giovedì 27 agosto 2020

A chi affidereste l'arma denaro, al politico o al banchiere?


Ci saranno pure un sacco di buone ragioni per volere la proprietà della moneta in mano ai politici e almeno altrettante in mano ai banchieri. 
Perciò la realtà va guardata da una diversa angolazione se si vuole smettere di girare in tondo come un cane che si morde la coda.
Se l'intera umanità sta vivendo la condizione eccezionale e drammatica di un attacco pandemico, è più giusto che gestiscano la moneta gli speculatori della finanza o gli stessi popoli sovrani attraverso i loro rappresentanti liberamente eletti?
Come fa la classe politica a governare un popolo che è alla disperata ricerca di medicine salvavita, se invece del farmacista da cui reperirle, può indicargli solo il banchiere o il cravattaro a cui chiedere un prestito o la corda per impiccarsi, se non ha niente da farsi ipotecare?
Chi non ha la certezza di vivere (ed è questa la condizione del singolo o dell'intera umanità sotto attacco pandemico) come garantisce la restituzione di un mutuo?
Capite bene che non c'è una sola buona ragione per cui la sovranità monetaria e la speculazione finanziaria che giustamente è esercitata dai banchieri in condizioni normali, prosegua anche nelle condizioni eccezionali e tragiche di una imprevedibile ed ingovernabile pandemia, carestia, calamità, guerra.
Chi non ha previsto che in questi casi eccezionali la proprietà del denaro possa, anzi debba tornare ai popoli, per proteggerli da speculazioni  vampiresche quando il problema  e tentare di salvare anche solo una vita in più, ha esposto la borsa e la vita dei popoli alla criminale speculazione, al nazismo planetario della usurocrazia.

lunedì 24 agosto 2020

Malati e Poveri vanno salvati costi quel che costi


La pandemia in corso ha scoperto le carte dei tre "pokeristi" (anzi bari) del potere: professori, politici, banchieri; rendendo visibile a tutti che i sistemi stato moderni comunisti o liberali che siano, hanno ben poco di legale, avendo sottoposto la vita dei singoli e dei popoli a sfruttamento intensivo tanto da rendela più probabile che certa.
Provo a spiegarmi meglio se ci riesco. Chiunque produca ricchezza ha il dovere di contribuire al mantenimento di chi non produce. E chi non produce e rischia di morire di malattia, di fame o di entrambe ha il diritto di essere salvato. La tutela della vita umana è prioritaria, non ammette deroghe e non può essere assoggettata alla discrezionalità di nessuno, né subordinata ad un interesse presunto superiore.
Allora nessuno può dire ad un popolo tenuto in quarantena e improduttivo per 3-4 mesi a reddito zero, se sei in difficoltà vai in banca a farti un mutuo, oppure paga le tasse che poi a te ci pensa lo Stato. Campacavallo!
Il diritto alla vita di un individuo non può essere subordinato all'interesse collettivo o assoggettato alla famelica discrezionalità di un banchiere, di un bancario o di un esattore o di un affarista. E nemmeno di un politico o di un giudice.
Allora un Popolo immobilizzato da una pandemia deve essere finanziato a fondo perduto e senza alcuna richiesta specifica perché nessuno ha il diritto di sindacare, limitare o condizionare il suo diritto alla vita. E se è un imprenditore, lo stato ha l'obbligo di aiutarlo a produrre non dargli la spallata finale per farlo fallire tassandogli le perdite come fossero profitti.
È un crimine contro l'umanità offrire agli strozzini un popolo che sta rischiando la borsa e la vita con la pandemia. I soldi per vivere lo stato è tenuto a stamparli  e consegnarli in casa ai cittadini, titolari di sovranità monetaria, senza se e senza ma.
La stagione del profitto per Banchieri ed esattori deve essere rimandata a quando la pandemia finisce e il sistema economico globale riprende a produrre salari e profitti per tutti.
Un popolo produttivo ha diritti e doveri, uno reso improduttivo per legge che rischia di morire di fame per non morire di covid ha solo diritti. I dpcm e il lockdown non li hanno inventati gli italiani, li hanno solo subiti e rispettati. 
E la politica, di qualunque colore sia, che calpestasse questo principio per mettersi al servizio della Finanza sarebbe genocida.

Davvero si può volere la natura adattata all'uomo?


Temo che i problemi dell'umanità siano di due tipi: alcuni hanno causa sociale ed effetto ambientale, altri sono causati dalla natura e influenzano o impattano pesantemente sulla vita dei popoli. 
Di regola tutti gli esseri viventi sopravvivono adattandosi alla natura. Invece noi umani abbiamo la presunzione di saper adattare la natura al nostro "illuminato progresso" per derubarla delle risorse che non ci fornisce spontaneamente a vista come carbone e petrolio e tutte quelle risorse naturali che noi riteniamo di alto valore economico: oro, platino, diamanti eccetera
Ma questa pretesa pazzoide di adattare la natura non ai bisogni, ma all'ingordizia umana, a colpi di sfruttamenti avvelenamenti e devastazioni ambientali, ci costa molto cara in termini di vite umane e di risorse finanziarie andate in fumo. 
Perché quando la natura ci presenta il conto del risarcimento, non bada a spese, l'elenco dei danni che arreca è apocalittico. E proprio per mettere riparo a quei danni, che i singoli individui e i popoli, non avendo sufficienti risorse, si fanno la guerra sanguinosa e feroce, per derubare i soggetti i o i popoli più deboli.
E alle guerre combattute per secoli con gli eserciti e con gli atti di terrorismo, oggi si sono aggiunte le spietate guerre culturali, mediatiche, chimiche, batteriologiche, e finanziarie fra dollaro, euro, yen, sterlina, franco ecc.
Per avere un'idea di quanto la natura riesca sempre a prevalere sull'uomo, immaginate (vite umane a parte) che incalcolabile danno finanziario ha provocato e continua a provocare la pandemia al mercato mondiale e ai 200 popoli del mondo.
A quella mostruosa misura di danno noi umani mettiamo stupidamente riparo facendoci la guerra. Ecco perché alla guerra non c'è mai fine. Serve a scaricare i danni ambientali e finanziari sui popoli più poveri e più deboli.
Perché la natura, alle devastazioni generate dall'uomo, non si stancherà mai di rispondere seppellendoci vivi di calamità, carestie e pandemie, che non ci costano soltanto vite umane ma devastazione o fallimento di attività produttive, ricchezze architettoniche e bellezze naturali che vanno in fumo.
E finché gli umani persisteranno nel danneggiare la natura, con il loro demenziale progresso boomerang, andata e ritorno fra capo e collo, la natura non gli farà mai mancare quelle forme di catastrofi necessarie ad indurli a scannarsi come bestie ritenendo sia quello l'unico modo intelligente per sottrarsi al danno o per mettere riparo.
E correndo subito ad infliggerne altro danno alla natura e poi subirlo come un boomerang sulla via del ritorno e correre a scaricarlo d'urgenza sui popoli più deboli per tenersi allenati alla guerra, da uomini sapiens sapiens, ricchi di zucca, ma carenti di sale.

lunedì 17 agosto 2020

La politica è la scienza del tutto

 
È criminale chi si candida per esercitare il potere politico in nome e per conto  del popolo italiano, ignorando che la politica è saggezza non insipienza, è la scienza del tutto non del niente. 
Chi governa ha la stessa funzione del montatore di mosaici, deve collocare i 1000 tasselli istituzionali giusti nel posto giusto e nel momento giusto.
È semplice delegare alle istituzioni culturali, finanziarie, economiche, il governo dei vari sottosistemi sociali, ma poi diventano complesse, tragiche ed ingovernabili le catastrofi che ne derivano.
È come entrare in un'auto potentissima metterla in moto e partire. Ma poi impaurito dal rischio di provocare un incidente, alzare le mani dal volante e lasciare a l'auto che dovrebbe essere guidata dall'uomo, il potere di guidarlo.
A questo livello di stupidità si è ridotta la politica italiana centrale che in questi 72 anni ha ceduto alla Finanza il governo della moneta, alla cultura il governo del sapere, alle regioni la politica periferica.
In altre parole, Chi è incaricato di governare l'Italia non ha più il problema se prendersi il controllo e la responsabilità di tutto, o alzare le mani dal volante in segno di resa, perché il volante lo hanno pure smontato e rottamato, visto che Berlusconi lo cerco invano sin dal primo giorno di permanenza a Palazzo Chigi. Parole sue.
Se sui banchieri, sui professori e sui giornalisti e peggio sulle multinazionali o sui professionisti, il premier non ha potere, allora il potere di premier è una caricatura; e tale non può che esserlo interamente l'Italia, perché è la qualità del mondo scientifico e finanziario a fare la qualità dei cittadini e relativa produttività onesta e capacità di autogoverno dello Stato.

La UE è federazione o confederazione ?


Prima che uno o tutti gli stati UE finiscano in default con conseguenze inimmaginabili, credo che gli addetti ai lavori dovrebbero incominciare a chiarire se l'Unione Europea è una Federazione o una Confederazione.
Perché se è "federazione", è Stato sovranazionale sovrano a tutti gli effetti, derivante dalla sommatoria delle singole sovranità degli stati membri trasferite alla UE per consentirle di stampare moneta e avere potere sui singoli stati e su tutti i cittadini degli stati membri.
In altre parole, gli italiani avrebbero rinunciato alla sovranità e alla proprietà della Lira, per diventare comproprietari dell'euro.
Se invece la UE è una Confederazione, è un insieme di stati sovrani, ma che conservano ognuno la propria sovranità nazionale e quindi la piena libertà di emettere moneta nei casi eccezionali di calamitá, pandemia, carestia, guerra per rifornire a fondo perduto cittadini imprese o istituzioni che fossero a corto di risorse finanziarie.
L'Italia era uno stato sovrano con Banca Centrale, stampava moneta propria e affrontava le calamita eccezionali quando le risorse tributarie non erano sufficienti. Ora persino per strappare vite umane alla pandemia deve chiedere un mutuo alla BCE che è libera di concederlo alle condizioni che vuole, (anche dopo che la pandemia ha sterminato 35 mila Italiani), ma può anche rifiutarlo e condannare a morte altrettanti. O erogarlo materialmente a fine emergenza. O diluirlo nel tempo tanto da renderlo inservibile.
Cosa ci sia di legale democratico e costituzionale in tutto ciò ve lo lascio immaginare.
Io credo che in queste pietose condizioni di inadempienza politica e "filantropia finanziaria", chiunque ne faccia parte abbia il pieno diritto di recedere, uscire dalla UE e pretendere un adeguato risarcimento.
Oggi l'Italia è piena di intellettuali stagionati sessantenni e settantenni e oltre che ci vorrebbero fuori dalla UE.
Ma quando gli idioti della politica ci hanno portato da pecore al mattatoio UE/BCE che rifiuta aiuti finanziari anche ai moribondi, o in un attacco di altruismo suicida gli ipoteca la casa per rifornirli di di cassa da morto, dove c**** stavano?
Di materie giuridiche, io ho appena una superficiale infarinatura, e qua potrei avervi raccontato un sacco di fesserie; ma chi ritiene di saperne di più, può sempre battere un colpo.

domenica 9 agosto 2020

Il denaro è il sangue circolante nelle vene della collettività

 Posso anche accettare che un filosofo non conosca l'importanza del denaro e della sovranità monetaria; ma se è il giurista, il costituzionalista o peggio l'economista a sottovalutare il problema, è allucinante.

In Italia abbiamo dovuto aspettare 72 anni l'arrivo del covid per capire che il denaro non può misurare soltanto la qualità e la quantità del lavoro manuale o intellettivo e i relativi frutti: quindi l'attività umana produttiva di ricchezza. Ma quando l'attività è impossibile, per qualunque tipo di causa dipendente o indipendente dalla volontà o dalla intelligenza dei singoli o della collettività, il denaro deve servire a remunerare o risarcire l'inattività per garantire il sacrosanto diritto alla vita a tutti.
Quindi il potere di uno Stato di stampare moneta propria (e mantenere in vita il popolo quando il popolo non può lavorare e mantenere tributariamente lo Stato) è irrinunciabile.
In altre parole il denaro è come il sangue, deve circolare nel corpo della società non soltanto quando questa lavora, ma anche quando riposa e soprattutto quando è ferma per proteggersi o per curarsi una malattia o per qualunque altra emergenza.
Nel corpo umano il sangue non circola sempre alla stessa velocità, ma circola sempre e comunque perché è da quella circolazione costante che dipende la vita.
Questa è la ragione per cui un popolo non può rinunciare ad avere una propria moneta e il sacrosanto diritto di stamparla e distribuirla nei casi di eccezionale ed imprevista calamitá.
E non si possa vivere in eterno dipendendo da altri popoli, aspettando che gli altri ci riforniscano o peggio che vogliano rifornirci o che preferiscano non farlo per indebolirci o ucciderci.
Il coronavirus ha messo i 200 popoli del del mondo nella condizione di capire che ai singoli individui non deve rendere denaro solo l'occupazione, l'attivita' ma anche l'inattività inposta dalla legge per non infettarsi o per non diffondere l'infezione e uccidere i soggetti più deboli.
Serviva soltanto il covid e il lockdown per rendere comprensibile a tutti che in caso di calamità epidemia carestia o guerra, quando è la tempestività a fare la differenza, nessuna comunità dovrebbe dipendere finanziariamente da altri.
Quindi, privare un popolo della moneta propria e lasciare che siano mani straniere e non sempre amiche o non sempre disinteressate a manovrare il rubinetto finanziario di quel popolo, fino a distruggere scuola e sanità come hanno fatto in Italia, è genocidio legalizzato.