sabato 28 gennaio 2023

Comunismo e liberismo vanno reinventati


Karl Marx avrà sbagliato qualcosa col suo comunismo, se gli stati comunisti sono venuti giù come ricotte mal fatte.
Ma siamo certi che Adam Smith le ha azzeccate tutte col suo liberismo?
Se Dio ha creato gli umani "a fame continua" (se non mangiano almeno una volta al giorno schiattano); come fa il liberismo a farsene carico, se nella migliore delle ipotesi garantisce "produttività alternata": brevi sviluppi e lunghe recessioni, nonché costanti sconvolgimenti climatici che distruggono almeno un terzo della produttività mondiale?
Per una piccola minoranza che schiatta di obesità nei sistemi Liberali, quanti muoiono di fame?
Non so Karl Marx come si possa sentire orgoglioso della sua idea filosofica.
Ma temo che Adam Smith non se la passi meglio, vedendo in che condizione è ridotta l'umanità e il pianeta con il suo liberismo che ormai la fa da padrone, ma uccide di sfruttamento e fame, più di quanti umani ne salva.
Franco Luceri

Riciclaggio affarista della mafia stragista italiana


In Italia, tre quarti di secolo di lotta alla mafia, si sono conclusi con lo Stato super indebitato, e l'ultimo capo mafia che ha accumulato profitti miliardari, mutando camaleonticamente da stragista in affarista.

Il super ricercato Matteo Messina Denaro ( finalmente assicurato alla giustizia ) s'è fatto 30 anni di latitanza libero e indisturbato, e a sentire la tv, ha goduto di protezioni e complicità da regnante. 

E ora, col vaso di Pandora scoperchiato, dovremmo convincerci che: 

se alla stessa fonte dell'economia legale, cioè i "servizi finanziari e professionali privati", può accedere liberamente e senza fare rumore, anche la mafia; la mafia che incassa da tutti e non paga nessuno arricchisce; e dopo le imprese fallisce anche lo Stato.

Perché il mafioso, terrorizzando, ottiene il massimo; mentre l'imprenditore onesto, sgozzato da strozzini, esattori e affaristi rapaci, alla lunga, per ovvio istinto di conservazione, finisce per rassegnarsi a servire la mafia che lo sfama e non lo Stato che lo affama.

Se osasse opporre resistenza allo "stato criminale" contando sulla protezione dello Stato di diritto, rischierebbe di finire come Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino e altre vittime della mafia conosciute e sconosciute.

Quindi dovremmo domandarci: perché, pur utilizzando le stesse "armi" dello Stato, banche private e professionisti privati, "soldi e sapere", la mafia vince e lo Stato perde?

Forse perché nessun banchiere e nessun professionista che di regola specula a proprio vantaggio e a danno dello Stato, avrà mai il coraggio di danneggiare un mafioso, sapendo bene che con quel tipo di cliente è operativa una sola clausola: "la borsa o la vita".

Per avere la forza di servire lo Stato e negare servizi, complicità e protezione alla mafia, banchieri e professionisti (depositari delle due sole "armi vincenti" nel libero mercato globale: SOLDI e SAPERE) dovrebbero essere protetti più degli stessi Giudici, che già non lo sono stati e ancora non lo sono abbastanza.

Quindi è inutile girare in tondo.

Se lo Stato si ritrae e lascia il vuoto, privatizzando "soldi e sapere", che avrebbero dovuto essere solo e soltanto pubblici a garanzia del bene comune e della sovranità nazionale, e in alcune regioni lascia dilagare la povertà per carenza di mezzi o miope calcolo elettorale, la mafia avanza, cresce e vince economicamente, diventando intoccabile "stato" nello Stato.

Franco Luceri

sabato 21 gennaio 2023

Perché in Italia piove con e senza governo ladro?


Se un popolo sovrano affida al Premier il governo dello Stato, ma pretende di giudicare le capacità del governante, prescindendo dalle proprie condizioni culturali e socio-economiche di popolo "governato", se non è da TSO poco ci manca.
È come far sedere al posto di guida di un rottame da sfasciacarrozze, un campione di Formula 1, e poi imputargli tutti i guasti del catorcio che da lì non s'è mosso manco fosse un asino  recalcitrante.
In Italia, chiunque sia incaricato di governare, si trova in queste pietose condizioni. 
Il mondo "geniale" dell'informazione, abituato a prescindere dalle tragiche condizioni culturali del Popolo e burocratiche e finanziarie dello Stato, imputa i guasti che si susseguono, agli autisti incapaci o disonesti della politica.
Ma ora siamo nei guai; con Giorgia Meloni premier, la serie dei governi ladri si è interrotta, ma non accenna a spiovere. La pioggia di catastrofi continua regolarmente anche col 68esimo governo, perché, secondo la stampa italiana, il premier, pure se non ruba, puzza leggermente di fascismo.
I 67 governi precedenti hanno contribuito a fare dell'Italia un finto paese progredito, civile e democratico, accettando che ogni "pioggia" dovuta alla stupidità, all'egoismo o alla cattiveria del Popolo, sia imputabile e imputata al "governo ladro".
Ora, orfani di un comodo "governo cleptomane", a cui imputare i danni da pioggia inopportuna; i giornalisti hanno qualche difficoltà a capire perché in Italia il diluvio è senza soluzione di continuità; ma pescando nel fascismo e magari pure nel nazismo, qualcosa si inventeranno a carico della Giorgia Meloni. Se non a questa, in qualche sua vita precedente.

È inutile agitarsi, non c'è scampo!
Per un ritardato cronico che fa un tamponamento, la colpa è sempre della sua automobile: giura e spergiura che i freni non hanno risposto ai suoi riflessi fulminanti. E magari lui ronfava.
Invece, per chi il tamponamento lo ha subito, l'auto tamponante è assolta con formula piena. Colpevole è solo l'autista: avrà preso la patente a rate, avrà alzato il gomito in osteria, smanettava o parlava al telefono, si è distratto incrociando una bionda in minigonna, o litigava con la moglie.
Perciò è inutile agitarsi, parliamone dopo. Ora aspettiamo che la scienza riesca a montare sul corpo dei governanti le teste dei governati e viceversa.
Franco Luceri

giovedì 19 gennaio 2023

Gli investimenti pubblici italiani sono costruttivi quanto una guerra atomica


Ieri, scambiandomi per un addetto ai lavori, un amico Facebook voleva sapere da me quali sono in Italia i settori più ricchi di scienza e perciò meglio funzionanti. 
Gli ho risposto, non sono informato, ma a naso credo siano quelli esclusi dalla "mangiatoia" della legge finanziaria.
Perché, dove arriva il fiume miliardario degli investimenti pubblici, corrompe scienza e coscienza e fa danni, a dir poco, quanto una guerra atomica.
Per tre quarti di secolo, il sud, povero di investimenti e servizi pubblici, ma ricco di esattorie per razziare tributi, ha fatto meno rumore della ricchezza del Nord: silenzio assordante, nessuna rabbia, nessuna rivendicazione, nessuno sciopero. 
Almeno per mezzo secolo, solo i dipendenti pubblici sindacalizzati hanno rivendicato diritti. Mentre i piccoli imprenditori tartassati, usurati o falliti si sono suicidati a centinaia da sud a nord senza fare rumore.
Poi la politica, (come cane da tartufi), sentendo a livello nazionale profumo di voti, decise di comprarseli finanziando poveri e disoccupati (in crescita persino al nord) con quasi 9 miliardi di euro l'anno. E ora, miracolo dei miracoli, dopo la sanità in coma irreversibile e le bollette ammazza imprese, sapete quale è il terzo problema italiano più spinoso?
IL REDDITO DI CITTADINANZA.
Perciò, rassegnatevi; dove arriva il denaro pubblico (cioè la diligenza da assaltare) arrivano i problemi assassini dei popoli e devastanti per il pianeta: parassitismo, scuola e sanità in liquidazione fallimentare, corruzione, distruzione ambientale, debito pubblico, economia in disarmo e mafia in lievitazione tumultuosa.
Non siete ancora convinti che i soldi pubblici garantiscano sfascio? Provate a riflettere meglio come sono messe in Italia le istituzioni che ci costano di più: scuola, lavoro, sanità e giustizia. E sulla politica affrettatevi a stendere un velo pietoso.
Prima che ai piccoli contribuenti arrivi il profumo degli investimenti: cioè le nostre tasse che imboccano la via del ritorno ai cittadini convertite in servizi pubblici degni di questo nome; i "filantropi" della finanza e del mercato e i "signori" della corruzione, della guerra e della mafia, avranno già gettato le loro reti a strascico per ripulirseli alla faccia mia, nostra e vostra!!!
Da alcune ore le forze dell'ordine hanno assicurato alla giustizia un mafioso latitante da 30 anni, e apprendiamo con sconcerto che l'economia italiana è fallimentare per le imprese oneste ma è fertilissima per le organizzazioni mafiose (ormai diventate per quantità di miliardi prodotti "stato" nello Stato) ramificate in ogni campo dell'economia mondiale, al pari di multinazionali.
Come dire che lo Stato italiano impegnato a combattere l'evasione da lecca lecca senza scontrino, non si è accorto che facendo fallire i piccoli imprenditori onesti, (evasori per necessità), aiutava le holding mafiose ad occupare tutti gli spazi liberati e a crescere fino a diventare Intoccabili.
Insomma lo Stato Italiano ha vinto  la guerra contro la mafia stragista assicurando alla giustizia il capomafia latitante da 30 anni. 
Ma la guerra contro la mafia economica aiutata a radicarsi con profitti miliardari a livello mondiale, fino a condizionare pesantemente la politica dei singoli stati strozzati dai debiti (vedi Italia) ora sarà un autentico rompicapo.
Franco Luceri

domenica 15 gennaio 2023

Alla longevità delle religioni contribuisce più l'ignoranza o la scienza?


Posto che nel mondo le religioni sono ovunque vincenti, mentre le politiche sono fallimentari a prescindere; sarebbe interessante capire se è la qualità del messaggio teologico ad assicurare alle religioni ricchezza di fedeli e vita millenaria in ottima salute.
Credo si possa ipotizzare che gli esseri umani nascono con una fame insaziabile e insaziata di certezze; e salvo rarissime eccezioni, ormai nella scienza e nella politica trovano solo promesse mancate: fame, malattia, disperazione, persecuzione, catastrofi assassine, default e guerra civile.
In aggiunta ai governi ladri che piovono sul bagnato; i migliori fornitori di fedeli per le religioni, (salvo poche illustrissime eccezioni) sono gli apprendisti stregoni della scienza che bombardano i popoli di "soluzioni miracolose" per lo sfruttamento di molti e l'arricchimento di pochi.
Ultimo traguardo della scienza alimentare europea: ieri la UE ha legalizzato (come ottima alternativa alle carni tradizionali) l'uso della farina di Grillo. Dal filetto di vitello alla brace, alla spaghettata "cricrì".
Ormai i chierici armati di teologia, hanno facile e semplice funzione contabile nel successo millenario delle religioni. Possono persino entrare o uscire a piacimento dalla politica o dal mercato senza un graffio.
Sono i "geniali sacerdoti della scienza" con i loro fallimenti garantiti, ad assicurare alle religioni un pienone di fedeli, spostando vagonate di consenso, dalle risibili certezze scientifiche al servizio della politica sciroccata, alle inossidabili certezze della religione che agli umani vivi non ha mai promesso nemmeno una quattro soldi bucata. Solo vita eterna per tutti: ciò che da vivi è incontestabile.
Dopo almeno un decennio di istruzione obbligatoria e informazione da lavaggio del cervello, i cittadini sono lasciati liberi di zigzagare tra scienza (reggi coda della politica) e religione di qualunque tipo.
Senza istruzione si governerebbero da cavernicoli, ubbidendo all'unica legge immutabile nella storia dell'umanità: "morte tua vita mia". Con l'istruzione, (almeno per i più) quella legge diventa fuorilegge. 
Scuola e stampa insegnano a non uccidere singoli individui, perché ci pensa la scienza al servizio della politica ad uccidere di sfruttamento economico e finanziario interi popoli, portandogli via a prezzi rapina: gas, petrolio, materie prime, metalli preziosi in modo che l'impoverimento costringa intere popolazioni a migrare verso gli Stati europei e americani ricchi di cultura e politica coloniale e consumistica.
Insomma, ciò che è criminale per i singoli individui; per chi governa, armato di mostruosità giuridiche e scientifiche, è normale cannibalismo economico: sposta fedeli a vagonate dalla politica alla religione; e ovunque i chierici commossi ringraziano !!!
Franco Luceri

martedì 10 gennaio 2023

Enrico Mattei fu ucciso per la sua grandiosa politica economica


Enrico Mattei aveva il "pessimo vizio" di non ricambiare la cortesia, riconsegnando il potere agli avversari.
Come imprenditore, come dirigente pubblico, e come politico, faceva politica economica trovando "soluzioni" in funzione del bene comune, ma a tutt'oggi sconosciute in Italia.
Non conosceva il "buon governo Letta", quello che è servito per consegnare il governo alla Meloni, né la "buona politica berlusconiana" per restituire la cortesia ai sinistri.
Facendo buona politica economica impediva i travasi di potere a destra e a manca; e quindi per i politici italiani Mattei non era addomesticabile: lavorava per rafforzare e conservare la sovranità del Popolo e dello Stato italiano.
A colpi di soluzioni geniali faceva POLITICA a 360 gradi, che quando è degna di questo nome, è insieme fascista e comunista, senza essere né fascista, né comunista suicida.
Assicurando a l'Italia autosufficienza energetica contribuì al boom economico, alla massima occupazione, alla crescita del PIL e grazie ai tributi al buon funzionamento dello Stato.
Una politica così intelligente non poteva mai essere gradita ai politici italiani abituati più che a governare, a consegnare il governo agli avversari.
Mattei è morto non perché voleva la sinistra o la destra fuori dal potere, ma per impedire, da buon imprenditore, che l'Italia dipenda come ora dal "buon cuore" (dei poteri forti mondiali) di chi la vuole ridotta al default e alla guerra civile: insomma a colonia straniera come siamo adesso, in svendita continuata, a saldi di fine stagione democratica.
Mattei avrebbe dovuto frequentare le attuali scuole comuniste italiane per capire come indurre gli elettori a riconsegnare il potere ai fascisti.
Ma Mattei, diversamente dai comunisti italiani che si accorgono solo ora che la loro "ottima" politica ha asfaltato la strada del governo alla fascista Meloni; non è stato mai nemmeno per un giorno "una bella addormentata nel bosco", ci vedeva chiaro ampio e lungo senza l'aiuto dei politologi: né sinistri parigini, né destri italiani.
Mattei è morto perché era un gigante, non un nano: non lasciava il lavoro a metà, né fuggiva davanti al pericolo.
Franco Luceri 

domenica 8 gennaio 2023

- L'umanità è vittima di sfruttatori veri e benefattori finti


Finché nel mondo ci sono stati milioni di "lavoratori" e poche decine di "pensatori", il pianeta Terra e tutte le specie viventi si sono conservate, evolute e moltiplicate per svariati millenni.
Ma negli ultimi secoli, il rapporto numerico "lavoratori - pensatori" si è capovolto. La razza dei pensatori cresce a livello elefantiaco e tumorale, e quella dei lavoratori che dovrebbero lavorare e mantenerli economicamente, decresce, mettendo a rischio il futuro dell'umanità e del pianeta che continuano ad avere entrambi fame insaziabile e insaziata di lavoratori veri: contadini, pastori, pescatori, boscaioli e "onesti produttori di cibo sano", più che di pensatori e raccontatori di fesserie spacciate per scoperte scientifiche incontestabili. Ma poi smentite dagli sconvolgimenti climatici ingovernabili e assassini.
Eppure, i sacerdoti della cultura, (occidentale in primis), continuano a vantarsi di essere sempre più colti, saggi ed essenziali per l'umanità e per la salvezza del pianeta. E armi e bagagli si spostano ovunque nel mondo fino ad occupare tutti i gangli vitali del potere culturale, politico, burocratico, sindacale, economico, finanziario, giudiziario e militare.
Ma i fatti li smentiscono, perché le catastrofi socio, politico, economico, ambientali sono diventate sempre più gigantesche, ingovernabili, devastanti, assassine non certo per la buona scienza e il buon governo. 
L'umanità e il pianeta, con la santa benedizione dei "sotuttoio" sono finiti in mano ad una razza di sfruttatori criminali a piede libero per mancanza di giudici. E ad una ibrida di sfruttatori matti, (ma di cui la psichiatria non sembra interessata ad occuparsi) ladri col Caterpillar e benefattori con due dita. 
Che di quando in quando promuovono campagne di beneficenza e mascherati da filantropi sacrificano un miliardesimo della refurtiva che hanno sottratto alla classe media fino ad impoverirla.
Perciò da vivi è impossibile capire chi faccia più danno all'umanità: se gli "sfruttatori" che hanno bisogno di lavoratori e produttori da derubare e li obbligano a lavorare per saziare la loro insaziabile fame di padroni del mondo; oppure i "benefattori", a cui serve un allagamento di ignoranti, disoccupati, esclusi, invalidi, poveri, falliti e pensionati da fame, per esercitare la propria "vocazione filantropica a corrente alternata", e così creano nell'esercito sterminato dei poveri la falsa illusione che possano salvarsi appoggiati agli altri senza lavorare. (Vedi Italia reddito di cittadinanza).
Ma poi i soldi finiscono, e i poveri che per secoli hanno accettato e ingrassato in silenzio gli sfruttatori veri sapendo di dover contare solo su se stessi; si ribellano ai finti benefattori che sfruttano tutte le forme possibili di disagio sociale, diffondendo false illusioni, per poter comprare i voti dei poveri con i soldi dei poveri, e occupare da tiranni il potere politico.
Avendo già fatto il pieno da sfruttatori, poi si ripuliscono la coscienza da benefattori (quando non possono sottrarsi a questa incombenza) sborsando con due dita dalle tasche proprie. 
E giusto per non estinguere la razza dei sussidiati, chi ha governato l'Italia prima del presidente Meloni, li ha pagati spillando quasi 9 miliardi l'anno dalle tasche della classe media, ma ha rifiutato i miliardi che l'Europa ci assegnava per la formazione e l'occupazione, perché il lavoro non avrebbe certo arricchito i 3 milioni di sussidiati, ma avrebbe impoverito la politica stellata di 3 milioni di voti. E mica gli stellati sono fessi a torcere il collo alla gallina dalle uova d'oro che nelle cabine elettorali per gli stellati fa miracoli.
Lamberto Ferdinandi

mercoledì 4 gennaio 2023

Se hai formato cittadini cattivi non produrrai mai mezzi buoni



Ci sono scelte politiche sbagliate che mettono i popoli su strade chiuse e senza uscita, nella stessa condizione di topi sulla colla topicida: più tentano di liberarsi, più vi rimangono invischiati.
L'Italia è ricchissima di strade senza uscita: la globalizzazione, la UE e BCE, l'invasione di immigrati, le malattie, la sicurezza, la giustizia, la burocrazia, la fenice-politica che risorge dalle sue ceneri, il fisco rapace, le imprese che falliscono a grappoli o fuggono da l'Italia, il sindacato, il rischio fallimento banche e l'istruzione e l'informazione da massacro di cervelli (avrebbe detto Twain). Ci mancava solo l'economia di guerra ammazza poveri, ora Putin ci ha regalato pure quella.
Forse ci siamo agitati un po' troppo sulla "colla topicida" delle politiche demenziali destre e sinistre e invertire la marcia per tornare indietro è un autentico rompicapo.
Ora attribuire al povero Premier Meloni la responsabilità di non saper frenare e liberarci da tutti questi problemi ingovernabili, è follia collettiva, alimentata dal mondo de l'informazione straripante di illusi e disonesti.

Un signore uscito dalla scuola mezzo secolo fa con una laurea in Economia e Commercio è venuto a chiedere a me culturalmente claudicante:

"Cosa sarebbe l'autonomia alimentare?"

E io per quel poco che so ho risposto:  "l'autonomia" di qualunque tipo è l'effetto benefico della politica concretamente DEMOCRATICA; che rispettando il diritto del popolo di autogovernarsi, lo aiuta culturalmente a rendersi autonomo e autosufficiente dal punto di vista lavorativo, produttivo, finanziario, energetico ecc. ecc.
In modo che il suo sacrosanto diritto alla vita e i suoi diritti costituzionali non possono essere inquinati, distorti o impediti da sporchi interessi di popoli amici finti o nemici veri.
La globalizzazione invece ha reso economicamente interdipendenti tutti i 200 popoli del mondo legittimando i più forti a sfruttare o a sbranarsi da lupi i più deboli.
Ora in Ucraina si sprecano i crimini contro l'umanità commessi dai russi e nessuno muove un dito per riportare la comunità mondiale alla pace e alla vita. Tutti dicono di voler spegnere il fuoco della guerra ma inviando armi è come se lo alimentassero gettando benzina.
Insomma la globalizzazione ha ridotto il mondo a "libera giungla": con una sola legge quella del più forte.
E non contento della risposta, il mio sapientissimo interlocutore ha replicato:
"È la vecchia autarchia. La battaglia del grano."
Sì Mussolini curò la malattia giusta, l'autarchia con la medicina giusta, la battaglia del grano: sbagliò solo il dosaggio che mise in crisi altri comparti economici.
Poi in Italia arrivarono i comunisti e dell'autarchia mussoliniana e del grano italiano in tre quarti di secolo non è rimasta traccia. Ora giriamo il mondo in lungo e in largo per comprare tutto quello che serve ad un popolo per rimanere in vita. (Aria compresa).
E a che infimo livello di vita ci siamo ridotti è visibile anche allo scemo del villaggio.
Leggi notizia quasi fresca di giornata:

"Milano.Corriere.it     28 dicembre 2022
La onlus Pane quotidiano: «Numeri impressionanti, iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti». A chiedere un pasto molte persone con una casa ma in difficoltà economica tra affitti, bollette e libri di scuola dei figli…"

Alla faccia di chi vorrebbe nutrire gli italiani con prodotti italiani e magari a km 0, stiamo raccogliendo "i frutti squisiti" della "globalizzazione", perché per mezzo secolo nessuno si è posto la domanda se la Costituzione italiana è nazionalista o mondialista, se vuole gli italiani autonomi e sovrani o dipendenti e somari, schiavi di tutti i dittatori del mondo, liberi di salvarci quando gli serviamo o combatterci attentando alla nostra sicurezza alimentare ed energetica se non più funzionali ai loro "pulitissimi" interessi coloniali. 
O minacciarci di guerra atomica.
Certo che la vecchia autarchia pensata per rendere autonomo e libero un popolo, si trasformava da soluzione in problema in mano a politici malati di cervello; ma chi ha spacciato la globalizzazione come cura miracolosa di quella falsa malattia, ha trasformato il mondo in una foresta inesplorata di crimini contro l'umanità che nessuna magistratura potrà mai concretamente perseguire.
Franco Luceri