giovedì 24 novembre 2011

Dateci il comuliberismo




L’Italia è alla ricerca di una medicina che le salvi la vita, perché è la più malata fra le nazioni fondatrici dell’UE.
Dopo aver scopiazzato per sei decenni in giro per il mondo, le migliori leggi, la migliore cultura, il miglior modello economico per rimanere al passo delle grandi nazioni industrializzate, ci ritroviamo con uno Stato vestito di Arlecchino, per la quantità di toppe colorate che gli hanno appiccicato per chiudere gli strappi, ma che continuano a riaprirsi come voraggini.
Ciò che ha funzionato negli altri Paesi come America, Francia, Germania e Inghilterra, da noi è servito solo a renderci primatisti mondiali di debito pubblico. Anche se ormai, per la rincorsa all’indebitamento, l’Italia è in ottima compagnia.
Insomma, l’Occidente liberale è diventato la pietra dello scandalo, in confronto all’Oriente ex comunista che ha una competitività e produttività economica tanto irrefrenabile da far chiudere Europa e America per bancarotta.
Ma dov’è l’inghippo? L’economia asiatica produce un diluvio di ricchezza perché è più liberale di quella europea e americana messe insieme; o perchè ha saputo conservarsi una cultura di governo e una burocrazia comunista con il giusto senso dello Stato per tenerlo in buona salute, anche dopo il passaggio dal collettivismo al mercato?
Perché dopo un secolo di cultura si può cambiare l'economia con la celerità del gioco delle tre carte, ma non si cambia certo il cervello della classe dirigente pubblica che ha garantito funzionalità ad uno Stato grande quanto un continente e sopravvivenza a mezza Umanità.
Allora l’Occidente può cercare il vaccino contro la sua crescente improduttività economica, esaltando all’ennesima potenza le liberalizzazioni, ma farà buchi nell’acqua sempre più vistosi, perché ha cultura liberista da insegnare anche ai cinesi, ma nemmeno clonando tutti i Bertinotti, i Vendola, i Cossutta, i D'Alema e persino i Berlinguer o Stalin se ne avesse ancora il DNA, sarebbe in grado di reperire uno straccio di cultura e politica comunista capace di costruire una CASA COMUNE che sia pure una brutta copia di quella cinese.
In Italia non ci mancano i mattoni e nemmeno i muratori, abbiamo anche il progetto approvato e la bucalossi pagata, per avere una Casa Comune degna di questo nome, ma dall’ultimo manovale al primo architetto, lavorano tutti di giorno appiccicando mattoni con la saliva, e smontandoli nottetempo per realizzare castelli privati, alla faccia dei contribuenti che pagano per la Casa Comune.
Come quella santa donna di infermiera, incinta per nove anni di fila senza partorire manco un topino, ed è riuscita ad incassare per ogni giorno di lavoro un anno e mezzo di stipendio. Nove anni di stipendi per sei giorni di presenza.
La pietra dello scandalo non è nelle incomplete liberalizzazioni di Berlusconi, ma nella finta politica comunista di Prodi, Bersani, D'Alema, Vendola & C, che invece di lavorare al consolidamento dello Stato, si occupano di smantellamento, di liberalizzazioni, ora che non spiano più il cavaliere dal buco della serratura.
Tutti hanno visto la pagliuzza nell’occhio di quel tiranno di Berlusconi, ma non la trave nell’occhio di milioni di tiranni pubblici che di notte distruggono o si appropriano di ciò che i lavoratori privati buttano il sangue a costruire di giorno.
Guardatevi intorno, ciò che è sano è privato, ciò che è sfasciato è pubblico: dagli asili nido ai posti tomba. Certo non manca qua e là qualche rondine, ma non una che faccia primavera, perchè distillare liberismo da un popolo tendenzialmente anarchico come quello Italiano, è una pacchia; ma a lavorare per la collettività, se non ci fossero quegli eroi dei volontari che spalano fango gratis in tutta l'Italia alluvionata, non ci penserebbe nessuno, perchè gli stipendi pubblici non sono mai abbastanza remunerativi per assicurare alla collettività qualcosa che assomigli al servizio pubblico sia pure alla lontana.
Quello che manca all'intero Occidente è lo statalismo. E ormai nemmeno la buonanima di Karl Marx sarebbe in grado di salvarlo. L'America ha pensato che fosse un'affare distruggere il comunismo, e ora rischiamo tutti di morire di "privatismo fallimentare", perchè non basta produrre i mattoni (i soldi) per la Casa Comune, ma bisogna formare una squadra di muratori abbastanza onesti, veramente comunisti da costruirla per tutti questa benedetta Casa Comune.
A rendere fallimentare e criminale il liberismo, è stato solo e soltanto il finto statalismo. E ormai non c'è padreterno capace di eliminare gli effetti prima di aver eliminato la causa.
Io ho gridato per 25 anni allo scandalo della politica comunista che danneggia l'economia liberale, ma mi sono sbagliato. A mettere gli imprenditori onesti in croce e rovinare l'economia italiana non è stato il "troppo", ma il "finto" statalismo. L'aver ridotto la "casa comune" in "casa loro".
Il mangiacomunisti Berlusconi, da portatore sano di liberismo malato, mai e poi mai avrebbe potuto salvare l'Italia. Perchè è un sessantennio di finto comunismo ad averla messa in ginocchio, dando protezione e potere solo ai dipendenti pubblici disonesti, massacrando gli eroi della pubblica amministrazione e tutti i lavoratori privati dipendenti e autonomi non sindacalizzati chiamati a pagare e morire.
Come il caso ampiamente trattato dal Corriere della Sera con un titolo che parla da sè: "Quando treni e burocrazia diventano nemici". Una insegnate invalida, parte col treno alle 5,30 per andare ad insegnare a 215 km di distanza per uno stipendio di 700 euro al mese e deve portarsi dietro l'accompagnatore perchè il treno non è predisposto per gli invalidi. Ma è felice di lavorare.
E volete sapere a questi muratori eroici della Casa Comune come risponde la politica comunista? Con politica liberale: rottamando il pubblico e finanziando il privato: è questa la vera causa che genera, per deboli e onesti, effetti drammatici.
Insomma, è per un attacco di presunzione suicida dell'Occidente che siamo così malridotti. Ha sfidato l'Oriente comunista e campione di collettivismo, nella competizione del libero mercato. 
Come se una squadra di muratori matti avesse sfidato un'altra di muratori sani, a chi finisce prima la costruzione della propria casa. Salvo che i sani avevano già la casa costruita, arredata e aperta al pubblico. Si sono guardati in faccia e hanno detto in Occidente sono ormai matti e non saremo certo noi a rovinargli la festa. 
Ci chiedono anzi pretendono di rottamare il comunismo pacificamente o a cannonate, e ci sfidano al libero mercato, alla gara di interesse privato. Bene, li faremo ballare noi e così capiranno che non hanno le palle per competere con i campioni di buon governo collettivista.
E fu così che s'affogarono gli sfrattati dell'Occidente, che dopo sei decenni di interesse privato, si scandalizzano politici e intellettuali che gli italiani sono "un popolo senza Stato": con la Casa Comune diroccata.
Ma siamo anche abbastanza stupidi per non aver capito ancora che il popolo libero e lo Stato funzionante sono compatibili come la moglie ubbriaca e la botte piena.
L'Occidente ha voluto ubbriacare il popolo e ha svuotato lo Stato; mentre l'Oriente ha schiavizzato si il popolo ma ha conservato lo Stato. E ora è un suicidio che i popoli senza Stato debbano competere economicamente con quelli che hanno buttato il sangue per conservarsela la Casa Comune, e così sono i padroni assoluti del pianeta.

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