lunedì 6 agosto 2018

È la qualità di burocrazia e giustizia a qualificare la politica

Poter imporre tributi fino a ridurre gli onesti al suicidio fa sentire strapotente la politica. Ma questa è un'illusione ottica di breve durata, al massimo una generazione. 
Di fatto  la politica rende impotente se stessa anche solo ad immaginare di poter abusare del Popolo produttore. Perché in questo caso gli onesti che producono rallentano o fermano la produttività giusto per bastare a se stessi e smettono di contribuire agli sprechi furti e truffe della politica.
Dove la politica si sente libera di rubare, i cittadini onesti si sentono altrettanto liberi di non produrre e non contribuire.
L'economia non parte dove ci sono i geni dell'imprenditoria e i lavoratori pronti a farsi sfruttare a pane e acqua, ma dove la politica smette di essere sfruttamento Criminale e ridiventa servizio pubblico.
Volete una ulteriore conferma? La Fiat è rimasta in Italia quando il lavoro costava un occhio (e non erano lavoratori qualificati visto che assumeva contadini barbieri artigiani e commercianti) ed è scappata via dall' Italia quando si è riempita di immigrati sfruttabili a pane ed acqua, perché ha capito che lo Stato italiano poteva solo tassare mai servire.
Se bastassero le buone leggi a qualificare la politica saremmo la prima potenza mondiale. Invece è l'onestà e l'efficienza di burocrati e giudici a fare la differenza. Dove manca quella, per trasformare  le tasse  in servizi  pubblici, il padreterno impegnato personalmente in politica non basterebbe ad evitare sprechi truffe e ruberie.

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