martedì 11 ottobre 2016

La riforma Boschi-Renzi è un abito, ma attenti al monaco


Non essendo fresco di studi giuridici, ero quasi rassegnato a non capirci più un accidente di leggi e giustizia, in un Paese come l’Italia straripante di giuristi da fare invidia a l’intera UE, con una collezione di leggi introvabile persino negli Stati Uniti d’America, tutte perfettamente in linea con la più bella Costituzione del Mondo, ma ahinoi per ridurre un bel po’ di italiani alla disperazione e l’Italia al default.
Poi, a 75 anni, il recente dibattito televisivo sulla 7 fra il Premier Renzi e il costituzionalista Zagrebelsky mi ha rinfrescato la memoria, ricordandomi che una classe dirigente disonesta non ha difficoltà a trasformare uno Stato col miglior Atto Costitutivo del mondo, in una repubblica delle banane.
Come un vestito di alta sartoria, la Costituzione è l’abito da cerimonia della classe dirigente, veste di legittimità chi esercita un potere pubblico, ma non corregge le sue deformità culturali, morali o peggio ideologiche, non restituisce un atleta da un gobbo, né una vergine da una buonadonna in abito da sposa tempestato di pietre preziose.
Allora sono sempre e solo gli uomini con le loro perfezioni o deformità a fare la differenza. Buone o cattive più delle leggi, sono i legislatori, i burocrati, i giudici e l’intera classe dirigente dello Stato, dal bidello al Presidente.
Quindi è una colossale mistificazione far credere alla gente che una legge o una riforma sbagliata possa produrre danni irreparabili ad un popolo e ad uno Stato. Non ci sono leggi capaci di indurre un santo a delinquere, un genio a fare l’idiota, un ladro a riciclarsi in benefattore, un assassino in salvatore, uno strozzino in filantropo.
Allora chiamare un popolo ad una consultazione referendaria per accettare o rifiutare la riforma renziana della Costituzione, è una presa per i fondelli. Sul banco degli imputati o sul podio vanno collocati gli uomini di legge non le leggi, la classe dirigente non il sistema legislativo.
Ricordiamoci tutto questo al momento del voto: se pensate che si debba premiare chi ha fatto mostruosa l’Italia pur disponendo della Costituzione più bella del mondo allora affrettatevi a votate NO; oppure fermateli votando SI alla riforma di Renzi e premiando una nuova classe dirigente che tenta di opporsi alla distruzione di questo Paese, e non ha gli armadi pieni di scheletri come la precedente, ormai inguardabile.
Hitler non cambiò certo la Costituzione tedesca, per poter sterminare sei milioni di ebrei, ne la cambiarono gli eroi alla Giorgio Perlasca che a rischio della loro vita salvarono migliaia di innocenti dai campi di sterminio. Ovunque, il bene o il male viene solo da chi esercita un potere, e può impedire al cattivo di nuocere al buono, o istigarlo ad abusarne.
Perciò non lasciatevi illudere; sul banco degli imputati chiamato referendum, non ci sono leggi da respingere al mittente, ma due diverse classi dirigenti da processare: per confermare al potere quella vecchia che ci ha messo in croce votate NO; ma se cercate una nuova che tenti di schiodarvi, rischiando seriamente di finire crocifissa al posto vostro, allora vestitela di consenso e potere votando SI.
Non lasciatevi plagiare dalle chiacchiere: l’abito non fa il monaco, non corregge le sue deformità ideologiche, non smaltisce in discarica i suoi scheletri negli armadi, non fa di un coniglio un leone, un responsabile da un irresponsabile, un genio da un idiota, un incorruttibile da un corrotto, un galantuomo da un gaglioffo, un lavoratore da un parassita.
I vestiti giuridici li hanno inventati per occultare le deformità dei potenti: ma se hanno il gobbo, il braccino corto, le mani lunghe o bucate, l’intolleranza cronica a l’onestà, nessun vestito Costituzionale può trasformarli da mostri in monaci.
Perciò, il NO conferma la superba qualità dell’abito Costitutivo del 48, ma indossato più che da monaci, da maniaci del furto da Prima Repubblica ancora riciclati nella Seconda, per abbuffarsi e lasciare a pane e acqua i laureati, che finito pure il miraggio dell’occupazione da netturbini, ora gli tocca spaccarsi la schiena in duri lavori agricoli, raccolta verdure e uva in Puglia, pomodori in Campania, arance in Sicilia e ancora uva in Toscana.
Pensate davvero che questi eroi voteranno SI alla riforma Boschi-Renzi, perché vogliono un abito costituzionale nuovo? No, sono alla disperata ricerca di un monaco nuovo, un Premier che non li rapini più del futuro, strappando l’Italia al default e gli italiani alla guerra civile. E il SI sulla scheda referendaria lo marcheranno a fuoco se glielo consentite.

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