domenica 9 agosto 2020

Il denaro è il sangue circolante nelle vene della collettività

 Posso anche accettare che un filosofo non conosca l'importanza del denaro e della sovranità monetaria; ma se è il giurista, il costituzionalista o peggio l'economista a sottovalutare il problema, è allucinante.

In Italia abbiamo dovuto aspettare 72 anni l'arrivo del covid per capire che il denaro non può misurare soltanto la qualità e la quantità del lavoro manuale o intellettivo e i relativi frutti: quindi l'attività umana produttiva di ricchezza. Ma quando l'attività è impossibile, per qualunque tipo di causa dipendente o indipendente dalla volontà o dalla intelligenza dei singoli o della collettività, il denaro deve servire a remunerare o risarcire l'inattività per garantire il sacrosanto diritto alla vita a tutti.
Quindi il potere di uno Stato di stampare moneta propria (e mantenere in vita il popolo quando il popolo non può lavorare e mantenere tributariamente lo Stato) è irrinunciabile.
In altre parole il denaro è come il sangue, deve circolare nel corpo della società non soltanto quando questa lavora, ma anche quando riposa e soprattutto quando è ferma per proteggersi o per curarsi una malattia o per qualunque altra emergenza.
Nel corpo umano il sangue non circola sempre alla stessa velocità, ma circola sempre e comunque perché è da quella circolazione costante che dipende la vita.
Questa è la ragione per cui un popolo non può rinunciare ad avere una propria moneta e il sacrosanto diritto di stamparla e distribuirla nei casi di eccezionale ed imprevista calamitá.
E non si possa vivere in eterno dipendendo da altri popoli, aspettando che gli altri ci riforniscano o peggio che vogliano rifornirci o che preferiscano non farlo per indebolirci o ucciderci.
Il coronavirus ha messo i 200 popoli del del mondo nella condizione di capire che ai singoli individui non deve rendere denaro solo l'occupazione, l'attivita' ma anche l'inattività inposta dalla legge per non infettarsi o per non diffondere l'infezione e uccidere i soggetti più deboli.
Serviva soltanto il covid e il lockdown per rendere comprensibile a tutti che in caso di calamità epidemia carestia o guerra, quando è la tempestività a fare la differenza, nessuna comunità dovrebbe dipendere finanziariamente da altri.
Quindi, privare un popolo della moneta propria e lasciare che siano mani straniere e non sempre amiche o non sempre disinteressate a manovrare il rubinetto finanziario di quel popolo, fino a distruggere scuola e sanità come hanno fatto in Italia, è genocidio legalizzato.

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