martedì 30 agosto 2016

Scienza antisismica da roulette russa per “case da morto” condominiali.


Osservando lo scempio di cose e la carneficina di persone che il terremoto ha lasciato agli italiani, un cittadino che avesse voglia di capire, forse dovrebbe iniziare a porsi questa elementare domanda: visto che siamo la patria del diritto e della scienza, e spariamo scienziati in tutto il mondo per aiutare la civilizzazione e il progresso altrui, siamo certi che sia questa la massima protezione antisismica che può venirci da cultura e politica? Se tecnici e imprese italiane sono utili e ricercati in Giappone, mi sapete dire perché qua non riescono a tenere in piedi nemmeno scuole, ospedali e caserme, costruiti a norma e freschi di collaudo?
Durante le operazioni di soccorso ci hanno fatto sapere che la nostra protezione civile non ha eguali al mondo, e io personalmente non ho ragione di dubitare dell’eroismo di chi è preposto e persino di chi corre spontaneamente a salvare vite umane (gratis), visto che l’altruismo italico non è mai passato di moda o scaduto di qualità.
Ma non mi fido manco in punto di morte dell’altruismo di chi maneggia denaro e potere: burocrati, tecnici e speculatori, che ci garantiscono costruzioni "a norma sismica".
Se da noi la civiltà, la giustizia sociale e il progresso scientifico e tecnologico viaggiano ancora a dorso d’asino, dobbiamo ringraziare i corrotti e ladri di imprese e politica, o c’è pure lo zampino della cultura? Se la macchina della protezione civile italiana è da primato mondiale, ma a spese della “prevenzione intelligente” che nessuno ha mai visto in sette decenni, dobbiamo dedurre che prigionieri o complici degli affaristi, strozzini e corrotti, sono soltanto i politici, o anche gli “scienziati” delle costruzioni?
Andreotti, da politico di lungo corso, amava ricordarci che a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai. Se la politica e la scienza non sono ancora in grado di tenere in vita il vecchio Belpaese che ha proprio in quel "VECCHIO"  il suo massimo valore, allora, dagli asili ai posti tomba, l’intero sistema Italia è un fallimento.
E serve a ben poco o letteralmente niente che gli italiani siano ancora tutti onesti, intelligenti e altruisti, se il sistema è assassino per colpa o dolo di chi sa, ha e può. Infatti il sisma non fa discriminazioni fra immobili costruiti da onesti o farabutti, vecchi o nuovi, privati con manutenzioni da cane, o pubblici tirati a lucido, da tecnici eccellenti e costosi, e distrugge ogni cosa.
Per i loro crimini efferati, i dittatori non hanno mai avuto bisogno di cambiare popolo: Hitler non importò un popolo criminale per sterminare sei milioni di ebrei. Lo fece col popolo tedesco "inconsapevole": che in fatto di scienza e coscienza non era secondo a nessuno. E Stalin e Mussolini fecero altrettanto.
Allora domandiamoci, la democratizzazione italiana e europea sta avanzando libera, o continua ad essere ostaggio delle teste d’uovo della cultura, oltre che della politica e del mercato? Visto che nessuno ha avuto scrupoli a considerare “immobili tassabili”, le pietre pericolanti di Amatricia ordinate a forma di casa, in attesa che il terremoto le tramuti in macerie disordinate e assassine, fonte di profitti per le mille lobby del malaffare privato e pubblico. 





lunedì 22 agosto 2016

Riforma Boschi-Renzi si-no-ni-so


Se prendiamo per vero che la riforma della Costituzione a firma Boschi-Renzi è una colossale schifezza, dovremo pure ammettere che solo una classe politica di pari valore culturale e morale poteva prestarsi a realizzare un simile papocchio. 
Allora delle due l'una: In Italia si è impoverita la cultura e la classe dirigente rispecchia in pieno la scadente qualità del popolo; oppure chi è chiamato a governare il sistema con funzione di Premier, ha appena il potere di osservare quante istituzioni e lobby possono abusare de l'Italia e degli italiani, usando lui da capro espiatorio?
Uscendo per la prima volta da Palazzo Chigi, Berlusconi confessò, quasi cadendo dal pero, di aver cercato invano il volante della macchina del governo per governarla. Ma poi avrà preso atto, a sue spese, che quella macchina infernale è un doloroso “tritapremier”.
Tutti lavorano per piegare i governanti ai loro sporchi interessi, facendoli passare come più gli aggrada: da idioti, matti, ladri, mafiosi o peggio tiranni, mentre li stanno sbeffeggiando, ricattando, estorcendo e tiranneggiando.
E sulla qualità culturale e morale di chi dolosamente, per interesse, si presta a questa falsificazione mediatica su l’inesistente strapotere del Premier, stendiamo pure un velo pietoso.
La riforma Boschi-Renzi fa schifo, perché la Costituzione è prevista come riformabile, ma nessuno ha mai stabilito chi ha il potere di riformarla senza stravolgerla.
Chi si batte per bocciarla votando no al referendum, vuole difendere la Costituzione più bella del mondo, dal rischio che la riforma concentri troppo potere al premier. Ma se l’Italia sta morendo di inesistente potere al Premier, ed è ad un passo dal default, (e per fortuna che abbiamo la Costituzione più bella del mondo !!!!!!!!!) dove starebbe il danno?
L’Italia sta morendo di democrazia degenerata in anarchia. Allo stato delle cose, Stalin, Hitler e Mussolini assommati non sarebbero più in grado di risanare l’Italia, nemmeno con la peggiore politica criminale. La riforma Renzi bocciatela senza pietà se vi pare, “ne avete facoltà”, direbbe un mio carissimo amico; ma solo se è pensata per aggiungere al Premier, nuovo potere finto, al vecchio potere finto.
Io non sono un addetto ai lavori per garantirvi scientificamente che la terapia Boschi-Renzi è curativa o assassina. Ma in trenta anni che mastico politica da libero osservatore ho capito una cosa: sono di due razze le riforme che hanno accoppato l’Italia e gli italiani: quelle sbagliate volte a curare una malattia sbagliata con una medicina sbagliata (sono le meno dannose perché è evidente la loro inefficacia o pericolosità); e quelle giuste, (pubblicizzate come miracolose dai cacasenno della cultura al servizio della politica) che aggrediscono la giusta malattia con una medicina tanto giusta, da poter resuscitare i dinosauri, ma somministrata ad un dosaggio tanto ridicolo, da non tenere in vita manco le formiche.
Di riforme giuste sono schiattati gli Stati comunisti e stanno schiattando anche i liberali. Come quella geniale degli 80 euro dati da Renzi ai lavoratori per sostenere i consumi e ossigenare di profitti le imprese. Politica efficacissima in un sistema economico chiuso dove i salari ritornano alle imprese sottoforma di profitti.
Ma nel libero mercato globale quella politica fa ridere i polli, perché i salari distribuiti ai lavoratori italiani finiscono in massa, sottoforma di profitti, alle imprese competitive di tutto il mondo, tedesche, francesi, inglesi, americane, cinesi radicate in Italia. E gli imprenditori italiani, che con la competitività non hanno alcun rapporto di parentela, grazie ai sindacati, si beccano le perdite.
Una volta bastava arricchire i lavoratori aumentando i salari e di riflesso alle imprese nazionali aumentavano i profitti. Oggi bisogna impoverirli per salvare le imprese. E a tanto siamo arrivati considerando miracoloso il sindacalismo comunista idiota, utile anche a l’economia liberale in forte sviluppo con imprenditori rapaci e banchieri strozzini.
Ma letale nei mercati globalizzati dove la palla del profitto è passata dalle economie sviluppate (a caxxo) de l’Occidente alle emergenti de l’Oriente, che hanno incominciato ad accumulare tali e tanti guadagni da far fallire e comprarsi in blocco Europa e America.
Quindi, chi ci invita a bocciare la riforma Renzi perché sbagliata è uno sprovveduto o un farabutto, non sa che le riforme sbagliate non fanno danni, invece li fanno devastanti le terapie giuste con dosaggi sbagliati.
La riforma Boschi-Renzi sicuramente sposta potere fra le varie istituzioni. C’è da capire a chi toglie e quanto toglie, e a chi aggiunge e quanto aggiunge.
Perché se rafforza il potere del governo bene; ma se aggiunge potere finto al già potere finto del Premier, dopo la riforma Berlusconi abortita, e la riforma Renzi con minaccia di aborto in atto, prepariamoci alla bancarotta e alla guerra civile.
Io non ho la giusta cultura per stabilire se alla riforma Boschi-Renzi sia giusto riservare un SI o un NO. Se la mafia dei poteri occulti che governano di fatto, intende sostituire il vecchio e usurato tritapremier con uno nuovo di zecca, mandate a casa il Premier e la sua finta riforma con un NO secco. Ma se quei due toscanacci (la bella più il filosofo) sono riusciti a convertire (io non ci credo) il tritapremier in un tritalobby, a danno delle mafie burocratiche, sindacali e finanziarie, correte ad aiutarli con un SI gigante, o siamo spacciati.

giovedì 18 agosto 2016

Ma quali sono i limiti della cultura?

Ma quali sono i limiti della cultura?

Stabilire cosa non va in un sistema democratico è un gioco innocuo per bambini scemi, posto che professori, professionisti, scrittori e giornalisti ci sbattono in faccia quotidianamente gli errori della politica, a cominciare dal governo ladro, gli errori della giustizia bradipa e sciroccata, gli errori del mercato, dal sindacalismo idiota, a l’imprenditoria ladra, al fisco rapace e alla finanza strozzina.
Ma di teste d’uovo capaci almeno di individuare in maniera scientifica, oggettiva, gli errori della cultura non vi è traccia. E quindi, politici, giudici ed economisti si affannano a curare nel sistema, non le malattie reali di cui è afflitto, non le malattie come le vedono i politici, i giudici e il mondo del mercato e della finanza, ma come vengono percepite dalla massa dei cittadini, grazie a l’informazione capillare e quotidiana.
E se in conseguenza della mala formazione, idiota ne viene pure l’informazione, non c’è Padreterno che possa governare e salvare un popolo rincoglionito dalla cultura.
Persino osservando la postura e l’andatura di un uomo che cammina o che corre, siamo portati a deformare la realtà, valutando le capacità del soggetto, visibili anche allo scemo del paese, ma ignorando l’habitat in cui si trova a muoversi e che influisce pesantemente sul suo comportamento.
Quindi il pressappochismo, la superficialità, la stupidita, il pregiudizio o peggio la faziosità de l’informazione, bombardata quotidianamente e per decenni nel cervello di un popolo, finisce per deformare a tal punto la realtà, da scimunire oltre alla massa dei cittadini poco istruiti, anche la classe dirigente che ha in cura il sistema e che finisce per curare il tumore al cervello, con la migliore scienza e coscienza che ci metterebbe per risanare un unghia incarnita.
I popoli moderni non hanno altri problemi ché quelli culturali. Una volta si sbagliava per scarsa informazione, oggi per eccessiva, ma deforme. Anche lo stupido, attraverso internet, può avere un quadro aggiornato delle cose del mondo, salvo che in quel quadro ci sono appena tracce di verità.
E posto che la migliore delle informazioni va a nutrire ogni santo giorno e ogni santo momento i cervelli della classe dirigente, e gli effetti di quella dieta culturale continuano ad essere devastanti a livello nazionale continentale e mondiale per i singoli, i popoli e gli Stati; delle due l’una: se la classe dirigente fa acqua da tutte le parti, vuol dire che il potere la rende stupida; o che la formazione e informazione stanno nutrendo cervelli di politici, giudici, burocrati e banchieri, di cibo avariato. 
Ora voi mi direte che tutto ciò è difficile da dimostrare, ma non è così. Sotto i riflettori della stampa, non finisce la politica di Boschi e Renzi, ma la caricatura. Così non si capirà mai, se quei due stanno facendo danni per colpa, dolo o scarso potere. Come non s’è capito col "tiranno" Berlusconi. Perché se il Premier fa danni per scarso potere, chi lo critica pesantemente (per i media di tutte le razze Renzi è ormai il "bimbominchia e l'ebetino italiano", raffigurato a tempo pieno da rincoglionito e con la bocca aperta) sapendo e volendo abusare della sua debolezza è un criminale, perché ridicolizza l'Italia a livello planetario. E chi non lo sa è un idiota.

La democrazia è un problema risolto da cani

La democrazia è un problema risolto da cani

Col senno di poi s’è capito che i comunisti hanno impiccato il comunismo abolendo il diritto di proprietà: rendendo fuorilegge i padroni, che sono gli unici capaci di produrre ricchezza per tutti.
Di fatto, Marx, ha il merito di aver centrato il problema: la povertà dei lavoratori dipendenti, più che visibile; ma la colpa di averlo aggredito con la soluzione sbagliata, che cancellava gli effetti, ma conservava la causa: la rapacità e voracità degli intellettuali, degli arrampicatori sociali, della classe dirigente pubblica e privata, che nei sistemi democratici è elefantiaca e mostruosamente improduttiva.
Affidando il potere democratico alla maggioranza, lo si consegna agli incapaci rapaci e improduttivi, e si toglie ai capaci, agli intelligenti, agli autonomi, ai cosiddetti padroni competitivi, che sono talmente minoranza da poter essere esclusi da qualunque potere politico legale da qui a l’estinzione de l’Umanità.
E se sono tanto capaci da farsi spazio producendo da imprenditori ricchezza onesta, (povere vittime sacrificali) vengono (a norma di legge) ridotti al fallimento o istigati al suicidio a colpi di rapine tributarie poste in essere dagli stupidi del potere a caccia di imprenditori criminali (che a colpi di mazzette) vanno cercando la protezione dei ladri PA; o imprenditori onesti ma illusi che pensano di reggere allo strapotere burocratico e alla rapina fiscale e finanziaria, finché non tirano le cuoia in tutti i sensi possibili e immaginabili.
Perciò la democrazia (italiana in primis) è sinonimo di comunismo, perché non considera illegale la proprietà e il diritto di produrre ricchezza per chiunque sa produrla, ma la pretesa di incassarla realmente per sé, prima di spartirla con gli incapaci e ladri del potere pubblico.
Questa è la ragione per cui le dittature hanno avuto la forza di sopravvivere a 25 secoli di “governi del popolo”, in cui i geni finiscono sfruttati, schiavizzati e uccisi dagli idioti della PA o dalla mafia delle professioni benedette e protette a pagamento dai burocrati, incapaci persino di spendere decentemente la ricchezza rapinata agli altri, ma geni ne l’impedire agli intelligenti di produrre ricchezza onesta per sé, e pagare tasse giuste per servizi produttivi, non disservizi, corruzioni, furti, persecuzioni e cattedrali nel deserto, consegnate alla criminalità e alla mafia.
Ecco perché il miglior capitalismo occidentale è fatto di truffe, furti, devastazioni, falsificazioni, sofisticazioni, sfruttamenti, fallimenti o suicidi di piccoli imprenditori, corruzioni di politici o burocrati, chiusura o de-localizzazione di multinazionali e fallimento di banche.
Rendere formalmente legale un sistema democratico è un gioco innocuo per bambini scemi: basta consegnare il potere politico alla maggioranza. Ma se poi nessuno può impedire a questa armata brancaleone chiamata maggioranza, di fare abuso di quel potere, fino ad escludere dal diritto di produrre ricchezza (prima che pagare tasse) proprio i soggetti intelligenti e onesti che avrebbe il dovere di proteggere e aiutare: il padreterno in persona non sarebbe in grado di governare un simile papocchio politico, burocratico, giudiziario e finanziario, fabbrica di ladri o falliti.
La finalità sacrosanta del comunismo era abolire l’arricchimento individuale abolendo i padroni. Ed è fallito perché la produttività in assenza di padroni è ancora da inventare. La vera drammatica causa sta nella improduttività e voracità dei non-padroni, della classe dirigente inetta ma rapace che pretende di arricchire rapinando a norma di legge chi ha il talento della produttività.
Invece, una democrazia che non volesse morire di comunismo e bancarotta, o fascismo, dovrebbe rassegnarsi a considerare legali tutti i soggetti che producono ricchezza, a qualunque titolo: da dipendenti o  imprenditori; e criminali quelli che da parassiti pubblici o privati rapinano chi tenta di produrre.
L’idea di riconoscere allo Stato democratico (quindi alla maggioranza) il potere di schiavizzare gli imprenditori, (che sono risibile minoranza) e distruggere milioni di posti di lavoro, salari e profitti, è un crimine da socialismo reale che porterà l’Occidente dritto filato alla terza guerra mondiale.
Qualunque abuso di potere di politici, giudici, burocrati, sindacalisti, fiscalisti, professionisti e banchieri, andrebbe classificato e perseguito come crimine contro l’Umanità, se invece di curare la produttività e la legalità di ogni singolo imprenditore, (fosse pure venditore di bruscolini, mazzi di prezzemolo o chiodi per calzolaio), si auto promuovono curatori fallimentari d’Italia, passando sulla competitività e produttività del sistema come il diserbante sulla gramigna, e rapinando e uccidendo a norma, lavoratori e imprenditori, popolo e Stato.
Questi sono gli acefali tiranni “legali” di ultima generazione, che andrebbero resi inoffensivi; ma ahi noi, non esiste un solo potere superiore, (una Corte Europea o Mondiale dei diritti dell’Uomo, un Segretario Generale delle Nazioni Unite, un Presidente del Mondo in grado di privarli del potere di uccidere soggetti produttivi), prima che una "criminale" involuzione totalitaria o una guerra civile porti indiscriminatamente spargimento di sangue di colpevoli e incolpevoli.
Se elimini un popolo nei campi di sterminio, o ti affretti a suicidarti, o ti ammazzano da cane rognoso come è giusto che sia. Ma se fai agonizzare lentamente un intero popolo facendo fallire le imprese e suicidare gli imprenditori, ti confermano a vita salvatore della patria, stracolmo di privilegi da zar.
Questo fa della democrazia la brutta copia del peggior comunismo, che individuò nel capitale: cioè i padroni, gli imprenditori sfruttatori, la causa sbagliata dell’inferno dei lavoratori.
Sta tutta qua la “bellezza” della democrazia. Il governo del popolo è da 25 secoli l’unica vera causa di tutti i guasti. Oggi aggredita con due soluzioni papocchio: comunismo acefalo e liberismo criminale. Così l’improduttività degli incapaci-potenti, sta superando la produttività dei capaci-impotenti, ormai rassegnati al crimine per salvarsi oggi ma fallire domani e trascinarsi nello sfascio banche e Stati.
Per tentare di rinsavire l’umanità rimbecillita da comunismo, sindacalismo e liberismo, propongo agli IMPRENDITORI ONESTI, di comunicare ai popoli quanto rischiano a gioire per il loro fallimento, o peggio suicidio, indossando come gli ebrei una fascia al braccio, con lo stemma del teschio dei tralicci dell’alta tensione, e con questo inequivocabile messaggio:
Se tocchi muori.

lunedì 1 agosto 2016

burattinai e burattini

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burattinai e burattini

Se non esiste dittatura al mondo che non nasca con la complicità di cultura e finanza; c’è da stabilire se il processo involutivo della democrazia è innescato da l’aspirante tiranno o dalla moltitudine di saggi e ricchi, che hanno un sacco di interessi particolari e spesso pure criminali da tutelarsi.
Chi è il burattinaio e chi il burattino? Sono i saggi e i ricchi che si lasciano ridurre a burattini dal potere politico; oppure sono proprio loro a governare da burattinai il fantoccio Premier della politica usato per i loro loschi e inconfessabili interessi, da capro espiatorio?
E se il mal funzionamento di una dittatura è imputabile di fatto a cultura e politica; siamo davvero certi, senza ombra di dubbio, che si possa indicare il Premier o il governo come responsabile unico dello sfascio delle democrazie; saltando a piè pari la responsabilità di burocrati, banchieri, giudici, giornalisti, professionisti e professori?
No cari miei. Le dittature si reggono sulla capacità del potere politico di incutere terrore e rassegnare il popolo. Ma le democrazie, in quanto autogoverno del popolo, hanno bisogno della intelligenza e onestà della maggioranza dei cittadini, che la politica può conservare tali, ma a patto che il mondo della cultura li abbia formati e informati con intelligenza, e i banchieri si siano riciclati in massa a strozzini pentiti.
Ma forse ci conviene evitare voli di fantasia per non sconfinare nel mondo dei sogni. Accettiamo pure per vero che i tiranni sono responsabili anche delle cacche di cane sui marciapiedi; ma nelle democrazie che sono in coma irreversibile come lo è l’Italia, assolvere con formula piena professori, burocrati, giudici, sindacalisti, giornalisti, banchieri e teste d’uovo assortite, è come scambiare le lucciole per lanterne.
Per due decenni abbondanti “la stampa libera italiana” ci ha plagiato indicandoci prima Berlusconi come tiranno, ora Renzi come tiranno peggiore che sta mettendo la museruola ai “giornalisti che abbaiano” e si sta facendo amiche e alleate le migliori penne libere, ma a quanto pare “di buon appetito”.
Allora delle due l’una: o questi campioni mondiali del libero pensiero, si stanno mettendo liberamente al servizio di Renzi perché lo ritengono affidabile, oppure dobbiamo dedurre che il tiranno Renzi li sta addomesticando con la pistola puntata alla tempia. Ma chi ha seguito questi mostri sacri del giornalismo per quattro o cinque decenni, ritenendoli in condizionabili e incorruttibili, ora che i santi gli si stanno declassando a diavoli; ritiene di avere ancora abbastanza talento per distinguere i veri buoni dai veri cattivi, i burattini dai burattinai del giornalismo, politica e finanza?
Perché se questo talento non l’ha, è meglio che si dia all’ippica; posto che in democrazia, trinciare giudizi su l’intelligenza e l’onestà di presunti saggi della cultura, ricchi della finanza e potenti della politica, è lavoro da padreterno e da noi poveri umani va fatto con molta umiltà, con la certezza matematica che al meglio si arriva ad essere verosimili non veri.
Dove ci sono i "mostri sacri del giornalismo", le democrazie funzionano da dio. Invece dis-funzionano a l’italiana, dove sono oggetto di compravendita al servizio delle lobby culturali e finanziarie: i cosiddetti poteri forti; che da perfetti burattinai condizionano popolo e Stato a 360 gradi, ma imputando ai burattini del governo la responsabilità dello sfascio.