giovedì 25 aprile 2019

E i "minchiavelli" italiani dissero andiamo a governare


Se la politica è la scienza di tutte le terapie necessarie per tenere popolo e Stato in buona salute curandone le malattie, come si fa a consentire l'accesso nelle stanze dei bottoni a soggetti che conoscono perfettamente tutte le malattie culturali e socio-economiche da trattare politicamente, ma non hanno la più pallida idea di quale sia la cura, di quanto costa, e da chi attingere i denari per portare a buon fine l'operazione risanamento popolo e Stato?
È evidente quindi, che candidarsi per fare politica in Italia è una truffa settantennale, posto che dai candidati ci si aspetta che conoscano tutte le patologie sociali, ma non come debellarle. Essendo un popolo di ladri cerchiamo Onesti punto e basta.
Non importa a nessuno se hanno o no la giusta conoscenza per rendere gli imprenditori buoni datori di lavoro, onesti produttori di reddito e buoni contribuenti.
Quindi consentire a chiunque di fare politica, per il solo fatto che conosce i problemi da risolvere ma non le soluzioni per debellarli, è come licenziare i primari  e affidare i reparti ospedalieri ai malati che conoscono le malattie decisamente meglio dei medici ma non hanno la più pallida idea di come curarle.
Questa è l'unica ragione per cui la politica italiana, che dovrebbe essere l'ospedale dei nostri problemi,  ha più vocazione a crearli che a risolverli, perché gli addetti sanno perfettamente come allargare la voragine del debito pubblico spendendo onestamente da matti, o rubando da cleptomani, ma mai come tassare equamente i contribuenti dopo averli resi produttivi.

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