martedì 11 ottobre 2016

I vincenti legali sono perdenti reali


In Italia abbiamo ancora difficoltà a distinguere i vincenti veri, dai falsi, perché ad un passo dal default ancora anneghiamo in un quasi diluvio universale di vincenti legali finti. E per liberarci da questo rompicapo, proviamo a immaginarci l’ultima partita di un campionato mondiale di calcio, che finita zero a zero anche dopo i tempi supplementari, deve concludersi solo coi calci di rigore. E a quel punto, vincente è solo chi spara più rigori in porta, e perdente chi non li para.

Ma ahinoi, questa logica a 24 carati, in democrazia finisce capovolta, stravolta, calpestata e insozzata nei rapporti enti-utenti, dove politici, burocrati e giudici sono vincenti a vita, anche se la palla del buon governo in porta non ce l’hanno mai infilata manco con le mani; mentre l’utente è perdente e fallito a prescindere, se non sa rendersi competitivo e produttivo intercettando a colpi di bustarelle la famosa “palla”, ma del mal governo dei corrotti e ladri.

Che si producano rape o geni, nella scuola italiana i vincenti a prescindere sono sempre i professori, e perdenti gli alunni; perché non è obbligo dei professori  formare cervelli, ma degli alunni  fornirli  a porta spalancata, per incassare il gol de l’indottrinamento obbligatorio, perfetto per la formazione di vasi da notte, anziché menti critiche e creative.
E parte da qui il capovolgimento fra vincenti legali pubblici, e vincenti reali privati, ma ridotti alla pietosa condizione di falliti a norma di legge. Gli addetti alle istituzioni ti negano i diritti o li rendono disponibili solo al miglior offerente, e chi pensate che siano i vincenti fra enti e utenti? Ovvio, gli enti. E si domanda !!!!!!!
Tutti i cittadini hanno diritto alla famiglia, a l’istruzione, al lavoro, al salario, alla salute ecc; ma se lo Stato gli nega tutto questo, perdenti non sono i “burattini pubblici inadempienti e parassiti”, ma i cittadini che li finanziano subendo stangate tributarie, fino al fallimento o al suicidio.
E secondo voi, chi deve fare la valigia e levare il disturbo dal fu Belpaese? Forse gli idioti insediati al potere? No, i cittadini sovrani laureati e magari pure masterizzati, a rimorchio delle multinazionali che delocalizzano a grappoli o a cordate. E nel mondo imprenditoriale, stessa musica. Il fallito non è lo Stato, se non rende il sistema socio economico abbastanza competitivo da essere produttivo, ma gli imprenditori onesti incapaci di rubare la società, per finanziare lo Stato di refurtiva crescente, sottoforma di tasse per ladri pubblici seriali.
A rigor di logica, l’imprenditore dovrebbe fallire se non fa profitti onesti in un sistema Stato competitivo; e lo Stato dovrebbe finire in default, se impiega esattori rapinatori di poveracci e protettori di paperoni, per finanziare eserciti di parassiti e ladri di Stato.  

Ma per un miliardo di cattive ragioni, tutte da ospedale psichiatrico, perdenti a tempo pieno e indeterminato sono solo gli imprenditori e i lavoratori onesti che saprebbero produrre ricchezza onesta; e vincenti i burocrati e gli esattori farabutti che rapinano a norma di legge la ricchezza mai prodotta dai contribuenti, (tassando le perdite dove mancano i profitti) per poi appropriarsene o trasformarle in ricchezza pubblica a loro uso e consumo.
E’ questa la bellissima logica manicomiale che ha confermato per sette decenni al potere i “vincenti legali”, tanto da sfrattare dall’Italia i “vincenti reali” della cultura o peggio del mercato.
Perciò speriamo che il bravo dott. Basaglia non ci impieghi tanto a reincarnarsi, perché qua, nella classe dirigente italiana, pubblica e privata idiota o disonesta, c’è un dannato bisogno di frenare, con camicia di forza rinforzata, il delirio d’onnipotenza dei napoleoni, cesari ed einstein del potere, tutti convinti di essere vincenti, senza aver mai calciato in porta il rigore della buona politica e buona giustizia, e che lo sfascio attuale è imputabile agli utenti, ai portieri ciechi: tutti perdenti e falliti, si a norma di legge, ma da manicomio!!!!



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