martedì 22 novembre 2011

La buona medicina democratica.



Temo che l'Umanità abbia sopravvalutato la civiltà e il progresso democratico, perchè ha predisposto una minuziosa farmacopea per curare la stupidità e criminalità degli individui, ma nessun correttivo contro i limiti e le disfunzioni proprie della democrazia, che è sicuramente la cura e non la malattia: ma la malattia morta e il malato vivo si ottengono affidando la medicina ad una classe dirigente capace oltre che onesta, perchè la somministri nei modi, tempi e dosi appropriati.
Lungi da me l’intenzione di discutere l’insostituibile valore della democrazia; ma per non vedere l’uso improprio che ne stanno facendo i popoli dell’Occidente ci si deve infilare da struzzi la testa nella sabbia.
La civiltà umana, dalle caverne in poi, altro non è che un groviglio di rapporti conflittuali fra una minoranza di soggetti forti, con la naturale predisposizione ad abusare della maggioranza di soggetti  deboli predisposti a soccombere.
E la funzione propria delle democrazie, legittimate dalla maggioranza dei deboli, è difenderli dalla minoranza dei forti. Ma una volta creato un bilanciamento accettabile di giustizia sociale fra deboli e forti, si rischia di sbilanciare il sistema nel senso opposto continuando ad accrescere la protezione dei deboli fino ad abusare dei forti.
Che in conseguenza dell’abuso legale, sono tentati di riconquistarsi il diritto di esistere da lupi con metodi criminali, sfidando i rigori della legge e i limiti degli organici giudiziari non certo predisposti a crescere allo stesso ritmo dell’illegalità sociale.
E’ questo il vero limite delle democrazie incapaci di bilanciare il potere fra deboli e forti, per non indurre i forti che rischiano di essere sopraffatti, di sconfinare nei ben noti metodi fuorilegge o criminali dell’evasione, elusione, truffa, corruzione, fondi neri, bancarotta, paradisi fiscali, delocalizzazione o abuso di potere come la Fiat che è uscita da Confindustria per contrattare in proprio il salario dei suoi dipendenti o licenziare.
Allora, fatto salvo che all’Umanità rimane solo la medicina della democrazia e del mercato, quello che ci mette nei guai è l’incapacità dei medici della politica e prima ancora della cultura, di trovare il giusto bilanciamento di potere fra lavoratori e padroni, uomini e donne, istruiti e ignoranti, sani e malati, giovani e vecchi, ricchi e poveri, potenti e impotenti, per evitare di spegnere i conflitti sociali, con gli estintori culturali e politici a base di benzina super o nitroglicerina.
E’ sicuramente un lavoro da padreterni capire se e quando il sistema democratico si sta sbilanciando alla rovescia: e invece di strappare i canini ai lupi, li ha fatti crescere agli agnelli. Perché l’unico eccellente risultato a cui si arriva facendo sentire in pericolo i lupi e sicuri gli agnelli, è che gli agnelli smetteranno di proteggersi illegalmente sapendosi protetti legalmente, mentre i lupi si affileranno i canini fino a diventare mannari.
I cosiddetti Poteri Forti, non sono altro che lupi, tanto braccati e assediati dagli agnelli, da rispondere con zampate da lupi famelici, all’incapacità culturale e politica di sfamare i poveri, senza portare i ricchi al fallimento.
Nessuno può impedire in democrazia che i deboli si abusino del loro potere politico di autogovernarsi legalmente essendo maggioranza; né che i forti rispondano agli abusi legali, autoproteggendosi illegalmente per non soccombere.
Il potere schiacciante e perenne della maggioranza ci induce a considerare furbi i lavoratori sfaticati, i falsi invalidi, i ciechi con la patente, ecc; e criminali i bancheri che tentano di sottrarsi all'abuso tributario che ne consegue corrompendo, eludendo o delocalizzando.
Ma va gridato forte e chiaro, che la politica, chiudendo un occhio all'illegalità dei poveri, (in quanto necessaria maggioranza di consensi) ha reso deboli, indifesi e criminali i ricchi.

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