venerdì 12 ottobre 2018

In democrazia la libertà uccide la sovranità

Se Dio ha fatto l'uomo schiavo della sua testa facendolo ignorante e non di rado anche stupido; e della sua pancia, dovendo produrre per mangiare e mangiare per vivere, qualunque cultura  e  qualunque politica gli faccia credere che è libero di non istruirsi ed è libero anche di non lavorare e farsi mantenere dalla famiglia e dalla collettività, è cultura  e politica criminale, perché induce gli individui e i popoli al parassitismo e alla lunga popolo e Stato alla bancarotta.
Il singolo può sentirsi libero di rifiutare l'istruzione e il lavoro, ma poi rimanendo povero e bisognoso attenta alla libertà degli altri perché pretende di essere mantenuto curato istruito difeso informato e governato a regola d'arte. In altre parole la libertà incondizionata che garantiscono le democrazie è politica terroristica.
È ovvio che  il singolo individuo che non ha adeguate risorse psicosomatiche non può e non deve essere obbligato a lavorare produrre e contribuire.
Ma tutti i soggetti che rifiutano il lavoro autonomo pur avendo acquisito a spese della collettività la cultura per farlo, e si fanno mantenere dalla famiglia o dallo Stato sono dei terroristi che attentano l'equilibrio economico dei sistemi sociali e del sistema Stato.
Ma per le leggi italiane e forse mondiali sono legalmente liberi di scegliere di vivere da autonomi o da parassiti.
Quindi la libertà incondizionata fa delle democrazie un ventre molle perché le condanna allo sfascio economico.
Questa è la ragione per cui lo stato italiano si è tirato dietro per 7 decenni almeno 3 milioni di disoccupati fissi che ora sono diventati 5 milioni. Per non parlare dei milioni di laureati che sono fuggiti all'estero a caccia di lavoro dipendente.
Libertà e solidarietà sono due diritti costituzionali fondamentali del sistema Italia ma sono maledettamente in conflitto. La libertà dei lavoratori dipendenti uccide quella degli autonomi.
I soggetti che per anni rifiutano di inventarsi un lavoro autonomo pur avendo acquisito una o più lauree e aspettano che gli piova lavoro dipendente possibilmente pubblico, attentano alla libertà di chi un lavoro autonomo se l'è creato indebitandosi come un Cristo in croce e per legge è obbligato a pagare tasse e mantenerli.
Se le democrazie erano così all'epoca di Platone non saprei. Ma a giudicare da quella italiana, dove la longevità media delle piccole imprese infestate di parassiti pubblici non va oltre 2 anni, temo che i principi filosofici e giuridici su cui si fondano le moderne democrazie possano essere leggermente avariati tanto da renderle ingovernabili persino affidate a milioni di teste d'uovo della Scienza e della Tecnica imboscati da parassiti nelle istituzioni dello Stato.

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