giovedì 20 maggio 2021

La prof "Natura" salva solo i suoi alunni


La natura non si lascia manipolare e asservire dall'uomo: salva chi si adatta e ubbidisce alle sue leggi, e uccide chi osa devastarla e piegarla ai propri sporchi interessi.
Da geniale imprenditrice, assume e retribuisce "in natura", chi, con religioso rispetto delle leggi del Creato, prima dà il proprio lavoro e poi raccoglie i frutti.
Invece da qualche secolo gli umani si atteggiano a caporali fornitori di forza lavoro specializzata e le rifilano a milioni eserciti di maestrini so tutto io, di cui la "Prof.Natura" non sa proprio che farsene, avendo allevato, istruito e salvato per diecine di millenni solo contadini, pastori, pescatori e boscaioli, tutti con "scarpe grosse e cervello fino"; e lasciando marinare nel brodo della loro presunzione, (salvo rare e illustrissime eccezioni) quelli che, per lucrare sul lavoro altrui, invece della zappa sì affilano il cervello.
E incuranti dei bisogni di lavoro manuale della natura, hanno avviato una produzione intensiva di cacasenno arrampicatori di specchi.
Tanto geniali, che per mascherare la loro inutilità o pericolosità sociale si sono lanciati nella conquista dell'universo: partono sconfitti, dopo aver devastato il pianeta, e tornano, con grande fracasso mediatico, tutti vincitori.
Per continuare a distruggere la natura e subire, pressoché inermi, come neonati al momento del parto, uragani, terremoti, allagamenti, siccità, carestie, pandemie assassine.
Insomma, l'homo sapiens sapiens a caricatura, possiede spaventosi arsenali di offesa per tutti gli usi; ma l'armamentario che ha sviluppato per difendersi dalle calamitá naturali, indotte dalla sua stessa stupidità o rapacità, fa ridere i polli. 
Se la natura gli spara contro un virus, si cala sulla faccia un perizoma asfissiante detto mascherina, si barrica in casa terrorizzato dal virus, e senza salario, profitto e cibo, salva sto c....
Sul pianeta terra noi umani siamo ospiti e forse pure, a giudicare dall'enormità delle catastrofi che subiamo, un tantino ingombranti e indesiderati. 
Se ci illudiamo di poter sfruttare e dominare la natura facciamo i conti senza l'oste; perché se resa nemica dalla scienza e tecnologia assassine, ha tutto il potere di affamarci, ammalarci o sterminarci.
Cultura e progresso sembrano senza retromarcia e le caverne sono ormai stracolme di rifiuti tossici perciò inabitabili. Una punta di buon senso alla Mark Twain, mi sa che non guasterebbe.
Quel grande profeta, dai più considerato un burlone maestro di iperbole, in tempi non sospetti, aveva capito che "il sapone e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali".
Ora, dopo un anno e mezzo di pandemia inarrestabile, che a livello planetario sta ridicolizzando l'intero sapere umano e il relativo progresso suicida, provate voi a smentirlo.
Franco Luceri 

domenica 16 maggio 2021

La paralisi dell'economia contrasta la pandemia?


Temo che al mondo non esista né cultura né politica capace di risolvere i problemi sanitari della comunità mondiale a costi umani ed economici sostenibili.
Solo il presidente Joe Biden ha messo a fuoco il problema giusto parlando di congelamento o sospensione temporanea dei brevetti farmaceutici per aiutare la comunità ad uscire dalla doppia pandemia sanitaria ed economica producendo tutti i vaccini necessari a costi sostenibili.
Perché il discrimine fra Stato di diritto e campo di sterminio legalizzato è soltanto questo. Non è giusto, ma è tollerabile speculare sulla "borsa" dei popoli, cioè  sui guadagni di chi è messo concretamente in condizione di lavorare e produrre ricchezza nel rispetto della legge.
Ma è spietato crimine contro l'umanità, speculare montagne di profitti finanziari e sanitari sulla vita di un popolo o peggio, dell'intera comunità mondiale, che causa pandemia non produce più da 15 mesi, e per curarsi e mangiare non ha altro che la Caritas. Quando tutto gli va da Dio.
Perciò, chi ha voglia di svoltare dalla barbarie alla civiltà, consenta pure le speculazioni sulla "borsa", se e quando i popoli torneranno a produrre ricchezza. Ma tolga la licenza di uccidere a chi, abituato a speculare sulla borsa altrui, ora la svuota completamente fingendosi in dovere di salvare vite umane, nel giorno, anzi nel momento in cui inoculerá il vaccino, e pazienza se poi schiattano di fame il giorno dopo e a tempo indeterminato, posto che il dovere di garantire ai singoli e ai popoli una vita socialmente ed economicamente dignitosa non lo hanno "i poteri finanziariamente forti" che sfruttano l'umanità H24 per 365 giorni l'anno; perché lo hanno scaricato da secoli alle "istituzioni tassa e spendi": politica, giustizia e burocrazia che ora, sotto pandemia e lockdown, sono con le pezze in c***, non avendo niente da tassare.
La politica che hanno saputo adottare per contrastare il virus, (a giudicare da come hanno ridotto l'Italia a colpi di lockdown) sembra mutuata pari pari dalla storia di quel nobile geniale, che ridusse in briciole il castello con una carica di dinamite per sfrattare un topo che aveva già cambiato residenza, e sfrattati finirono solo i castellani.
Franco Luceri 

venerdì 7 maggio 2021

Comunismo e fascismo hanno figliato "culturalismo".


In Italia, gli intellettuali che hanno venduto ideologie per oltre mezzo secolo, possono continuare a lucrare profitti all'infinito scandalizzandosi perché ciò che loro hanno voluto comunista o fascista sta producendo danni, ma solo perché i politici che guidano non si sono fermati allo stop.
E ora, a correzione del sistema troppo comunista o troppo fascista, vorrebbero ingranare a forza la retromarcia per riguadagnare la democrazia e lo Stato di diritto. Come se il medico che ha assassinato il suo paziente, potesse dire al defunto, alzati e cammina a ritroso che ritorni più vivo di prima.
Una legge che li dichiari falliti per aver truffato la collettività con le loro minchiate ideologiche spacciate per verità evangeliche al miglior offerente, non l'hanno ancora inventata.
Mentre l'imprenditore onesto che a fine anno non si è dimostrato capace (in un paese di ladri) di produrre utile per sé e la collettività, onorando i suoi debiti e pagando salari, mutui e tasse all'impazzata, deve correre sparato in tribunale a consegnare i libri contabili per farsi ripulire come una lisca di pesce e dichiarare fallito.
E per essere certo di non fare schifo alla collettività ridotto con le pezze in c*** dovrebbe cambiarsi i connotati con una plastica facciale integrale.
Mentre l'intellettuale, arricchito a spese di disoccupati, falliti e Stato a rischio default, resta orgoglioso della sua faccia e della sua testa bacata vita natural durante. Perché nei sistemi sociali moderni il merito di ciò che funziona è esclusivo del mondo della cultura e la colpa dello sfascio è addebitabile solo a chi non produce abbastanza denaro e mai a chi ha pensato il sistema socio-economico filosoficamente e giuridicamente da cane.
Ecco perché da comunisti, capitalisti o fascisti, i sistemi sociali moderni, appesantiti da milioni di laureati falliti di fatto (anche se non mancano illustrissime eccezioni prontamente isolate, imbavagliate o perseguitate per non disturbare gli assalti alla diligenza di corrotti, corruttori, ladri e truffatori) si sono involuti in sistemi "culturalisti" acefali: devastati dalla "in-cultura" al servizio della burocrazia, Finanza e grande impresa ormai apocalittiche peggio di una ingovernabile calamità naturale.
Franco Luceri

domenica 2 maggio 2021

Continua il tradimento dei Chierici?


Non è facile, ma nemmeno impossibile capire perché il mondo scientifico non ha difficoltà ad esplorare l'Universo ma sulla terra ha seri problemi. Specialmente ora che la pandemia ha ridotto l'intera architettura del progresso, in una pericolante Torre di Babele.
Perché le scienze umanistiche e matematiche non avanzano più tenendosi per mano come coniugi che si amano, ma come due separati in casa che restano uniti ma solo per sfruttarsi reciprocamente. E va da Dio se non si fanno pure la guerra a cannonate.
Il progresso delle scienze matematiche è a dir poco sparato, mentre quello delle scienze umanistiche ci promette un passaggio indolore dalla bestia a l'uomo, ma gira ancora intorno alle caverne, e le tracce di "umanità" negli umani sono ancora introvabili.
Dall'invenzione della ruota siamo arrivati alle auto senza autista e agli aerei senza pilota, per non parlare delle conquiste spaziali ora su Marte; ma la cultura umanistica capace di adeguare l'intelligenza e l'umanità dei popoli alla complessità dei mezzi fantascientifici sfornati dalle scienze matematiche, da usare senza danni o sprechi per sé o per l'ambiente, (vedi smartphone in mano a milioni di anziani che hanno difficoltà persino ad accenderlo e spegnerlo) non l'hanno ancora inventata.
I matematici non si sentono in obbligo di adeguare i mezzi agli uomini, e i filosofi, pur tentando disperatamente di mettere l'intelligenza dei popoli, al passo del progresso tecnologico, non ce la fanno.
Perché la filosofia si pone il problema di accrescere l'intelligenza dei popoli: di tutti gli individui a prescindere se nati stupidi o geni. Mentre la scienza passa al setaccio le risorse umane, sceglie le migliori intelligenze e le usa per sfruttare e truffare interi popoli e interi continenti.
Per capire meglio i "miracoli" delle scienze matematiche, guardate come sono costruite nel mondo le automobili. Hanno l'abitacolo perfettamente predisposto per il numero di passeggeri da ospitare, ma il posto di guida e i relativi comandi, non sono adattati alle reali capacità psicofisiche del soggetto che si mette alla guida, sono standard.
Sono più conformati per assicurare comodità al sedere dell'autista che lucidità e prontezza di riflessi alla sua testa. E magari mettere riparo alle sue mancanze e ai suoi errori perché non diventino drammatici.
E fino a quando la cultura sará soggetta all'arbitrio di filosofi e matematici, ormai strenuamente impegnati più a "vendersi" al mercato industriale e finanziario, che a spendersi per la libertà, la democrazia e l'emancipazione reale dei popoli; solo la politica che vorrà prostituirsi al mercato avrà risorse e potere.
Franco Luceri