martedì 29 novembre 2011

Qual'è la pietra dello scandalo?


I popoli puntano dritti alla civiltà da svariati millenni, ma ancora nessuno è riuscito a trovare una chiave che apra all’Umanità la porta del presente, senza scardinarle il futuro, senza minare la casa per aprire la porta.
Insomma, gli esseri umani sembrerebbero ancora cavernicoli, perché non hanno perfezionato un rapporto intelligente fra onesti e disonesti, (fra uomini e topi), che renda vincenti gli uomini che combattono i topi con le tagliole caricate a formaggio, e non quelli che ricorrono alle bombe atomiche.
Quindi la frittata della civiltà possiamo girarla come ci pare, ma anche se noi umani onesti volessimo firmare l’armistizio con le pantegane, loro non accetterebbero, perché sono state create apposta per contenderci territorio, risorse e potere: insomma per garantirci un livello di conflittualità che non ci faccia addormentare manco di notte.
Invece è tipico delle attuali generazioni scandalizzarsi anche per la temperatura dell’acqua a ferragosto: siamo inorriditi per i politici  ladri, i giudici protagonisti, i giornalisti venduti, gli operai sfaticati, i padroni sfruttatori, corruttori, truffatori, avvelenatori, evasori, elusori, inquinatori, bancarottieri e via elencando per un altro chilometro.
Ma non c’è niente di scandalistico nel fatto che i topi si siano specializzati a mangiarsi il formaggio senza far scattare la tagliola giudiziaria; perché vuol dire semplicemente che gli uomini di cultura e di potere sono così "intelligenti" da costruire tagliole perfette per gli onesti e squisiti condomini al formaggio per i topi ladroni, loro compagni di merende.
E’ tutto qua il rebus della cultura umana. Si può chiamare cultura, ciò che protegge gli uomini dalla proliferazione ingovernabile degli animali, dai topi in colletto bianco e dall’aggressione della natura. Il resto è aria fritta, una catena montuosa di fesserie, con cordate chilometriche di imbecilli che ci speculano fingendo di scalarle fino alla vetta per sembrare professori. Ma solo sembrare, perchè, come diceva quel tale, "chi sa fa, chi non sa insegna".
Invece, per dotarci di questa benedetta chiave della civiltà, dovremmo sapere che è istigazione a delinquere lasciare incustodito qualcosa di valore persino in una sagrestia chiusa dove non ha accesso nessun essere umano, perché alla lunga anche i santi sarebbero tentati di staccarsi dalla parete e appropriarsene.
Chiedo perdono ai santi per averli coinvolti impropriamente nelle bassezze umane; ma, se mi riesce, con questo paradosso blasfemo vorrei puntualizzare che un ladro incassa una refurtiva solo se, dove e quando c’è un istigatore a delinquere che fa sfoggio di qualcosa che pochi hanno e per giunta la lascia incustodita, dove le guardie non hanno tempo a pensare ai ladri.
Magari uno arriva con una ferrari, parcheggia da padrone del mondo in divieto di sosta, scende e va al bar lasciando la macchina aperta o senza allarme che scoraggi il ladro. In questo caso la galera dovrebbe scattare per il padrone della ferrari e con risarcimento per istigazione a delinquere al ladro.
Quando ancora la cultura non aveva ghigliottinato la ragione, un giudice chiamato a comminare una pena per un reato di furto, sentenziò di sbattere in galera il derubato e di lasciare libero il ladro.
Perché se noi sfrattiamo la ragione dal cervello degli uomini, affidiamo l’intera umanità all’istinto predatorio dei topi, dei ladri che certo non sono appesi alle pareti della sagrestia, ma non è escluso che ci siano fra legislatori, giudici, burocrati, professori, professionisti e giornalisti e tralascio sindacalisti e imprenditori che sono ormai categorie indifendibili.
Allora smettiamola di scandalizzarci solo di come i giudici interpretano le leggi; vediamo di capire che non siano anche i legislatori con il loro diluvio universale di farraginosità a rendersi equivocabili anche dal più sottile giurista.
Se così non fosse, in Italia nessun giudice e nessun burocrate sarebbe autorizzato, (posto che è una Repubblica fondata sul lavoro e non sul furto, e quindi sulla ricchezza onesta che ne consegue: e niente ricchezza = default) a negare il diritto al lavoro a milioni di  cittadini sovrani, e per giunta bombardarli di tasse dalla nascita alla morte, fino a rendergli impossibile lasciare la famiglia, lavorare, costruire una casa, sposarsi, procreare e poi diventare felicemente nonni.
Come dire, che se le teste d’uovo del diritto, non avessero declassato i primi cinque articoli della Costituzione italiana, a stupida opinione di una Assemblea Costituente di vecchi rincoglioniti, trasformando ogni diritto in dovere; oggi le galere dovrebbero essere luoghi di custodia e cura, per quella fetta di classe dirigente, che lavora alla distruzione del lavoro e reddito onesto, al fallimento dell'Italia, alla destabilizzare d’Europa e ad offrirla in pasto all’Oriente super produttivo.
Il nostro ex Premier Silvio Berlusconi, pur tenendo da sempre sotto il cuscino, il libro del grande Erasmo, “Elogio della Follia”, ha impiegato 17 anni da politico, di cui 8 da Premier, per capire che il popolo italiano ha una spiccata vocazione all’autolesionismo e non ha alcun bisogno di aiuto per mettersi nei guai.
Così, quando nessuno se lo aspettava, si è convinto dell'utilità di pensare da matto per agire da razionale, come diceva quel tale. E’ andato dal Presidente della Repubblica a costituirsi e confessare il delitto che i comunisti da 17 anni volevano che confessasse: sono io la pietra dello scandalo; a Palazzo Chigi serve la pietra filosofale di un governo tecnico e i finanziamenti a interessi zero ce li tireranno in faccia, tanto da avere difficoltà a proteggerci dalle grandinate della filantropia finanziaria mondiale.
E ora, a giudicare dai risultati del cambio di governo, non è escluso che la pietra dello scandalo stia ridendo come un matto, perché le patate bollenti dal fuoco e a mani nude, dovranno cavarle anche i comunisti, che all'opposizione, strattonavano la fune da ossessi, ordinando al "ghi penso mi" di mollare la presa. E quello, dopo avergliela suonata e cantata per 17 anni: "e no che non mi schiodo e non mi schiodo", per indurre l'opposizione a sparare l'intera santabarbara delle sue balle demagogiche, certa di non dover mai andare al governo a materializzare i suoi miracoli; con una mossa a sorpresa li ha fatti finire tutti, destra e sinistra col culo per terra, mollando la fune. E consegnando Palazzo Chigi alla pietra filosofale. E ora, che Dio salvi almeno quella!!!!

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