mercoledì 27 marzo 2013

Scienza politica o letteratura?



Scienza politica o letteratura?
Gli italiani possono essere incolpati di qualunque misfatto, ma ritenerli incapaci di ponderare la scelta dell'inquilino di Palazzo Chigi è decisamente ingeneroso. E’ vero, in 65 anni non abbiamo azzeccato un solo Premier che non sia entrato papa e uscito cardinale, che non sia entrato senatore a vita come Monti e uscito suonato per l'eternità, o che non sia entrato galantuomo e uscito gaglioffo come Berlusconi: ma è davvero tutto imputabile al singolo Premier o alla scienza politica?
Per caricarlo di maggiore autorevolezza, prima di consegnargli le chiavi, (e con la certezza che ci avrebbe restituito l’Italia rivoltata come un calzino) abbiamo promosso il prof. Mario Monti “senatore a vita”. Bene! anzi male: ce lo hanno restituito “suonato”, per la quantità di danni che è riuscito a totalizzare nel tempo record di dodici mesi e per la quantità di consenso e prestigio internazionale che s'è fumato.
Insomma, abbiamo un Palazzo del Governo di tutto rispetto, ma non abbiamo azzeccato un solo professore, un accademico, uno scienziato, una testa d’uovo, o almeno un politico professionista capace di governare insieme Italia e italiani.
Se da vivo avesse potuto gettare uno sguardo sulla nostra scombinata democrazia, il grande scrittore francese Paul Valery, ci avrebbe suggerito come Premier un letterato e mai uno scienziato: posto che “la Scienza è soltanto l’insieme delle ricette che riescono sempre”. Mentre quelle italiane che riescono qua ma non là, oggi ma non domani, ai tiranni ma non agli onorevoli, sono letteratura di infimo ordine.
Quindi il ricettario di politica economica di Palazzo Chigi, pieno zeppo di “ricette” mai riuscite, mal riuscite o che mai riusciranno; va strappato dalle mani degli scienziati e consegnato agli scrittori di fantascienza, che a giudicare dalle condizioni italiane, certo ne capiscono di più.
Non è possibile governare un popolo, dove il consolidamento di un potere pubblico si ottiene governando male, o fingendo di governare come Bersani, o illudendosi di riuscirci come Berlusconi, o rifiutandosi, per guadagnare consensi a palate come Grillo.
Dove le leggi che aiuterebbero il popolo a vivere vengono abrogate anche di notte, mentre i privilegi per la casta, i rimborsi elettorali, i premi di maggioranza sfacciatamente incostituzionali, e la porcata planetaria del “Porcellum” restano immutabili. Alla faccia di quel fesso di Pantalone che paga tutto a piè di lista.
Che cosa si può fare di buono in un sistema sociale dove un cittadino che non esercita correttamente un suo diritto, rischia di perderlo, o che lo acquisisca un altro al posto suo; mentre gli uomini di Stato, singolarmente o collegialmente hanno il doppio potere: di governare il popolo, o i caxxi propri, e nessuno che possa fare in loro vece ciò che hanno il potere di fare male o non fare.
A cosa servono il potere legislativo, esecutivo e giurisdizionale, se sono indipendenti e autonomi e nessuno di loro può interferire o impedire l’abuso di potere di un altro? 
Senza un potere gerarchicamente superiore legittimato a mettere riparo alle mostruosità politiche, burocratiche e giudiziarie italiane, a che serve un Presidente della Repubblica che non può imporre al Parlamento di cambiare la legge elettorale o cambiarla lui? A che serve un Presidente del CSM che deve osservare in silenzio le mostruosità della giustizia penale che riduce al suicidio i Tortora, o peggio quella tributaria, che stermina da decenni milioni di imprenditori, e se osa aprire bocca rischia un linciaggio mediatico?
Insomma, Valery ci ha azzeccato in pieno. Nell’Italia dei  comici e dei demagoghi, dei professori, dottori, direttori e presidenti del calibro di Bersani, Berlusconi, Monti e Grillo, si può importare con successo qualunque porcheria letteraria dall’altro capo del mondo; ma della ricetta scientifica della Merkel, i nostri fanta-scienziati  non saprebbero proprio che farsene.
Ma un Presidente della Republica che potesse disfarsi della carica formale di Presidente del CSM, per acquisire quella sostanziale di Presidente della Corte Costituzionale, in modo da negare l'approvazione di nuove leggi truffa e dichiarare incostituzionali tutte le vecchie, che calpestando la migliore Costituzione del mondo hanno distrutto in un colpo solo l'Italia e gli italiani, riporterebbe la nostra politica nell'alveo naturale della scienza.

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