giovedì 2 agosto 2018

Qua i premier pedalano ma l'Italia non si muove


Non mi ritengo abbastanza informato sui problemi italiani e sul potere dei governanti di risolverli. Perciò, per semplice onestà, mi astengo dal giudicare ministri sottosegretari e Premier. Ma ogni tanto mi assale qualche dubbio.
A naso temo che un ministero possa essere il crocevia di tutti i problemi del Popolo e dello Stato, e che là, per sovrappiù, converga un tale groviglio di interessi puliti e da ripulire di tutte le razze: culturali, sindacali, economici, finanziari e politici nazionali e internazionali (freschi o secolari) che un ministro o un Premier, avendo solo debiti da contabilizzare e mai crediti da incassare e usare in soccorso dei poveri, debba essere più che padreterno per ritornare a casa in buona salute mentale, mentre viene doppiamente linciato dai poveri che chiedono aiuto e dai ricchi che non vogliono accollarsi nessuna spesa aggiuntiva.
Persino i parlamentari italiani in pensione non accettano che i loro scandalosi privilegi siano sottoposti a dieta dimagrante a beneficio dei poveri.
Perciò, considerare incapace il governo attuale quando di fatto è impotente, è incurabile miopia.
Alla sua prima uscita da Palazzo Chigi Berlusconi disse bella macchina ma si sono scordati di montare un volante.
Come dire gli italiani si dotano di un governante ma senza potere di governare.
Dopo di lui lo capì anche Renzi e tentò di spostare potere su Palazzo Chigi con la riforma costituzionale ma sappiamo che fine ha fatto la riforma e Renzi.
Ormai in Italia non dobbiamo chiederci se abbiamo un Premier capace di governare, ma se ha il potere di farlo.

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