venerdì 28 ottobre 2016

Il capitalumano salva, "il capitale" uccide.


Credo che noi poveri umani, vedenti solo col senno di poi, potremo sentirci a l’anno zero della cultura, non quando finirà la rozza civiltà maschilista, grazie alla rivoluzione femminista in atto; ma quando, donne e uomini uniti, “oggi divisi, bellicosi e asserviti alla feroce civiltà delle cosecapiranno come subordinare le cose agli uomini”.
Non sarà una passeggiata, e forse ci vorranno ancora secoli di aggiustamenti “filosofici”; ma solo ponendo gli uomini al disopra delle cose, si potrà affermare: “siamo finalmente a l’anno zero della cultura”.
Ora voi giustamente mi direte, stai mettendo troppa carne al fuoco, in tempi di vacche magre, per politiche comuniste crollate e liberiste spappolate, UE-BCE da manicomio, equitalie in disarmo, e riforma boschi-renzi da guerra fra costituzionalisti e giornalisti destri e mancini che non sanno spiegare, e elettori che vorrebbero capire, per non impiccarsi nelle cabine elettorali, a l’ennesima scelta suicida.
Ma è proprio in queste pietose condizioni che la cultura cavernicola tiene ancora l’umanità asservita alle cose: al denaro dei banchieri, ai beni delle multinazionali, e ai servizi cleptomani di professionisti e potenti.
L’oceano di umani può agitarsi quanto gli pare in giro per il mondo, alla ricerca del vero diritto alla vita, ma non lo troverà in nessun angolo del pianeta, perché ovunque l’uomo è ancora subordinato alle cose, è meno di un usato guasto di cui si dovrà decidere di rottamarlo o ripararlo, sempre che non costi più di una cosa nuova.
Perciò temo, e preferirei proprio sbagliarmi, che in Europa il male peggiore non sia l’invasione di immigrati, perfettamente prevista da decenni, ma l’incapacità culturale, finanziaria e politica di fare del capitale umano un uso costruttivo. Non sono le eccedenze umane in arrivo che stanno mettendo in forse il futuro d’Europa, ma le nostre tragiche carenze intellettive, visto che anche prima del diluvio di immigrati, non ci siamo mai fatti mancare venti milioni di inutili disoccupati in giro per l’UE.
Quindi, i centri di accoglienza, e gli immigrati che ci costano invece di renderci, sono perfettamente consequenziali al fatto che in Italia e in Europa è normalissimo impoverire, vivere di elemosine sotto i ponti o nelle migliaia di baraccopoli di cui è impestato l’intero continente, o arrendersi al suicidio.
Perché il diritto alla vita degli umani è ancora subordinato al legatissimo diritto allo strozzinaggio dei banchieri, alla rapina a norma di legge degli esattori, al profitto mordi e fuggi ed esentasse delle multinazionali, a l’irresponsabilità parassita dell’intera classe dirigente, al diritto alla tangente di chi esercita il potere politico, al diritto del potere giudiziario di strafottersi della quantità e qualità della giustizia, e al diritto del potere culturale, di continuare a formare e informare a caxxo.
Un tale, in tempi non sospetti, disse che dopo fatta l’Italia avremmo dovuto affrettarci a fare gli italiani; ma saggi, ricchi e potenti non hanno capito una mazza, e in sette decenni di d-istruzione obbligatoria gli italiani malformati e disinformati hanno disfatto l’Italia già fatta. E non va meglio agli altri popoli d’Europa, che guardano con paura l’immigrazione quanto e più di noi. Braccia e cervelli che gli si offrono allo sfruttamento per un tozzo di pane o un ricovero per la notte.
Per millenni è stato sempre fiorente il commercio di schiavi, ora ce li sbattono in faccia a gratis. Ma la nostra politica è orfana di una cultura e finanza intelligente, e non avendo mai capito che fare degli italiani, manco di quelli con una collezione di lauree, non sa come e perchè impiegarli, e si limita a tenerli in vita come animali, in attesa che un unto del signore si faccia venire un’idea su come governarli produttivamente.
E in queste pietose condizioni, imputare di malgoverno la coppia boschi-renzi, è da ospedale psichiatrico. In Italia siamo così malridotti, che persino il Padreterno potrebbe non bastare; posto che Berlusconi ha rischiato la galera commettendo reiteratamente due efferati crimini contro l’umanità: il bunga bunga che ha scandalizzato mezzo mondo; e la fissazione di tenere in vita l’economia assumendo dipendenti e pagando salari e tasse miliardarie. Pensa tu che suicida !
Fosse andato a godersi la vita e a moltiplicarsi il capitale finanziario dove non è un crimine, i titoli onorifici glieli avrebbero tirati in faccia. Invece da Premier s’è beccato le pietre nazionali e gli sberleffi mondiali, lo hanno spogliato di tutti i titoli, ha perduto la moglie ma non gli alimenti da sborsare, ha pagato una barca di spese legali per convertirsi la galera in arresti domiciliari, s’è rovinato la salute, e solo grazie alle importanti amicizie mondiali è riuscito a conservare per la famiglia e l’esercito dei dipendenti sindacalizzati la sorgente di reddito.
E allora pazientiamo almeno un altro paio di secoli. Entrare Premier in Palazzo Chigi, è peggio che entrare in conclave cardinale e uscire prete spretato. E’ lavoro esclusivo per criminali, o matti da legare come Silvio prima e Mariele-Matteo ora.
Quindi, chi vuole disfarsi dei Premier matti in estinzione si accomodi in cabina. Tanto poi dei Premier criminali, avrà solo l’imbarazzo della scelta.

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