sabato 25 giugno 2022

Affama intellettuali, sfama manovali e il Mondo và


Se continuassi a ripetere come un disco rotto che in Italia e nel mondo l'impoverimento culturale sta generando imbarbarimento sociale, incasserei un diluvio di standing ovation. Ma ora che scuola e professori sono diventati il bersaglio preferito dell'informazione ho cambiato idea e magari dovrò accontentarmi di fischi e pernacchie.
Ora temo che sia l'arricchimento finanziario e l'impoverimento morale non culturale a rovesciare il cervello degli "intellettuali" come una manica di camicia. 
Nei millenni e nei secoli la cultura è andata crescendo di qualità ininterrottamente, e le potenzialità del cervello umano altrettanto.
Gli uomini erano, sono e resteranno sempre di due razze: gli istruiti ricchi che vogliono conservare lo status dei loro privilegi, (che di fatto sono appropriazioni legalizzate); e gli ignoranti poveri, che quello status assassino vorrebbero fermarlo per guadagnare almeno una buona morte dopo una cattiva vita, ma chi ha potere culturale, politico o economico, glielo impedisce a colpi di leggi, decreti e regolamenti. 
E quando questi non bastano, invasioni, guerre e genocidi per tenersi stretta la propria refurtiva spacciata per inviolabile diritto.
Chi si è inventato diecine di colori di razze umane: Bianchi, Rossi, Verdi, Gialli o Arcobaleno, lo ha fatto per impedirvi di capire che in qualunque angolo del pianeta, di razze ci sono soltanto due: RICCHI RAPACI e POVERI AFFAMATI.
A prescindere dalla sua intelligenza e cultura, l'individuo che non ha soldi si lambicca il cervello notte e giorno per rimanere a galla cercando di smascherare le soluzioni finte e funzionali a l'arricchimento dei ricchi e allo sfruttamento assassino dei poveri.
Ma se quello stesso individuo, dalla sera alla mattina dovesse arricchire, in un nanosecondo incomincerebbe a considerare i drammatici problemi nazionali e planetari come perturbazioni metereologiche che non lo riguardano, da quando possiede l'ombrello del denaro per proteggersi dai nubifragi d'impoverimento.
Si riempie le tasche di soldi e carte di credito, e corre a spendere e divertirsi come se vivesse nella migliore democrazia del mondo. E magari è suddito della peggiore dittatura.
Prendete pure con beneficio di inventario questa mia affermazione perché in fatto di scienze sociali e umanistiche, più che addetto ai lavori, sono un passante per caso.
Ma temo che a formare cittadini sovrani degni di questo nome, sia più efficace la povertà finanziaria che la ricchezza culturale indotta dalla migliore istruzione e dalla migliore informazione di questo mondo.
Posto che la cultura ha migliorato l'uomo per millenni finché lo ha lasciato povero. Poi la stessa cultura che ha prodotto miliardi di geni non è riuscita a fermare l'imbarbarimento da quando gli intellettuali hanno incominciato ad arricchire al pari o più dei banchieri.
Ora è inevitabile che i popoli istruiti informati e ricchi, siano ricchi di rogne ingovernabili.
La ricchezza manda in villeggiatura i migliori neuroni del mondo; mentre la povertà, (zoppi o sciancati) li rimette in servizio e li spreme H24. 
Questa è la ragione per cui in Italia la stessa super cultura che per millenni ha indotto civiltà e benessere, ora sta generando la peggiore catastrofe socio politico economica dell'umanità.
Qualunque individuo istruito ha ragione di dirsi intelligente, solo se fa dipendere la sua sopravvivenza da soluzioni funzionali a l'interesse collettivo, non da quelle che confliggono creando impoverimento per gli altri e arricchimento per sé.
È una ipotesi, non prendetela per verità evangelica, "Pensateci!".
Ma prima di rimettervi in moto i neuroni, svuotatevi le tasche dai contanti, che al vostro buon senso fanno da immodificabile servofreno di cui non avete più il controllo.
Forse il cervello umano è fatto in modo da "impedire" a qualunque soggetto razionale di sacrificare da suicida la propria condizione economica sull'altare del bene comune: 
al medico, di estinguere la razza dei malati rimettendoli in salute; 
all'avvocato quella dei litigiosi consumatori di sentenze; 
all'ingegnere quella dei palazzinari abusivi;
al commercialista quella degli affaristi evasori;
al politico quella degli elettori da ubriacare di demagogia;
al burocrate quella degli utenti da fare cornuti e mazziati.
Insomma c'è il serio rischio che noi umani si perda il controllo del cervello quando si è raggiunto un livello di benessere economico che è giusto conservare, pur sapendo di arrischiare la vita di milioni e miliardi di sfruttati, affamati, malati, disperati.
Questa è la vera ragione per cui una volta uccideva solo la povertà, ora uccide ancora peggio la ricchezza. Il denaro annebbia il cervello a qualunque umano razionale, e a quelli armati di sapere, avere e potere, (salvo rare e illustrissime eccezioni) lo devasta ben oltre la pazzia.
La catastrofe sociale dei paesi ricchi e progrediti come l'Italia, non è imputabile al calo di qualità della cultura, ma al crollo verticale della moralità dei suoi sacerdoti.
Una volta era l'ignoranza e la povertà a sterminare poveri. Ora non li spreme e li uccide la cattiva istruzione, ma la fame insaziabile di saggi, ricchi e potenti a cui il denaro ha dato alla testa.
Franco Luceri

sabato 18 giugno 2022

Governare gli italiani non è difficile è inutile


Se al mondo della cultura non sono bastati tre quarti di secolo di istruzione "formativa" e di informazione "disinformativa", per rendere governabile almeno una generazione di italiani; un simile clamoroso fallimento non è imputabile al solo mondo della cultura che ce l'ha messa proprio tutta, ma che in Italia persino lo scemo del paese nasce talento di creatività. 
E il creativo, per quanto all'origine possa sembrare facilmente condizionabile, programmabile e ubbidiente come uno stupido robot; avendo di suo una "fantasia disumana", è protetto contro qualunque disonesta ideologia che voglia "de-formarlo" e consegnarlo sfruttabile al mercato, e asservibile alla politica.
Lo hanno attribuito a Giolitti, Mussolini e altri; ma chiunque ne sia l'autore, ha immortalato così l'ingovernabilità italiana: "governare gli italiani non è difficile, è inutile". 
Perciò rassegnamoci, gli italiani sono talmente liberi, diffidenti e magari una punta pure matti, che non solo non si lasciano irreggimentare da nessun governante che voglia asservirli; ma trovano sempre il modo di aggirare e superare qualunque sbarramento ideologico e giuridico che non garantisca libero profitto individuale.
E se è già un pericoloso atto di presunzione ritenere governabile il popolo italiano; sottovalutare in aggiunta anche l'influenza imponderabile della natura è un'autentica catastrofe: nel nord ricco sì incomincia a parlare di desertificazione di una grossa fetta di territorio italiano per mancanza di acqua.
Sulla terra non c'è niente che possa essere risolto definitivamente a colpi di leggi morali e giuridiche, perché la natura non rispetta nessuna legge umana manco per scommessa.
I grandi pensatori l'hanno definita "disordine dinamico". E il vero problema non sta nel "disordine", che in qualche modo ci induce ad ordinarlo; ma nel fatto di essere "dinamico": cioè disordine in costante incasinamento autodiagnostico e autocurativo, tanto da rendere tardive, inefficaci e non di rado devastanti, anche quelle che passano per tempestive e geniali soluzioni scientifiche.
Quindi, in Italia, ogni forma di razionalizzazione creata attraverso la cultura, le leggi e il mercato fa i conti senza "DUE OSTI", l'uomo presuntuoso che vuole la natura al suo servizio e la natura ribelle che ne dimostra la tragica fallibilità, presentandogli conti salatissimi.
Un esempio per tutti: la montagna di rifiuti della capitale e i cinghiali che fanno da impianti di smaltimento.
Quale politica e quale istruzione avrà mai il potere di insegnare ai romani a non auto-seppellirsi di rifiuti, e ai cinghiali di rifiutare l'invito a pranzo, per andare a crescere e moltiplicarsi dove il pranzo non c'è?
Insomma, per farla breve, da una comunità di creativi individualisti, egoisti e divisi su tutto, non c'è cultura e non c'è politica che possa ricavarne un POPOLO.
Altro esempio di schizofrenia politica; sapevamo di essere alleati NATO, ma abbiamo trovato normale affidare la vita degli italiani ai nemici della NATO, comprando dalla Russia materie prime, prodotti energetici e alimentari e aspettando che i due belligeranti Russia e America, a colpi di sanzioni e contro sanzioni, (e speriamo si fermino lá) riducano l'Italia: da giardino dell'abbondanza, in cimitero della fame.
Franco Luceri

sabato 11 giugno 2022

Il mercato ordina e la politica esegue


Se nel mondo ci fosse uno squattrinato che ambisse a diventare Presidente della BCE, di Bank of America, o peggio  Bank of China, non sarebbe comunque abbastanza svitato da eguagliare in presunzione la sconclusa politica mondiale che si ritiene capace di disinnescare la pericolosa mina vagante della globalizzazione.
Nel mercato mondiale, le nazioni comuniste e liberiste (politicamente divise e conflittuali) sono economicamente interdipendenti da secoli. Ed è come aver mischiato diavolo e acquasanta: fiammifero e benzina.
Dal punto di vista politico, ora gli stati dell'est sono in guerra con gli stati de l'ovest: Russia contro Ucraina e Russia contro America ed Europa.
Ma dal punto di vista economico non c'è politica e non c'è guerra in grado di fermare l'intreccio degli scambi commerciali e finanziari fra paesi politicamente nemici.
In questo istante in Ucraina piovono bombe russe assassine, (ma non è escluso che siano state prodotte da Industrie americane, europee o italiane) e arriva anche petrolio, gas, e chissà cos'altro, pagati dagli ucraini ai russi per finanziare Putin che fa guerra agli ucraini.
Anche Putin e Biden, politicamente sì caverebbero gli occhi l'un l'altro;. ma la foresta degli scambi commerciali Russia-America, è inesplorabile almeno quanto la Foresta Amazzonica.
Chi crede ingenuamente che nel mondo c'è ancora una politica capace di governare la mostruosa complessità del mercato, (magari saprà tutto sul mercato rionale delle pulci a due passi da casa sua) ma di globalizzazione non ha ancora capito una mazza.
Il mercato mondiale finanziario ed industriale, ormai è così potente da portarsi a rimorchio la politica, come l'idraulico la borsa degli attrezzi da lavoro, o la pinza a pappagallo.
Siamo al quarto mese di guerra in Ucraina e nessuna parola (occidentale) è riuscita ad indurre Putin al dialogo. Ma alla parola "GRANO" ha capito che la sua guerra stava paralizzando la circolazione del cibo, e questo avrebbe ucciso una grande quantità di umani incolpevoli ovunque nel mondo, e si è reso subito disponibile, (se l'occidente avesse abolito le sanzioni) a non creare ostacoli alla circolazione dei prodotti alimentari che sono l'unico efficace vaccino contro "la genocida pandemia della fame". Ma soprattutto una colossale fonte di profitti per Paperoni.
Quindi la politica che millanta un potere smisurato, tirannico, invincibile, su tutti i popoli del mondo, di fatto è più inerme di un paralitico sulla sedia a rotelle. È spinta a forza dà una mano invisibile: la circolazione mondiale delle materie prime, dei prodotti energetici, del cibo, dei farmaci, del denaro.
Se in qualche momento storico è stato il mercato a perdere in conseguenza della schizofrenia politica; oggi contro il mercato che tiene "BANCO E BANCA", la politica indebitata da fare schifo, gioca e perde puntualmente.
L'economia mondiale è diventata un genocida gioco d'azzardo, vincente solo per chi muove "L'ARGENT", e perdente per tutti gli otto miliardi di umani condannati a giocare, e quando gli va da Dio, rimanere in mutande.
Franco Luceri

sabato 4 giugno 2022

Il querceto della globalizzazione

Un vecchio contadino che viveva solo in campagna, pensò che sarebbe stato utile lasciare in eredità ai figli un ettaro di oliveto anziché terra nuda. Ma non vedeva più tanto bene e un vivaista "onesto" gli rifilò un ettaro di querce. 
I figli, pur non essendo competenti, curarono con amore quella piantagione finché arrivò a frutto. Ma vedendo che i frutti sembravano olive ma non rendevano olio; temendo di aver sbagliato qualcosa incominciarono a sentirsi in colpa.
Oggi la politica economica mondiale, che da anni definiamo globalizzazione, è un querceto ereditato come oliveto: promette cibo e vita per tutti, ma affama il 99% degli umani per ingrassare di "ghiande" (leggi profitti) un piccolo allevamento di m.... "mangiatori di ghiande".
Abbastanza potenti da garantire  epidemie, carestie, guerre o recessioni a tutti i 200 popoli del mondo, e potere e profitto a poche decine di tiranni, strozzini e guerrafondai.
Per assicurare continuità di profitto ai Paperoni; cultura, politica e finanza portano in giro per il mondo guerra vera, dopo decenni di pace finta.
Gli attuali presidenti, russo, ucraino e americano sembrano gli unici tre piromani della guerra assassina in corso, ma sono insignificanti granelli nel mostruoso ingranaggio della GLOBALIZZAZIONE, fatto al 99% di potenti finti, al servizio dei "Signori del profitto", a danno di 8 miliardi di umani che illusi da finta cultura, finta democrazia e finto liberismo, credono per decenni e per secoli di costruire concretamente il diritto alla vita pacifica per tutti i popoli.
Ma come diceva un vecchio saggio, "la pace è solo la continuazione della guerra con altri mezzi". O come ha definito il progresso il grande Luciano De Crescenzo con queste inequivocabili parole:

"La stupidità è il motore del mondo. I politici, gli uomini di marketing, i religiosi, i personaggi dello spettacolo, campano tutti, chi più chi meno, sulla stupidità umana."

E chi non si rassegna ad integrarsi e vivere da sfruttatore della stupidità altrui, (al 99% culturalmente indotta) o chi osa combattere il sistema, finisce per morire emarginato, perseguitato o peggio condannato.
È tutta qua la cultura, la civiltà, il progresso umano. Una finta pace costantemente al servizio della guerra vera.
Chi cerca la soluzione a questo rompicapo, non morirà prima di arrivare alla rassegnata conclusione che De Crescenzo c'aveva visto giusto: "il motore del mondo è la stupidità".
E alla moltiplicazione degli stupidi ci pensa il miserabile mondo della cultura, che accelera il progresso scientifico e annacqua e frena la conoscenza di massa, per rendere sempre più impari (e quindi sfruttabile) la stragrande maggioranza dei cittadini. 
Ed è questa forma di asincronismo culturale che ci rende inadeguati a tenere il passo alla disumana accelerazione del progresso. 
Lasciandoci poco istruiti e male informati, ci rendono asservibili e sfruttabili come fossimo nati tutti stupidi, ingenui, creduloni, boccaloni e cagasotto.
È proprio così: "la stupidità è il motore del mondo"; e sulla pelle degli stupidi, gli "onestissimi" sacerdoti della cultura, della politica, del mercato e se necessario pure della guerra assassina ci campano da Dio.
Franco Luceri