venerdì 19 gennaio 2018

Enologi e sommelier culturali.

È inutile girarci intorno come il cane che si morde la coda. Il giornalista, (come il sommelier che si scandalizza del vino che sa di tappo o di aceto) tende a meravigliarsi giustamente della qualità morale, culturale e politica di un popolo; ma il professore, proprio come l'enologo, se la può ridere sotto i baffi, perchè sa bene se ha formato cervelli o vasi da notte, se ha annacquato a tal punto la cultura da riempire la "bottiglia sociale" di stupidità anzichè intelligenza.
Perchè se ha formato idioti, parassiti e irresponsabili, mostri che in tenera età ammazzano per noia, e mostri che al potere si mangiano popolo e Stato, non ha mica bisogno di annusare il tappo per valutare la qualità del suo "vino".

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