giovedì 30 novembre 2023

Italia bipolare: politicamente liberale e burocraticamente comunista


Comunista o liberale che sia; lo Stato è un commensale di grande appetito e campa grazie al popolo che produce, prepara, serve e paga.
Secondo voi, perché uno Stato "commensale" non diventi sfaticato, sprecone e ladro, deve essere lui ad adeguarsi al popolo "cuoco", o viceversa?
Per quel poco che ne capisco io, questo potrebbe essere il motivo per cui tutti i 200 stati del mondo sono giganti politici, ma economicamente con i piedi d'argilla. Di cui uno nella fossa.
Perché i popoli cambiano e anche velocemente in bene o in male grazie all'istruzione, all'informazione, allo sviluppo economico, alla libertà, alla democrazia, alla tirannide, e subiscono anche i cambiamenti climatici, mentre gli Stati rimangono congelati nel loro guscio ideologico e giuridico comunista o liberale fino a l'autodistruzione. Oppure cambiano tanto lentamente e stupidamente, da chiudere la stalla quando i buoi sono scappati da un pezzo: vedi l'Italia. E se hai tempo pure l'Europa febbricitante.
Lo stato è un "commensale" che mangia a spese del Popolo "cuoco", che deve ammazzarsi per produrre tutte le pietanze tributarie che la foresta delle istituzioni pubbliche ha voglia di sprecare o rubare.
Voi pensate che sia intelligente voler adeguare il popolo allo Stato, o sarebbe meno idiota adeguare lo stato improduttivo al popolo produttivo?
Ma sperare che lo Stato si adegui al popolo è come aspettare che piovano asini a dirotto.
Ed è una bestialità a 24 carati voler adeguare politicamente il popolo allo Stato, prima di averlo formato e adeguato culturalmente. Che poi è lavoro da sette fatiche di Ercole. Vedi le condizioni pietose della scuola italiana!
Nelle democrazie, l'urgente necessità di raccogliere consensi per poter governare, induce tutti i partiti politici senza eccezioni, a tentare di adattare politicamente il Popolo allo Stato, quando ancora l'adattamento culturale non è stato nemmeno inventato.
Ed è così che l'Italia è finita allo sfascio. Perché da un popolo costituito almeno a l'80% di lavoratori dipendenti (e per buona misura ferocemente sindacalizzati), al meglio si sarebbe potuto ricavare uno stato comunista; se l'intero popolo, da quando il comunismo è finito in rovina a livello planetario, lo Stato non lo avesse voluto e preteso "liberale", ma con un leggero vizietto comunista: che garantista posti di lavoro pubblici ben pagati o in alternativa reddito di cittadinanza.
Così tra popolo comunista e Stato liberale è guerra aperta: e il sangue che scorre a fiumi speriamo non sia inarrestabile.
I lavoratori vogliono essere mantenuti dallo stato che produce solo debito pubblico a vagonate. E lo Stato vuole essere mantenuto dagli imprenditori onesti dopo averli ridotti a razza in via di estinzione. E fra quelli rimasti non mancano i ladri, truffatori, falliti o delocalizzati se sono multinazionali mordi e fuggi.
Quindi, negli Stati come l'Italia, (ma ricchissima anche l'Europa), non produce nessuno, vivono tutti gonfiando debiti come mongolfiere. E aspettando il collasso del mondo finanziario e speriamo non sia dietro l'angolo.
Lo stato non produce perché è liberale, e il popolo non produce perché in massa è dipendente, è comunista sindacalizzato, mangia padroni onesti, capaci e contribuenti.
Quindi popolo e Stato sono entrambi suicidi incurabili, vivono pigiando a tavoletta l'acceleratore del default o della guerra civile, dopo aver devastato nelle istituzioni, nelle famiglie e nell'ambiente tutto il buono sopravvissuto a due guerre mondiali.
Franco Luceri

sabato 25 novembre 2023

Generando sapere e avere si alterano gli equilibri di potere


Negli Stati cosiddetti "progrediti", l'habitat naturale e giuridico modificato a casaccio da scienza, politica e mercato, finisce per modificare radicalmente i poteri degli Stati, delle istituzioni e di riflesso i comportamenti umani. 
Un esempio per tutti: oggi chi dichiara guerra non spara più contro l'esercito nemico ma contro le popolazioni inermi. E con la benedizione dei potenti del mondo massacra e sgozza a piacimento vecchi, giovani, bambini e neonati senza troppi distinguo.
Questo nuovo livello di ferocia animale dei potenti, (che fanno terrorismo e lo chiamano guerra) resi tali dalla potenza delle armi e dei mezzi culturali e finanziari, pensate davvero che sia ininfluente nei rapporti umani, familiari e di genere?

Per millenni, nella civiltà della forza muscolare, l'uomo non ha avuto difficoltà a prevalere alla donna. 
Poi è arrivata la civiltà delle forze extramuscolari, e anche la donna priva di muscoli, ma con una laurea, un cospicuo conto in banca, o a bordo di un Caterpillar può spostare montagne a piacimento. 
Così l'uomo, "re della forza naturale", in pochi decenti ha finito per perdere il "regno". E tarda a rassegnarsi.
La sicurezza psicologica dell'uomo, giustificata più dalla sua muscolatura che dal suo cervello, si è squagliata come neve al sole e si è trasferita pari pari nella donna che ora impiegando "forza artificiale", decisamente superiore ai muscoli del maschio, più virtuali che reali, ha un sacco di buone ragioni per sentirsi regina e guardare l'uomo come un suddito, o peggio un dipendente licenziabile per scarso rendimento.
Ma forse Dio ha commesso l'errore di risparmiare sul sale nella creazione dell'uomo e della donna. 
Di conseguenza la donna, forte della sua capacità millenaria di tollerare (per necessità e con pazienza infinita) il maschio, tutto muscoli e niente cervello, è diventata psicologicamente vincente, ma ahinoi, rimanendo fisicamente perdente. 
Mentre l'uomo, che grazie alla sua forza fisica e alla sua presunta potenza sessuale, sembrava psicologicamente una roccia, ora forte è rimasto solo fisicamente, negli attacchi incontrollabili di bestialità assassina.
La donna, sia pure timidamente e involontariamente, finisce per usare la sua "forza acquisita": psicologica, culturale ed economica; ma se si scontra con la criminalità di qualche maschio acefalo che continua ad abusare della sua forza animale, ne esce perdente.
C'è solo da prendere atto con rassegnazione, che noi poveri umani restiamo tutti ignoranti anche con 1000 lauree. E tanto basta a renderci suicidi o omicidi: la donna perché usa maldestramente la sua superiorità psicologica; e l'uomo perché non sopporta di essere stato detronizzato del suo potere stramillenario di tiranno (di maschio con scarsi "attributi" nelle mutande e zero nel cervello) e finisce per fare della forza fisica un uso animale, criminale, folle, omicida.

Uno straccio di soluzione credo che passi dalla capacità di qualche illuminato intellettuale, di convincere gli umani (duri di comprendonio) che l'attuale habitat culturale, sociale, giuridico ed economico ha stravolto i rapporti di potere uomo-donna, fuori e dentro la famiglia, fino a rendere incompatibile ciò che per millenni è stato fisiologicamente, filosofiamente, socialmente, giuridicamente ed economicamente complementare.
La guerra dei generi non è dovuta alla carenza ma all'abbondanza di mezzi. Altrimenti l'umanità si sarebbe già estinta nel corso dei millenni quando la povertà si tagliava a fette. 
Infatti, il primato come numero di femminicidi sono le nazioni più ricche e progredite a soffiarlo all'Italia, che è penultima.

Insomma vediamo di convincerci che le prove di forza (psicologica o materiale) da chiunque provengano, sono segno inconfutabile di stupidità o di pazzia.

Nel corso dei millenni, almeno l'uomo con qualche neurone, aveva imparato a non abusare della sua forza fisica; ora tocca alla donna imparare a dosare la sua forza psicologica nei confronti del maschio, che psicologicamente forte, nei rapporti col cosiddetto "sesso debole", non è mai stato e forse mai lo sarà.
Franco Luceri

lunedì 20 novembre 2023

La pausa tra due guerre è pace finta


Chi considera il "nazismo" una tragica parentesi nella lunga storia della civiltà umana, è un mistificatore professionista. 
"L'incidente di percorso" nella storia stramillenaria e crescente dell’imbarbamento umano, non è la ferocia nazista della guerra che uccide la pace, ma la pace che uccida la guerra se e quando la inventeranno. 
Per ora la pace è ancora al servizio della guerra, per predisporre, armare e preparare gli eserciti per la guerra successiva.
E non è tutto; il cannibalismo della guerra, che risale all'uomo con la coda, è saldamente al potere nelle comunità che si auto definiscono prime potenze industriali.
Quod non fecerunt barbari, faciunt: intellettuali, professionisti, giornalisti, politici, giuridici, burocrati, banchieri, industriali e l'intera classe dirigente fino all'ultimo passacarte.
E non per combattere il crimine. E non per difendersi dalla guerra. E non per sterminare mafia e terrorismo. Ma per fare del paradiso terreno un Inferno, rendendo impossibile anche solo un briciolo di vita onesta e pacifica persino nella famiglia. E non solo agli adulti in buona salute, ma anche ai malati, neonati e feti da abortire. Persino nelle famiglie agiate la sopraffazione e la guerra sono senza soluzione di continuità.
Insomma, la vita e la borsa degli umani sono, ad insindacabile discrezione della classe dirigente "nazidemocratica" proprietà dei potenti.
Il nazismo, a livello planetario, ormai è a norma. Gli eserciti armati non si combattono più tra loro, ma sparano e sgozzano civili inermi senza troppi distinguo. Una volta avevano almeno rispetto della Croce Rossa.
Il conto alla rovescia per l'estinzione dell'umanità, forse è iniziato con Galileo Galilei, la cui "scienza" continua a regalarci arsenali straripanti di ogni ben di Dio di armi di devastazione materiale e psicologica puntate fisse contro l'umanità e il pianeta.
Negli ultimi quattro secoli, gli scienziati hanno solo studiato come rendere finta la pace, con ogni forma possibile di guerra: familiare, culturale, informativa, burocratica, politica, giudiziaria, economica, finanziaria, ecologica e militare. Manca solo la scuola di specializzazione per baby gang, ma si starà lavorando alacremente anche a questa.
A nessuno è mai venuto il desiderio di inventare, sia pure in miniatura, una istituzione che difenda chi sogna la pace, se non dalla follia della guerra tra Stati, almeno dalla violenza di genere, che solo in Italia quest'anno ha già totalizzato oltre 100 femminicidi.
Abbiamo eserciti attrezzati a portare via terra, aria e acqua distruzione e morte, senza badare a spese; ma un esercito della pace, in grado di sottrarre l'umanità pacifica e disarmata, alla crescente follia della guerra, è ancora tutto da inventare.
Lamberto Ferdinandi

giovedì 16 novembre 2023

Contribuisci alla pace solo disarmando l'aggressore, mai armando l'aggredito


Se la pace finisce quando inizia la guerra; la guerra finirebbe se iniziasse la pace. Ma la pace viva e vegeta non l'hanno ancora inventata.
La scienza, che da 400 anni ha scelto di servire i guerrafondai inventando ogni forma di arma di offesa, fino alla bomba atomica e oltre; non ha ancora nemmeno provato ad immaginare per scherzo, in che modo lo scoppio della pace potrebbe uccidere la guerra.
Perciò il rompicapo numero 1 di tutti i popoli e questo: come può scoppiare la pace mentre piovono bombe e fanno morti e danni senza risparmio e senza confini?
Albert Einstein diceva: non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che hai usato per crearlo.
Quando scoppia una guerra locale, tutti ci auguriamo che il conflitto non diventi mondiale.
Invece per fermare la guerra locale, i pacifisti che sono una schiacciante maggioranza, (almeno 7 miliardi contro 1)  dovrebbero far scoppiare all'istante la pace mondiale; e dopo 5 minuti non esploderebbe più nemmeno un mortaretto.
Dopo l'Ucraina anche Israele ha subito l'invasione da un gruppo di terroristi che ha bombardato assassinato e sequestrato ostaggi.
Ma mentre chi vuole la guerra si dà da fare per produrre distruzione e morte; i rimanenti 200 popoli, difendono strenuamente la pace,  grattandosi l'ombelico mentre seguono davanti al televisore la conta dei danni e delle vittime.
O quando proprio lavorano per mettere a ferro e fuoco gli Stati belligeranti, dichiarano l'embargo economico e corrono a rifornire di armi lo Stato perdente, come se d'incanto le forniture facessero del perdente probabile, il vincente garantito.
Così gli stati guerrafondai arricchiscono e gli stati pacifici falliscono; come succederà in Europa, a cominciare dall'Italia, per la guerra di Putin a l'Ucraina, che grazie alle forniture militari a Zelens'kyj, era progettata e garantita come "guerra lampo". Campa cavallo !!!
I pacifisti non hanno ancora capito che è lo scoppio della pace ad uccidere la guerra.
Senza sparare nemmeno un tric trac, i 7 miliardi e passa di umani pacifisti riuscirebbero a fermare la guerra in 24 ore.
Chi ha inventato l'embargo per bagnare le munizioni ai guerrafondai, sicuramente avrà avuto quel "lampo di genio" in uscita dall'osteria a mezzanotte.
Perché l'embargo converte la guerra locale propriamente detta, in guerra economico finanziaria mondiale, produttiva di fame, morte e devastazione, un miliardo di volte peggiore: moltiplica e stermina vittime, per fame, malattia e fallimento, e arricchisce i carnefici. 
( E sui danni ambientali della guerra stendiamo pure un velo pietoso ).
Guardate l'Italia in che condizioni è ridotta per sostenere l'Ucraina insieme ad America ed Europa inviando armi, accogliendo profughi (in aggiunta alla marea crescente di immigrati) e subendo un'inflazione da stato di guerra e default garantito.
Invece c'è un modo semplice semplice, (senza travasi economico finanziari, trasferimenti di arsenali e rischi indotti di fallimenti) per far cessare la guerra in 24 ore.
I guerrafondai, al popolo che considerano nemico, tolgono la vita; e i pacifisti dovrebbero attrezzarsi per togliere almeno la libertà ai guerrafondai.
Basterebbe fermare e custodire  come preziosi ostaggi, tutti i cittadini del popolo invasone che per lavoro o turismo sono in giro per il mondo, per costringere l'invasore ad alzare bandiera bianca e arrendersi senza condizioni.
Invece di sequestrare con la "geniale" politica dell'embargo proprietà e contanti, per dissuadere lo Stato invasore dal continuare la guerra, (ma facendo buchi nell'acqua, vedi Ucraina); basterebbe privare della mobilità i suoi cittadini che si trovano per lavoro o turismo in giro nei 150 Stati pacifici del mondo.
E da veri pacifisti, senza torcere un capello a nessuno, usarli come arma di dissuasione, come potere contrattuale, per costringere lo stato invasore alla resa incondizionata.
Se per un attacco di imbecillità noi italiani volessimo invadere un popolo come hanno fatto Putin e Hamas, renderemmo potenziali ostaggi, 6 milioni di Italiani sparsi nel mondo, che all'istante rischierebbero di essere "fermati" e custoditi da "armi di dissuasione", (non certo da scudi umani sul fronte di guerra) per costringerci alla resa.
Perché, spegnere la guerra con la guerra, è come domare l'incendio con un estintore a benzina.
Ma le soluzioni pacifiche, (oltre che costose per i pacifisti) sono sgradite e avversate dai guerrafondai e dagli speculatori finanziari e industriali che detengono il potere politico tirannico mondiale.
Perché sulle devastazioni belliche, e successivi finanziamenti, forniture e ricostruzioni, ci lucrano montagne di miliardi di profitti insanguinati, alla faccia di milioni di innocenti che per fame o guerra hanno già perduto la borsa e la vita.
Franco Luceri

mercoledì 8 novembre 2023

Con l'intelligenza artificiale avremo auto e cervelli a batteria?


Fino a qualche anno fa pensavo da stupido che intelligenza e denaro fossero alternativi; e che bastasse uno dei due per garantirsi una vita senza tragici scossoni. Ora ho il sospetto che servano entrambi.
L'intelligente onesto, senza denaro vive e muore povero. Così come il ricco onesto, ma poco intelligente, è truffato e derubato a tempo pieno.
Solo l'accoppiata "sapere-denaro", in mano ad un galantuomo, (non certo ad un avanzo di galera) può rendere il migliore servizio a se stessi e all'umanità.
Peccato che intellettuali e banchieri, salvo eccezioni, vivano per sfruttarsi reciprocamente e per sfruttare e asservire i popoli. Tanto da conservare a rischio i sistemi sociali di quasi tutti i 200 popoli del mondo, prime potenze mondiali comprese. (Vedi catastrofi e guerre fratricide senza confini).
C'è da dire però ad onor del vero, che se pure fanno danni all'umanità, non sono totalmente responsabili, perché è di quella "incultura" che le generazioni precedenti li hanno implementato il cervello.
Ma mentre i Banchieri (che detengono il potere finanziario) hanno capito che con il solo denaro, senza sapere, non si va da nessuna parte e (zitti zitti senza fare rumore) stanno finanziando programmi di intelligenza artificiale; gli illusi del mondo della cultura e della politica non si sono ancora accorti che alla lunga, quando avranno rodato il sistema, con l"AI", potrebbero produrre intellettuali e politici artificiali a batteria, e quelli in carne ed ossa finirebbero rottamati o dovrebbero tornare a zappare come i loro padri per vivere.
I robot "intelligenti" sostituiranno i professori nelle scuole, i giornalisti nelle redazioni e i politici telecomandati nelle stanze dei bottoni? 
Se si arrivasse a tanto, per i Banchieri sarebbe tutto grasso che cola. I robot intelligenti li comprerebbero a vagonate.
Per ora sono tiranni stupidi, perché hanno solo il controllo del denaro, non quello del sapere; domani, se potranno servirsi di intellettuali e politici a basso consumo energetico e finanziario, avranno il controllo del sapere, e potrebbero diventare tiranni assassini a norma di legge. Ma altrettanto farebbero gli intellettuali se oltre al sapere avessero il portafoglio: il controllo della moneta.
L'AI (l'intelligenza artificiale) se usata con onestà, potrebbe essere non utile, utilissima. 
Ma dovrebbe servire da bastone ai soggetti deboli, non da "arma", da superpotere ai potenti. A chi, da mezzo secolo, grazie al potere mostruoso del denaro; comprando intellettuali e politici (a saldi di fine stagione democratica), ha in pugno le sorti ormai devastate del pianeta e dell'umanità, abusati e stuprati in ogni senso e ovunque.
Perciò attenzione; nelle mani sbagliate, qualunque intelligenza naturale o artificiale rischia di trasformarsi da soluzione in problema, se usata a danno del bene comune.
Franco Luceri

mercoledì 1 novembre 2023

Trovi la causa della guerra seguendo la scia del denaro


Perché ogni popolo del mondo, a prescindere dalla sua capacità produttiva, è, sempre e comunque, a rischio fallimento e guerra? 
Insomma, l'unica cosa certa dei sistemi sociali è che prima o poi sono tutti soggetti ad impoverimento, ingiustizia sociale, terrorismo, guerra civile o peggio, mondiale.
Nei sistemi comunisti perché troppo garantiti, ma poco produttivi.
E nei sistemi liberali, per l'eccessiva produttività di ricchezza, e parallelamente di lupi famelici di buon appetito, impegnati a socializzare le perdite e privatizzare i profitti. Poi occultati con destrezza in qualche buco nero elegantemente definito, con una punta di invidia, "paradiso fiscale".
Insomma, in qualunque modello di Stato, tutto ruota attorno al denaro, alla produttività di ricchezza. Per il principio immutabile e immortale che: "il banco vince e il giocatore perde". 
Chi possiede la sovranità monetaria cioè "il banco", vince: gli altri, in fila indiana, prima o poi perdono tutti.
Se la sovranità monetaria è pubblica, gestita dallo Stato, il popolo vive da sfruttatore aspettando la povera ma sicura elemosina del garantismo, mentre politici e burocrati ingrassano senza vergogna di potere, privilegi, denaro e irresponsabilità a vagonate.
E se invece il denaro è affidato ai banchieri privati; anche con una produttività di ricchezza astronomica, lo Stato liberale e una marea crescente di lavoratori e piccoli imprenditori, languono nella povertà e nell'indebitamento crescente fino alla guerra civile o al default. 
Mentre i potenti della finanza hanno difficoltà a gestire il loro "legalissimo" arricchimento.
Insomma, non ci vuole Einstein per arrivare alla radice dei problemi dell'umanità, comunista o liberale che sia. Il vero rompicapo è risolverli.
Basta seguire la scia dell'accumulazione economica e arrivi dritto dritto agli intoccabili macellai dei popoli, degli Stati e del pianeta.
E non è poi così difficile capire perché il mondo finanziario, in qualunque sistema politico economico: cooperativo o competitivo, non corre rischi di nessun genere. 
Le banconote non sono esposte alle perturbazioni metereologiche come le verdure del contadino, il cui raccolto è a rischio fino all'ultimo istante.
E men che meno sono esposte alla competizione selvaggia come ogni altro prodotto del mercato, perché ogni banconota ceduta dal mutuante al mutuatario è garantita da una ricca o ricchissima ipoteca immobiliare.
Quindi il mondo della finanza è a rischio zero, anzi sotto zero. Rischiano tutti, persino i neonati nell'utero materno, ma il rischio a cui sono esposti i Banchieri e i Superindustriali di tutte le razze, è scaricato direttamente o indirettamente sugli "animali da soma": risparmiatori, mutuatari, clienti, popoli e Stati.
E guai a pensare che sia stato il Padre Eterno a cambiare "marca di sale", giusto per rendere i popoli stupidi e sfruttabili.
No. A produrre animali da soma: popoli tagliati e cuciti a misura per essere sfruttabili dal sistema economico; ci pensano, con impareggiabile professionalità tre istituzioni: istruzione, informazione e politica, asservite o prostitute agli onestissimi "filantropi" dell'umanità: Banchieri e Industriali.
E spezzare questo doppio circuito di asservimento: culturale e finanziario, che rasenta la schiavizzazione materiale e psicologica, è solo lavoro da Padreterno.
Franco Luceri