lunedì 6 luglio 2015

Contrordine: detassa ma spendi


Contrordine: detassa, ma spendi

Mi sa che in Italia il buon governo è condannato a restare utopia ancora per qualche millennio. Dopo i governi Berlusconi perseguiti per illeciti di tutte le razze (abigeato escluso); anche i tre successivi Premier di sinistra, sono stati bocciati dalla Consulta per non aver scongelato gli stipendi degli statali (forse congelati da Berlusconi nel 2009?), per aver congelato l’adeguamento delle pensioni al costo della vita; e in ultimo dalla Corte dei Conti, per non aver ridotto l’intollerabile pressione fiscale, “per restituire capacità di spesa a famiglie e imprese”.
Ora stabilire quanto è costata realmente agli italiani l’operazione congelamento, lunga sei anni è un lavoraccio. Ma se è facile capire che una politica sbagliata produce danno ai danneggiati, serve un esercito di strizza cervelli per capire perché la stessa politica di risparmio della spesa ha istigato al suicidio centinaia di piccoli imprenditori e ora qualcuno anche grosso.
La politica che ha sottratto una barca di miliardi a pensionati e dipendenti pubblici, avrà fatto risparmiare tante tasse agli imprenditori, o no? Come ha fatto ad istigarli al suicidio, se da contribuenti hanno versato meno tasse allo Stato? Oppure le piccole imprese hanno subito la riduzione dei profitti, per la ridotta capacità di spesa delle famiglie, e una imposizione tributaria crescente: e i miliardi incassati e risparmiati, se li sono pappati gli angioletti candidi candidi della classe dirigente?
Insommadopo il congelamento delle pensioni dichiarato fuorilegge dalla Consulta, a cui la politica "dolorante" sta cercando di mettere riparo (così dicono); ora altra tegola, la stessa Corte Costituzionale ha imposto ai politici di rivedere contratti e stipendi della P.A. bloccati da sei anni. La sentenza non varrà per il passato, ma dal 2016 potrebbe costare fino a 13 miliardi all'anno.
E terza tegola; la Corte dei Conti ha dichiarato “intollerabile” qualunque aumento della pressione fiscale. A lanciare l’allarme è la Presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti in sede di controllo, Enrica Laterza, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2014. "Va restituita capacità di spesa a famiglie e imprese”.
 E se così stanno le cose, una domanda sorge spontanea: se la politica ha fatto solo danni, per sei anni consecutivi, domani cosa può fare di utile? Non può più congelare le pensioni, non può più congelare gli stipendi degli statali, non può tassare oltre, manco lo scemo del paese: e allora la montagna di miliardi per tappare questi due bucherelli, e risanare il debito pubblico da dove la pesca? Forse dilatando la voragine del debito e accelerando il default?
Temo che “fuori di melone”, in Italia non è finita solo la politica, ma proprio come temeva Camus, l’intero popolo. Chiedere al governo di abbassare le tasse e aumentare stipendi e pensioni: è come imporre al fornaio di comprare meno farina ma consegnare più pane. 
Spero con tutto il cuore di sbagliarmi; ma il contrordine di "detassare e spendere", quando il calo dei profitti e la crescita dei tributi ha già sterminato la piccola imprenditoria italiana e dovrebbe passare alla grossa; è un segnale di pericolo come il teschio stampato sui pali dell'alta tensione, per suggerire agli addetti ai lavori tributari, di tenersi a distanza di sicurezza dalla classe dirigente: professionisti, burocrati, industriali, banchieri.