lunedì 1 aprile 2019

Platone, al governo, voleva solo filosofi.


Platone era convinto che solo i filosofi fossero in grado di assicurare ai popoli un intelligente governo democratico. 

Ma se oggi, tutti e sette miliardi di umani hanno primo in graduatoria il problema economico, è possibile che la chiave del buon governo l'abbiano solo i filosofi, anche dove matematici ed economisti non cavano più un ragno dal buco?
Quale illuso potrebbe scommettere sulla capacità dei filosofi di mettere riparo alla voragine del mondo finanziario creata da fior di economisti e dove le loro toppe ormai sono peggiori del buco? Credo nessuno!
Ma forse c'è un fondamento di verità nel ritenere che i problemi dell'umanità hanno più bisogno di filosofia che di scienza, essendo effetti non causa, come dire, sintomi di malattie sociali e culturali: rimuovendo le cause dovrebbero sparire gli effetti.
In Italia il mondo della cultura forma e informa solo aspiranti lavoratori dipendenti, che per mancanza di lavoro emigrano all'estero anche con una sfilza di lauree.
La Cina invece forma imprenditori che emigrano per colonizzare i mercati altrui e fare profitti sfruttando risorse umane e materiali degli altri. 
Tutti i cinesi che vivono in Italia da oltre 30 anni (e ora ne arriveranno a vagonate) si abbuffano di profitti. Noi ci abbuffiamo di fame, perdite, fallimenti, chiusure, delocalizzazioni e suicidi.
Se lo stesso territorio rende fame a un popolo e benessere ad un altro, allora i problemi non sono legati alle condizioni materiali del sistema economico, ma immateriali del complessivo sistema culturale: filosofico, scientifico, giuridico.
Sono dovuti alla scarsa preparazione dei singoli soggetti, e quindi alla scarsa consapevolezza di dover affrontare la mostruosa complessità dell'economia globalizzata.
La nostra cultura non è in grado di formare imprenditori quindi è una fabbrica di disoccupati e di imprenditori poco qualificati che per scongiurare il rischio fallimento truffano rubano evadono eludono corrompono.
Mentre la cultura cinese forma ottimi imprenditori capaci di reggere alla globalizzazione del mercato e persino alla rapacità della Finanza. Quelli che per gli italiani sono problemi insuperabili per i cinesi sono problemi inesistenti o quasi.
Quindi Platone ci ha azzeccato in pieno. Dove manca la giusta filosofia per formare individui autonomi, responsabili e consapevoli non c'è matematica che basti per tappare i buchi generati da un popolo fortemente motivato per il "lavoro" ( si fa per dire ) dipendente, sindacalizzato, impiegatizio, pubblico, garantito e rigorosamente irresponsabile: slegato da competitività e produttività, quanto basta per condannare popolo e Stato al default.
Insomma, Platone aveva ragione. Solo i filosofi sanno governare. Gli economisti hanno seminato ricchezza perché schiavizza più della povertà. E per ora non si deve uscita.

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