sabato 25 settembre 2021

Tertium non datur, a chi pensa coi piedi !


Chi insegna ai popoli il bene e il male, non li aiuta a vivere ma a suicidarsi. Almeno nell'ultimo secolo il mondo della cultura ci ha insegnato che politica significa soluzione dei problemi. Falso. Non c'è popolo al mondo che non abbia dovuto prendere atto dopo 10, 20, 50, o 100 anni e oltre, che nessuna politica raggiunge la finalità che si prefigge, se esagera, (come in tutto l'Occidente progredito a casaccio), in bene o in male, negando l'esistenza della terza via.
Esagerare in male è criminale nei confronti dei popoli, ma è anche suicida per la classe politica che poi giustamente viene combattuta con la stessa ferocia dai popoli che ha schiavizzato e sfruttato.
Ma anche la politica che esagera in bene produce effetti devastanti. Il progresso democratico ed economico ma idiotamente antiecologico dell'Europa e dell'America è stato ed è così veloce ed esagerato, da trasformare la natura in discarica a cielo aperto e gli stati in paradiso per poveri. Tanto da indurre la natura a ribellarsi a colpi di calamità assassine, e tutti i poveri del mondo a rischiare la pelle per cambiare vita invadendo gli stati ricchi (veri o presunti), che in quanto tali, devono assicurargli ospitalità dignitosa e sicura.
Quindi il vero professionista politico dovrebbe circolare col bilancino del farmacista in tasca, per perseguire la giusta misura, la via intermedia tra bene e male ed evitare le esagerazioni sia negative che positive per l'uomo, che minimizza i costi scaricando sulla natura avvelenamenti e devastazioni.
I più sono convinti che non ci sia una terza via nelle scelte umane di qualunque tipo e col "tertium non datur" giustificano la loro miopia suicida o criminale. 
Invece il "tertium" è dato a chi si spacca il cervello per cercarlo, è dato dalla moderazione, dalla gradualità nei cambiamenti e dai continui aggiustamenti di rotta, perché, paradossalmente, se la vita umana è di qualità, non lo stabilisce l'uomo. Può solo dedurlo dall'impatto ambientale del suo "progresso"; da come la natura reagisce alla puntuale devastazione delle attività dell'uomo. Se le accetta da madre paziente e generosa o le respinge da matrigna assassina.
È facile a dirsi e difficile a farsi; ma un popolo che non vuole vivere da suicida, deve diffidare delle strade già asfaltate e a scorrimento veloce promesse da cultura, politica e finanza irresponsabili, ladrone, assassine.
La via della misura, moderazione e gradualità va scavata nella roccia con grande intelligenza e immensi sacrifici perché possa rendere risultati positivi e duraturi non solo per l'umanità ospitata, ma anche per il pianeta ospitante.
Invece, a colpi di buone intenzioni e di cattive esagerazioni, l'Italia è retrocessa da quarta potenza industriale del mondo a prima impotenza mondiale straripante di debito pubblico, disoccupati, immigrati e falliti e con il territorio in totale disfacimento.
Chi c'ha fatto credere che "tertium non datur", e che le migliori soluzioni possono venirci soltanto dall'istruzione di massa, dal giornalismo, dal sindacalismo, dal lavoro dipendente ben pagato e se pubblico, rigorosamente irresponsabile, dallo strangolamento burocratico, finanziario e fiscale dei piccoli imprenditori, dalla "interessata" protezione delle multinazionali "mordi e fuggi" libere di incassare finanziamenti pubblici e poi delocalizzare, ha distrutto l'Italia a 360° e condannato gli italiani, che Dio non voglia, alla guerra civile.
Franco Luceri

giovedì 23 settembre 2021

Tertium non datur, a chi non lo cerca !


Chi insegna ai popoli il bene e il male, non li aiuta a vivere ma a suicidarsi. Almeno nell'ultimo secolo il mondo della cultura ci ha insegnato che politica significa soluzione dei problemi. Falso. Non c'è popolo al mondo che non abbia dovuto prendere atto dopo 10, 20, 50, o 100 anni e oltre, che nessuna politica raggiunge la finalità che si prefigge, se esagera, (come in tutto l'Occidente progredito a casaccio), in bene o in male.
Esagerare in male è criminale nei confronti dei popoli, ma è anche suicida per la classe politica (vedi comunismo, fascismo e nazismo) che poi viene combattuta con la stessa ferocia dai popoli che ha schiavizzato e sfruttato.
Ma anche la politica che esagera in bene può produrre effetti devastanti. Il progresso democratico ed economico ma idiotamente antiecologico dell'Europa e dell'America è stato ed è così veloce ed esagerato, da trasformare la natura in discarica a cielo aperto e gli stati in paradiso per poveri. Tanto da indurre la natura a ribellarsi a colpi di calamità assassine, e tutti i poveri del mondo a rischiare la pelle per cambiare vita invadendo gli stati ricchi e democratici, che in quanto tali, devono assicurargli ospitalità dignitosa e sicura.
Quindi il vero professionista politico dovrebbe circolare col bilancino del farmacista in tasca, per perseguire la giusta misura, la via intermedia tra bene e male ed evitare le esagerazioni positive e negative.
I più sono convinti che non ci sia una terza via nelle scelte umane di qualunque tipo e ricorrono al "tertium non datur" per giustificare la loro miopia suicida. Invece il "tertium" è dato a chi si spacca il cervello per cercarlo, è dato dalla moderazione, dalla gradualità nei cambiamenti e dai continui aggiustamenti di rotta, perché, paradossalmente, se la vita umana è di qualità non lo stabilisce l'uomo. Può solo dedurlo dall'impatto ambientale del suo progresso; cioe da come la natura reagisce alla devastazione delle attività dell'uomo. Se le accetta da madre paziente e generosa o le respinge da matrigna assassina.
È facile a dirsi e difficile a farsi; ma un popolo che non vuole vivere da suicida, deve diffidare delle strade già asfaltate e a scorrimento veloce promesse da cultura, politica e finanza irresponsabili, ladrone, assassine.
La via della misura, moderazione e gradualità va scavata nella roccia con grande intelligenza e immensi sacrifici perché possa rendere risultati positivi e duraturi non solo per l'umanità ospitata, ma anche per il pianeta ospitante.
Invece, a colpi di buone intenzioni che lastricano a pelo lucido le vie dell'inferno, l'Italia è passata da quarta potenza industriale del mondo a prima impotenza mondiale straripante di debiti, disoccupati, immigrati e falliti e con il territorio in totale disfacimento.
Chi c'ha fatto credere che tertium non datur, e che le migliori soluzioni possono venirci soltanto dall'istruzione di massa, dal giornalismo, dal sindacalismo, dal lavoro dipendente ben pagato e irresponsabile, dallo strangolamento burocratico e fiscale dei piccoli imprenditori, dalla "interessata" protezione dei grandi o delocalizzazione, ha distrutto l'Italia a 360° e condannato gli italiani, che Dio non voglia, alla guerra civile.
Franco Luceri

venerdì 17 settembre 2021

Care femministe, al maschilismo, quand'è che gliela fate la "FESTA"?


Noi umani occupiamo la proprietà immobiliare chiamata Terra, per gentile concessione del Creatore, che volendo popolarla di soggetti perfettibili, forse si sarà chiesto se lasciarci liberi di correggere i guasti che da subito avremmo prodotto per ignoranza, o fare della NATURA uno stimolante soggetto formativo per aiutarci piano piano a sviluppare intelligenza.
E a quanto sembra, decise che due soli illuminanti "problemini" potessero bastare: la biodiversità che ha reso complessa e stimolante la natura; e la diversità psicofisica che ha fatto ogni umano unico e irripetibile. 
Alcuni più dotati e altri meno, non per aiutare i forti ad imporsi da predatori e i deboli a finire predati, ma per farci capire che la convivenza pacifica passa dalla soluzione di questo "PICCOLO" rompicapo.
Altrimenti l'uomo finisce per prevalere per due ragioni: perché è più forte e perché è geneticamente più libero della donna di operare a proprio esclusivo vantaggio e quindi a danno della donna e della intera collettività. 
Mentre la donna, dovendo procreare, crescere figli, accudire famigliari e anziani, è condannata, (in assenza di tutela giuridica e giudiziaria) a lavorare gratis per gli altri, per la famiglia e per la comunità. E dipendendo anche solo parzialmente dall'uomo, finisce suo malgrado per contribuire al consolidamento dell'idiota potere "maschilista geneticamente e giuridicamente predatorio".
Che sia una famiglia, una comunità, un paese, una provincia, una regione, uno stato, un continente o l'intero pianeta, non fa differenza: con l'uomo creato geneticamente libero e la donna geneticamente schiava, (anche se ora non mancano donne che hanno imparato a difendersi con raffinata intelligenza), l'intero pianeta è diventato paradiso per maschi ricchi e potenti e inferno per donne e poveri.
Insomma, per non farla lunga, il MASCHILISMO è invenzione personale del Padreterno, che dall'uomo ha preteso come "servizio sociale gratuito" un lavoretto di una manciata di secondi per ingravidare la donna e poi correre sparato a prevaricare e sfruttare in tutti i sensi possibili e immaginabili la collettività. 
Mentre ha condannato la donna, a lavorare gratis per 9 mesi ogni gravidanza, e autoschiavizzarsi fino alla morte per crescersi i figli e poi i nipoti, accudirli e proteggerlì al prezzo della sua vita. In aggiunta a genitori e suoceri da accudire e accompagnare fino all'ultimo giorno di vita.
E mancando nel corso dei millenni una intelligente e adeguata opposizione femminile in campo culturale, politico ed economico, il maschilismo ha generato a livello planetario una mostruosa piovra industriale e finanziaria, provvista di tentacoli politici dai colori e nomi più fantasiosi (come comunismo, socialismo, fascismo, nazismo e chi più ne ha più ne metta) ma tutti rigorosamente funzionali alla conservazione gattopardiana del potere del maschio. Il cosiddetto maschilismo.
Unico "ISMO" rimasto in perfetta salute criminale dalle caverne ad oggi, perché l'uomo, al massimo delirio di onnipotenza, non si fa scrupoli a sfruttare, devastare, uccidere chi osa insidiare il suo stramillenario potere schiavizzante.
Il comunismo lo hanno assassinato perché aveva testa e tentacoli pubblici. E non potendo speculare profitti e privilegi privati solo per i maschi, non conveniva per amore di uguaglianza e giustizia sociale tenere il sistema in buona salute, utile per tutti, donne comprese.
Mentre la piovra capitalismo poi convertita in liberismo, anche quando si direbbe malaticcia, affama l'intera umanità, pure se afflitta da pandemia sterminatrice, e ingrassa senza ostacoli e senza limiti, perché ha la testa privata, e persino i tentacoli fiscali che sì direbbero pubblici, sono pubblici finti: governati scientificamente dal POTERE FINANZIARIO MONDIALE PRIVATO saldamente in pugno a poche diecine di Paperoni trilionari.
Le holding finanziarie e industriali mondiali lavorano allo sfruttamento intensivo degli umani e del pianeta, condizionando, occupando, corrompendo o minacciando governi e parlamenti, ormai svuotati da qualunque potere autonomo: culturale, politico, economico.
Insomma, giusto per capirci, tutti gli "ISMI" che si susseguono da millenni, fino all'attuale liberismo, sono tutte schifosissime maschere del MASCHILISMO: servono solo a conservare le donne organiche al potere barbaro, criminale, schiavista e sanguinario dell'uomo, e se non si rassegnano alla sottomissione e allo sfruttamento rischiano pure la vita ovunque e comunque.
E' questa "naturale" disuguaglianza di genere che la cultura e la politica avrebbero dovuto correggere, ma che i maschi cavernicoli ad oltranza continuano indisturbati a conservare e consolidare a proprio vantaggio, arrischiando persino il futuro dell'umanità, dopo aver devastato il pianeta.
Altro che quote rosa. Noi maschi, alle donne dovremmo un minimo di 10000 anni di risarcimenti, per aver fatto di ogni famiglia un casinò in miniatura, dove vince chi tiene banco: chi ha in tasca il portafoglio gonfio di soldi e di potere tirannico, giuridicamente sancito e giudiziariamente tutelato. 
E finché il potere finanziario e ora anche sanitario, resterà nelle grinfie del maschio, e di qualche donna ereditiera che ha saputo emulare il maschio in rapacità; qualunque politica, a prescindere dalla maschera "ismica" che vorranno incollarle, servirà sempre e solo per conservare il "vampiresco e cannibalesco" potere mafioso e assassino dei maschi.
Attenti a distribuire nei singoli Stati potere di governo solo a chi accetta di governare sotto dettatura, per scimunire i popoli con miliardi di finti cambiamenti gattopardiani perché del maschilismo sfruttatore, usuraio e guerrafondaio nulla cambi.
In Oriente in Occidente e ovunque, nei rapporti con l'uomo, la donna non ha varietà di scelta: o si rassegna alla sottomissione come in Afghanistan, o si rassegna alla parità finta come in Italia e in tutto l'occidente femminicida. Perché se pretende la parità reale rischia la vita. 
Non avendo cervello, il maschio, mai diventato UOMO, continua a difendere il suo potere con i muscoli, ma prima o poi (vedi pandemia in corso) dovrà vedersela con la NATURA, una "FEMMINA" che non perdona, e a colpi di devastanti calamitá sembra voglia vendicare tutte le donne vittime del mondo, mandando in frantumi la torre di Babele assassina e suicida del potere del MASCHIO unico gigantesco e a tutt'oggi immodificato e temo immodificabile errore di Dio.
Franco Luceri

sabato 11 settembre 2021

La testa non serve, se la mano non fa.


Per come siamo ridotti in Italia, verrebbe spontaneo pensare che oltre ai "potenti" centrali e regionali della politica, burocrazia e giustizia, che salvo rare eccezioni ormai non cavano un ragno dal buco, manco se il ragno fa tutto da sé; tra i 7982 sindaci italiani, ci siano alcuni tanto imbranati da non aver ancora individuato il buco per aprire i chiusini dell'acqua quando diluvia ed evitare danni da allagamento a persone e cose.
Così il mondo dell'informazione ci ha abituato a pensare almeno nell'ultimo mezzo secolo a colpi di "piove governo ladro". Con un martellamento giornalistico ossessivo: la Raggi non svuota i cassonetti, non tappa i buchi alle strade, incendia gli autobus, ha rovinato Roma e l'ha consegnata ai cinghiali.
E io come un cretino ho subito questo lavaggio del cervello fino a ieri, convinto che in Italia è marcia la testa. Quando, bagnato fradicio nella mia casa allagata, e con lo scantinato ridotto a piscina, ho capito che è strabismo culturale incolpare la testa se la coda non scaccia le mosche. 
Io abito nella stessa casa dal 1970. Ho visto eseguire lavori pubblici milionari per scongiurare il rischio allagamenti, ma la strada si continua ad allagare causando danni sempre peggiori e mai risarciti, perché nessuno apre i chiusini quando piove. Li aprono quando spiove per non bagnarsi le scarpe.
Insomma, non sono i Presidenti, i Premier o i Sindaci ad assicurare concreta funzionalità ai sistemi complessi, con milioni di addetti. 
Chi assicura manutenzione a migliaia di chiusini, chi svuota cassonetti, chi tappa i buchi delle strade, tiene in ordine la segnaletica orizzontale e verticale, chi cura la manutenzione e riparazione di tutto non è il sindaco del comune ma l'esercito dei dipendenti pubblici e privati delle ditte appaltatrici. Se questi soggetti sono presenti all'incasso dei compensi, ma latitano sul posto di lavoro quando dal loro servizio dipende la salvezza e persino la vita di persone e cose, allora il Padreterno elevato alla funzione di sindaco, presidente e persino di governatore del mondo, non basterebbe a garantire funzionalità nemmeno al comune di roccacannuccia.
In Italia non c'è più spazio per assumere pensatori rigorosamente irresponsabili che manteniamo con compensi astronomici. Ma oltre ai presidenti ai direttori agli ispettori ai capi e sottocapi (eserciti di CTS a tutto spiano),  ci servirebbero gli operatori responsabili se non fanno. Non li hanno ancora inventati.
E temo che, quasi ovunque in Italia, per avere soggetti operativi di qualità almeno decente, si debba inoltrare domanda scritta al Padreterno, pregare e sperare in un Suo miracoloso riscontro.

domenica 5 settembre 2021

La dittatura dell'incompetenza


Come hanno teorizzato due psicologi statunitensi, Dunning e Kruger, viviamo nella dittatura dell'incompetenza: gli incapaci si sentono esperti e gli esperti si temono incapaci.
Salvo illustrissime eccezioni, eserciti di "scienziati" si palleggiano i problemi sociali senza cavare un ragno dal buco, perché ogni intellettuale che presume di poter essere utile alla collettività, del genere umano e del pianeta da tenere entrambi in buona salute, ne sa appena un miliardesimo e forse meno, ma è convinto di sapere tutto, di aver visto tutto e di poter servire e lucrare compensi dalla collettività, anche quando la collettività è letteralmente col c*** per terra.
Questa è la ragione per cui si inducono  i popoli che ormai diffidano dei ciarlatani della politica che promettono miracoli e restituiscono puntualmente disgrazie, ad affidarsi senza riserve ai padreterni della Scienza, salvo poi prendere atto dopo anni, decenni o secoli che più che salvifiche, le loro soluzioni si sono rivelate suicide.
Nell'ultimo mezzo secolo, le teste d'uovo della scienza hanno promesso cibo per tutti, ma i soggetti che ancora deperiscono e muoiono per fame nel mondo sono miliardi.
Hanno creduto di saper curare tutte le malattie, ma ormai non sono in grado di curare nemmeno se stessi.
Persino nell'occidente progredito, pensavano di saper risolvere il problema mobilità, lavoro, guadagno, casa, istruzione, scuola, sanità, giustizia, democrazia, uguaglianza ma non hanno ancora capito una mazza, perché tutto quello che fanno in apparenza perfetto e perfettissimo, (vedi manicomio Italia) da subito produce debito pubblico e rischio default, e alla lunga danni sociali ed ecologici irreparabili, tanto da trasformare i popoli da ricchi in falliti, da autonomi in accattoni, e la natura, da madre premurosa a matrigna assassina.
E più i costi e i danni crescono, più gli addetti del mondo scientifico, politico, e finanziario, si arrampicano sugli specchi per conservare alla democrazia, ridotta a pietosa repubblica delle banane, le sembianze di stato di diritto.
Tutti accumulano profitti promettendo benessere, qualità della vita, giustizia sociale, pace, democrazia, vita a misura d'uomo, ma restituiscono fame, malattia, sfruttamento, ingiustizia, esclusione, persecuzione e morte.
Se individualmente sì curassero almeno l'appetito cannibalesco, l'insaziabile fame di guadagno, la proliferazione patologica della razza dei cacasenno, pensatori a c**** e mangiapane a tradimento, qualcosa di meno devastante per la collettività forse ne uscirebbe.
Franco Luceri

venerdì 3 settembre 2021

La cultura è degenerata a matrigna dei popoli


Aver messo la scienza, cioè il motore del progresso, della emancipazione e della giustizia dei popoli, al servizio del vampiresco mondo degli sfruttatori, speculatori e strozzini privati, ha sabotato la funzione pubblica liberatrice e pacificatrice della cultura.
E declassandola a volano di ingiustizia e sopraffazione, (assassine di salari, profitti e tributi onesti) ha finito per mettere in difficoltà persino le primissime potenze mondiali, che ormai reggono alla competizione selvaggia scientifica, tecnologica e finanziaria, solo sfruttando e scippando popoli e nazioni deboli, da "generose" esportatrici di democrazia a cannonate.
Insomma, la cultura che avrebbe dovuto continuare ad essere la mamma di tutti, che aiuta i ricchi ad arricchire e i poveri a non morire, è degenerata in feroce matrigna.
Sfrutta e uccide i poveri, affama e deruba da schifo la classe media, per garantire arricchimento illimitato a qualche diecina di Paperoni mondiali trilionari, che ripagano i sacerdoti della cultura, svenduti al migliore offerente, grazie ai quali possono esercitare il loro strapotere scientifico, tecnologico e finanziario su governi e governanti ridotti a impotenti marionette.
Franco Luceri