domenica 29 ottobre 2017

Attenti alle verità monche !

Ci sono menzogne che hanno difficoltà a morire, e verità condannate a non arrivare mai vive in sala parto.
Aristotele ci ha insegnato che le mezze verità sono la peggiore menzogna. Come condannare a peggiore nemico dei popoli, chi mangia più di quanto produce,  e assolvere con formula piena, milioni di soggetti che, pur potendo lavorare, preferiscono vivere da parassiti a spese della collettività, mangiando senza produrre.
Un banchiere è condannato a prescindere da nemico del popolo,  mentre dubitare de l'innocenza di un milione e magari pure di un miliardo di sfaticati e  parassiti nei sistemi democratici è a dir poco blasfemo.
E questa forse è una delle verità, che nei governi dei più, arrivarle vive in sala parto è lavoro da padreterni.

sabato 28 ottobre 2017

La sbornia chiamata democrazia.

Perchè dopo 25 secoli, la democrazia non ha trovato ancora il giusto assestamento filosofico giuridico si da indurre la maggioranza dei cittadini che ha il potere di governarla, di preferirla alle monarchie e alle dittature destre o sinistre?
I popoli poveri, che dovrebbero esprimere governi sinistri al servizio di se stessi, ( essendo i poveri e la classe media una schiacciante maggioranza), finiscono per legittimare dittature criminali come nel secolo scorso deragliando a destra.
Allora proviamo a domandarci: è solo colpa dei governanti che sanno solo abusare dei popoli fingendo di servirli; o il sistema democratico produce più doveri che diritti, più povertà che ricchezza, più perdite che profitti, perchè ha in se qualcosa di profondamente sbagliato, tanto da costringere la maggioranza a fidarsi degli schiavisti politici di destra per liberarsi da quelli di sinistra; o di quelli di sinistra per fuggire da quelli di destra. Ma saltando puntualmente dalla padella alla brace?

mercoledì 25 ottobre 2017

L'uomo è governato dalla macchina?

Il più grande amico de l'Umanità è la cultura, ma può anche trasformarsi nel suo più grande nemico, se usata più per produrre mezzi che formare uomini capaci di usarli nel rispetto del Creato e utilmente per i popoli e gli Stati.
È innegabile che qualunque popolo possa fare o subire una guerra. Ma l'umanità non è afflitta solo dal problema dei popoli bellicosi; prima e più di questo, deve fare i conti col l' Asincronismo, cioè l'incapacità del mondo scientifico di sincronizzare, di adeguare l'intelligenza dei soggetti, alla complessità dei mezzi di cui vengono in possesso.
Insomma, il vero miracolo scientifico non è produrre navi e aerei con grande strombazzamento autocelebrativo, ma istruire piloti, formare autisti idonei a guidare le macchine sempre più sofisticate che scienza e tecnica producono: rendere complementare e compatibile il mezzo a l'uomo, posto che adeguare l'uomo al mezzo, o peggio l'intelligenza di un intero popolo alla tecnologia che ha in uso, è un miracolo.
Più che all'esterno per derubare un altro popolo, tutti i popoli impari riguardo alla tecnologia che hanno in uso, la guerra la covano a l'interno dei sistemi sociali, fra chi sa, ha e può, contro chi non sa, non ha o non può.
Quindi, è la guerra fra poveri, indotta da falsi sapienti, abbienti e potenti, a generare le migliori condizioni di pericolo o bisogno che poi condannano i governanti a fare o subire guerra.

sabato 21 ottobre 2017

ASINCRONISMO, unico tiranno mondiale invincibile.


I popoli non adeguatamente preparati ad usare i mezzi, finiscono per produrre povertà e si condannano alla rapina tributaria e finanziaria, perché le banche e gli Stati non si possono permettere il lusso di impoverire e fallire. Al pari di allevatori di polli, politici e banchieri nutrono le galline sociali finché producono uova, poi le affamano e in fine le macellano.
Due sono le condizioni paradossali in cui può trovarsi qualunque popolo: può mancare di mezzi sufficienti, o di uomini capaci di usarli in modo economicamente ed ecologicamente produttivo.
Per millenni, persino l'Occidente progredito ha sofferto di carenza di mezzi; ma poi ha risolto alla grande quel problema, ed è caduto in quello opposto: oggi manca di uomini adeguati, di autisti capaci di fare dei mezzi disponibili un uso costruttivo. Che è come avere un'auto di lusso, col serbatoio pieno di carburante, la chiave nel quadro, i passeggeri che si agitano per partire, ma l'autista capace di portarli a destinazione a costi accettabili e senza danno, non lo hanno ancora inventato. 
Dallo stecchino per pulirsi i denti, al telefono, al computer, a l'elettrodomestico complicato, a l'aereo a reazione, o alla navicella spaziale, il problema sta sempre nella disponibilità persino eccessiva di mezzi, e nella drammatica carenza di uomini capaci di usarli correttamente e produttivamente.
Una volta si era tutti carenti di mezzi per mancanza di denaro, ora, anche lo scemo del paese smanetta col telefonino di ultima generazione, ma manca di istruzione e di intelligenza per usarlo utilmente per sé e per gli altri.
La scuola non riesce ad adeguare la formazione di uomini, alla produzione dei mezzi. Nel senso che non riesce a portare l'intelligenza dei popoli, al passo del frenetico e complesso sviluppo tecnologico, talmente accelerato e lanciato da ridicolizzare il sapere di milioni di laureati che alle prese con la tecnologia di ultima generazione o fresca di giornata, sono praticamente analfabeti. Ci sono professionisti vicini alla pensione che non si sono mai rassegnati a divorziare dalla macchina da scrivere e sposare felicemente il computer.
Ora provate ad immaginare come vivono milioni di persone con una cultura media acquisita trenta, quaranta o cinquanta anni prima, ma condannati a fare uso dei mezzi tecnologici che gli si complicano sotto il naso.
Io temo, e vorrei proprio sbagliarmi, che la causa scatenante dei problemi attuali dei popoli, (alla faccia del comunismo, liberismo e persino fascismo e nazismo) sia l'ASINCRONISMO: cioè l'impossibilità di adeguare il sapere e l'intelligenza dei popoli, ai mutamenti dello sviluppo tecnologico che in alcuni campi è una autentica benedizione, ma in molti, anzi in troppi, rasenta la follia criminale o genocida.
Ora provate a domandarvi, ma una classe politica democratica, che trae potere dal consenso sociale, può realmente liberarci dal paradosso del mondo della cultura, che formando geni contribuisce allo sviluppo tecnologico e alla produzione di mezzi sempre più sofisticati e produttivi, ma poi, non potendo portare l’intelligenza dei popoli al passo accelerato della tecnica, condanna milioni, anzi miliardi di persone, ad usare i prodotti scientificamente avanzati, che potrebbero cambiargli in meglio la vita, in modo sempre più fallimentare, distruttivo e persino criminale?
Forse dalle caverne e fino al secolo scorso, nessuno ha mai potuto soffiare alla politica il primato della distruttività. Ora i poteri politici, fiscali e finanziari, per l’improduttività sociale, sono afflitti da costi crescenti e utili calanti.
Se non si corregge, e con molta sollecitudine, il problema de l’ASINCRONISMO fra mezzi sempre più intelligenti e popoli sempre più impari nel fare degli stessi un uso economicamente produttivo ed ecologicamente compatibile, la catastrofe finanziaria mondiale è dietro l’angolo.
Comunismi, fascismi, nazismi e liberismi sono vecchi tiranni locali che alleandosi (vedi renzusconi) tentano goffamente di proteggersi, ma sono condannati a morte certa da l’unico spietato e invincibile tiranno planetario, da me definito ASINCRONISMO CULTURALE, e contro il quale la forza perde e l’intelligenza vince.

lunedì 16 ottobre 2017

Attenti ai surrogati dell'oppio teologico


Se il sapere laico fosse riuscito a saziare il bisogno di capire degli umani, più del sapere religioso; almeno gli ultimi secoli di filosofia liberale democratica avrebbero dovuto indurre nei popoli, una maggiore libertà di pensiero e capacità di autogoverno. Invece, dal neonato al moribondo brancoliamo tutti nel buio pesto del caos naturale e culturalmente indotto. 
La cultura occidentale ha liberato i popoli dagli “oppiacei teologici”, (dalla millenaria schiavitù clericale); non per farli più indipendenti, ma più dipendenti e sfruttarli, inducendoli a scimunirsi di oppiacei filosofici, (tipo comunismo, fascismo, nazismo), e ora ad offrirsi da vittime sacrificali ai nuovi produttori industriali di menzogna ottundente, spacciata per verità liberale nella scuola, stampa, mercato, finanza strozzina, politica ladra e giustizia incubo o latitante. 
Tanto è, che trovare un collezionista di lauree che abbia capito tanto da poterlo spiegare al gregge dei poco istruiti, o quanto meno alle tre razze di finti pastori: professori, padroni e politici, che “come ciechi conducono i ciechi", direbbe Henry Miller, è un avvenimento mondiale.
Tre razze di pastori sbronzi di oppiacei filosofici e matematici, che si sono inventati la quarta razza intermedia dei burocrati o tecnocrati con funzione di cane da pastore, per addossargli la responsabilità delle pecore sociali che finiscono nel burrone, in bocca al lupo, non figliano, non fanno latte o lo fanno già scremato, acido o avvelenato: insomma dello spappolamento sociale crescente fino alla classe media, del crollo della produttività economica e relativa crescita esponenziale di poveri. 
70.000 italiani perdono la casa ogni anno, Maurizio Belpietro su RAI TRE. 
Invece la colpa è esclusiva dei  pastori stupidi o ladri:
1) Quelli che sanno insegnare ma non sanno fare, e si limitano ad impedire ai popoli di capire, degradandoli alla condizione di gregge sfruttabile e macellabile per padroni negrieri e politici rosatellum. Come dire, accecano di cultura idiota i cittadini critici ed esigenti, per convertirli in sudditi rassegnati alla finta democrazia culturale, e vera tirannide economica.
2) I padroni della borsa altrui, sfruttatori, negrieri, affaristi, galoppini, corrotti, esattori e strozzini, provetti borseggiatori di popoli.
3) E i politici, finti democratici, che avviano il gregge di scimuniti allo sfruttamento e impoverimento, a colpi di leggi, decreti, regolamenti, rapine finanziarie e tributarie, fino allo sfascio e a l'inevitabile guerra civile.
Vedi popolo italiano uno e indivisibile da 150 anni, ma per fare miliardario il nord e mafioso il sud, pur avendo professori, giornalisti e burocrati doppi o tripli rispetto al nord.
Insomma, quelli che SANNO (i sacerdoti della cultura), non hanno altra funzione che rendere i cittadini dipendenti e rassegnati al sapere scientifico, al progresso tecnologico e alla truffa delle leggi elettorali incostituzionali; insomma per impedirli di capire e difendersi dagli abusi di chi HA e di chi PUO': dai padroni negrieri, dai banchieri strozzini e dagli utili idioti della politica loro stupidi o corrotti procacciatori d'affari.
Ora voi vi starete chiedendo, e in tutto questo porcaio, i giudici che ruolo hanno? Nessuno. Da fauna pubblica, anche loro sono allevati a gustosi croccantini, come gatti da salotto, per non disturbare le mandrie di pantegane domiciliate o residenti nei parmigiani della ricchezza nazionale, e indefessamente impegnate a svuotarli a spese di quel fesso di Pantalone.
E se mai qualche gatto giudiziario malato terminale di legalità e giustizia (vedi Falcone e Borsellino) osasse disturbare la meritevole opera di appropriazione indebita delle pantegane di Stato e compagni di merenda associati a colpi di mazzette; come dire, di coloro che SANNO, HANNO, o POSSONO mangiarsi l'Italia e gli italiani, si complicherebbe non poco la vita.

P.S. E chi non fosse ancora convinto della catastrofe Italia, vada a studiarsi in sala parto: il rosatellum truffellum.

lunedì 9 ottobre 2017

Quando ci faranno sapere a che serve l'istruzione?


Non c'è solo un abisso di spessore culturale fra i vecchi maestri Platone e Pitagora poco più che contadini, e gli attuali scienziati cacciatori di galassie e dominatori dell'universo; ma anche nel livello di civiltà che ne è derivato.
Gli scienziati “caricatura” di ieri, (alfabetizzati a casaccio: Socrate confessava umilmente “e che so io”?) ci hanno regalato un modello di civiltà millenaria da cui nessun umano potrà mai prescindere. Mentre gli scienziati veri di oggi, dal sapere sconfinato, ci hanno infilato in una civiltà caricatura da cui c’è il serio rischio che si esca tutti in orizzontale.
Ci hanno liberato dal “disordine dinamico” della natura, (gli addetti ai lavori chiamano così il pianeta Terra) ma per sequestrarci in un ordine mondiale affidato ai soliti quattro  tiranni di fiducia, mutuati pari pari in “democrazia”: ignoranza, fame, malattia, e guerra a tempo indeterminato, posto che i vecchi intervalli fra una guerra e la successiva, da sempre definiti armistizio e pace, oggi sono “utilmente” occupati dal terrorismo mondiale che impedisce pericolose infiltrazioni di pace o quanto meno sicurezza fra due guerre.
Al punto in cui siamo, non so se i padri della filosofia pre e post socratica sono felici di averci aiutato a sapere sempre più e sempre meglio come staccare, spaccare, innestare, trapiantare, concimare e conservare vivo un capello anche su un defunto e su un pianeta già morto; o se si rivoltano quotidianamente nella tomba osservando che capiamo sempre meno e sempre peggio come liberare da l'inferno terreno ormai culturalmente indotto popoli e Stati.
Gramsci diceva che "la maggior parte degli uomini sono filosofi in quanto operano praticamente e nel loro pratico operare è contenuta implicitamente una concezione del mondo, una filosofia". Ora sarebbe bello sapere come il filosofo Gramsci considera i suoi colleghi di oggi, il cui "pratico operare" è bere caffè, battere tasti al computer, guidare l'auto, lavarsi le mani prima e i denti dopo i pasti, fumare una sigaretta. Ma un martello per piantare un chiodo, e puntellare una casa che rischia il crollo, mai.
Quindi, attribuire alla politica anche i guasti della cultura è una autentica truffa. La politica democratica è una pietanza semplice come l’uovo lesso. Chiunque governi, non può moltiplicare le risorse naturali né mai cambiare gli “ingredienti umani”, cioè le classi sociali, a cui servono secoli di cultura per migliorarne la qualità.
E che non sia la politica a fare la differenza, lo deduciamo dal fatto che passando di getto dal comunismo al liberismo avrebbero dovuto fallire Russia e Cina, genie di collettivismo non di liberismo; invece sta fallendo Europa e America, che sono si politicamente più liberiste, ma non culturalmente.

mercoledì 4 ottobre 2017

Ma la crescita del sapere, ci aiuta a capire?


Che i politici democratici dovessero sparare balle colossali per acquisire il consenso, e continuare ad esercitare il potere anche quando, per carenza di risorse materiali o umane qualificate, gli è quasi impedito di governare, è più che lapalissiano.
Ma che l’ultima generazione di politici avesse trovato la formula magica per acquisire il potere, e poi abusare spudoratamente degli elettori, fino distruggere popolo e Stato: per la mia cultura "approssimativa", capirlo, (si fa per dire, scusatemi l'esagerazione) non è stata una passeggiata.
In Italia, i politici della Prima Repubblica si sono guadagnati il potere di mangiarsi il Paese, con larghissimo consenso sociale. Più si impegnavano a distruggere, più gli elettori suicidi si ostinavano a confermarli.
Poi l’operazione “mani pulite” ha ripulito l’Italia dai ladri e ci ha risparmiato i comunisti, (illustrissimi consociati DC per mezzo secolo), e gli italiani, non avendo scelta, li hanno incaricati di finire il lavoro a regola d’arte.
E quelli, senza pensarci due volte, si sono accordati con i liberali su come aggiungere danno a danno:
1° nelle famiglie mettendo in guerra tutti contro tutti, tanto da avviare su scala industriale, maltrattamenti, separazioni, accoltellamenti, spregi, femminicidi, stupri e omicidi;
2° nel mondo della cultura per dare potere ai mafiosi e toglierlo ai professori, giornalisti e professionisti onesti;
3° nel mondo del lavoro per distruggere occupazione;
4° nel mondo delle piccole imprese per istigare al suicidio gli onesti;
E tutto a vantaggio di politica, burocrazia, multinazionali e banchieri.
Hanno modellato il sistema istruzione e informazione in modo da formare sudditi  predisposti a bere come una spugna le panzane di chi governa violando spudoratamente persino i diritti umani, e ingrassando a spese degli ultimi.
Questa è la ragione per cui Grillo non ha avuto difficoltà a fare un pienone di voti persino dai diplomati e laureati, con un programma politico dettagliato e chiaro a base di vaffa…. su come salvare l’Italia, pensa tu!
L’istruzione e l’informazione italiana ci intasa il cervello di sapere, apposta per impedirci di capire le porcate della politica, burocrazia e finanza, che mettono in ginocchio il popolo e si mangiano vivo lo Stato, dopo aver paralizzato la giustizia con un sistema legislativo da ospedale psichiatrico. In Italia abbiamo più leggi de l'intera Europa.
Distribuendo a carrettate diplomi e lauree, il popolo entra in cabina elettorale come uno zombi, e conferma il potere politico a chi gli ha creato la giusta confusione mentale per non capire che lui alla politica serve due volte, come elettore idiota e come contribuente rapinabile, ma poi come utente può dimenticarsi i diritti umani e andare pure a morì ammazzato se non si affretta a rubare e corrompere. E serve anche al mercato come consumatore ossessivo compulsivo, truffabile e avvelenabile.
Professori e giornalisti ci “massacrano il cervello” avrebbe detto Twain, in modo da non vedere che il sindacato distrugge posti di lavoro, la Confindustria obbliga i governanti a combattere l’evasione e a tollerare l’elusione, in modo da far chiudere o fallire gli artigiani, suicidare i piccoli imprenditori onesti, delocalizzare le multinazionali stanche di corrompere, o renderle appetibili agli affaristi della finanza mondiale rapace.
E per sfuggire al “sequestro di cervelli” chiamato cultura c’è un solo metodo dalle origini dell’uomo. Basta non accettare in maniera acritica tutto ciò che istruzione e informazione ci propina per renderci abusabili dai tre poteri pubblici, dal mercato sfruttatore e truffatore e dalle banche strozzine.
Tre o quattro decenni fa, un intellettuale eretico, ma provvisto di ministri, osservando le capacità critiche a lumicino dei popoli europei, che più imparavano e meno capivano, osò affermare che solo descolarizzando massicciamente i popoli, si poteva salvare l’Europa condannata ad inevitabile declino.
Ora, quantomeno in Italia, il declino da cultura ottundente lo tocca con mano anche lo scemo del paese, guardando cosa ci sta cavando la magistratura con 500 finanzieri al seguito, dal vaso di pandora delle cattedre gestite in regime di monopolio.
Ma attenzione, se osate proporre, (non di descolarizzare i popoli che sarebbe blasfemo), ma di sforbiciare appena appena l’istruzione teorica per introdurre timidamente la pratica e alternare come per millenni a cura dei genitori, lo studio che ti fa sapere, al lavoro che ti fa capire, rischiate di finire, (se non proprio alla Giordano Bruno), sul rogo della disoccupazione direbbe Don Milani.