martedì 4 settembre 2018

Lavoratori e padroni

Se un tizio intelligente si mettesse a produrre carrelli appendice, si augurerebbe che le industrie di auto producano almeno la stessa quantità di automobili, perché senza le auto predisposte col gancio di rimorchio, i suoi carrelli non avrebbero nessun valore e rimarrebbero invenduti.
Se invece il produttore di carrelli fosse stupido o matto si augurerebbe da suicida che le imprese di auto falliscano in modo da fallire pure lui perché senza auto i suoi carrelli avrebbero il valore di gabbie per allevamento di polli. O di inservibili e invendibili scatole in ferro.
E al pari del produttore di carrelli, un popolo che forma lavoratori dipendenti a vagonate e pochissimi imprenditori, se si augura che le imprese falliscano è matto da legare. 
E se in aggiunta alla politica e al sindacato tutto l'apparato pubblico comunista istiga i lavoratori ad odiare i padroni e sabotare la produzione in modo da fargli licenziare i lavoratori e fallire, quel popolo suicida è condannato prima alla fame e alla disoccupazione, e poi senza scampo alla guerra civile o alla dittatura.
Bene anzi male Noi italiani siamo messi proprio così. Il mondo idiota della cultura forma solo lavoratori dipendenti e sindacati a vagonate e tutti si augurano allegramente che quei fessi degli imprenditori italiani falliscano o delocalizzano così insieme a loro fallisce popolo  e Stato.

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