martedì 31 gennaio 2012

Scimmiotta la Cina


Scimmiotta la Cina
A fare buono o cattivo un sistema socio-economico è l'intelligenza della classe dirigente e quindi dello Stato. In mancanza, l'intelligenza dei singoli, può persino fare danni come quell'imprenditore ricco che si è offerto di pagare la tassa ICI (o come si chiama adeso) ai suoi dipendenti, tutta o in parte a seconda delle loro necessità.
Così lui migliora il rapporto con i suoi operai, ma gli imprenditori poveri si vedranno odiati dai loro dipendenti, perchè non pagano il giusto, non pagano in tempo, e invece di regalare soldi, vogliono tempo e lavoro regalato.
Questo è il risultato di una politica sindacale ed economica demenziale, perchè scoraggia gli operai che sono pagati a tariffa sindacale, dal chiedere più soldi ad un imprenditore ricco che di più pagherebbe volentieri per una prestazione lavorativa e un rapporto migliore con i suoi dipendenti. Mentre alimenta lo scontento e la rivendicazione insensata di chi viene pagato di meno, ma perchè l'imprenditore è in difficoltà non essendo abbastanza competitivo, per gli alti costi fissi del sistema pubblico fasullo, ma anche per la resa lavorativa dei suoi operai demotivati e sindacalmente istigati ad odiare e danneggiare i padroni.
Insomma, è tremendamente stupido pensare che un imprenditore sia degno di assumere lavoratori solo alla paga sindacale e politica. Se un operaio si accontenta di incassare di meno o lavorare di più è fuorilegge insieme al padrone. Invece è legale un imprenditore che potrebbe benissimo pagare il doppio, perchè ha profitti astronomici, ma nessuno ha il coraggio di chiedere un salario superiore a quello legalizzato dal sindacato.
Aver fatto del salario quella tristemente famosa "variabile indipendente dal mercato" di berlingueriana memoria, ci ha portato all'autodistruzione. Invece il salario dovrebbe essere una variabile dipendente dal mercato per aiutare le imprese a fare profitti, pagare salari e pagare tasse. E assolvere la funzione stramillenaria di spina dorsale del sistema economico e del sistema Stato.
Partendo da questa premessa, credo che se gli intellettuali fossero in grado di risponderci a queste tre domande, certo il mondo non diventerebbe un Paradiso domani mattina, ma forse smetterebbe di essere quel cesso infernale che è, per la rissosità di lavoratori e padroni, sindacalmente e politicamente indotta.

1° domanda: hanno fatto bene i lavoratori russi a preferire l'abolizione del diritto di proprietà, quindi ad accoppare giuridicamente i padroni per settantacinque anni per non farsi sfruttare, e dopo arrivati a seconda potenza mondiale, ridursi ad accattoni dell’America?


2° domanda: hanno fatto meglio i lavoratori italiani a tenersi i padroni, ma a sfruttarli per mezzo secolo fino a trasformarli nei peggiori imprenditori del pianeta e ora subirli come sfruttatori senza pietà, per difendersi dallo sfruttamento fiscale e finanziario usuraio?


3° domanda: non sarà per caso che i cinesi ci hanno fottuto tutti sull'anticipo noi europei firmando l’armistizio con i padroni, lavorando come schiavi per un tozzo di pane, ma facendo della Cina la potenza mondiale che si sta mangiando il mondo in un boccone; perché i lavoratori e imprenditori cinesi sono con gli attributi, non hanno bisogno di intermediari per accordarsi fra loro, arricchire e comprarsi in contanti il pianeta?


Certo che non basta la risposta a queste tre domande a cambiare la faccia dell'Italia o dell'Europa, magari è solo l'antipasto, il gingerino, l'ulivetta o il salatino. Ma pensare che la guerra civile camuffata da liberismo, con i lavoratori che considerano criminali i padroni e i padroni che considerano incapaci, parassiti e sfaticati i lavoratori, con gli arruffapopoli del sindacato e della politica armati di lanciafiamme per spegnere gli incendi sociali straripanti di indignados, in tutta sincerità, a me me pare proprio una stronzata.

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