricchi a non capire che in ogni campo sono le teste d’uovo della cultura che ormai tengono banco e giocano con carte truccatefingendosi legali rappresentanti dei poveri e reali difensori dei ricchi, ma rendendo infernale la vita ai primi, precaria ai secondi, e garantita solo la loro rapacità e impunità crescente.
Questa è l’unica vera ragione per cui, dopo la fine del comunismo, nelle democrazie finte liberali i ricchi diventano più ricchi ma criminali e i poveri più poveri. Perché il mondo della cultura si è accaparrato il filone aurifero inesauribile del finto salvataggio dei lavoratori, coi soldi dei padroni, arricchiti con una mano e rapinati con due, se non si affrettano a trovare riparo in politica confezionandosi leggi a misura per non tornare poveri.
Una volta erano i padroni i veri tiranni dell’Umanità, liberi di salvarla o ucciderla. Ma ora che la razza dei disoccupati e dei poveri (orfani di comunismo) è diventata sterminata e ingovernabile, è nata la razza dei “cacasennorossoneri”, tutti finti difensori dei barboni coi soldi dei banchieri.
Senza produrre mai un centesimo bucato di utile, con la sola vocazione del “tassaspendiruba”, rendono infernale la vita dei poveri e allucinante quella dei ricchi, che come pugili suonati si rifugiano ne l’angolo della pseudo politica liberale o si aggrappano ai loro nerboruti avversari comunisti, come i berlusca e i tramp per non finire atterrati.

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