mercoledì 29 luglio 2020

L'Italia ha la patente costituzionale scaduta?


I miei ricordi scolastici dopo 6 decenni sono alquanto sbiaditi, ma se non mi sbaglio, i principi dello "Stato liberale di diritto" risalgono alla dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789, che all'art. 16 reciterebbe così: (Cito a memoria e spero di non sbagliare)

"Una società nella quale non sia assicurata la garanzia dei diritti, né determinata la separazione dei poteri non ha una Costituzione".

Quindi noi italiani, che i diritti non riusciamo a vederli manco col cannocchiale di Galilei,  (a 72 anni dalla costituzione del 1948) potremmo timidamente ipotizzare che l'Italia ha la patente Costituzionale scaduta,  perché la magistratura non ha mai avuto la giusta autonomia finanziaria per essere indipendente di diritto e di fatto, nell'arduo, anzi disumano, compito di garantire i diritti dei singoli cittadini e della collettività. E alla lunga, la contiguità e la connivenza dei poteri ha sostituito la separazione, avendo costantemente bisogno di elemosinare alla politica uomini e mezzi.

La "connessione inviolabile fra garanzia dei diritti e separazione dei poteri" in Italia è stata spudoratamente violentata?

La magistratura, finanziariamente autonoma, condizione essenziale per poter essere indipendente di diritto e di fatto nell'esercizio della giurisdizione, è ancora tutta da inventare. E dopo 72 anni, di VERO "Stato liberale dei dritti", nato e vissuto per garantire i garantiti, rapinando ed istigando al suicidio gli onesti e gli indifesi nati soltanto per pagare, impoverire, morire, è sempre là in ottima salute e se la passa da Dio.

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