Se un popolo chiede ad un tecnico di risanargli lo Stato, come abbiamo fatto noi italiani col prof. Monti (ma anche Fornero e mille altri luminari della scienza in 7 decenni) è giusto retribuirlo in base ai risultati da lui normalmente ottenuti producendo
ricchezza per sé, ma andrebbe aggiunto o detratto un TFR, un compenso o risarcimento posticipato e proporzionale a ciò che la sua prestazione positiva o negativa produrrà concretamente, con la crescita o contrazione dei posti di lavoro, del potere d'acquisto
dei salari e del PIL
Perchè se è un genio nel fare profitti per sé o per pochi e fallimenti per tutti, va pagato da passacarte non da statista capace di farsi carico delle sorti di un popolo.
In Italia abbiamo il pessimo vizio di riempire le istituzioni di presunti ''cervelloni'', di remunerli in base a ciò che hanno fatto per se stessi, senza il minimo obbligo di dimostrare che sanno garantire alla collettività qualcosa di alternativo allo sfascio,
al debito pubblico in lievitazione e al rischio di guerra civile.
Fingiamo di investire sulla meritocrazia liberale, strapagando da presidenti degli Stati Uniti, persino i lavacessi del Parlamento, ma non andiamo oltre l'irresponsabile egualitarismo comunista sfasciatutto e ammazza capre e cavoli.
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