sabato 26 giugno 2021

Per i poveri la democrazia resta ancora Miraggio


A memoria d'uomo, la crescita dei poveri non ha mai subito una "pericolosa" interruzione. 
Perciò è da smidollati scandalizzarsi che anche i migliori Stati di diritto occidentali come l'Italia, che avrebbero dovuto contenere o estinguere la razza degli affamati e disperati, la stiano proteggendo, sviluppando e macellando.
Lo scandalo non sta nelle istituzioni culturali, giuridiche o finanziarie, quasi fossero dei mezzi difettosi o guasti da riparare, ma nei soggetti che le occupano e governano, diventati (salvo rare eccezioni) stupidi e disonesti.
Vale a dire, la classe media di burocrati pubblici e professionisti privati frapposta da ammortizzatore sociale tra poveri e ricchi per impedire ai ricchi di abusare dei poveri, ma che di fatto (gestendo da cani il potere a tutti i livelli) li aiuta in questa doppia opera "meritoria" e millenaria: allevamento e macellazione di poveri, nella illusoria e suicida speranza, servendo i ricchi, di scalare l'inaccessibile Olimpo dell'arricchimento.
Perciò è decisamente miope considerare le moderne democrazie delle pericolose dittature, perché non assolvono la funzione di impedire la macellazione dei poveri per cui sono state concepite.
Il vero cancro da estirpare sta nella miope classe media che gestisce il potere a norma di legge, e invece di ergersi a protettrice dei poveri da cui proviene, come nella migliore delle tradizioni, continua a prostituirsi ai ricchi da utile idiota, non tanto per la paura di poter recedere nell'inferno della povertà, ma con la certezza di poter saltare dal limbo della classe media al Paradiso dell'arricchimento, magari sfrattando i Paperoni.
Ecco perché l'intera comunità mondiale ha una crescita patologica di poveri, (non perché ha troppe istituzioni malate) ma troppi addetti (pro-i-stituiti) che continuano imperturbati e imperturbabili ad usare gli stati di diritto a danno di tutti e al servizio di pochi, come fossero pericolose dittature, allevando e macellando poveri per ingrassare la razza insaziabile degli accumulatori di potere, privilegi, proprietà, profitto.
Franco Luceri 

giovedì 10 giugno 2021

I guai dell'umanità hanno origine dal maschilismo e ISMI derivati.


"Le donne hanno vocazione a servire la collettività, gli uomini a sfruttarla. Affidare agli uomini il governo dei popoli, è come affidare ad un vampiro la custodia della Banca del sangue."
EB

Creando l'umanità, Dio ha inventato libertà e schiavitù. Ha lasciato l'uomo libero di impiegare o vendere tutto il suo tempo per trarre un profitto personale, e non sempre sul filo della legalità; mentre ha condannato la donna "ai servizi sociali", dovendo conciliare il soddisfacimento dei suoi bisogni primari e il dovere genetico di servire la collettività: procreare, partorire, allattare, nutrire, curare e proteggere piccoli e grandi per tutta la vita anche a rischio della propria.
Quindi, Dio ci ha messo sotto il naso questa mostruosa disuguaglianza di genere: l'uomo con vocazione di soldato o di strozzino, e la donna con istinto di madre o crocerossina, per obbligarci a dare soluzione culturale, giuridica, ma soprattutto economica a queste naturali differenze di genere, perché non producano violenza, ingiustizia, femminicidi, distruzione di famiglie e persino guerra civile e oltre.
Insomma tutti i guai dell'umanità hanno una sorgente unica, il MASCHILISMO selvaggio e criminale con cui l'uomo difende ancora,  nel terzo millennio cristiano, il suo potere di usare ed abusare della collettività, limitando il proprio "servizio gratuito" a pochi secondi per ingravidare la donna e poi correre a sfruttare tutto e tutti per ingordo interesse personale e alla faccia del bene comune, lasciando che qualche forma di salvataggio sia la donna ad inventarsela a suo rischio e pericolo e rigorosamente gratis, senza alcuna protezione nè giuridica nè economica. A questa congenita bestialità maschilista, (con il corredo millenario di ideologie comuniste e fasciste derivate, che cambiano tutto, perché del potere rapace del maschio nulla cambi), dobbiamo l'intolleranza e la violenza, che a dispetto del sacrificio millenario delle donne che tentano invano di mettere riparo, rendono la vita dei singoli e dei popoli quasi impossibile.
La donna impiega l'intera vita per inventarsi come servire gli altri. Salvo i rarissimi casi in cui, grazie alle quote rosa, sta imparando dall'uomo a servirsi egoisticamente degli altri. Ma senza riuscire manco a graffiare il potere inossidabile, millenario, bellico, usurario, mondiale, gattopardiano del maschio.
Franco Luceri

sabato 5 giugno 2021

Gli stati squattrinati sono assassini.


Gli stati liberaldemocratici arrampicati sugli specchi dell'economia privata a caccia di tributi per potersi finanziare, non avendo, (come l'Italia e tutti gli stati che hanno adottato l'euro) né sovranità monetaria né produttività autonoma, sono condannati a fallire, al pari di quelli comunisti, falliti per scarso rendimento e alte appropriazioni indebite.
Posto che il mercato mondiale oscilla tra sviluppi e recessioni, imprese povere che nascono oggi e muoiono ieri, o ricche che si sottraggono al dovere contributivo delocalizzando nei paradisi fiscali, profitti faraonici e bancherotte colossali, accumulo di sprechi e furti burocratici e politici e debiti pubblici impagabili; alla lunga, le liberaldemocrazie non possono che degenerare in tirannia, o al meglio in una sanguinosa guerra fratricida per una crescita patologica di poveri, disoccupati, sottoccupati e falliti.
Manco spremendo tributariamente i contribuenti come limoni si riusce ad incassare tutta la ricchezza necessaria per uno stato dignitosamente funzionante, perché nella pubblica amministrazione la quantità di soggetti disonesti o incapaci è prevalente.
E la minoranza, cioè quelli realmente motivati e capaci di fare di uno Stato una decente casa comune, non trova nel sistema legislativo adeguate tutele per agire (senza rischi individuali) in funzione del bene comune e quindi contro l'improduttivita' e la disonestà dei più. Perciò lo Stato liberaldemocratico, privo di sovranità monetaria, è condannato a fallire al 100%. 
Dipendendo dalle banche anche per soffiarsi il naso, lo Stato liberaldemocratico, libero di nome e schiavo di fatto, (vedi Italia), non potendo assumere dipendenti pubblici, pagare stipendi e ingrassare a proprie spese una classe dirigente degna di questo nome, finisce per ritagliarsi quella di "caporale" sfruttatore di poveri e protettore di ricchi con conseguenze apocalittiche.

Non vi convince la mia opinione, allora provate con quella del Premier Mario Draghi:

"Il Paese perde sovranità quando il debito è troppo alto", perché a quel punto "sono i mercati che decidono", e ogni decisione di policy "deve essere scrutinata dai mercati, cioè da persone che non votano e che sono fuori dal processo di controllo democratico".

Come dire: se il debito pubblico ha indebolito il nostro sistema sociale; con un bel recovery found di altri 200 miliardi e passa di finanziamenti a debito, il "successo" del liberismo e il "decesso" dell'Italia sono garantiti.
Franco Luceri