venerdì 9 novembre 2018

Alla politica italiana serve un antipiretico


La classe politica democratica, dipendendo dal consenso sociale, non può nemmeno sognarsi di imporre regole che garantiscano funzionalità al sistema, ma scontentano gli elettori.
Perciò l'unica via praticabile, è quella di indurre i popoli a non pretendere dalla politica  troppi diritti e pochi doveri, perché quella e la strada a scorrimento veloce che porta al default.
A naso, credo che nel genere umano tutta la civiltà e tutta la barbarie abbiano origine da quattro cause indissolubilmente interconnesse: natura, cultura, politica e mercato, da cui discendono a cascata miliardi di effetti.
Ed è un grandissimo truffatore chiunque vi offra soluzioni per problemi particolari che alla lunga diventano causa di altri problemi, come la scuola che produce occupazione e ricchezza ma per i soli addetti, la sanità in costante emergenza, la previdenza a rischio bancarotta, la sicurezza e la giustizia che hanno perduto il controllo del territorio e della popolazione, le infrastrutture pericolanti, il mercato poco ricettivo di occupazione perché poco competitivo per gli alti costi di lavoro, finanza e fisco.
E qua salto volutamente il problema cultura di cui non ho competenza, e passo alla politica e al mercato su cui mi sento meno impreparato.
Dopo la fine del comunismo, tutti "i mangia padroni sindacali e politici"  hanno optato  per il sistema liberale. Ma di fatto tutta la politica continua a curare le malattie del mercato a colpi di statalismo, continua a sopperire alla scarsa ricettività occupazionale del mercato,  non incentivando le imprese ad assumere, ma riempiendo lo Stato di dipendenti pubblici e tassando tutti i lavoratori e gli imprenditori per pagarli.
A questa prima scelta suicida, si dovrebbe rispondere togliendo alla politica il potere di riempire lo Stato di personale poco qualificato, demotivato, parassita e persino ladro, per attingere da lì il massimo consenso, e poi occupare e abusare del potere.
Ma se togli alla politica il potere di assumere per lucrare consenso, non avrà crescente il potere di tassare. Con due effetti benefici a cascata: i piccoli imprenditori non saranno rapinati di tasse e istigati al suicidio e le multinazionali e le banche non saranno indotte ad assumere  quando la politica sgancia aiuti o licenziare  per estorcerle finanziamenti, esenzioni di imposte, o appalti truccati, o lucrare favori a colpi di tangenti milionarie.
Poi va cancellata l'odiosa finzione giuridica di qualificare i "burocrati" dipendenti pubblici, (per giustificare  la loro  irresponsabilità) posto che di fatto sono i padroni dello Stato e persino della borsa e della vita dei lavoratori, degli Imprenditori e forse pure dei Banchieri.
Ma, ancora peggio, non essendo a carico di chi li assume, ma dei contribuenti, la politica non si cura mai di controllare la legalità e produttività dei dipendenti pubblici che finiscono per trasformare lo Stato, a colpi di abusi di potere corruzioni ed estorsioni, in "COSA LORO", alla faccia dell'interesse collettivo della legalità e della Giustizia sociale.
Come dire che i politici democratici fanno i datori di lavoro col c*** dei contribuenti.
Togli ai politici il potere clientelare di assumere e di tassare, come dire di derubare Pantalone, e in un colpo solo avrai  liberato gli imprenditori e l'intero Popolo dalla necessità di derubare lo Stato per sottrarsi alla rapina tributaria.
E in quattro e quattr'otto, riportando a monte la responsabilità, da chi subisce le regole, a chi le inventa e le applica  a spese e a danno della collettività, e ritrasformi lo Stato dei dritti, corrotti e mafiosi, in Stato di diritto degno di questo nome.

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