domenica 23 dicembre 2018

È il lavoro che rende l'uomo educato e intelligente

L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Massimo d'Azeglio  

Non voglio raccontare sciocchezze perché non sono un addetto ai lavori in campo culturale. Ma a sentire Massimo D'Azeglio si capisce chiaramente perché in Italia la famiglia e la scuola hanno scandalosamente fallito nel trasmettere la buona educazione ai giovani in questi sette decenni di democratica istruzione obbligatoria, con i figli che malmenano i genitori e con gli alunni che malmenano i professori.
La buona educazione non si insegna e non  sì impara oziando in famiglia o sbadigliando sui banchi di scuola, si impara zappando la terra, lavorando e mangiando il pane guadagnato col duro lavoro. 
Il resto è fantascienza spacciata per scienza, dalla stupida  e disonesta classe dirigente italiana, perfettamente educata ad asservire gli italiani che avrebbe dovuto servire.
E maestra di parassitismo, corruzione e appropriazione indebita a danno del popolo italiano, "perfettamente educato" dalla famiglia e dalla scuola all'anarchia, all'egoismo, al parassitismo, a l'irresponsabilità e forse pure all'estinzione.

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