domenica 20 novembre 2011

Facce o Maschere?


Le facce da cambiare sono tante, ma non esiste una bella maschera capace di migliorare una brutta faccia. E, a memoria d'uomo, la politica non ha mai offerto altro che maschere presentabili, sovrapposte a quelle impresentabili da occultare.
Ci rimane quindi l'enigma eterno se le brutte facce del nazismo e fascismo erano facce o maschere. Perchè hanno provato a cambiarle col comunismo, ma sia pure in modi e tempi diversi, di sangue ne hanno versato altrettanto. Ora, passando da capitalismo e liberismo, l'intera comunità mondiale sembrerebbe convertita all'idea unica del mercato globalizzato, ma è sempre la stessa schifosa faccia del potere tirannico, se nel mondo ci sono ancora pochi ricchi in grado di schiavizzare o peggio uccidere miliardi di esseri umani poveri.
Invece, di cose da salvare, ci sarebbero nel comunismo e nel mercato, ma ahinoi di "salvatori" non c'è traccia. Quelli che si spacciano per tali: o difendono con gli occhi fuori dalle orbite il comunismo, o difendono con la bava alla bocca il mercato. 
Si tratta sempre di fanatici sostenitori del comunismo idiota o del liberismo criminale, per i quali l'erba del vicino, a differenza dei comuni mortali che la vedono sempre più verde della loro, la vedono spuntare già secca dal terreno.
Quindi è una peculiarità delle maschere della politica e della cultura politicizzata, negare la realtà, mistificare, imbrogliare, insabbiare, distorcere, condire la verità con dosi letali di menzogna per impedire alla gente di vedere le vere belle facce del comunismo e del liberismo da proteggere e conservare, e non quelle deformate ad arte dagli arruffapopoli disonesti, per indurre la massa enorme di sprovveduti ad odiare e combattere o il comunismo o il liberismo.
E seminando vento, la politica e la cultura non possono che raccogliere tempesta. Cercano tifosi che la sostengano acriticamente, ma poi si ritrovano i tifosi della parte avversa che la combattono ferocemente. Tanto convinti di essere nel giusto, che accoltellerebbero il Padreterno se osasse contraddirli.
Io non so se sia questa la logica vincente e senza alternative in politica, ma  se le pecore rinunciassero a cercare un pascolo verde nel terreno vicino, e preferissero brucare all'infinito quella secca o inesistente nel proprio, più che pecore potremmo chiamarle montoni politicizzati con la testa di granito, visto che i montoni propriamente detti sono i primi ad individuare il pascolo migliore e correre a brucarlo tirandosi dietro l'intero gregge, senza aspettare l'autorizzazione del pastore o quella tacita dei suoi cani.
Perciò non basta selezionare accuratamente la classe politica, perchè serve mezzo secolo di cultura laica e tollerante a fare democratico un popolo. I politici sono come gli insaporitori, non cambiano la qualità degli ingredienti nelle pietanze.
Dove la cultura, vedi Italia, a 150 anni dall'Unione, non ha ancora "fatto gli italiani", non ha ancora formato una società migliore, anzi c'è il rischio che l'abbia peggiorata, due volte: culturalmente e moralmente, la politica dei Super Mario è sprecata pur essendo il meglio che offre il mercato, se le tifoserie contrapposte dei mangiacomunisti e mangialiberisti continueranno ad incornarsi da stupidi montoni, ignorando la minaccia incombente del default.

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